ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05389/067

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 678 del 07/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 07/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 07/08/2012
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 07/08/2012
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 07/08/2012
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 07/08/2012
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 07/08/2012


Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 07/08/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
PARERE GOVERNO 07/08/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/08/2012

NON ACCOLTO IL 07/08/2012

PARERE GOVERNO IL 07/08/2012

RESPINTO IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05389/067
presentato da
DONADI Massimo
testo di
Martedì 7 agosto 2012, seduta n. 678

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento d'urgenza al nostro esame, agli articoli dal 23-sexies a 23-duodecies fa riferimento, al rafforzamento del patrimonio delle imprese del settore bancario mentre invece l'intervento interessa, in realtà, solo il Monte dei Paschi di Siena;
    l'assemblea annuale dell'ABI ha deciso di riconfermare alla guida dell'associazione il presidente Mussari, già manager del Monte dei Paschi di Siena, il quale ha affermato che le imprese bancarie hanno assicurato pieno sostegno all'economia e che sono da considerarsi come vittime anziché responsabili della crisi;
    il presidente Mussari ha perfino negato che le operazioni di rifinanziamento a lungo termine della Banca centrale europea siano utilizzate dalle banche, che ricevono i prestiti al tasso dell'I per cento, per riacquistare, per un valore inferiore a quello di collocamento, le proprie obbligazioni ibride;
    i finanziamenti della BCE si sono rivelati un semplice aiuto alle banche in difficoltà finanziaria, senza effetti positivi a medio e lungo termine per il debito sovrano e per (in questo caso, anche a breve termine) per le imprese ed i risparmiatori;
    con il decreto in esame il Governo ha deciso di intervenire per salvare la Banca Monte dei Paschi, che, secondo una notizia recente, ha fatto registrare nel 2011 un'ulteriore perdita di esercizio, pari a 332 milioni di euro. Tale dato negativo è l'innegabile conseguenza di anni di cattiva gestione, portata avanti dallo stesso Mussari, con l'effettuazione di investimenti sbagliati, come l'oneroso acquisto di Antonveneta;
    anche che le minusvalenze sugli investimenti effettuati hanno praticamente azzerato la disponibilità dei fondi di riserva;
    nel corso dell'audizione al Senato, svoltasi alcuni giorni fa, del rappresentante della Banca d'Italia ha sottolineato la modesta entità dell'impegno dello Stato italiano a favore del sistema bancario nazionale, rispetto alle cifre messe in campo da altri Governi nazionali. Secondo la Banca d'Italia il minore intervento sarebbe da ascriversi positivamente alla maggiore solidità del sistema bancario italiano;
    i risparmiatori e dagli utenti dei servizi bancari italiani pagano ogni anno 4,2 miliardi di euro in più rispetto alla media europea per i maggiori costi dei conti correnti e dei tassi di interesse;
    lo stesso decreto-legge dispone che la concessione del sostegno finanziario al gruppo Monte dei Paschi sia subordinato alla positiva valutazione della Commissione europea per quanto riguarda la compatibilità con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, rendendo quindi evidente che si tratta – ad avviso dei firmatari del presente ordine del giorno – di un intervento potenzialmente distorsivo della concorrenza nei mercati;
    come confermato dai rappresentanti sindacali auditi dal Senato, emerge che il piano di ristrutturazione della Banca Monte dei Paschi prevede una riduzione di 4.600 unità di personale e l'esternalizzazione di 2.360 lavoratori del back office. Non si intravede tuttavia nessun accenno a un progetto di rilancio industriale, ma si prefigura solamente una generalizzata crescita delle commissioni per i servizi e la tenuta del conto corrente. Si continua quindi nella tendenza delle banche a trasferire al personale e ai clienti le conseguenze dei maggiori costi di gestione,

impegna il Governo

a informare il Parlamento anche sulla base delle informazioni in possesso del CICR, entro tre mesi dalla data odierna su quanto ammontano i derivati in possesso delle banche italiane e del Monte dei Paschi singolarmente considerato.
9/5389/67Donadi, Barbato, Messina, Borghesi, Mura, Paladini.