ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03638/160

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 360 del 28/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: GOZI SANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/07/2010


Stato iter:
29/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 28/07/2010
CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 28/07/2010

PARERE GOVERNO IL 28/07/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/07/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/07/2010

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 29/07/2010

CONCLUSO IL 29/07/2010

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/3638/160
presentato da
SANDRO GOZI
testo di
giovedì 29 luglio 2010, seduta n.361

La Camera,
premesso che:
il disegno di legge in esame persegue la diminuzione del disavanzo pubblico dal 5 per cento del Pil di quest'anno al 3,95 nel 2011 e al di sotto della soglia del 3 per cento, ossia al 2,7 per cento nel 2012, in ottemperanza al vincolo europeo circa la stabilizzazione della spesa pubblica;
il provvedimento è l'ennesima manovra di stabilizzazione finanziaria - la decima in due anni di legislatura - che ripercorre la logica dei tagli lineari sulle dotazioni di spesa delle missioni del bilancio dello Stato, di parte corrente e di conto capitale. L'articolo 2, infatti, dispone una riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa di ciascun Ministero;
la manovra è sbagliata in quanto limita a ridurre la spesa pubblica in modo indiscriminato e non equo, è strutturalmente debole e iniqua, priva di una prospettiva per il futuro dei cittadini, ai quali viene chiesto l'ennesimo sacrificio senza che a ciò corrisponda la contemporanea previsione di misure e mezzi atti a generare crescita e sviluppo per il futuro;
una manovra, che sebbene sia presentata come una manovra europea, è poco in linea con quanto predisposto da altri paesi membri. In Europa, la maggior parte dei paesi ha scelto di impegnare rilevanti risorse di bilancio, accanto a manovre di stabilizzazione economica, per attuare provvedimenti di stimolo all'economia, alla sanità e al welfare. Nei paesi del nord Europa si chiedono sacrifici ai cittadini più abbienti, in Francia e in Germania, accanto ai tagli degli sprechi non si sacrificano le risorse in favore delle famiglie, dell'educazione della scuola. In Germania oltre la metà del maggiore deficit è imputabile a misure di sostegno dell'economia (tra le quali rileva l'intangibilità delle risorse in favore della ricerca); in Spagna circa un terzo; in Francia poco più di un quarto;
in controtendenza con quanto avviene nei paesi europei e anche negli Stati Uniti, per l'Italia, gli interventi di sostegno anti-crisi hanno avuto un impatto nullo sul disavanzo, mentre avrebbero attenuato la caduta del Pil per circa 0,5 punti percentuali, secondo i recenti dati della Banca d'Italia;
il taglio lineare del 10 per cento, frutto di una logica ragionieristica, comporterà un'ulteriore erosione delle risorse che incidono su programmi fondamentali con un forte impatto sull'azione e l'immagine del nostro Paese all'estero;
destano particolare preoccupazione gli effetti dei tagli sui contributi volontari nell'area dei diritti umani, in particolare per quanto riguarda i programmi specifici realizzati da altri organismi internazionali, come l'Alto Commissariato per i diritti umani (OHCHR), l'Alto Commissariato per i rifugiati (UNHCR), l'OIM, altre agenzie delle Nazioni Unite che dipendono da fondi volontari. I tagli incideranno negativamente soprattutto in considerazione delle numerose raccomandazioni che recentemente l'Italia si è impegnata a realizzare, in seguito alla conclusione della Revisione Periodica Universale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Tali raccomandazioni richiamano il nostro Paese ad un adeguamento legislativo urgente per l'istituzione di una Autorità indipendente garante per i diritti umani (ai sensi dei principi di Parigi), per l'adeguamento dei codici penali al Tribunale penale internazionale e per l'adeguamento pieno alle Convenzioni e ai Protocolli opzionali contro la tortura,

impegna il Governo

se le condizioni di finanza pubblica lo consentono, a provvedere, nell'ambito della prossima manovra finanziaria e di bilancio, al reintegro delle risorse finalizzate all'erogazione dei contributi italiani agli organismi internazionali, allo scopo di garantire la specifica attuazione degli impegni che l'Italia ha dichiarato di voler assumere a conclusione della Revisione Periodica Universale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite del 2010 per la realizzazione di programmi in tema di diritti umani e per il pieno adeguamento del nostro ordinamento alle Convenzioni internazionali.
9/3638/160. (Testo modificato nel corso della seduta) Gozi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

accordo internazionale

diritti umani