Legislatura: 16Seduta di annuncio: 85 del 13/11/2008
Primo firmatario: AGOSTINI LUCIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/11/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 LUSETTI RENZO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2008 D'IPPOLITO VITALE IDA POPOLO DELLA LIBERTA' 13/11/2008 FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO 13/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 13/11/2008 Resoconto VEGAS GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) INTERVENTO PARLAMENTARE 13/11/2008 Resoconto SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO Resoconto D'IPPOLITO VITALE IDA POPOLO DELLA LIBERTA'
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL
ACCOLTO IL 13/11/2008
PARERE GOVERNO IL 13/11/2008
DISCUSSIONE IL 13/11/2008
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 13/11/2008
CONCLUSO IL 13/11/2008
La Camera,
premesso che:
l'imprenditoria femminile rappresenta uno strumento importante per lo sviluppo dei rapporti economico commerciali internazionali;
incrementare l'imprenditoria femminile significa contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di una maggiore e migliore occupazione delle donne, obiettivo riconosciuto quale fondamentale valore economico-sociale dall'Unione europea; ciò nonostante nell'Unione europea le imprenditrici rappresentano solo il 30 per cento dell'imprenditoria ed il 37 per cento delle lavoratrici autonome;
l'Italia si trova ancora nelle ultime posizioni in Europa rispetto alla media dell'Unione europea in materia di occupazione femminile che, in base ad uno degli obiettivi della strategia di Lisbona, dovrebbe raggiungere il 60 per cento entro il 2010;
l'Europa ci impone, pertanto, un'accelerazione in materia di politiche in favore delle donne mediante un incremento dell'occupazione femminile e incentivi all'imprenditoria femminile;
l'Unione europea considera tali politiche strumenti essenziali per la crescita, la prosperità e la competitività di ciascun paese;
anche le Nazioni unite nel loro ultimo rapporto sul «Millennium Development Goals, gli obiettivi di progresso globale al 2015» hanno sottolineato il cambiamento che ha investito il mercato del lavoro: «tra il 1990 e il 2005, la quota delle donne sul totale dei lavoratori nelle attività non agricole è cresciuta dal 36 al 39 per cento nel mondo, dal 44 al 47 per cento nei paesi più sviluppati»;
i Paesi con scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, come l'Italia, sono quelli che otterrebbero dall'aumento dell'occupazione femminile un maggior vantaggio in termini di crescita del prodotto interno lordo;
recenti studi statistici hanno dimostrato, per esempio, che il contributo dell'imprenditoria femminile artigiana nella struttura produttiva del Paese rappresenta circa il 2,2 per cento del valore aggiunto nazionale e il 18,3 per cento di quello artigiano, con un valore che complessivamente ammonterebbe a circa 27,5 miliardi di euro, non trascurando le altre realtà imprenditoriali;
alla data odierna a seguito della parziale abrogazione della legge n.215 del 1992 da parte del codice delle pari opportunità, ad eccezione degli articoli 10.6 e 12 e 13, non esiste uno strumento nazionale dedicato agli incentivi per l'imprenditoria femminile;
sussiste la necessità di garantire la restituzione delle eccedenze relative ai bandi di cui alla legge 215 del 1992
è prevista la compartecipazione ai finanziamenti anche da parte delle regioni e delle province autonome;
sussiste la necessità di ottimizzare l'utilizzazione delle risorse per l'avvio e lo sviluppo delle imprese femminili,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di destinare ulteriori risorse ai Fondi esistenti e già destinati al sostegno di iniziative di imprenditoria femminile ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 215.
9/1713/221. Agostini, Servodio, Oliverio, Zucchi, Brandolini, Marco Carra, Cenni, Cuomo, Dal Moro, Fiorio, Lusetti, Marrocu, Mario Pepe (PD), Sani, Trappolino, D'Ippolito Vitale.
SIGLA O DENOMINAZIONE:L 1992 0215
EUROVOC :lavoro femminile