ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05569/024

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 732 del 11/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 11/12/2012


Stato iter:
11/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 11/12/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 11/12/2012

PARERE GOVERNO IL 11/12/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 11/12/2012

CONCLUSO IL 11/12/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05569/024
presentato da
DI STANISLAO Augusto
testo di
Martedì 11 dicembre 2012, seduta n. 732

   La Camera,
   esaminato il disegno di legge «Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia» (C. 5569), già approvato dal Senato;
   valutato che sarebbe stato necessario disporre di maggior tempo per una più approfondita valutazione del citato disegno di legge, circostanza che non si è verificata per la volontà di concluderne in modo repentino l'esame in sede referente;
   considerato che non si è potuto accertare, in sede referente, le ragioni per le quali i dati riportati dal Ministero sull'effettiva entità del budget della Difesa non corrispondano alle valutazioni della Ragioneria generale dello Stato e che l'Italia è l'unico Paese a non disporre di dati aggregati sulle spese della Difesa;
   non si è proceduto in modo analogo né in modo coordinato con quanto avvenuto negli altri paesi europei, che hanno invece pianificato lungamente la riconfigurazione dei rispettivi strumenti militari sotto la responsabilità di governi pienamente legittimati sul piano politico;
   considerato, inoltre, è stata più volte evidenziata la necessità di realizzare un sistema nazionale di difesa compiuto e efficace, ancorché sostenibile, proprio per garantire la piena operatività dello strumento militare nei contesti internazionali e nella prospettiva di una politica di difesa comune e per l'assolvimento dei compiti istituzionali delle Forze armate senza che ciò comporti il venir meno della salvaguardia delle aspettative del personale coinvolto e dei diritti acquisiti al momento del reclutamento;
   preso atto, inoltre, che:
    il provvedimento conferisce al Governo una delega legislativa per il complessivo riordino dello strumento militare, con significative implicazioni sia sulla dotazione strumentale sia su quella organica del personale militare e civile preposto al medesimo settore;
    il disegno di legge prefigura anche un'ampia ridefinizione dell'attuale assetto organizzativo, con l'obiettivo dichiarato di assicurare che lo strumento militare sia dimensionato in modo coerente con le risorse disponibili e che sia rispondente ai livelli qualitativi e operativi più elevati, nella prospettiva di una politica di difesa comune europea;
    per realizzare la riduzione degli esuberi del personale militare, il provvedimento affida ai decreti delegati la disciplina di diversi istituti che dovrebbero consentire un «esodo» non traumatico dei dipendenti;
    con riferimento al personale civile, la riduzione delle dotazioni organiche potrà avvenire anche con altri meccanismi, quali agevolazioni della mobilità interna, trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, ricorso a forme di lavoro a distanza, trasferimenti presso altre amministrazioni pubbliche;
    la richiamata introduzione di strumenti di gestione del personale, finalizzati allo smaltimento degli esuberi in vista della riduzione degli organici, pone anzitutto il problema di verificarne la coerenza con le norme che regolano l'accesso lavorativo dei cittadini alle pubbliche amministrazioni;
    il Governo dovrà emanare, in esecuzione della norma con cui viene prevista, in sede di Legge di stabilità per il 2013, atti amministrativi relativi alla riduzione del blocco del turn over nel comparto difesa e sicurezza, che risulta determinante nella definizione degli organici di fatto delle Forze armate e delle forze di polizia a ordinamento civile e militare;
   sotto il profilo della sensibile contrazione dei reclutamenti annuali con cui si dovrà ottenere la prevista riduzione delle dotazioni organiche del personale militare, sussiste il rischio di creare forti situazioni di disagio occupazionale per un settore che, di norma, dopo la sospensione della leva obbligatoria, ha rappresentato la più significativa occasione di lavoro per giovani altamente qualificati e impegnati per la difesa e la sicurezza del Paese;
    la fase attuativa della delega di cui al disegno di legge C. 5569 non potrà non tenere conto degli effetti che saranno prodotti dal regolamento di armonizzazione del regime previdenziale del personale militare rispetto alla cosiddetta «riforma Fornero», tra cui il previsto innalzamento dell'età pensionabile e l'introduzione di penalizzazioni per il pensionamento anticipato, che potrebbero influire in misura considerevole su un eventuale piano di smaltimento degli esuberi attraverso la «leva previdenziale»;
    l'intero processo di riforma non deve in alcun modo prescindere dalle valutazioni e dal pieno coinvolgimento del Cocer e delle organizzazioni sindacali, cui deve essere riconosciuto un ruolo negoziale per tutte le materie che afferiscono alle loro competenze;
    nel corso della replica, in fase di discussione generale del disegno di legge C. 5569, il ministro ha testualmente riferito: «Io posso dare la parola, la mia parola può essere creduta o meno, ma io... l'ho data in Commissione e la do in quest'Aula, che i provvedimenti, i decreti, non saranno da me proposti in assenza delle Camere e, quindi, approfittando del silenzio assenso. Questo non avverrà mai, e se non avverrà con me inevitabilmente avverrà con un altro Governo...»;

impegna il Governo

  a procedere all'adozione degli schemi di decreto legislativo, tenendo conto:
   a) di una approfondita valutazione degli effetti complessivi della riforma e, per quanto concerne la materia pensionistica, dopo avere verificato la coerenza dell'intervento normativo rispetto all'impianto che emergerà dal richiamato regolamento di armonizzazione previdenziale;
   b) della verifica della coerenza dei princìpi di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 3 con le norme che regolano l'accesso lavorativo dei cittadini alle pubbliche amministrazioni e con la disciplina generale che sovrintende al pubblico impiego, in particolare valutando l'impatto effettivo di tali strumenti, che vengono configurati dal testo con carattere derogatorio rispetto alla legislazione vigente in tema di turn over;
   c) della previa definizione dell'entità del blocco del turn over nel comparto sicurezza da cui dipende la possibilità di transitare nelle forze di polizia a orientamento civile e militare per i volontari delle Forze armate.
9/5569/24Di Stanislao.