ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01857/005

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 93 del 26/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: GOZI SANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/11/2008


Stato iter:
26/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 26/11/2008
Resoconto MANTOVANO ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/11/2008
Resoconto GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 26/11/2008
Resoconto MANTOVANO ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
PARERE GOVERNO 26/11/2008
Resoconto MANTOVANO ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/11/2008

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 26/11/2008

PARERE GOVERNO IL 26/11/2008

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 26/11/2008

CONCLUSO IL 26/11/2008

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1857/5
presentato da
SANDRO GOZI
testo di
mercoledì 26 novembre 2008, seduta n.093

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame autorizza la spesa di euro 3.000.000 per l'anno 2008 e di euro 37.500.000 per ciascuno degli anni 2009 e 2010 al fine di costruire 10 nuovi centri di identificazione ed espulsione, allo scopo parzialmente utilizzando gli accantonamenti relativi ai Ministeri della salute, della giustizia, e dell'interno;
la gestione di un CPT presenta indubbi rilievi sul piano economico considerando che, secondo la stessa relazione tecnica, i costi relativi alla permanenza degli stranieri presso i centri di identificazione ed espulsione sono stimati in un costo giornaliero medio di gestione di 55 euro per ospite, rappresentando in tal senso un costo enorme per lo Stato e un potenziale affare economico per chi sarà destinato a gestirlo, come rilevato anche da notizie a mezzo stampa relative ad indagini avviate di recente dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico sulle procedure per l'affidamento degli appalti, la concessione di licenze e l'idoneità degli edifici adibiti a CPT;
oltre alle problematiche sul piano economico, la gestione di un CPT presenta complessi rilievi anche sul piano sociale: nella scorsa legislatura venne istituita presso il Ministero dell'interno una commissione di ispezione per verificare le condizioni all'interno dei centri di permanenza temporanea, autorevolmente presieduta dall'ambasciatore Staffan de Mistura, che giunse alle conclusioni, dopo sei mesi di lavoro, che l'attuale sistema di gestione dell'immigrazione tramite i CPT non risponde alle complesse problematiche del fenomeno, non consente una gestione efficace dell'immigrazione irregolare, comporta disagi alle forze dell'ordine e alle persone trattenute e, infine, comporta costi elevatissimi con risultati non commisurati;
la stessa commissione riteneva necessario il superamento di un approccio prevalentemente punitivo e repressivo, individuando un sistema capace di conciliare il legittimo interesse dello Stato di controllare le proprie frontiere, di far rispettare la legge e difendere la sicurezza e l'ordine pubblico con la necessità di garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali di chi proviene da realtà economicamente e socialmente arretrate, e dunque proponeva un superamento dei CPTA attraverso un processo di svuotamento graduale dei centri di tutte le categorie di persone per le quali non c'è alcuna necessità né utilità di trattenimento, come nel caso di chi, entrato legalmente, è semplicemente in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno;
proprio la condizione di promiscuità all'interno dei CPT di persone provenienti da situazioni completamente diverse, sia sotto il profilo giuridico che sotto quello dell'ordine pubblico, che comporta la convivenza nel medesimo luogo di ex detenuti trasferiti nei CPT a fine pena per essere identificati e poi espulsi, accanto a badanti in condizione di irregolarità, a persone entrate regolarmente e in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno, o a persone bisognose di protezione sociale quali, per esempio, le vittime di tratta e di grave forma di sfruttamento del lavoro, i minori, i richiedenti asilo, è stata indicata dalla commissione come una delle cause di inefficacia di questo sistema, perché tale da accrescere i fattori di devianza e di pericolosità per lo stesso ordine pubblico;
sarebbe stato forse opportuno attendere anche gli esiti dell'indagine che la Commissione libertà, giustizia e affari interni del Parlamento europeo sta svolgendo dal 2005 attraverso visite ai centri di identificazione ed espulsione, in vista della presentazione di una risoluzione sull'opportunità di modificare la direttiva 2003/9/CE; il Parlamento europeo, infatti, dovrebbe pronunciarsi in sessione plenaria entro dicembre 2008 sull'esito di queste visite finora avvenute nei centri che si trovano in Italia, Grecia, Belgio, Regno Unito, Olanda, Polonia e Danimarca;
l'apertura di dieci nuovi CPT non solo sembra essere una misura fortemente inefficace dal punto di vista della gestione del fenomeno migratorio, e ai fini di una maggior garanzia dell'ordine pubblico, ma comporta altresì un innalzamento vertiginoso dei costi per lo Stato,

impegna il Governo

ad adottare quanto prima ogni utile provvedimento atto a garantire l'adeguatezza dei nuovi centri di identificazione ed espulsione, e di quelli già esistenti, dal punto di vista sanitario, del rispetto dei diritti dell'uomo e della sicurezza, nonché ad assicurare la trasparenza e l'efficienza nella gestione dei fondi pubblici.
9/1857/5. Gozi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

controllo alla frontiera

controllo doganale

diritti umani

diritto di soggiorno

espulsione

licenza commerciale

migrazione

ordine pubblico

pianificazione economica

risoluzione

sicurezza sociale