Legislatura: 16Seduta di annuncio: 511 del 02/08/2011
Primo firmatario: TOUADI JEAN LEONARD
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/08/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011 BARBI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011 NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011 TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011 VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 02/08/2011 SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
ACCOLTO IL 02/08/2011
PARERE GOVERNO IL 02/08/2011
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 02/08/2011
CONCLUSO IL 02/08/2011
La Camera,
premesso che:
nel luglio del 2007 veniva approvata all'unanimità dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la risoluzione n. 1769 sulla situazione nella regione del Darfur, con la quale si disponeva l'invio di una forza di peacekeeping (UNAMID) pari a 26.000 caschi blu, quale impegno principale di protezione da parte della Comunità internazionale della popolazione locale;
si stima che dal febbraio 2003 in questa provincia nel nord-ovest del Sudan, dove gruppi ribelli nati in difesa degli interessi delle comunità locali e milizie arabe si scontrano per il controllo del territorio, siano morte più di 400.000 mila persone, mentre gli sfollati o rifugiati fuggiti in altre aree del paese o negli stati confinanti avrebbero superato la cifra di 2 milioni;
le milizie janjaweed, tristemente note per la loro ferocia nei confronti delle popolazioni locali e supportate da bombardamenti aerei coordinati dal governo sudanese, continuano a terrorizzare la popolazione del Darfur, devastandone i villaggi e seminando morte e distruzione, mentre il governo sudanese, nonostante le rassicurazioni ribadite più volte in sede Onu, continua a mettere in atto un ostruzionismo ormai palese per rallentare il dispiegamento della forza di pace;
la situazione, poi, si è ulteriormente complicata, a causa di una spirale di violenza che ha progressivamente coinvolto tutta la regione: ai massicci spostamenti della popolazione in fuga verso il Ciad sono seguiti flussi in senso opposto, con gruppi di arabi del Ciad costretti a fuggire dal proprio paese a causa dell'arrivo di centinaia di migliaia di africani; per cui il conflitto, in precedenza limitato al solo Darfur, si è esteso al Ciad e alla Repubblica Centrafricana, rischiando così di scatenare una vera propria guerra regionale;
ad oggi, la United Nations/African Union Mission in Darfur, autorizzata dalla risoluzione 1769, non ha ancora dispiegato interamente il contingente di 26 mila uomini previsti, non è stato fornito al contingente l'equipaggiamento necessario a tener fede al proprio mandato e, soprattutto, mancano ancora 18 elicotteri di medio carico per il trasporto rapido dei caschi blu, richiesti più volte dal segretario generale delle nazioni Unite Ban Ki Moon, senza i quali verrebbe compromessa la capacità della forza internazionale di pace di rispondere velocemente agli eventi e di proteggere i civili in un'area grande quattro volte l'Italia,
impegna il Governo:
ad attivarsi quanto prima presso i membri del Consiglio di Sicurezza affinché si garantiscano tutte le risorse necessarie a dare integralmente attuazione quanto prima alla risoluzione 1769, sia per quanto riguarda il dispiegamento dei caschi blu, e del loro equipaggiamento necessario, sia per quel che riguarda l'invio dei 18 elicotteri a medio carico richiesti a più riprese dal segretario generale Ban Ki Moon;
ad adottare ogni iniziativa utile nelle opportune sedi internazionali al fine di contribuire alla sopravvivenza degli oltre due milioni di sfollati presenti nei campi profughi, che attualmente dipendono esclusivamente dalle agenzie umanitarie, e i cui bisogni più elementari sono gravemente compromessi;
a intraprendere un'iniziativa diplomatica presso gli altri Paesi dell'Unione Europea, al fine di rafforzare le iniziative per una pressione congiunta sul governo sudanese affinché interrompa immediatamente il proprio sostegno alle milizie janjaweed e perché collabori attivamente con tutti gli organismi internazionali, attivando altresì i propri canali diplomatici con la Cina perché tramite la sua enorme influenza sul governo del Sudan, dia un fondamentale contributo alla fine delle ostilità e al ripristino della legalità internazionale.
9/4551/15. Touadi, Mogherini Rebesani, Barbi, Narducci, Tempestini, Villecco Calipari.