ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04935/002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 586 del 15/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 15/02/2012


Stato iter:
15/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 15/02/2012
Resoconto DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/02/2012
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 15/02/2012

PARERE GOVERNO IL 15/02/2012

DISCUSSIONE IL 15/02/2012

RITIRATO IL 15/02/2012

CONCLUSO IL 15/02/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4935/2
presentato da
AUGUSTO DI STANISLAO
testo di
mercoledì 15 febbraio 2012, seduta n.586

La Camera,
premesso che:
Dopo aver chiuso i negoziati di adesione dell'Unione europea e ricevuto una data provvisoria (luglio 2013), i progressi della Croazia in materia di diritti umani sono, ad avviso del presentatore, in ritardo rispetto agli impegni assunti;
la recente reazione del governo alla condanna internazionale di crimini di guerra di due generali croati e la sua gestione interna di crimini di guerra hanno rivelato continue difficoltà a venire i patti con il passato;
la Croazia, ad esempio, ha pubblicato un piano a sostegno e tutela delle persone con disabilità intellettiva o psichica, ma ha, ad avviso del presentatore, poca capacità o volontà di attuarlo;
altresì, nonostante l'annuncio di un piano di reintegro di serbo-croati spogliati dei diritti di proprietà durante la guerra 1991-1995, i serbi incontrano ostacoli continui per il loro reinserimento in Croazia;
nonostante la Croazia ami presentarsi come il più avanzato tra i Paesi vicini e può puntare al suo progresso con l'adesione all'UE come banco di prova e importante svolta, quando si tratta di affrontare il passato, i riflessi del paese rimangono molto simili a quelli di altre ex repubbliche jugoslave;
ferma restando la manifestata disponibilità dell'Italia a superare le incomprensioni e le difficoltà passate e ad aprire una nuova prospettiva di collaborazione per il futuro con la Croazia,

impegna il Governo

a farsi portavoce in seno all'Unione Europea della necessità di incentivare la Croazia a perseguire i crimini di guerra indipendentemente dall'appartenenza etnica, di accettare il giudizio del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (TPIY) e far tutto ciò che risulti necessario per tutelare i serbi che sono stati costretti a fuggire al fine di entrare pienamente nell'ottica europea e rispettarne i suoi principi fondamentali.
9/4935/2.Di Stanislao.