ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04433/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 508 del 27/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 27/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 27/07/2011
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 27/07/2011
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011


Stato iter:
27/07/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/07/2011
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/07/2011
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 27/07/2011

ACCOLTO IL 27/07/2011

PARERE GOVERNO IL 27/07/2011

DISCUSSIONE IL 27/07/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 27/07/2011

CONCLUSO IL 27/07/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4433/1
presentato da
FABIO EVANGELISTI
testo di
mercoledì 27 luglio 2011, seduta n.508

La Camera,
premesso che:
il primo semestre del 2011 ha fatto registrare un grande fermento politico e sociale che ha attraversato tutto il Medio Oriente e il Maghreb;
contro i regimi autoritari dei Paesi arabi, si sono verificati significativi moti popolari che, accesisi in Algeria, si sono tumultuosamente estesi in Tunisia, in Egitto, in Bahrain, nello Yemen, in Libia, dove purtroppo la crisi in questo momento risulta essere molto più grave;
in tutto il Nordafrica e, più in generale, nel mondo arabo-islamico, sono in corso grandi sommovimenti di popolo, che chiedono ai governi di quei Paesi profonde riforme, sia sul piano democratico e del rispetto dei diritti umani, civili e politici, sia su quello economico e sociale;
molti governi della regione hanno reagito e continuano a reagire alle forti proteste popolari con misure di repressione anche violenta e brutale, che hanno mietuto molte vittime nella popolazione civile, in chiara violazione dei diritti umani fondamentali;
anche il Marocco è attraversato, seppur in misura minore, da richieste legittime di libertà e democrazia, anche se appare avviato sulla strada delle riforme in un contesto di dialogo sociale e politico;
tuttavia, il Marocco mantiene ancora irrisolta la questione relativa al referendum di autodeterminazione del popolo saharawi malgrado l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con numerose risoluzioni tra il 1966 e il 1972, abbia affermato la necessità di indire un referendum per l'indipendenza del Sahara occidentale;
la risoluzione 690 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 29 aprile 1991 ha istituito la missione MINURSO (Mission for the Referendum in Western Sahara) proprio per garantirne lo svolgimento;
il territorio al cui interno cade quello rivendicato dal Fronte Polisario fa parte di una vasta area del Sahara occidentale occupata dalle forze governative appunto nel 1975 in violazione del diritto internazionale, con particolare riferimento alla violazione dei diritti umani più volte denunciata da organismi internazionali;
le rivendicazioni sul territorio del Sahara occidentale avanzate da Mauritania e Marocco sono state definitivamente rigettate da un parere consultivo dalla Corte di giustizia internazionale il 16 ottobre 1975;
le divergenze tra Marocco e Fronte Polisario riguardo l'identificazione degli aventi diritto al voto da parte della MINURSO hanno fino ad oggi impedito la realizzazione della prevista consultazione referendaria;
dopo un fallito tentativo di risolvere il contenzioso, effettuato tra il 1997 e il 2003, attraverso il cosiddetto «Piano Baker», anch'esso non applicato per il permanere delle suddette divergenze tra Marocco e Polisario, la situazione di stallo si è prolungata fino al 2007 quando, ancora una volta, il Consiglio di sicurezza ha dovuto adottare una nuova risoluzione, la 1754, con la quale si chiede a entrambi di avviare un negoziato diretto senza precondizioni e sotto l'egida dell'Onu;
la via negoziale ha recentemente consentito, nonostante incertezze e momenti di stallo, nonché il permanere di numerose difficoltà sul piano sostanziale, di registrare progressi sul fronte umanitario;
all'attenzione del Parlamento vi è la ratifica dell'Accordo nel campo della cooperazione militare tra il nostro Paese e il Regno del Marocco, con lo scopo di sviluppare la cooperazione bilaterale tra le forze armate dei due Paesi,

impegna il Governo:

a vigilare che i programmi di collaborazione nel settore della formazione delle forze armate e della produzione di materiali di armamento oggetto dell'accordo in esame non incidano negativamente sulla soluzione pacifica della crisi sul piano politico e sugli interessi del popolo saharawi;
a rafforzare la pressione diplomatica sulle parti affinché la questione del Sahara occidentale sia affrontata e risolta con il dialogo politico e il negoziato diplomatico, nel rigoroso rispetto dei diritti umani e dei diritti dei popoli, anche come base per l'ulteriore sviluppo della collaborazione in ambito militare.
9/4433/1. (Testo modificato nel corso della seduta).Evangelisti, Leoluca Orlando, Di Stanislao, Sarubbi, Motta, Bossa, Gatti.