Legislatura: 16Seduta di annuncio: 608 del 21/03/2012
Primo firmatario: STRACQUADANIO GIORGIO CLELIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 22/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BERTOLINI ISABELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 22/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 22/03/2012 Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
INVITO AL RITIRO IL 22/03/2012
PARERE GOVERNO IL 22/03/2012
RITIRATO IL 22/03/2012
CONCLUSO IL 22/03/2012
La Camera,
premesso che:
le imprese italiane vantano crediti immensi verso la pubblica Amministrazione per servizi e forniture di ogni tipo, e devono attendere molti mesi (o anni) per vedersi saldati tali crediti; ciò può creare pesantissimi squilibri di liquidità per le aziende stesse, che allo stesso tempo (e in termini molto più stringenti e inesorabili) devono però fronteggiare le proprie pendenze fiscali;
i tempi di pagamento oscillano tra un minimo di 92 giorni ed un massimo di 664 giorni. L'entità dei ritardi, mediamente accumulati, è circa doppia rispetto a quanto si registra nel resto dell'Unione europea: 128 giorni contro i 65 a livello europeo;
il ritardo è imputato in particolare: ai tempi di emissione dei certificati di regolare esecuzione (46,3 per cento); ai tempi di emissione dei mandati di pagamento (29,6 per cento); alle lentezze derivanti dalla vischiosità burocratica interna alla pubblica amministrazione (32,5 per cento);
gli effetti negativi di ritardati pagamenti della pubblica amministrazione sono particolarmente avvertiti dalle piccole e medie imprese (PMI) che, soprattutto nell'attuale congiuntura economica di difficile accesso al credito bancario, risentono in maniera grave della mancanza di liquidità;
la crisi è forte, morde ogni giorno di più e la pubblica amministrazione non riesce a far fronte in tempi ragionevoli ai propri impegni economici. Nel contempo però non concede respiro alle imprese sulle proprie pretese tributarie;
bisogna ipotizzare meccanismi, a costo zero, che evitino drenaggi di liquidità alle già provate aziende nel contempo permettano loro di essere tranquilli negli adempimenti e negli obblighi tributari,
impegna il Governo
a valutare di adottare un opportuno provvedimento al fine di prevedere forme di compensazione per le imprese che vantino crediti nei confronti di amministrazioni statali, con i debiti gravanti a loro carico, relativi ad obbligazioni tributarie.
9/5025/199.Stracquadanio, Bertolini.