Legislatura: 16Seduta di annuncio: 114 del 14/01/2009
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/01/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2009 MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2009 FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2009 TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2009 BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 14/01/2009 Resoconto ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 14/01/2009 Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 14/01/2009
NON ACCOLTO IL 14/01/2009
PARERE GOVERNO IL 14/01/2009
RESPINTO IL 14/01/2009
CONCLUSO IL 14/01/2009
La Camera,
premesso che:
secondo il «Rapporto di monitoraggio delle politiche occupazionali e del lavoro» (2008), del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali la percentuale di disoccupati (escludendo CIG e prepensionamenti) coperta da ammortizzatori sociali è pari al 31,4 per cento;
secondo la CGIA di Mestre il 50 per cento dei lavoratori del settore privato (oltre 7 milioni) non può, secondo la normativa vigente, beneficiare della cassa integrazione guadagni (CIG);
secondo le stime della Commissione europea i disoccupati in Italia cresceranno nel 2009 e 2010 fino a circa 1,8 milioni di unità;
con il recovery plan del novembre 2008 la Commissione europea ha individuato una ambiziosa strategia comune per fronteggiare la crisi economica e per favorire la ripresa. La priorità del piano è la tutela dei cittadini europei contro le conseguenze più gravi della crisi, sulla base dei principi della solidarietà e della giustizia sociale, in particolare con il sostegno e la riqualificazione dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro;
la legge n. 247 del 2007 delega il Governo a riformare l'attuale regime di ammortizzatori sociali per la creazione di uno strumento unico indirizzato al sostegno del reddito e al reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati senza distinzione di qualifica, appartenenza settoriale, dimensione di impresa e tipologia di contratti di lavoro;
l'articolo 19 del decreto in esame prevede, invece, solo misure di sostegno al reddito limitate, provvisorie e discrezionali, in deroga alle norme vigenti, condizionate dalla disponibilità delle risorse o dalle integrazioni di altri soggetti, con trattamenti differenziati, per entità e durata, in relazione alla qualifica, all'appartenenza settoriale, alla dimensione di impresa e alla tipologia dei contratti di lavoro;
anche alla luce delle misure di sostegno al reddito concesso ai dipendi della società Alitalia, uniche per l'entità del sussidio e per la sua durata, in Italia solo un terzo dei disoccupati con le stesse qualifiche, mansioni e retribuzioni beneficerà di un sussidio di disoccupazione, ma con differenze che vanno dalla concessione di una unica integrazione pari al 10 per cento del reddito annuale da lavoro dell'anno precedente all'80 per cento effettivo dell'ultima retribuzione;
in tutti i paesi europei, senza alcuna eccezione, sono previsti ammortizzatori sociali universali con requisiti, entità dei trattamenti e durata uniformi e certi per tutti i lavoratori che passano dallo stato di occupazione a quello di disoccupazione,
impegna il Governo:
a presentare entro il mese di giugno 2009 la riforma organica degli ammortizzatori sociali, nel pieno rispetto dei principi dettati dalla delega contenuta nella legge 24 dicembre 2007, n. 247, e sulla base dei rigorosi vincoli e sanzioni propri dei modelli di welfare to work adottati in Europa;
a reperire le risorse necessarie innalzando progressivamente l'età pensionabile (vecchiaia e anzianità) per uomini e donne in un fascia tra i 64 e i 68 anni.
9/1972/15. Zamparutti, Bernardini, Mecacci, Farica Coscioni, Maurizio Turco, Beltrandi.
EUROVOC :Commissione CE
contratto di lavoro
descrizione dell'impiego
dimensioni dell'impresa
disoccupato
disoccupazione
impresa privata
politica di sostegno
politica occupazionale
retribuzione del lavoro
riconversione professionale