ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01972/048

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 114 del 14/01/2009
Firmatari
Primo firmatario: MURA SILVANA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 14/01/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 14/01/2009


Stato iter:
14/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 14/01/2009
CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/01/2009

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 14/01/2009

PARERE GOVERNO IL 14/01/2009

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/01/2009

CONCLUSO IL 14/01/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1972/48
presentato da
SILVANA MURA
testo di
mercoledì 14 gennaio 2009, seduta n.114

La Camera,
premesso che:
l'esplosione della crisi finanziaria desta crescenti e fondate preoccupazioni. Ciò è particolarmente vero nel caso dell'Italia, dove i vincoli di bilancio riducono i margini di manovra per interventi a sostegno dell'economia. Tuttavia, la crisi può avere un effetto collaterale positivo: la riduzione del costo del debito per lo Stato;
da una parte c'è infatti la diminuzione dei tassi ufficiali decisa dalla Bce, che riduce la spesa per interessi: la Bce ha ridotto di un punto il tasso di policy nell'arco dell'ultimo quadrimestre e si può prevedere che continuerà su questa strada anche nel prossimo futuro;
dall'altro, la fuga dall'investimento in Borsa, direttamente e tramite il risparmio gestito, che si traduce in un aumento di domanda per gli strumenti finanziari più sicuri, anche a costo di doversi accontentare di bassi rendimenti;
la riduzione in termini assoluti dei rendimenti sui titoli di Stato ha giovato in misura significativa al Tesoro italiano;
se si confronta - come hanno fatto alcuni economisti - l'onere per interessi derivante dal rinnovo del debito pubblico in scadenza nel 2009 ai tassi di fine novembre 2008 con l'onere che si avrebbe rinnovando il debito ai tassi prevalenti a giugno del 2008, utilizzando le stesse tipologie di titoli in scadenza, una prima stima prudenziale indica in quasi 4 miliardi di euro il risparmio in un anno sul servizio del debito;
questa data di riferimento è stata scelta perché corrisponde al periodo nel quale è stato formulato il Dpef: quindi la stima calcola il minore costo del debito rispetto allo scenario prevalente all'epoca della stesura del documento di programmazione economica e finanziaria;
i calcoli sono stati fatti per i quantitativi di titoli in scadenza nel 2009, suddivisi per tipo di strumento, in totale quasi 280 miliardi di euro;
il risultato è un minore onere per interessi pari a 3,82 miliardi di euro su base annua. Ovviamente, il risparmio non è concentrato tutto nel 2009: sarebbe così solo se i titoli scadessero tutti all'inizio dell'anno, mentre le scadenze sono distribuite su tutti i dodici mesi. Inoltre, le stime non tengono conto dell'effetto derivante dal prelievo fiscale sugli interessi pagati dal Tesoro e potrebbero quindi in qualche misura sovrastimare la riduzione dell'onere per interessi. D'altra parte, i tassi d'interesse sono scesi ancora nelle ultime settimane, il che dovrebbe avere un effetto di segno opposto;
in sintesi, la cifra fornita è solo una prima indicazione approssimativa, che tuttavia mostra che il risparmio sul servizio del debito è significativo e potrebbe liberare risorse per iniziative di sostegno all'economia in questa fase congiunturale particolarmente debole;
gli ultimi dati disponibili (di settembre 2008) indicano un onere per interessi 2009 di oltre 83 miliardi pari al 5,1 per cento del Pil;
certo, il beneficio che il servizio del debito risente dal calo dei rendimenti è tuttavia transitorio, avendo negli ultimi mesi le banche centrali fortemente aumentato l'offerta di moneta. Affinché non se ne abbiano eccessive conseguenze sui prezzi, l'eccesso di liquidità dovrà prima o poi essere assorbito;
pertanto, le disponibilità liberate dal calo dei tassi devono essere utilizzate per interventi di rapido effetto e temporanei,

impegna il Governo

al fine di contrastare la straordinaria situazione di crisi economica ed occupazionale e rilanciare la domanda interna, a valutare l'opportunità dell'utilizzo di quota parte della minore spesa per il servizio del debito che si realizzasse nel 2009 rispetto alle previsioni, per ulteriori misure temporanee di sostegno al reddito per i lavoratori atipici e per l'incremento degli assegni al nucleo familiare per l'anno in corso.
9/1972/48. (Testo modificato nel corso della seduta) Mura, Evangelisti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

banca centrale

Banca centrale europea

borsa valori

calcolo dei costi

crisi monetaria

debito

finanze pubbliche

interesse

politica di sostegno

prodotto interno lordo

recessione economica

risparmio

strumento finanziario