ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05389/007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 678 del 07/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: PEPE MARIO (PD)
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/08/2012


Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/08/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/08/2012
Resoconto PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

INVITO AL RITIRO IL 07/08/2012

PARERE GOVERNO IL 07/08/2012

DISCUSSIONE IL 07/08/2012

RITIRATO IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05389/007
presentato da
PEPE (PD) Mario
testo di
Martedì 7 agosto 2012, seduta n. 678

   La Camera,
   premesso che:
    con il riordino delle Province si va a colpire l'ente intermedio per antonomasia, che certamente va riorganizzato nelle sue morfologie territoriali e rivisto nelle sue funzioni e competenze in riferimento alle leggi già vigenti ed al provvedimento in itinere sul codice delle Autonomie Locali, ma che risulta essere a più diretto contatto con i cittadini e con le comunità comunali per le problematiche territoriali di valenza sovracomunale;
    per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Governo e non rendere vani i sacrifici dei territori, i tagli decisi in base ad un criterio di razionalizzazione dei costi non possono riguardare le sole Province ma l'intero sistema delle Autonomie, nel quadro del riassetto ordinamentale degli enti territoriali, evitando provvedimenti pasticciati e confusi,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, ai fini di un equilibrato riordino delle Province, di promuovere e partecipare ai tavoli negoziali con le Regioni per riorganizzare i territori, nel quadro dei vincoli e delle norme economico-finanziarie stabiliti dalla legge per la riduzione delle spese e, al tempo stesso, riscrivere in maniera razionale ed organica l'interconnessione funzionale tra gli organi di governo delle nuove circoscrizioni provinciali, con la previsione che la sede del Governo provinciale sia dislocata nel Comune già capoluogo e quella del Consiglio provinciale nell'altro, onde evitare la ricaduta improvvisa dei servizi gestiti dalle Province sui Comuni, già aggravati da molteplici oneri, senza la garanzia delle coperture finanziarie necessarie a sostenerli.
9/5389/7Mario Pepe (PD).