ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/134

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: RIGONI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/134
presentato da
ANDREA RIGONI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
straordinari eventi meteorologici hanno interessato tutto il territorio provinciale di Massa-Carrara nei giorni 31 ottobre e 1o novembre 2010 e successivamente nei giorni 23 e 24;
in entrambi i casi si è trattato di eventi assolutamente non prevedibili con punte di pioggia cumulata, per il primo evento, di oltre 279 millimetri nell'arco di sole 48 ore con una concentrazione in alcune ore e zone di quel territorio particolarmente significativa (ad esempio nell'area del Candia si sono registrate precipitazioni anche di 46 millimetri in una sola ora); nell'arco di un intero anno standard, le precipitazioni raggiungono, a malapena, i 1.300 millimetri;
sulla base di tali dati e se si considera che il valore medio delle precipitazioni, è pari a circa 220 millimetri di pioggia in 48 ore, si ottiene che in quei due giorni è piovuto sul territorio provinciale qualcosa come 32 volte la media giornaliera standard e, quindi, come se in un anno cadessero non 1.300 millimetri citati come media, ma ben 41.600 millimetri;
anche il secondo evento, quello del 23 e 24 dicembre 2010, non è stato da meno, laddove solo ad Aulla si sono registrati in sole 6 ore ben 132 millimetri di pioggia, che si è ben presto tramutata in un'emergenza idrogeologica e alluvionale, con frane, smottamenti, strade chiuse, crolli, palazzi interi pericolanti, case distrutte, centinaia di persone evacuate, intere frazioni isolate e, purtroppo anche la scomparsa di tre cittadini massesi;
considerato che:
si tratta di una straordinarietà che, purtroppo, nel corso di questi ultimi anni, sta divenendo quasi «ordinarietà» e che costringerà, gioco forza, istituzioni, enti, imprese, società civile, semplici cittadini, a ripensare e rivedere il modello di sviluppo che, dovrà, necessariamente, risultare più attento alle esigenze del territorio anche decisamente «conformato» all'evidente cambiamento climatico in atto;
dopo le prime fasi dell'emergenza, in cui tutto il sistema di protezione civile ha più che egregiamente fronteggiato l'incalzare dei tragici eventi assieme alle forze dello Stato, di concerto con il pronto intervento della regione Toscana e delle squadre di volontariato regionale e provinciale, occorre adesso mettere mano alle operazioni di messa in sicurezza del territorio e al ripristino dei danni che si sono generati;
rilevato che:
si tratta, è evidente, di un'opera rilevante che, da prime valutazioni, prevede uno sforzo di carattere finanziario di circa 70-80 milioni di euro e che le finanze della provincia e dei comuni non possono assolutamente sostenere, né con supposte «entrate libere» (che non esistono in nessun bilancio) né con eventuale ricorso a un indebitamento, non assolutamente «gestibile» nel corso degli anni se contestualmente insiste l'obbligo di fare riferimento ai vincoli di spesa che sono imposti dal «Patto di stabilità»;
rilevato infine che:
non sono state assunte iniziative volte a prevedere uno stanziamento per le gravi problematiche che si sono evidenziate nella provincia di Massa-Carrara come per tutte le altre emergenze che hanno riguardato diverse province e comuni italiani,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di assumere concrete iniziative per definire stanziamenti ad hoc per far fronte alle emergenze, consentendo così di procedere alle messe in sicurezza, alle riparazioni, e al risarcimento dei danni come richiesto dalle amministrazioni locali di Massa-Carrara;
a valutare la possibilità, data la competenza per straordinarietà degli eventi, di un intervento statale che riconosca la calamità naturale, anche per gli eventi del 23 e 24 dicembre 2010.
9/4086/134. Rigoni.