Legislatura: 16Seduta di annuncio: 477 del 24/05/2011
Primo firmatario: CICCANTI AMEDEO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 25/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 25/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 25/05/2011 Resoconto CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO DICHIARAZIONE GOVERNO 25/05/2011 Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) INTERVENTO PARLAMENTARE 25/05/2011 Resoconto CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO Resoconto GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO PARERE GOVERNO 25/05/2011 Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 25/05/2011
ACCOLTO IL 25/05/2011
PARERE GOVERNO IL 25/05/2011
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/05/2011
CONCLUSO IL 25/05/2011
La Camera,
premesso che:
nonostante le difficoltà connesse al dover operare in un sistema duopolistico, le emittenti locali sono riuscite nel tempo ad assicurare il pluralismo dell'informazione in Italia;
con l'unanime riconoscimento dell'importante ruolo svolto dall'emittenza radiotelevisiva locale, sono state, nel corso degli anni, individuate anche adeguate misure di sostegno che, tuttavia, non sono mai arrivate a regime: in particolare, a seguito dei tagli delle recenti manovre economiche, le risorse assegnate sono state ridotte per il 2011 a 95 milioni e, per gli anni a decorrere dal 2013, a 105 milioni;
la crisi economica, inoltre, ha fortemente ridimensionato i ricavi pubblicitari, sia degli inserzionisti locali, sia di quelli nazionali;
le difficoltà quindi permangono se si considera che con lo stanziamento 2009 (150 milioni), le TV locali riuscivano appena a chiudere i bilanci in pareggio e con quello previsto per il 2010 (140 milioni) la gran parte delle tv locali chiuderà in perdita;
il passaggio al digitale sta fortemente penalizzando le emittenti locali in quanto soggetti deboli del sistema, con sempre meno risorse da investire in produzione e acquisto di programmi;
il calo registrato negli ascolti (fino al 113 per cento di quelli precedenti) determina, come immediata conseguenza, quello dei ricavi pubblicitari;
la chiusura delle TV locali comporterebbe gravissime conseguenze per l'occupazione, poiché ai 5.000 posti di lavoro direttamente assicurati dalle TV locali, ed agli ulteriori 5.000 dell'indotto, si potrebbero aggiungere molti posti di lavoro delle PMI del Paese (che rappresentano il 70,8 per cento del valore aggiunto totale della nostra economia), che perderebbero il mezzo attraverso il quale farsi conoscere dai cittadini e stimolare il consumo dei loro prodotti;
con l'interruzione del servizio fornito dalle emittenti locali il Paese perderebbe la pluralità di soggetti che assicura il pluralismo dell'informazione, e perderebbe, quindi, lo strumento prezioso con il quale garantire la tutela delle specialità culturali ed identitarie delle regioni e dei territori;
impegna il Governo
ad adottare iniziative in tempi rapidi volte ad individuare concrete misure di sostegno in favore dell'emittenza locale, riprestando i tagli subiti dallo stanziamento iniziale, al fine di consentirne la sopravvivenza delle emittenti locali e, con essa, sostenere lo sviluppo economico delle PMI, il pluralismo, la tutela delle identità culturali dei territori.
9/4307/210. Ciccanti, Occhiuto.