ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/010

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: BACCINI MARIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SOGLIA GERARDO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 25/02/2011
RUSSO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
FAENZI MONICA POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
D'IPPOLITO VITALE IDA POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
DE CAMILLIS SABRINA POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
SCANDROGLIO MICHELE POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
LUNARDI PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
DI VIRGILIO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
ABRIGNANI IGNAZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
BIASOTTI SANDRO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
VERSACE SANTO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
VIGNALI RAFFAELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
GALATI GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
PILI MAURO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
MURGIA BRUNO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
RAMPELLI FABIO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
BIAVA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
MINASSO EUGENIO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
MISTRELLO DESTRO GIUSTINA POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
BRUNO DONATO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
SBAI SOUAD POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
SCELLI MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
TORRISI SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
LISI UGO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
BERRUTI MASSIMO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
FONTANA VINCENZO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011
FOTI ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/10
presentato da
MARIO BACCINI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
la crisi economica e finanziaria richiede l'ulteriore rafforzamento delle politiche tese a difendere e rilanciare l'economia nazionale, nonché l'individuazione di precise misure su cui costruire solidi modelli di riferimento a carattere sociale, economico e finanziario, strettamente connessi alla vita reale ed all'ambiente che ci circonda;
ancorché il tasso di disoccupazione in Italia (8,6 per cento secondo gli ultimi dati ISTAT aggiornati a dicembre 2010) sia inferiore alla media europea (10 per cento secondo la stessa fonte), occorre sostenere nuovi sforzi congiunti tra tutte le istituzioni nazionali impegnate a promuovere processi virtuosi di sviluppo, al fine di creare nel nostro Paese un ambiente più confacente all'imprenditoria;
la «questione giovanile» - alta disoccupazione, blocco dell'ascensore sociale, sfiducia diffusa - è diventata una grave questione generazionale, urge risposte immediate e non si risolve con provvedimenti settoriali o assistenziali, ma con un'economia più aperta basata sul binomio opportunità-responsabilità;
la crisi economica e finanziaria ha evidenziato l'importanza del microcredito e più in generale della microfinanza quale insieme di prodotti e servizi utili per aggredire l'emergenza occupazionale e, al contempo, quali strumenti strategici finalizzati a costruire nuovi paradigmi di sviluppo strutturale, in un'ottica di sostenibilità;
il microcredito ha dimostrato, sia a livello nazionale che internazionale, di essere un valido strumento di politica economica capace di sostenere l'autoimpiego di categorie di soggetti particolarmente svantaggiati, in primis le donne, i giovani, gli immigrati, persone che a causa della crisi hanno perso il proprio posto di lavoro;
la microfinanza sta progressivamente assumendo un ruolo di rilievo all'interno del dibattito politico, economico e sociale italiano. Una pluralità di soggetti - espressione delle istituzioni europee, centrali e locali, del no-profit e del settore privato - a vario titolo competenti in materia di servizi finanziari inclusivi, sono infatti impegnati, ciascuno sulla base delle proprie prerogative, nella promozione o nel sostegno diretto di iniziative micro finanziarie;
il microcredito pubblico si colloca tra gli strumenti di welfare moderni, in quanto diretto a promuovere le professionalità e l'impegno, poggiando sulla responsabilità attiva dei soggetti, in linea con quanto enunciato nel Libro verde sul nuovo modello di welfare;
affinché il microcredito pubblico conservi quei tratti caratteristici che lo distinguono dalla mera assistenza, il soggetto beneficiario possa essere fattivamente responsabilizzato quale imprenditore e la restituzione del prestito possa essere garantita, l'erogazione deve essere affiancata da una meticolosa e costante attività di informazione sul territorio, financial education, formazione e assistenza tecnica al beneficiario precedente e successiva all'inizio dell'operatività della microimpresa; tali attività risultano particolarmente onerose e occorre che nuove risorse economiche siano opportunamente destinate a finanziare tali servizi;
a tal fine, è possibile ed opportuno utilizzare parte delle risorse pubbliche impiegate nel campo sociale per azioni di solidarietà passiva (azioni di welfare state nella forma di semplice sostegno del reddito delle persone in difficoltà economica o di finanziamenti a fondo perduto) verso azioni di solidarietà attiva, quale è il microcredito;
peraltro, mentre la disoccupazione genera evasione fiscale e le iniziative di mero sostegno al reddito non producono nuova ricchezza, il microcredito non solo si basa su sistemi rotativi che consentono la restituzione delle risorse impiegate, ma crea nuove categorie di contribuenti;
l'incidenza della povertà relativa si attesta in Italia al 10,8 per cento, mentre la povertà assoluta intorno al 4,7 per cento;
le microimprese in Italia rappresentano più del 94 per cento di tutte le imprese e occupano il 48 per cento del totale degli addetti del settore;
in risposta ad un appello dell'allora Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ed alle successive risoluzioni dell'Assemblea generale ONU che promuovevano il 2005 quale Anno internazionale del microcredito, l'Italia ha costituito nell'anno 2004 un Comitato 2005 per il microcredito, poi trasformato nel 2006 in soggetto a carattere permanente ed insignito, in ragione del valore particolarmente solidaristico della propria attività, dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica;
con legge 24 dicembre 2007 n. 244, articolo 2, commi 185, 186 e 187, il Comitato Nazionale Italiano Permanente per il Microcredito ha acquisito lo status giuridico di ente di diritto pubblico e rappresenta, ancora oggi, nel panorama internazionale, uno dei pochi casi al mondo di ente nazionale dedicato allo sviluppo del settore micro finanziario.
il decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, articolo 2 comma 4-bis, sottolinea la centralità del microcredito quale strumento anticrisi finalizzato allo sviluppo economico e sociale del Paese;
per fronteggiare la crisi in atto bisogna attivare un insieme di misure di vasta portata, che non solo devono essere rivolte a tutti i settori produttivi, ad ampio raggio, ma che devono essere anche tempestive e coordinate con le attività nazionali di cooperazione allo sviluppo e con le misure anticrisi adottate dall'Unione europea;
l'Italia ha assunto precisi obblighi in sede internazionale, anche nell'ambito della campagna per gli obiettivi del Millennio, tra i quali spicca quello di combattere la povertà e la fame;
in tempi di grande austerità, anche la politica di cooperazione deve saper mutare le proprie strategie: non più aiuti a dono, che pesano nelle tasche dei contribuenti italiani senza apportare alcun beneficio reale alle comunità dei Paesi in via di sviluppo. Bensì fondi di garanzia, che attraverso il meccanismo virtuoso della rotazione sono in grado di servire un numero illimitato di individui. Occorre dunque adoperarsi affinché il microcredito diventi uno strumento sempre più incisivo nell'ambito delle politiche italiane di cooperazione. Ciò si può fare anche inserendo il microcredito sia all'interno dei programmi di conversione del debito, che nei programmi per le linee di credito agevolate;
la strategia della Commissione europea «Europa 2020», finalizzata ad uscire dalla crisi e preparare l'economia dell'Unione europea ad affrontare le sfide del prossimo decennio, incentiva il sostegno al mercato del lavoro e la lotta alla povertà;
la comunicazione della Commissione europea al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni «A European initiative for the development of micro-credit in support of growth and employment» (COM(2007) 708 fina1/2), evidenzia che lo strumento del microcredito può svolgere un ruolo importante nella promozione dell'integrazione sociale, in linea con l'enfasi data oggi alla «flessicurezza», cioè alla combinazione di flessibilità e sicurezza sociale;
nello stesso documento la Commissione invita gli Stati membri ad adeguare in modo appropriato i quadri istituzionali, giuridici e commerciali necessari per promuovere un ambiente più favorevole al microcredito;
il Programma quadro per la competitività e l'innovazione in Europa (CIP), avendo come obiettivo primario le piccole e medie imprese (PMI), sostiene la necessità di un più facile accesso ai finanziamenti;
inoltre, la Commissione europea ha sviluppato una complessa strategia in materia di microfinanza, a sostegno della crescita e dell'occupazione, caratterizzata da tre principali iniziative: (I) JEREMIE, che consente alle regioni e a tutti gli Stati membri dell'Unione europea di usare parte dei loro fondi strutturali per ottenere strumenti finanziari in supporto delle piccole e medie imprese, (II) JASMINE, che fornisce assistenza tecnica alle Istituzioni di microfinanza al fine di rafforzarne la capacità operativa, (III) PROGRESS, che intende fornire un aiuto finanziario all'attuazione degli obiettivi dell'Unione europea nel settore dell'occupazione e degli affari sociali, attraverso gli strumenti della microfinanza;
anche il Santo padre, nell'Enciclica Caritas in Veritate, cita la microfinanza quale importante strumento di crescita e di sviluppo economico ed umano, anche nei paesi avanzati, in un momento di impoverimento della società;
occorre sostenere la realizzazione delle misure per la ripresa dell'economia, anche prevedendo l'attuazione di interventi che siano capaci di rafforzare stabilmente i nostri sistemi produttivi, di incidere sulla ristrutturazione dei settori non più competitivi e di creare le condizioni di una forte ripresa dell'occupazione. Per raggiungere questi obiettivi è necessario sviluppare operazioni dirette alle microimprese;
è necessario ridurre al minimo gli oneri normativi che gravano sulle microimprese. Occorrono anche misure per ridurre le barriere giuridiche e amministrative, come l'esenzione dagli oneri sociali per le nuove imprese e procedure di registrazione più snelle; occorre altresì costruire una nuova compliance fiscale che porti gradualmente l'evasione italiana a livelli medi europei;
in Italia, l'offerta di microcredito è oggi di circa 50 milioni di euro, dunque ben al di sotto della domanda che recenti studi stimano attorno ai 4 miliardi di euro;
recenti dati ISTAT dimostrano che le politiche del lavoro e dello sviluppo nel secondo bimestre 2010, grazie anche al sostegno delle politiche di microfinanza e microcredito, hanno permesso un recupero dei livelli occupazionali nel settore agricoltura (per un incremento di 57 mila unità su base annua del lavoro dipendente) soprattutto al Sud. Il lavoro autonomo, con un aumento di 55 mila unità, ha fatto inoltre registrare una crescita positiva che inverte la tendenza finora registrata. Dunque, il sostegno all'impresa, soprattutto alla persona, al piccolo lavoratore,
che recupera così la possibilità di essere reintrodotto nel circuito finanziario attraverso progetti di microcredito, ha iniziato a dare frutti concreti,

impegna il Governo

a rafforzare le Istituzioni nazionali deputate a lottare contro la povertà e l'esclusione sociale nel nostro Paese e nei Paesi in via di sviluppo, attraverso il sostegno alla microimpresa e all'autoimpiego (Comitato nazionale italiano permanente per il microcredito);
a sostenere il microcredito pubblico, anche attraverso la costituzione di fondi di garanzia e sviluppo capaci di sostenere la microimpresa senza che i costi delle attività di informazione, formazione e assistenza tecnica ricadano totalmente sui soggetti svantaggiati che hanno accesso al credito;
a far sì che la microfinanza diventi uno degli strumenti principali della politica economica del Paese.
9/4086/10. Baccini, Soglia, Paolo Russo, Faenzi, D'Ippolito Vitale, De Camillis, Scandroglio, Lunardi, Di Virgilio, Abrignani, Biasotti, Versace, Vignali, Galati, Pili, Murgia, Rampelli, Biava, Minasso, Mistrello Destro, Bruno, Sbai, Scelli, Torrisi, Lisi, Berruti, Vincenzo Antonio Fontana, Antonino Foti.