ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05178/015

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 634 del 17/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANIELLO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 17/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 17/05/2012
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 17/05/2012
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 17/05/2012


Stato iter:
17/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 17/05/2012
D'ANDREA GIAMPAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 17/05/2012

PARERE GOVERNO IL 17/05/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 17/05/2012

CONCLUSO IL 17/05/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05178/015
presentato da
FORMISANO Aniello
testo di
Giovedì 17 maggio 2012, seduta n. 634

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento al nostro esame reca integrazioni al decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, il così detto decreto «liberalizzazioni», in particolare per quanto concerne la tematica delle Commissioni bancarie;
    occorre rilevare come altre problematiche relative alla concorrenzialità nel settore del credito sono rimaste insolute ad esito dell'approvazione del citato decreto legge sulle liberalizzazioni;
    se è stato un errore abolire per le legge le commissioni bancarie con una norma mal congegnata, è uno sbaglio reintrodurle senza prevedere forme di sostegno per i cittadini in difficoltà e le piccole e medie imprese, strozzate dal mancato accesso al credito e da tassi di interesse al limite dell'usura;
    negli ultimi mesi il 75 per cento delle Pmi italiane – rileva Carlo Milani su Lavoce.info – ha registrato un incremento dei tassi di interesse, mentre per quasi il 65 per cento sono aumentate le commissioni bancarie applicate sui finanziamenti. Per quanto riguarda le famiglie, dal 2010 sono pressoché raddoppiate le commissioni bancarie applicate sui mutui immobiliari. Stesso discorso si può fare per il credito al consumo. E sono costi che crescono più in Italia che negli altri paesi europei;
    dalla recente indagine sull'accesso ai finanziamenti, condotta dalla Commissione europea, risulta che ben il 75 per cento delle Pmi italiane, negli ultimi sei mesi, ha registrato un incremento dei tassi d'interesse, mentre quasi il 65 per cento ha dichiarato di aver visto aumentare le commissioni bancarie applicate sui finanziamenti;
    rispetto ai principali paesi dell'area euro solo in Spagna c’è stata una percentuale maggiore di imprese che hanno segnalato un peggioramento delle condizioni applicate dalle banche;
    nel 2010 i tassi d'interesse pagati dalle imprese italiane, se paragonati a quelle degli altri principali paesi dell'area euro, erano i più bassi. Nel periodo più recente, invece, la spesa per interessi bancari delle imprese italiane è superiore a quella delle altre aziende concorrenti operanti in Europa. A gennaio 2012 il tasso medio alle imprese è stato infatti pari al 4,1 per cento in Italia, contro il 3,5 per cento della Spagna, il 3,3 per cento della Francia e il 2,9 per cento della Germania;
    i dati disponibili non permettono, invece, di avere riscontri statistici sul livello delle commissioni bancarie applicate sui finanziamenti erogati alle imprese, cosa che è invece possibile ricavare per la clientela famiglie. Per quanto riguarda i finanziamenti per l'acquisto di abitazioni, si rileva che tra i principali paesi dell'area euro, la Francia è quello che mostra il livello più alto (0,61 per cento a gennaio 2012), seguita dall'Italia (0,29 per cento) e da Germania e Spagna (0,09 per cento);
    Ciò che si riscontra è la diversa dinamica assunta dalle commissioni bancarie applicate sui mutui immobiliari rispetto agli altri paesi europei. In Italia, questa voce di costo per le famiglie è pressoché raddoppiata rispetto ai livelli osservati nel 2010, mentre nel resto d'Europa è rimasta sostanzialmente stabile;
    analogo discorso si rileva con riferimento al credito al consumo, con la differenza che oltre alla dinamica crescente si riscontra in Italia anche un livello delle commissioni nettamente più alto rispetto agli altri principali paesi europei. Le commissioni bancarie, in percentuale dei finanziamenti, a gennaio 2012 sono state pari all'1,43 per cento in Italia, contro circa il mezzo punto percentuale di Spagna, Francia e Germania;
    i dati evidenziano come in Italia vi siano tensioni più forti sul fronte delle condizioni bancarie applicate alla clientela ordinaria (imprese e famiglie) rispetto ai nostri diretti concorrenti europei, determinando così un ulteriore ostacolo alla già stentata ripresa economica del nostro Paese;
    va, infine, ricordato che l'articolo 8 del decreto legge n. 201 del 2011 (la manovra Monti «Salva-Italia») ha fornito alle banche la garanzia dello Stato sui prestiti ottenuti (in larga misura dalla BCE), garanzia che ha consentito loro di sopportare con qualche paterna d'animo in meno la situazione difficile dei mercati finanziari,

impegna il Governo

   ad adottare le opportune iniziative normative al fine di prevedere che gli istituti di credito, che beneficiano della garanzia di cui all'articolo 8 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, forniscano opportune garanzie in merito alla concessione del credito alle piccole e medie imprese ed alle famiglie, monitorandone l'attività.
9/5178/15
Aniello Formisano, Barbato, Messina, Paladini.