ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04909/009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 585 del 14/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 14/02/2012


Stato iter:
14/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/02/2012
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
PARERE GOVERNO 14/02/2012
SEVERINO DI BENEDETTO PAOLA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/02/2012

DISCUSSIONE IL 14/02/2012

ACCOLTO IL 14/02/2012

PARERE GOVERNO IL 14/02/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/02/2012

CONCLUSO IL 14/02/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4909/9
presentato da
AUGUSTO DI STANISLAO
testo di
martedì 14 febbraio 2012, seduta n.585

La Camera,
premesso che:
garantire condizioni di detenzione decenti e l'accesso a strutture di preparazione al reinserimento favoriscono la diminuzione del numero di recidivi. Le condizioni di detenzione e la gestione delle carceri spettano principalmente agli Stati membri dell'UE, ma carenze, come il sovraffollamento delle carceri e le asserzioni in merito al cattivo trattamento dei detenuti, possono pregiudicare la fiducia che deve sottostare alla cooperazione giudiziaria in materia penale, sulla base del principio del reciproco riconoscimento delle sentenze e delle decisioni giudiziarie da parte degli Stati membri UE;
secondo le stime, la popolazione carceraria complessiva dell'UE nel 2009-2010 era pari a 633.909 unità e il Libro verde della Commissione contenente tale dato dipinge un quadro allarmante per quanto riguarda; il sovraffollamento delle carceri; l'aumento della popolazione carceraria; l'aumento del numero di cittadini stranieri detenuti; l'elevato numero di detenuti in attesa di giudizio; i detenuti con disturbi mentali e psicologici; i numerosi casi di decesso e suicidio;
secondo quanto descritto nel Libro verde della Commissione europea pubblicato a giugno 2011 le carceri europee versano in una «situazione allarmante», fatta di prigioni sovraffollate, con una popolazione carceraria in continua crescita, e un numero crescente di cittadini stranieri detenuti, di detenuti in attesa di giudizio, di quelli con disturbi mentali e di numerosi casi di suicidio;
il libro verde menziona l'Italia, con Bulgaria, Cipro, Spagna e Grecia, fra i paesi con il maggior sovraffollamento carcerario e, con Lussemburgo e Cipro, fra quelli con il maggior numero di detenzioni in attesa di giudizio;
la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (articolo 3) e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo impongono agli Stati membri obblighi non solo negativi, proibendo di sottoporre i detenuti a trattamenti inumani e degradanti, ma anche positivi richiedendo loro di assicurarsi che le condizioni di detenzione siano conformi alla dignità umana e che inchieste approfondite ed efficaci abbiano luogo in caso di violazione di tali diritti;
solo 16 Stati membri hanno ratificato il Protocollo facoltativo alla Convenzione ONU contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, mentre sette l'hanno siglato ma non ancora ratificato. (Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito l'hanno ratificato; Austria, Belgio, Grecia, Finlandia, Irlanda, Italia e Portogallo l'hanno firmato ma non ratificato);
l'Unione Europea sta esortando tutti gli Stati che ancora non l'hanno fatto a ratificare il Protocollo facoltativo alla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti che stabilisce un sistema di visite regolari presso i luoghi di detenzione predisposto da organismi internazionali e nazionali, affidando a questi ultimi anche compiti di ispezione e controllo nonché ricorso per i detenuti e ad elaborare una relazione pubblica annuale per i rispettivi parlamenti,

impegna il Governo:

a promuovere il miglioramento delle strutture carcerarie al fine di dotarle di idonee attrezzature tecniche, ampliare lo spazio disponibile e renderle funzionalmente in grado di migliorare le condizioni di vita dei detenuti, garantendo comunque un elevato livello di sicurezza;
ad avviare maggiori iniziative atte a contrastare il fenomeno del suicidio nelle carceri e a svolgere sistematicamente inchieste imparziali allorché un detenuto muore in carcere;
a mettere in campo tutte le iniziative atte ad allineare l'Italia agli standard minimi comuni all'Unione Europea sulle condizioni di detenzione.
9/4909/9. (Testo modificato nel corso della seduta) Di Stanislao.