ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02105/019

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 151 del 24/03/2009
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 24/03/2009


Stato iter:
24/03/2009
Fasi iter:

RITIRATO IL 24/03/2009

CONCLUSO IL 24/03/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/2105/19
presentato da
ANTONIO BORGHESI
testo di
martedì 24 marzo 2009, seduta n.151

La Camera,
premesso che:
il provvedimento al nostro esame prevede l'intervento delle regioni e degli enti locali per quanto concerne la modulazione di tributi erariali quali l'imposta sul reddito delle persone fisiche, e potestà legislativa per l'istituzione di tasse di scopo;
come ha osservato la Corte dei conti, l'attuazione del disegno di legge può comportare un aumento della spesa pubblica e del prelievo fiscale complessivo, soprattutto nel periodo di transizione verso l'assetto definitivo;
l'obbligo di riduzione della pressione fiscale previsto dalla clausola di salvaguardia è connesso alle sole ipotesi di riduzione della spesa. Difficilmente la legge di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione potrebbe contenere un generale divieto all'aumento del prelievo, in quanto ciò contrasterebbe con le prerogative di autonomia finanziaria dei diversi livelli di governo. Resta quindi essenziale che l'impegno politico al contenimento della pressione fiscale venga assunto, in maniera coordinata tra tutti i livelli di governo, in sede di programmazione dei conti pubblici;
il ministro dell'economia non è stato in grado di quantificare gli effetti finanziari della delega, sostenendo - di fatto - che solo in sede di attuazione sarà possibile valutarne le implicazioni, vale a dire decidere di volta in volta, grazie alla genericità della delega, quale soluzione adottare;
la questione è rilevante in quanto non esistono risorse disponibili aggiuntive per attuare il federalismo, anzi l'Italia, a causa della crisi economica, dovrà affrontare un periodo di restrizioni molto consistenti. E il tentativo di appropriazione dei fondi FAS (regionali) da parte del Governo per fini di interesse generale, oltre a rispondere alla necessità di reperire risorse, evidenzia una tendenza all'accentramento contraddittoria rispetto alla spinta verso il decentramento propria del federalismo, ma rispondente alla stessa logica che, dopo la crisi del '29, indusse il governo americano ad aumentare fortemente i poteri federali rispetto a quello dei singoli Stati;
viceversa il provvedimento al nostro esame prospetta un aumento della spesa pubblica che deriva dalla promessa politica di garantire, al costo standard, il livello dei servizi per l'affermazione di diritti civili e sociali fondamentali e le funzioni pubbliche in tutto il territorio nazionale, senza rideterminare le risorse riservate alle regioni a statuto speciale e senza attuare una drastica razionalizzazione istituzionale a tutti i livelli di governo,

impegna il Governo

ad adoperarsi al fine di fare assumere, in maniera coordinata tra tutti i livelli di governo, in sede di programmazione dei conti pubblici, l'obiettivo del contenimento della pressione fiscale.
9/2105/19.Borghesi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

bilancio dello Stato

decentramento

disegno di legge

ente locale

federalismo

fiscalita'

spesa pubblica