ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05626/070

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 734 del 13/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: PINI GIANLUCA
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 13/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 13/12/2012


Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 13/12/2012
Resoconto IMPROTA GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/12/2012
Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD PADANIA
 
PARERE GOVERNO 13/12/2012
Resoconto IMPROTA GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/12/2012

NON ACCOLTO IL 13/12/2012

PARERE GOVERNO IL 13/12/2012

RESPINTO IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05626/070
presentato da
PINI Gianluca
testo di
Giovedì 13 dicembre 2012, seduta n. 734

   La Camera,
   premesso che:
    con la legge delega 5 maggio 2009, n. 42, sono stati definiti i principi e i criteri direttivi per l'attuazione del federalismo fiscale, importante strumento per ottimizzazione la spesa pubblica permettendo agli enti territoriali di gestirla;
    il primo decreto, emanato in attuazione dell'articolo 19 della legge delega n. 42, è stato il decreto legislativo n.85 del 28 maggio 2010, il cosiddetto «federalismo demaniale» che disciplina le modalità per il trasferimento a titolo non oneroso dei beni statali del demanio marittimo, del demanio idrico e delle miniere. Per taluni beni individuati dal decreto legislativo il legislatore regola l'attribuzione ope legis a Regioni e Province;
    in base alla norma sul federalismo demaniale i beni del demanio marittimo, idrico e aeroportuale mantengono dopo il trasferimento all'ente territoriale, la loro natura di beni demaniali e quindi rimangono inalienabili, tranne nei casi di passaggio al patrimonio disponibile;
    è possibile disporre il trasferimento di tali beni dal patrimonio indisponibile a quello disponibile dello Stato;
    nel nostro paese sono circa 7.375,3 i chilometri di costa marina, lungo le quali insistono stabilimenti balneari e aziende ad uso turistico-ricreativo che costituiscono una realtà fondamentale per il sistema turistico nazionale, una vera e propria eccellenza dell'offerta turistico-ricettiva italiana;
    le particolarità che contraddistinguono le imprese del settore turistico-balneare sono caratterizzate oltre che dalla loro unicità a livello europeo anche da rilevanti investimenti in termini materiali e occupazionali che fanno di queste aziende una vera e propria attività imprenditoriale complessa e che rendono tali imprese sostanzialmente diverse da semplici attività di servizio;
    tali aziende si sono sviluppate grazie ai sacrifici di piccoli nuclei familiari, che sono riusciti a portare le loro strutture a livelli di grande qualità e di forte richiamo per il turismo nazionale ed internazionale contribuendo significativamente al PIL turistico;
    è all'esame della Commissione Europea un disegno di legge informalmente inoltrato, nell'ottobre u.s., dalla Spagna alla Commissione stessa all'interno del quale lo stato iberico opera un riassetto organico del regime di proprietà pubblica sul demanio e sui meccanismi di gestione del mercato pubblico e regola, pertanto, situazioni assimilabili, seppur solo in parte, a quella italiana;
    in particolare, il disegno di legge spagnolo opera un sostanziale effetto espropriativo rispetto a precedenti situazioni proprietarie, ed a compensazione di ciò si prevedono concessioni che tengono conto del tipo di attività e che possono arrivare fino a 75 anni;
    la Commissaria europea Viviane Reading, pur non ricadendo direttamente la questione delle concessioni nel suo novero di competenze specifiche, aveva, ancor prima del deposito ufficiale del disegno di legge spagnolo, espresso un gradimento per la bozza dello stesso, creando pertanto una enorme disparità di trattamento tra la posizione spagnola (possibilità di deroga alla direttiva Bolkestein) e quella italiana (nessuna deroga richiesta da questo governo in attuazione della legge delega di riordino);
    l'unica possibilità di rinegoziare con la Commissione Europea la questione delle concessioni balneari in deroga alla cosiddetta direttiva Bolkestein è l'adozione di un nuovo regime concessorio da definirsi al pari del modus operandi adottato dalla Spagna, con la Commissione europea così come già previsto dall'articolo 11 della cosiddetta legge comunitaria 2009 che non prevede, anzi esclude palesemente, il ricorso a bandi di gara,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di esercitare con urgenza la delega ex articolo 11 della citata legge comunitaria 2009 escludendo in prima battuta il ricorso a qualsivoglia bando di gara, così come previsto dalla stessa norma di delega e così come proposto, con gradimento, alla Commissione Europea dalla Spagna, dando così la necessaria stabilità al settore e certezza nelle previsioni di introiti da concessioni.
9/5626/70Pini, Barbato.