Legislatura: 16Seduta di annuncio: 110 del 07/01/2009
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/01/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MAZZARELLA EUGENIO PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 BACHELET GIOVANNI BATTISTA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 NICOLAIS LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 LEVI RICARDO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 ROSSA SABINA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 DE TORRE MARIA LETIZIA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009 LOLLI GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 08/01/2009 Resoconto BINETTI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 08/01/2009 PIZZA GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
DISCUSSIONE IL 08/01/2009
ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 08/01/2009
PARERE GOVERNO IL 08/01/2009
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 08/01/2009
CONCLUSO IL 08/01/2009
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame ha un suo punto qualificante nella figura e nel ruolo dei ricercatori, essenziali per il raggiungimento di tutti gli obiettivi che il provvedimento stesso si propone;
infatti, oggi parlare di diritto allo studio significa - tra le altre cose - potenziare le strutture di accoglienza degli studenti in veri e propri campus, dove possano convivere accanto ai loro docenti, soprattutto i più giovani e disponibili, per discutere con loro, interagire nei progetti di ricerca;
significa creare le occasioni perché si possa proporre l'eccellenza nell'eccellenza attraverso collegi universitari, che non siano solo case-famiglia per studenti, ma contesti ad alto livello culturale dove la convivenza tra studenti e ricercatori serva ad integrare il proprio processo formativo partecipando ad iniziative di altri corsi di laurea, di servizio e di volontariato, di scambi;
significa attuare un sistema tutoriale (al riguardo si consideri l'impostazione del decreto del Presidente delle Repubblica 11 luglio 1980, n. 382) che accompagni gli studenti nel loro percorso formativo per aiutarli a sviluppare pienamente le loro potenzialità, intervenendo tempestivamente nelle loro difficoltà, facilitando i recuperi di tempo e di competenze. Sono quasi 30 anni che se ne parla (dai tempi del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980) ma troppo presto le università hanno rinunciato a chiedere ai loro docenti, a cominciare dai ricercatori, questo specifico servizio personalizzato che potrebbe contrastare in modo efficace non solo l'emorragia di studenti, i loro abbandoni, i loro ritardi, ma anche quella perdita di entusiasmo, quella sorta di inerzia rassegnata con cui contemplano il mondo che li circonda sentendosi impotenti a intervenire per cambiarlo; un tutorato che dovrebbe arrivare fino al placement che aiuta gli studenti ad orientarsi nella scelta professionale, nell'approccio agli stage o ai tirocini post-laurea;
parlare di «valorizzazione del merito» significa oggi riconoscere il merito di un ricercatore determinato e ambizioso, che sappia porsi domande e muoversi al di fuori di un sapere conformista per cercare e trovare le contraddizioni del suo sistema di riferimento e andare oltre. Significa valorizzare l'amore per la ricerca come conquista di un sapere nuovo e non come mera ripetizione di esperimenti fatti da altri;
significa permettere ad un giovane dottorando prima, ricercatore dopo, di accedere agli up grade successivi nei tempi giusti, per la propria attività di ricerca, documentata da pubblicazioni che confermino i risultati ottenuti, a dimostrazione della propria autonomia nel progettare e realizzare una ricerca;
significa riconoscere il merito di un ricercatore che sa attrarre fondi alla propria ricerca, perché sa fare ricerca anche sui fondi e dei fondi necessari per fare ricerca, crea gruppi di lavoro internazionali per ottenere risorse adeguate, mostrando spirito di iniziativa e capacità imprenditoriale;
significa riconoscere chi ama fare didattica, e si interessa dei suoi allievi, fa della didattica ricerca, cerca nuovi modelli di insegnamento in funzione di nuovi modelli di apprendimento più efficaci. Un giovane ricercatore che sappia innovare tecnologicamente il suo corso, sfruttando le risorse della distance learning attraverso un buon profilo di teledidattica;
significa apprezzare nel ricercatore-docente la sua dedizione alla formazione professionalizzante dei suoi allievi, alla acquisizione delle competenze operative indispensabili per fare il medico, l'infermiere o il tecnico nelle diverse scienze mediche, ma anche il maestro nella scuola primaria o il professore di filosofia, il tempo necessario e la fantasia pedagogica indispensabile, con una irrinunciabile capacità organizzativa, senza accontentarsi della didattica ex cathedra, tutto sommato più semplice. Saper e poter insegnare in piccoli gruppi è drammaticamente necessario per assicurare lo sviluppo delle competenze che definiscono il professionista che esce dall'università; significa valorizzare il merito misurando l'impatto che il suo lavoro didattico ha sugli allievi. Quanto imparano da lui, come elaborano questo sapere in forme di competenza reale, flessibile e rigorosa al tempo stesso, adattabile a contesti nuovi e diversi per guardare al mondo del lavoro con il senso positivo di una avventura intellettuale ed umana;
per tali ragioni occorre, però, pensare l'università come sistema, rifuggire dalle soluzioni parziali, frammentate, e convincersi che il sistema di selezione dei docenti, tramite i concorsi, è strettamente collegato alla capacità di produrre ricerca scientifica di alto livello, indispensabile per attrarre risorse economiche adeguate per ulteriori attività di ricerca, per essere percepita come polo di attrazione per studenti di qualità e come bacino di formazione post-laurea per dottorandi di ricerca, e per ricercatori potenziali. L'università è un tessuto unico in cui solo tenendo insieme tutte le sue funzioni è possibile raggiungere anche uno solo dei suoi obiettivi: didattica e ricerca sono due facce di una stessa medaglia e occorre tener conto che il sistema amministrativo dell'università è al servizio delle sue funzioni principali. Un apparato burocratico farraginoso, inerte, che si pone più come ostacolo al voler fare degli studenti e al saper fare dei docenti, finisce col bruciare le migliori risorse che sono alla base della vita universitaria. Quante volte i ricercatori si sono fatti promotori di soluzioni, si sono offerti di lavorare in fase di progettazione dei modelli organizzativi e si sono sentiti respingere come se fossero estranei ad un sistema di cui dovrebbero essere protagonisti e che per di più dovrebbe essere esemplare sul piano delle proposte attuative per fare anche di questa prassi un modello di formazione? Per ottenere tutto ciò il rigore morale che sta a monte di qualsiasi procedura concorsuale si riflette anche nel rigore altrettanto forte con cui vengono gestite tutte le pratiche di formazione dei potenziali ricercatori. I concorsi con le regole attuali furono un tentativo di rispondere ad un sistema che non funzionava e hanno mostrato di funzionare a singhiozzo, a seconda del rigore morale di chi le presidiava. Analogamente le nuove regole vogliono essere un segno di speranza, per una università più giusta,
impegna il Governo
a valutare gli effetti del blocco del turn- over disposto dal provvedimento in esame, al fine di adottare, per quanto di sua competenza, ulteriori iniziative finalizzate a favorire l'indizione di procedure concorsuali e di valutazione comparativa, volte all'assunzione di personale per posti di ricercatore universitario, entro il limite di un contingente complessivamente corrispondente ad una spesa non superiore al 20 per cento di quella relativa a tutto il personale a tempo determinato e indeterminato cessato nell'anno precedente, prevedendo che la sussistenza di tale limite per l'intero piano annuale di bandi e di assunzioni sia certificata, su richiesta dell'università interessata, dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze.
9/1966/77. Binetti, Mazzarella, Nicolais, Ginefra, Levi, Siragusa, Coscia, Rossa, Antonino Russo, De Pasquale, De Torre, Pes, Lolli.
EUROVOC :accesso all'occupazione
assunzione
attrezzatura sociale
insegnante
istruzione
istruzione postuniversitaria
lavoro temporaneo
personale di ricerca
professioni scientifiche
ricerca e sviluppo
risorsa economica
studente
universita'