Legislatura: 16Seduta di annuncio: 114 del 14/01/2009
Primo firmatario: VANNUCCI MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/01/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BARETTA PIER PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 14/01/2009 CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
ACCOLTO IL 14/01/2009
PARERE GOVERNO IL 14/01/2009
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/01/2009
CONCLUSO IL 14/01/2009
La Camera,
premesso che:
con il provvedimento in esame si interviene per superare il problema dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione;
è noto infatti che le amministrazioni pubbliche sono debitrici nei confronti di fornitori di beni e servizi di decine di miliardi di euro (50-60 miliardi stimati);
tale fenomeno incide negativamente sull'attività delle aziende togliendo alle stesse la necessaria liquidità per la loro azione competitiva e di investimento;
l'attuale fase di «stretta creditizia» aggrava ulteriormente la situazione delle aziende;
la Commissione Europea nella sua Comunicazione del 26 novembre 2008, con la quale ha presentato «un piano europeo di ripresa economica», che ha ricevuto il parere favorevole del Consiglio ECOFIN del 2 dicembre 2008, fra le dieci azioni prioritarie ha disposto che le autorità pubbliche paghino le fatture entro un mese compreso alle piccole e medie imprese e che siano liquidati tutti gli arretrati dovuti da enti pubblici;
con i commi 3 e 3-bis dell'articolo 9 del provvedimento in esame si cerca di intervenire sulla materia rinviando a decreti del Governo da emanare entro 60 giorni il primo e 30 il secondo;
i tempi massimi per l'emissione dei decreti, vista la particolare situazione, non andrebbero utilizzati completamente accelerando quanto più possibile l'emanazione;
per il comma 3-bis, introdotto nel provvedimento sulla base della riformulazione di un emendamento a prima firma Vannucci, è necessario approfondire la materia della autorizzazione alla cessione pro soluto che appare sottoposta ai vincoli del patto di stabilità;
sarebbe logico ritenere infatti che ai fini degli obblighi del patto di stabilità siano conteggiati più che i pagamenti, e la cessione pro soluto che viene equiparata al pagamento stesso, gli impegni assunti e gli ordini emessi facendo così della cessione del credito una questione semplicemente di cassa,
impegna il Governo
a velocizzare quanto più possibile l'iter di emanazione dei decreti previsti richiamati in premessa e valutare attentamente l'effettiva incidenza del patto di stabilità sulla materia al fine di proporre eventualmente la modifica e considerare la possibilità, con successive norme da emanare, che il meccanismo della cessione del credito pro soluto, vantato da amministrazioni pubbliche, possa diventare obbligatorio per tutte le pubbliche amministrazione (e non solo per regioni e gli enti locali) ogni qualvolta il credito medesimo sia certificato certo, liquido ed esigibile.
9/1972/17. Vannucci, Baretta.
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