ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04909/028

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 585 del 14/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: VERINI WALTER
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/02/2012


Stato iter:
14/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 14/02/2012
SEVERINO DI BENEDETTO PAOLA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 14/02/2012

PARERE GOVERNO IL 14/02/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/02/2012

CONCLUSO IL 14/02/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4909/28
presentato da
WALTER VERINI
testo di
martedì 14 febbraio 2012, seduta n.585

La Camera,
premesso che:
la situazione in cui sono costretti ad operare i volontari degli istituti penitenziari italiani è estremamente difficile;
si tratta di miglia di operatori - la cui attività è volta alla risocializzazione del detenuto - che svolgono il proprio servizio nelle carceri italiane, sopperendo a necessità e carenze di organico;
attualmente sono oltre 200 le associazioni di volontariato attive negli istituti penitenziari con iniziative e progetti che rappresentano un valido ed insostituibile contributo al reinserimento sociale dei detenuti;
l'ordinamento penitenziario italiano (di cui alla legge n. 354 del 1975) disciplina l'attività di volontariato agli articoli 17 e 78;
l'attuale situazione di grave sovraffollamento riduce tuttavia enormemente gli spazi per svolgere le attività previste, diminuendo così l'efficacia dell'intervento dei volontari. La carenza poi di personale penitenziario fa sì che spesso le attività siano enormemente limitate per motivi di sicurezza;
inoltre, la grave carenza di educatori, assistenti sociali e psicologi, fa si che molto spesso i volontari suppliscano alla mancanza di tali figure professionali;
la potenzialità rieducativa del carcere va di pari passo con le opportunità che tale istituzione offre per realizzare scambi interpersonali, consentendo, ad esempio, il più liberamente possibile l'azione dei volontari;
in alcune strutture penitenziarie del Paese gli spazi vitali sono scarsi e quasi inesistenti quelli di recupero e ricreativi, mentre i rapporti col volontariato e associazionismo esterni sono quasi del tutto inesistenti;
questo stato di cose produce spesso atti di autolesionismo dei detenuti;
il volontariato penitenziario struttura ed organizza il proprio intervento in diversi settori: attività interna agli istituti, attività con le famiglie, attività con i soggetti in misura alternativa, attività esterne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica;
molte realtà associative, a causa di carenza di fondi, sono costrette a ridurre parte delle loro attività,

impegna il Governo:

ad incentivare e sostenere, nell'ambito dell'elaborazione di un «piano sociale straordinario per le carceri», di sostegno al reinserimento sociale per coloro che escono o che potrebbero uscire dagli istituti di pena, l'attivazione del terzo settore e dell'associazionismo;
a prevedere, all'interno di un piano di reclutamento di contingente di polizia penitenziaria e del personale amministrativo mancante, l'incremento degli organici di psicologi e assistenti sociali e altro personale specializzato.
9/4909/28. Verini.