ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05423/007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 685 del 13/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 13/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 13/09/2012


Stato iter:
18/09/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 18/09/2012
FANELLI TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/09/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/09/2012

ACCOLTO IL 18/09/2012

PARERE GOVERNO IL 18/09/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 18/09/2012

CONCLUSO IL 18/09/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05423/007
presentato da
DI STANISLAO Augusto
testo di
Martedì 18 settembre 2012, seduta n. 687

   La Camera,
   premesso che:
    da circa un anno, con delibere dei Consigli di base della Guardia di Finanza e sindacato di polizia (SIULP di Taranto), ed in particolare dal Co.I.R. della Guardia Costiera e dal Co.Ce.R. Marina, è stato richiesto un monitoraggio nel porto di Taranto, che di fatto rientra nell'area industriale, ed eventuali visite specialistiche al fine di prevenire malattie tumorali;
    è visibile a qualunque cittadino che, ad esempio, le attività di scarico dei minerali dalle navi ai nastri trasportatori non sono protette ed isolate e quindi di pericolo per la salute; infatti, come è noto, tali minerali sono come polvere finissima e leggera come borotalco. Lo scarico dalla nave ai nastri trasportatori avviene a «cielo aperto». Le stesse auto della Guardia Costiera e della Polizia di Stato, i cui uffici sono nelle prossimità delle suddette «sporgenze» si ricoprono di colore rosso anche se recentemente lavate;
    è stato chiesto più volte di intervenire per sostenere le legittime richieste dei rappresentanti militari e tutelare al massimo la salute dei militari e cittadini e l'ambiente che li circonda;
    il Ministro della difesa, nel rispondere ad un atto di sindacato ispettivo ha confermato che la stessa Capitaneria di porto «ha avviato una indagine conoscitiva interna – dalla quale è emerso che i disturbi lamentati dai militari in servizio a Taranto sono, sostanzialmente, gli stessi di cui soffrono gli abitanti dell'area tarantina cioè fastidi agli occhi e alle vie respiratorie, a volte molto acuti, dovuti a cattivi odori e alle polveri disperse nell'aria, tra cui, in particolare, il pulviscolo di carbone – sia di aver investito della problematica l'autorità portuale di Taranto e la locale azienda sanitaria, chiedendo di effettuare un apposito monitoraggio ambientale nell'area portuale, proprio allo scopo di verificarvi la sussistenza di potenziali, pericoli per la salute»;
    vi è in corso altresì un'indagine delegata dall'autorità giudiziaria al nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Lecce;
    l'inquinamento prodotto dalle industrie del capoluogo ionico è ormai a livelli inaccettabili e insostenibili. Taranto ha una fortissima presenza di personale del comparto sicurezza e difesa ed è necessario porre l'attenzione anche nei confronti di coloro che operano nel porto di Taranto,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di adottare tutte le opportune precauzioni, comprese le centraline per il monitoraggio ventiquattro ore su ventiquattro nella zona portuale, per tutelare il personale che è esposto costantemente al rischio di inalazione dei minerali ed indicare e fornire misure e dotazioni al fine di mettere in sicurezza il personale che accede al porto, in particolare gli operatori della sicurezza e portuali, con abbigliamento e maschere protettive;
   a valutare le più opportune modalità per informare tempestivamente il personale militare sui rischi e sul livello di inquinamento a cui sono sottoposti.
9/5423/7. (Testo modificato nel corso della seduta) Di Stanislao, Paladini.