ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04551/016

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 511 del 02/08/2011
Firmatari
Primo firmatario: VANNUCCI MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/08/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011
BARBI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011


Stato iter:
02/08/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 02/08/2011
SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 02/08/2011

PARERE GOVERNO IL 02/08/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 02/08/2011

CONCLUSO IL 02/08/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4551/16
presentato da
MASSIMO VANNUCCI
testo di
martedì 2 agosto 2011, seduta n.511

La Camera,
premesso che:
l'intervento militare della comunità internazionale in Libia ha determinato, tra le altre, gravi conseguenze anche per le molte imprese italiane che operavano nel paese;
sia importanti gruppi industriali che imprese medie e piccole, attive nei più disparati settori, sono state costrette ad interrompere le proprie attività, ad abbandonare cantieri e stabilimenti e a far rimpatriare maestranze e dirigenze italiane;
il blocco dell'attività amministrativa, sommata alla necessità di lasciare il Paese, ha bloccato in molti casi la riscossione dei crediti vantati dalle imprese stesse;
la sospensione prolungata dell'attività potrebbe compromettere seriamente la tenuta delle aziende che non operano in altri mercati;
uno dei problemi più urgenti è costituito dalla esposizione delle imprese con il sistema bancario italiano, poiché, a seguito della sospensione delle attività, sussiste il rischio di non poter onorare gli impegni contratti;
in considerazione della eccezionalità e gravità del caso sarebbe dunque auspicabile una moratoria per l'esposizione riferita a crediti, fidi e garanzie con le banche per un limitato periodo in attesa della ripresa delle attività o comunque della definizione della situazione circa il riconoscimento dei danni conseguenti e successivi che verosimilmente verranno negoziati fra i Paesi nonché la previsione di ammortizzatori sociali per i dipendenti inattivi;
analoghe misure furono assunte dal Parlamento italiano nel 1991 per la crisi del golfo Persico con la legge 19 ottobre 1991, n. 337, «Disposizioni a favore dei connazionali coinvolti dalla crisi del Golfo Persico»;
è del tutto evidente che una ricognizione puntuale delle aziende interessate, dei danni subiti e delle problematiche aperte, è ormai divenuta urgente,

impegna il Governo:

a disporre, anche aprendo uno specifico tavolo con la rappresentanza delle aziende coinvolte, una ricognizione delle società italiane e delle persone fisiche coinvolte nella crisi socio-politica sviluppatasi in quel paese, al fine di chiarire la posizione delle persone fisiche e giuridiche che hanno dovuto interrompere le proprie attività con abbandono dei siti e degli impianti e conseguente rimpatrio delle maestranze a partire dal febbraio 2011;
ad effettuare, quanto prima, una stima dei danni riferiti a cantieri e stabilimenti abbandonati, oneri per mancati pagamenti di crediti maturati, impegni doganali fiscali e contributivi non assolti per causa di forze maggiore, spese sostenute per il periodo di inattività ivi comprese quelle del personale forzatamente inattivo;
a determinare, sulla base della ricognizione, i rimborsi a favore delle persone fisiche e giuridiche coinvolte, avvalendosi delle risorse finanziarie previste dall'articolo 5 della legge 6 febbraio 2009, n. 7, non impegnate per le finalità della medesima legge;
a valutare l'opportunità di prevedere la sospensione temporale delle obbligazioni fiscali dei soggetti coinvolti per la quota parte riferita alle attività in Libia nonché per gli impegni doganali riferibili ad operazioni verso la Libia fino alla normalizzazione dei rapporti tra l'Italia e la Libia;
ad autorizzare il Ministro dell'economia e delle finanze a stipulare un'apposita convenzione con l'Associazione bancaria italiana per favorire la sospensione delle azioni legali riferite a richieste di rientro per finanziamenti, mutui bancari ed ipotecari di qualsiasi genere e natura, fidi e finanziamenti specifici per le attività svolte in Libia erogati da istituti bancari.
9/4551/16. Vannucci, Tempestini, Barbi, Narducci.