ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04935/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 586 del 15/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: CALLEGARI CORRADO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 15/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FABI SABINA LEGA NORD PADANIA 15/02/2012
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 15/02/2012
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 15/02/2012
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 15/02/2012
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 15/02/2012
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 15/02/2012


Stato iter:
15/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/02/2012
Resoconto CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/02/2012
Resoconto REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 15/02/2012
Resoconto DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/02/2012

ACCOLTO IL 15/02/2012

PARERE GOVERNO IL 15/02/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 15/02/2012

CONCLUSO IL 15/02/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4935/1
presentato da
CORRADO CALLEGARI
testo di
mercoledì 15 febbraio 2012, seduta n.586

La Camera,
valutati positivamente i progressi compiuti dalla Repubblica di Croazia nel processo di stabilizzazione ed associazione e nel recepimento dell'«acquis comunitarie» necessario a consentire la sua piena integrazione all'Unione così come stabilito dai Trattati istitutivi;
osservato che, come si evince dalle relazioni periodiche predisposte dalla Commissione europea a monitoraggio del processo di allargamento, la Croazia deve completare l'insieme delle riforme intraprese, nel rispetto degli impegni assunti durante i negoziati di adesione, al fine di consolidare l'elevato livello di allineamento raggiunto;
preso atto che in alcuni settori è necessario un ulteriore rafforzamento della capacità amministrativa indispensabile a consentire l'efficace attuazione delle norme di diritto comunitario primario e derivato e che a tal fine è stata istituita a favore della Croazia, per il periodo 2013-2014, un'assistenza finanziaria straordinaria pari a 29 milioni di euro;
considerato in particolare che, per quanto riguarda il capitolo pesca, la Croazia dovrà potenziare le strutture operative nazionali e locali incaricate dell'attuazione della Politica comune della pesca, specie per quanto riguarda la gestione, l'ispezione e il controllo della flotta e che sono già state accordate alcune deroghe in favore di Zagabria, quali le limitazioni per la pesca con rete a strascico che si applicano a decorrere dal 30 giugno 2014 e un più elevato cofinanziamento per investimenti a carico del Fondo europeo per la pesca;
visto che tra gli interventi più rilevanti per la gestione delle risorse nel bacino adriatico, il fermo pesca biologico, introdotto nel nostro Paese, in quanto Stato membro dell'Ue, in esecuzione del regolamento CE n. 1198/2006 del Consiglio, del 27 luglio 2006, rappresenta senza dubbio una delle misure più adeguate a preservare e ripopolare la flora e la fauna acquatiche, e che tuttavia, in mancanza di un'applicazione coordinata della misura tra tutti i Paesi che si affacciano sul mare Adriatico, e quindi anche la Croazia, l'arresto temporaneo dell'attività di pesca risulta assolutamente inidoneo a conseguire l'obiettivo di ricostituzione degli stock ittici ed anzi si rivela un meccanismo volto a danneggiare l'intero comparto della pesca adriatica soggetto all'obbligo di fermo e al conseguente mancato reddito;
considerato che la Croazia, nelle more del perfezionamento del processo di ratifica del Trattato e della sua entrata in vigore, acquisisce il ruolo di «osservatore attivo» nell'Unione europea, potendo partecipare, pur senza diritto di voto, a tutti i gruppi di lavoro consiliari ed ai relativi Consigli dell'Unione europea, oltre che ai comitati che assistono la Commissione, e che pertanto entra già a pieno titolo nella dialettica politica che sottende alla assunzione di responsabilità e alla predisposizione di norme comunitarie,

impegna il Governo:

ad intervenire nelle competenti sedi comunitarie affinché la politica della pesca relativa alla gestione e conservazione degli stock ittici nel bacino adriatico e in particolare nell'Alto Adriatico, sia pienamente ed efficacemente attuata dalla Croazia a partire dal suo ingresso ufficiale nell'Unione europea, previsto per il 1o luglio 2013;
ad instaurare con il Governo di Zagabria una collaborazione fattiva in materia di ripopolamento e preservazione degli stock ittici nell'Adriatico, al fine di assicurare l'impegno della Croazia, fin dal corrente anno, a predisporre adeguate misure di contenimento delle attività di pesca durante i periodi di arresto stabiliti nel nostro Paese in applicazione della suddetta normativa comunitaria.
9/4935/1.Callegari, Fabi, Forcolin, Realacci, Vannucci, Servodio, Vico.