ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05025/199

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 608 del 21/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: STRACQUADANIO GIORGIO CLELIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 22/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERTOLINI ISABELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 22/03/2012


Stato iter:
22/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 22/03/2012
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

INVITO AL RITIRO IL 22/03/2012

PARERE GOVERNO IL 22/03/2012

RITIRATO IL 22/03/2012

CONCLUSO IL 22/03/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/5025/199
presentato da
GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO
testo di
giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609

La Camera,
premesso che:
le imprese italiane vantano crediti immensi verso la pubblica Amministrazione per servizi e forniture di ogni tipo, e devono attendere molti mesi (o anni) per vedersi saldati tali crediti; ciò può creare pesantissimi squilibri di liquidità per le aziende stesse, che allo stesso tempo (e in termini molto più stringenti e inesorabili) devono però fronteggiare le proprie pendenze fiscali;
i tempi di pagamento oscillano tra un minimo di 92 giorni ed un massimo di 664 giorni. L'entità dei ritardi, mediamente accumulati, è circa doppia rispetto a quanto si registra nel resto dell'Unione europea: 128 giorni contro i 65 a livello europeo;
il ritardo è imputato in particolare: ai tempi di emissione dei certificati di regolare esecuzione (46,3 per cento); ai tempi di emissione dei mandati di pagamento (29,6 per cento); alle lentezze derivanti dalla vischiosità burocratica interna alla pubblica amministrazione (32,5 per cento);
gli effetti negativi di ritardati pagamenti della pubblica amministrazione sono particolarmente avvertiti dalle piccole e medie imprese (PMI) che, soprattutto nell'attuale congiuntura economica di difficile accesso al credito bancario, risentono in maniera grave della mancanza di liquidità;
la crisi è forte, morde ogni giorno di più e la pubblica amministrazione non riesce a far fronte in tempi ragionevoli ai propri impegni economici. Nel contempo però non concede respiro alle imprese sulle proprie pretese tributarie;
bisogna ipotizzare meccanismi, a costo zero, che evitino drenaggi di liquidità alle già provate aziende nel contempo permettano loro di essere tranquilli negli adempimenti e negli obblighi tributari,

impegna il Governo

a valutare di adottare un opportuno provvedimento al fine di prevedere forme di compensazione per le imprese che vantino crediti nei confronti di amministrazioni statali, con i debiti gravanti a loro carico, relativi ad obbligazioni tributarie.
9/5025/199.Stracquadanio, Bertolini.