ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05025/169

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 608 del 21/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: TOTO DANIELE
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 22/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BIAGIO ALDO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 22/03/2012


Stato iter:
22/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 22/03/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 22/03/2012

PARERE GOVERNO IL 22/03/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 22/03/2012

CONCLUSO IL 22/03/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/5025/169
presentato da
DANIELE TOTO
testo di
giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca nell'articolo 50 norme in materia di concessione, di costruzione e gestione di opere pubbliche;
non viene fatta alcuna menzione alla gestione di quello che si più considerare il vasto patrimonio italiano delle cosiddette «opere pubbliche incompiute», meglio definite come «cattedrali nel deserto» intese come opere non completate, sia per mancanza di fondi, per cause di tipo tecnico o normativo, per fallimento dell'impresa appaltatrice o per un disinteressamento al suo completamento. Esse si configurano come i simboli più evidenti della cattiva gestione dello Stato, immagini degradate del paese e della mala amministrazione;
l'articolo 44-bis del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 convertito in legge n. 214 del 22 dicembre 2011 introduce una specifica definizione degli immobili suindicati e introduce l'elenco - anagrafe delle opere pubbliche incompiute presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti senza però consentire il superamento del problema;
per far fronte alla gestione del suindicato patrimonio è andata consolidandosi a livello europeo una forma di gestione patrimoniale all'insegna del criterio di efficienza, che potrebbe trovare spazio in quadro normativo italiano capace di favorire una migliore gestione dei beni, partendo dalla vendita - da parte dell'Amministrazione - della citata categoria di immobili anche ai privati per ragioni strutturali o strategiche;
i suindicati beni pubblici, oltre a non essere pienamente valorizzati sul piano economico, non vengono neanche percepiti come potenziali fonti di ricchezza per lo Stato e possono anche favorire un'immediata ricaduta in termini occupazionali ed economici per la collettività,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di rendere possibile, attraverso idonei strumenti normativi, la vendita di queste infrastrutture incompiute a quei privati che ne manifestino l'interesse.
9/5025/169.Toto, Di Biagio.