ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03016/011

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 260 del 17/12/2009
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/12/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
ROSSI LUCIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 17/12/2009


Stato iter:
17/12/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 17/12/2009
MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
PARERE GOVERNO 17/12/2009
LA RUSSA IGNAZIO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/12/2009

ACCOLTO IL 17/12/2009

PARERE GOVERNO IL 17/12/2009

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 17/12/2009

CONCLUSO IL 17/12/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/3016/11
presentato da
MAURIZIO TURCO
testo di
giovedì 17 dicembre 2009, seduta n.260

La Camera,
premesso che:
attualmente l'Italia partecipa a 31 missioni a carattere multinazionale operanti a seguito di decisioni dell'ONU, della UE e della NATO. Le più impegnative, in termini di uomini e mezzi, si svolgono in Libano, in Afghanistan e nei Balcani;
l'Italia partecipa con un numero considerevole di uomini e mezzi alla missione ISAF (International Security Assistance Force), costituita a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 1386/2001, poi prorogata ed estesa dalla risoluzione ONU 1510 del 13 ottobre 2003;
il partito per la tutela dei diritti dei militari e delle forze di polizia (pdm) con diverse interrogazioni rivolte dai deputati radicali al Ministro della difesa (4-04607; 4-03761; 403685; 4-03439), alcune puntualmente sollecitate, ma tutte rimaste prive di risposta, ha formulato numerosi quesiti sugli incidenti che hanno causato la morte o il grave ferimento di alcuni militari italiani impegnati nella missione di pace in Afghanistan;
il tema della protezione del personale militare impegnato in varie missioni e scenari di guerra ha assunto, ancor più che nel passato, una connotazione di estrema priorità;
gli attentati, sempre più frequenti, ai danni non solo dei militari italiani impegnati in Afghanistan, mostrano chiaramente che il livello della potenza devastante degli esplosivi utilizzati dai ribelli talebani si è elevato; parallelamente, le dotazioni in uso dei nostri militari risultano al momento non più adeguate;
il titolare del Dicastero della difesa, nel corso della comunicazione del Governo, svoltesi nei mesi scorsi nei due rami del Parlamento, su strategia e sviluppi della partecipazione italiana a missioni internazionali, ha esplicitato la necessità di aggiornare periodicamente l'equipaggiamento a disposizione del nostro contingente e l'inadeguatezza di alcuni mezzi in dotazione al nostro esercito (soprattutto i l'inadeguatezza di alcuni mezzi di dotazione al nostro esercito (soprattutto i VTLM Lince, che non si sono dimostrati adatti a proteggere i nostri soldati dalle varie mine a fronte della recrudescenza degli attentati);
risulta indifferibile l'esigenza di dotarsi di una dettagliata normativa riguardante dette importanti missioni internazionali, al fine di permettere una riflessione attenta e puntuale sulla situazione politica e diplomatica relativa ai Paesi in cui i nostri militari operano, nonché di prevedere con tempi e risorse certe le modalità ed i compiti con i quali i nostri soldati dovranno assolvere al loro impegno, evitando l'ormai usuale ricorso alla decretazione semestrale di rifinanziamento delle missioni stesse;
che sono all'esame delle competenti Commissioni parlamentari numerose proposte di legge finalizzare ad introdurre nuove norme sul finanziamento di dette missioni;
il 22 ottobre 2009, è stata presentata la proposta di legge n. 2848, annunziata il 26 ottobre 2009, per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause della morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, del tenente Antonio Fortunato, del primo caporal maggiore Matteo Mureddu, del primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, del primo caporal maggiore Massimiliano Randino, del sergente maggiore Roberto Valente, del primo caporal maggiore Giandomenico Pistonami, nonché sulle cause del ferimento di altri militari del contingente italiano impegnato nella missione in Afghanistan negli anni tra il 2006 e il 2009,

impegna il Governo:

a riferire al Parlamento sull'attuale situazione dei mezzi e delle dotazioni di sicurezza impiegati nelle missioni a carattere multinazionale operanti a seguito di decisioni dell'ONU, della UE e della NATO;
ad istituire una Commissione ministeriale di indagine finalizzata a fare luce sulle cause della morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, del tenente Antonio Fortunato, del primo caporal maggiore Matteo Mureddu, del primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, del primo caporal maggiore Massimiliano Randino, del sergente maggiore Roberto Valente, del primo caporal maggiore Giandomenico Pistonami, nonché sulle cause del ferimento di altri militari del contingente italiano impegnato nella missione in Afghanistan negli anni tra il 2006 e il 2009.
9/3016/11. Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Zamparutti, Luciano Rossi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aggressione fisica

esercito

esplosivo

guerra

morte

NATO

personale militare

uomo