Legislatura: 16Seduta di annuncio: 91 del 24/11/2008
Primo firmatario: MONAI CARLO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 24/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 24/11/2008 Resoconto MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI PARERE GOVERNO 24/11/2008 CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 24/11/2008
ACCOLTO IL 24/11/2008
PARERE GOVERNO IL 24/11/2008
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/11/2008
CONCLUSO IL 24/11/2008
La Camera,
premesso che:
la crisi finanziaria che ha colpito duramente il sistema bancario avrà certamente delle conseguenze sulla disponibilità e sul costo del credito per il sistema delle imprese: nonostante le prevedibili rassicurazioni delle autorità competenti e degli istituti di credito, il rischio di un credit crunch è concreto;
infatti, in risposta a problemi di capitalizzazione, emersi a causa del crollo delle proprie quotazioni - suscettibili di causare una perdita di fiducia dei depositanti e degli altri creditori della banca - nonché delle perdite maturate sulle attività «tossiche», una probabile risposta del sistema bancario è ridurre l'esigenza di capitali attuando una contrazione delle linee di credito;
in questo scenario, i soggetti più esposti al crunch sarebbero le imprese e, tra esse, i soggetti più rischiosi e opachi, tipicamente le piccole e medie imprese;
in un contesto già ampiamente recessivo, la possibilità di insolvenza per mancanza di liquidità di una quota consistente di imprese diventa quindi molto più probabile;
secondo i dati di Intrum Justitia, il ritardo medio di pagamento della pubblica amministrazione italiana è di 138 giorni (contro i 68 della media UE), una stima di tali crediti si colloca nell'ordine di alcune decine di miliardi di euro causando non pochi problemi alla liquidità delle imprese;
oltre a misure di carattere generale per rilanciare su nuove e più solide basi l'economia ed a nuove e più stringenti regole per le attività finanziarie, si possono ipotizzare, da subito, diverse misure per favorire le PMI in termini di accesso al credito, quali, a titolo di esempio: a) prevedere un Fondo rotativo da istituire presso la Cassa depositi e prestiti, per anticipare i pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese, oppure fare ottenere alle imprese una certificazione dei crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni al fine di consentire loro di fornire garanzie agli istituti di credito; b) rafforzare tutti gli strumenti che forniscono garanzia per i prestiti alle PMI (Confidi, Artingiancassa, Fondo di garanzia per le PMI di cui all'articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266, unico fondo nazionale e intersettoriale di garanzia); c) aumentare le risorse a disposizione sia del Fondo per la competitività e lo sviluppo («Industria 2015») estendendone il campo di intervento, sia del Fondo per la finanza d'impresa; d) autorizzare la Cassa depositi e prestiti, che ha a disposizione tramite la gestione separata circa 90 miliardi di euro, a finanziare direttamente, tramite la finanza di progetto, opere di pubblica utilità; e) aumentare i tetti per la compensazione automatica da parte delle imprese, dei crediti d'imposta e contributivi; f) ripristinare e rifinanziare il Fondo di garanzia, quello di cui all'articolo 15 della citata legge n. 266 del 1997, che rappresenta uno dei principali strumenti di politica industriale per far fronte ai maggiori vincoli allo sviluppo delle piccole e medie imprese rappresentati dal razionamento del credito, utilizzando le risorse disponibili a valere sul Fondo per la finanza d'impresa di cui all'articolo 1, comma 847, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e quelle rivenienti dalle rinunzie e revoche delle iniziative agevolate dal decreto-legge 22 ottobre 1992, n. 415, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488, riconoscendo a tale Fondo, ai fini del nuovo Accordo di Basilea sul capitale di vigilanza delle banche (Basilea 2), la mitigazione di favore attribuita allo Stato («ponderazione zero»),
impegna il Governo
ferme restando le prerogative del Parlamento, a prendere tutte le possibili iniziative, come ad esempio quelle citate in premessa, per facilitare alle imprese, ed in particolare alle PMI, l'accesso al credito al fine di evitare la chiusura di molte realtà produttive, fornendo garanzie, accelerando i pagamenti delle pubbliche amministrazioni ai fornitori, ed anche chiedendo agli istituti di credito di mantenere un volume di crediti da accordare alle piccole e medie imprese non inferiore alla media degli ultimi anni aumentata di una percentuale corrispondente ad un auspicabile incremento tendenziale.
9/1762/7. Monai.
EUROVOC :aumento di capitale
costo del credito
credito industriale
crisi monetaria
garanzia di credito
grandi opere pubbliche
istituto di credito
piccole e medie imprese
piccole e medie industrie
politica creditizia
pubblica amministrazione