Legislatura: 16Seduta di annuncio: 360 del 28/07/2010
Primo firmatario: BELTRANDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/07/2010 CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
ACCOLTO IL 28/07/2010
PARERE GOVERNO IL 28/07/2010
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/07/2010
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 29/07/2010
CONCLUSO IL 29/07/2010
La Camera,
premesso che:
il Governo che ha previsto che i risparmi derivanti dall'equiparazione dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego siano destinati al fondo asili nido e al fondo non autosufficienza, ripartiti rispettivamente per un terzo e due terzi della cifra complessiva;
la cifra complessiva dei risparmi scaturenti da tale manovra è stimata, dal 2012, in 3 miliardi e 750 milioni di euro in dieci anni e, a regime, in 245 milioni di euro annui negli anni successivi;
l'Italia presenta ritardi in materia di uguaglianza di genere, causati largamente anche dalla mancanza di servizi di cura e assistenza che sollevino le donne dagli eccessivi carichi domestici cui, per una cultura arretrata che poco ha promosso la condivisione e un maggiore equilibrio tra uomini e donne e uno Stato assente, sono state costrette;
la cifra derivante dell'equiparazione dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego è rilevante, ed è importante riuscire a destinare tutte le risorse disponibili in misure che aiutino le donne a rientrare nel mercato del lavoro e a vivere con maggiore serenità gli impegni di «condivisione» dei carichi familiari, quando presenti, aumentando anche la crescita economica nel nostro Paese;
esiste la necessità di utilizzare queste somme non solo nei capitoli di spesa più importanti per affrontare i problemi di condivisione e conciliazione dei carichi familiari di donne e uomini, ma anche di valutare le tipologie e modalità di servizi di assistenza e cura più in linea con le necessità italiane e al passo con le innovazioni e le buone pratiche europee,
impegna il Governo:
a prendere in considerazione, con utili approfondimenti, anche l'utilizzo dei CESU in Italia; i CESU infatti sono voucher dal valore nominale, spendibili quasi come un buono pasto nel settore dei servizi, acquistabili ovunque, il cui costo viene per un quarto sostenuto dallo Stato (con costo previsto di circa 300 milioni di euro l'anno, in linea con i risparmi derivanti dall'equiparazione dell'età pensionabile) e per la restante parte da chi acquista, in genere le famiglie che hanno bisogno di badanti, baby sitter, assistenza alla persona;
a valutare le ricerche in tale ambito che, traslando il modello di voucher in Italia, stimano gli effetti, grazie ad una emersione almeno dell'80 per cento degli 842 mila lavoratori domestici in nero del 2007 (673 mila unità) e un fiorire di contributi sociali, in 1,2 miliardi all'anno di contributi e corpose entrate fiscali per l'IRPEF. La riforma dei servizi alla persona sul modello CESU, ha solo un costo di «attivazione» piuttosto modesto, e produce ricchezza fino ad autofinanziarsi e portare ulteriori benefici per le casse italiane;
a considerare i CESU come possibili moltiplicatore di ricchezza, come i risultati francesi testimoniano, e a rendere disponibili gli ulteriori consistenti risparmi per un eventuale «tesoretto» da investire in asili nido e incentivi all'occupazione femminile.
9/3638/10. Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.
EUROVOC :aiuto all'occupazione
condizione di pensionamento
conservazione del posto di lavoro
contributo sociale
eguaglianza uomo-donna
esazione delle imposte
funzione pubblica
lavoro femminile
risparmio