ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01386/228

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 40 del 22/07/2008
Firmatari
Primo firmatario: DELLA VEDOVA BENEDETTO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 22/07/2008


Stato iter:
23/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 23/07/2008
VEGAS GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/07/2008

ACCOLTO IL 23/07/2008

PARERE GOVERNO IL 23/07/2008

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/07/2008

CONCLUSO IL 23/07/2008

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1386/228
presentato da
BENEDETTO DELLA VEDOVA
testo di
mercoledì 23 luglio 2008, seduta n.041

La Camera,
considerato che:
in Italia vi sono più di 70 milioni di utenze di telefonia mobile, di cui circa il 90 per cento rappresentato da carte ricaricabili e solo il 10 per cento da contratti di abbonamento;
a differenza delle carte ricaricabili, sui contratti di abbonamento grava una tassa di concessione governativa (in seguito TCG), ai sensi dell'articolo 21 della tariffa annessa al decreto del Presidente della Repubblica 641/1972, nella misura di 5,16 euro mensili per l'uso individuale e 12,81 euro mensili per l'uso economico;
non avendo alcun riferimento al livello di consumo o di reddito, questa tassa - introdotta negli anni Novanta, quando la telefonia mobile era considerata un lusso su cui si riteneva dovesse gravare una specifica imposizione fiscale - ha oggi caratteristiche regressive, penalizzando in particolare i percettori di redditi mediobassi e le piccole e medie imprese;
l'Indagine conoscitiva sui contributi di ricarica nei servizi di telefonia mobile a credito pre-pagato, realizzata congiuntamente dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e dall'Autorità di Garanzia per le Comunicazioni nel novembre 2006, ha evidenziato gli effetti economici della TCG sul prezzo effettivo del servizio, spiegando che nel 2005 la spesa media mensile in traffico dei clienti del servizio prepagato non ha raggiunto i 15 euro e che, di conseguenza, qualora tali utenti si fossero avvalsi dei servizio in abbonamento, la sola tassa di concessione governativa avrebbe provocato in media un aggravio di prezzo superiore al 40 per cento (a fronte di un aggravio medio di prezzo connesso alle spese di ricarica pari al 18,3 per cento);
il documento delle due Autorità indipendenti è la prova che il permanere dell'antistorica TCG per gli abbonamenti di telefonia mobile è stato una causa primaria dell'effetto di polarizzazione dell'utenza verso il sistema delle carte ricaricabili, in quanto - nonostante l'aggravio dei prezzi dovuto al famoso «contributo di ricarica» abolito dalla L. n. 40 dei 2007 (c.d. «decreto Bersani») - la stipula di contratti di abbonamento è sempre stata mediamente più onerosa delle carte ricaricabili;
come ha ribadito lo scorso 15 luglio 2008 il presidente dell'Autorità per le Comunicazione, Corrado Calabrò, nel corso della presentazione della Relazione Annuale sull'attività dell'Autorità, la TCG è la ragione per cui non si assiste, nell'ambito della telefonia cellulare, all'affermazione di offerte fiat e semi-fiat, vale a dire le tipologie contrattuali che permetterebbero la «normalizzazione» del mercato (eliminando l'attuale segmentazione del mercato) e la riduzione dei prezzi in favore degli utenti;
l'arrivo nel mercato italiano di un prodotto come l'iPhone della Apple, di cui i primi dati sugli acquisti decretano un innegabile successo, ha reso evidente l'effetto di penalizzazione della TCG per gli utenti: le compagnie telefoniche privilegiano comprensibilmente nei loro piani tariffari e nell'offerta dell'apparecchio. Gli utenti con basso livello di consumo si troveranno costretti a scegliere tra il maggior costo dell'apparecchio per li servizio ricaricabile e il pagamento dei «sovrapprezzo» della TCG;
la stima del mancato gettito per l'Erario conseguente all'abolizione della TCG è stimabile nell'ordine di 560 milioni di euro, valore a cui si arriverebbe sottraendo al gettito della TCG (730 milioni) la minore deducibilità derivante dall'abolizione di tale onere per professionisti ed imprese, stimabile in 170 milioni di euro;
che la crescita prevedibile nel numero degli abbonamenti, permessa dall'Iphone, renderebbe praticabile la riduzione graduale dell'imposta, grazie al maggior gettito prodotto dall'aumento della base imponibile,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di assumere ulteriori iniziative normative volte a procedere all'abrogazione della tassa di concessione governativa sui contratti di abbonamento telefonico, eventualmente attraverso un percorso di graduale riduzione.
9/1386/228. Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2007 0040

EUROVOC :

analisi delle cause

conseguenza economica

contratto

detrazione fiscale

mercato interno

piccole e medie imprese

piccole e medie industrie

politica fiscale

prezzo

promozione commerciale

telecomunicazioni senza filo