ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04307/186

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 477 del 24/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: CIMADORO GABRIELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 25/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 25/05/2011
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 25/05/2011


Stato iter:
25/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/05/2011
Resoconto CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 25/05/2011
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/05/2011
Resoconto CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI
Resoconto GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
PARERE GOVERNO 25/05/2011
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/05/2011

NON ACCOLTO IL 25/05/2011

PARERE GOVERNO IL 25/05/2011

RESPINTO IL 25/05/2011

CONCLUSO IL 25/05/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4307/186
presentato da
GABRIELE CIMADORO
testo di
mercoledì 25 maggio 2011, seduta n.478

La Camera,
premesso che:
il problema dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni alle imprese è sempre stato in Italia una delle principali cause di fallimento di molte imprese, ma negli ultimi anni questo fenomeno ha assunto delle dimensioni particolarmente preoccupanti;
l'indagine svolta ad aprile 2010 dall'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) presso le imprese associate, ha evidenziato come il 98 per cento delle imprese di costruzioni che operano nel settore dei lavori pubblici subisce ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione;
in particolare, il 58 per cento di tali imprese registra ritardi medi di pagamento superiori ai due mesi, il 30 per cento evidenzia tempi medi di ritardo compresi fra i tre e i quattro mesi, mentre il 28 per cento delle imprese subisce, mediamente, ritardi superiori ai quattro mesi, con un 10 per cento di imprese per le quali i ritardi medi superano i sei mesi;
si tratta di dati peggiori rispetto a quelli registrati dalla stessa indagine condotta dall'ANCE nel gennaio 2009. I suddetti dati, uniti ad una contingenza economica aggravata dal razionamento del credito operato dalle banche, nella migliore delle ipotesi impedisce agli operatori economici di procedere all'indispensabile programmazione delle proprie attività, mentre nel peggiore dei casi mette seriamente a rischio la sopravvivenza delle imprese;
per cercare di risolvere il problema, il 28 aprile 2010 è stata approvata, da parte della Commissione mercato interno del Parlamento europeo, la proposta di direttiva europea che prevede l'armonizzazione del termine massimo di pagamento a trenta giorni, sia per i rapporti contrattuali tra privati e pubblica amministrazione che per i rapporti contrattuali tra privati, nonché l'introduzione di importanti sanzioni finanziarie nel caso di ritardato pagamento, in modo da garantire un migliore livello di indennizzo per le imprese che subiscono ritardi;
in data 24 gennaio 2011 il Consiglio europeo ha definitivamente adottato la direttiva con la quale si prospetta una rifusione della direttiva 2000/35/CE già attuata in Italia dal decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali che compromettono il corretto funzionamento del mercato interno;
dopo le necessarie revisioni formali tale direttiva verrà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, ma intanto la pubblica amministrazione italiana continua ad essere debitrice nei confronti delle imprese per un ammontare pari a circa 70 miliardi di euro;
al fine di arginare questo annoso problema, si devono individuare strumenti giuridici ulteriori rispetto a quelli in vigore, prevedendo l'intervento della Cassa depositi e prestiti al fine di garantire la necessaria liquidità alle pubbliche amministrazioni, in modo tale da accelerare i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni alle imprese,

impegna il Governo:

a valutare le opportune iniziative per dare la possibilità ai fornitori con crediti liquidi ed esigibili, derivanti dalla fornitura di beni e servizi alle amministrazioni pubbliche, di cedere i propri crediti alla Cassa depositi e prestiti. A tal fine a valutare l'istituzione di un apposito Fondo, al quale, dopo essere state versate all'entrata, sono riassegnate le somme iscritte nel conto dei residui passivi del bilancio dello Stato relative ai debiti ceduti alla Cassa depositi e prestiti;
a valutare, nel contempo, la possibilità per la Cassa depositi e prestiti di provvedere ai pagamenti relativi ai crediti ceduti dai fornitori a valere su di un Fondo istituito presso la gestione separata della Cassa medesima con un'adeguata dotazione.
9/4307/186. Cimadoro, Cambursano, Borghesi.