ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/142

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: LENZI DONATA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/02/2011

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/142
presentato da
DONATA LENZI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
con il decreto-legge in esame si introduce una nuova versione della carta acquisti già prevista dall'articolo 81, comma 29 e seguenti, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, poi riconfermato nel 2009, gestita dagli «enti caritativi» e finanziata con i fondi previsti per la prima versione e non utilizzati per la ristrettezza dei parametri previsti per gli aventi diritto, basti pensare che al momento del lancio della carta acquisti nel 2008 era stata prevista la distribuzione di un milione e 300.000 social card, mentre secondo i dati forniti dallo stesso Governo i soggetti che complessivamente hanno avuto accesso al programma dal dicembre 2008 al 2010 sono stati 640.600, di cui 366.600 cittadini di età superiore ai 65 anni e 274.000 bambini di età inferiore ai 3 anni;
la nuova versione della carta acquisti, quale strumento di lotta alla povertà, prevede un anno di sperimentazione della misura durante il quale si affida, ai comuni con popolazione non inferiore ai 250 mila abitanti, dunque riguarda le città di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e, probabilmente Palermo o Catania, alle associazioni caritative il compito di distribuire le carte acquisto e di avviare programmi di inserimento;
una vera politica di lotta alla povertà assegnerebbe ai comuni un ruolo di primo piano nella funzione di indirizzo e di programmazione partecipata degli interventi sociali nel territorio anche attraverso lo strumento dei piani di zona;
se la nuova proposta può essere considerata utile per la parte che assegna ai comuni un ruolo attivo nella gestione della carta acquisti, riconoscendo le funzioni attribuite all'ente comune sia dall'articolo 118 della Costituzione, sia dalla legge 328/00 di riforma dei servizi sociali anche se la sperimentazione che individua le sole città con popolazione superiore ai 250.000 abitanti, di fatto esclude quasi tutti i comuni italiani, non può essere condivisa per la parte dove si relega il comune ad un ruolo di mero censimento delle organizzazioni cosiddette caritative, riproducendo anche nel lessico un ritorno alle vecchie politiche (carità e beneficenza) che sembravano ormai totalmente superate dalla nuova legislazione in materia di servizi sociali territoriali introdotta con la riforma attuata dalla legge 328/00;
è comunque utile, dove possibile, una integrazione delle funzioni esercitate dal comune, con forme di supporto, anche da parte dell'associazionismo e del no profit, in quanto queste realtà svolgono spesso un ruolo fondamentale di assistenza a persone disagiate ed emarginate che sfuggono al monitoraggio e agli interventi comunali;
ancora una volta si tenta di contrastare il complesso fenomeno della povertà con misure del tutto inefficaci, invece di seguire l'esempio di tutti gli altri paesi europei, che hanno da tempo piani nazionali e leggi a sostegno delle persone e delle famiglie più povere con lo scopo di farle uscire dalle condizioni di marginalità,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di avviare un programma di lotta alla povertà attraverso un piano nazionale da concertare in sede di Conferenza unificata tra Governo, regioni, enti locali e parti sociali, rilanciando il ruolo della programmazione locale in tema sociale, individuando le risorse nazionali e locali, gli interventi di supporto con protocolli con il settore della grande distribuzione, delle reti di distribuzione dell'energia, delle comunicazioni, della cooperazione, nonché gli interventi di sostegno da parte dell'associazionismo e del terzo settore, affidando la gestione operativa ai comuni in base alla loro autonomia gestionale e potestà regolamentare.
9/4086/142. (Testo modificato nel corso della seduta).Lenzi.