Legislatura: 16Seduta di annuncio: 518 del 14/09/2011
Primo firmatario: TABACCI BRUNO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Data firma: 14/09/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 14/09/2011 CONTE GIORGIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 14/09/2011 CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 14/09/2011 LANZILLOTTA LINDA MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 14/09/2011 MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 14/09/2011 PISICCHIO PINO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 14/09/2011 VERNETTI GIANNI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 14/09/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 14/09/2011 GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2011 QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
ACCOLTO IL 14/09/2011
PARERE GOVERNO IL 14/09/2011
DISCUSSIONE IL 14/09/2011
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/09/2011
CONCLUSO IL 14/09/2011
La Camera,
premesso che:
le città sono i sistemi propulsivi del Paese, nelle quali si coagulano popolazione, attività, strutture formative, università e centri di ricerca, e dove si concentrano le sfide dell'esclusione sociale, dell'immigrazione, delle discriminazioni di genere, della disoccupazione, dell'ambiente e dell'innovazione;
esse costituiscono un forte potenziale del tutto inutilizzato per lo sviluppo qualitativo e la crescita economica dell'Italia, a differenza di quanto avviene in altri paesi europei;
investire sulle città è necessario proprio in questo momento di drammatica crisi finanziaria, se si vuole puntare con decisione sullo sviluppo e sul recupero di competitività del Paese, anche al fine di rendere efficace il risanamento dei conti pubblici per conseguire il fondamentale obiettivo della riduzione strutturale del debito;
le città e le loro comunità vanno coinvolte a pieno titolo nell'impegno collettivo per uscire dalla crisi, mentre oggi sono del tutto escluse dalle grandi scelte nazionali e ne subiscono tutti gli effetti;
per evitare una ricaduta ulteriormente recessiva sull'economia e gravi ripercussioni sul welfare è necessaria un'inversione di tendenza rispetto alle diverse manovre di finanza pubblica che hanno penalizzato regioni ed enti locali, producendo una forte riduzione degli investimenti e della spesa sociale;
dalla crisi si può uscire solo rafforzando l'unità politica europea, dotando l'Unione di istituzioni in grado di sostenere la moneta unica;
la strategia Europa 2020, per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, prevede il raggiungimento di obiettivi occupazionali, ambientali, di contrasto alla povertà, di formazione e di sviluppo della ricerca che richiedono un ruolo attivo delle città;
la quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale della Commissione europea del novembre 2010 propone di sviluppare, per il prossimo periodo 2013-2020, una «ambiziosa agenda urbana» che permetta alle amministrazioni cittadine di essere direttamente coinvolte nell'elaborazione delle strategie di sviluppo;
quasi tutti i paesi europei hanno politiche urbane nazionali e specifiche strutture di governo ad esse dedicate, mentre in Italia non vi è alcuna politica specifica per le città ed esiste una grande frammentazione delle iniziative pubbliche;
la dimensione urbana nella programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013 fa perno sul ruolo delle regioni, mentre a livello centrale vi sono diverse strutture ministeriali (Presidenza del Consiglio dei ministri, CIPE, Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero dell'interno. Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Ministero dello sviluppo economico, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Conferenza Stato-città e autonomie locali e Conferenza unificata, solo per citare i principali) che hanno competenze relative alle città senza alcun coordinamento tra di loro;
ai fini di dotare anche il nostro Paese di una politica nazionale per le città,
impegna il Governo
a predisporre un'agenda urbana nazionale, in coerenza con quella proposta dalla Commissione europea per la politica di coesione 2013-2020, aggiornata periodicamente nel suo stato di attuazione attraverso gli strumenti annuali della programmazione e del bilancio (Documento di economia e finanza, Programma nazionale di riforma, Legge di stabilità);
costituire un comitato interministeriale per le politiche urbane, affidando una delega specifica ad un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri;
favorire e promuovere l'adozione di specifici provvedimenti normativi e programmi di azione specificatamente rivolti alle città nei seguenti campi: istituzioni e democrazia urbana; autonomia finanziaria locale; politiche per l'eguaglianza di genere; lavoro e sviluppo locale; welfare, immigrazione e sicurezza urbana; governo del territorio; economia verde; infrastrutture e mobilità; sviluppo digitale ed economia della conoscenza; cultura.
9/4612/85.Tabacci, Ciccanti, Conte Giorgio, Cambursano, Lanzillotta, Mosella, Pisicchio, Vernetti.