Legislatura: 16Seduta di annuncio: 36 del 16/07/2008
Primo firmatario: ZACCARIA ROBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/07/2008 Resoconto ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 16/07/2008 Resoconto MANTOVANO ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
DISCUSSIONE IL 16/07/2008
NON ACCOLTO IL 16/07/2008
PARERE GOVERNO IL 16/07/2008
RESPINTO IL 16/07/2008
CONCLUSO IL 16/07/2008
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame prevede interventi in materie quali quelle della sicurezza, dell'ordine pubblico e del diritto penale per contrastare e prevenire la criminalità organizzata;
le lettere a) e b) dell'articolo 1, comma 1, del decreto-legge, modificano la disciplina codicistica in materia di espulsione dello straniero dal territorio dello Stato, disposta con provvedimento giurisdizionale a titolo di misura di sicurezza personale non detentiva;
tale disciplina è contenuta negli articoli 235 e 312 del codice penale, e che alla misura di sicurezza di espulsione dello straniero il decreto legge affianca quella dell'allontanamento dal territorio dello Stato del cittadino appartenente ad uno stato membro dell'Unione europea;
ai sensi dell'articolo 27 della direttiva europea n. 2004/38, relativa ai diritti dei cittadini degli stati europei e dei loro familiari, gli Stati membri possono limitare la libertà di circolazione dei cittadini suddetti solo per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica;
ai sensi della direttiva predetta la sola esistenza di condanne penali non giustifica automaticamente l'adozione di tali provvedimenti;
il comportamento personale del cittadino comunitario deve rappresentare una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave da pregiudicare un interesse fondamentale della società;
l'impossibilità di adottare un provvedimento di allontanamento di un cittadino comunitario come automatica conseguenza di una condanna penale è stata ribadita dalla Giurisprudenza della Corte di Giustizia delle Comunità europee;
la Corte ha esplicitamente sottolineato che l'adozione di una normativa interna che stabilisca cause di espulsione automatica a seguito della commissione di reati sarebbe del tutto incompatibile con il diritto comunitario;
vi è il pericolo che una simile scelta normativa si sommi ad altre disposizioni contenute in contemporanei atti normativi;
la costante giurisprudenza della Corte tende, come tutto il diritto comunitario, ad equiparare la posizione dei cittadini comunitari a quella dei cittadini italiani, con le eccezioni più sopra richiamate,
impegna il Governo
ad inserire le suddette disposizioni in un quadro normativo che consenta di superare eventuali profili di incompatibilità della disciplina interna concernente l'allontanamento del cittadino comunitario con i principi costituzionali e comunitari richiamati in premessa, al fine anche di evitare le inevitabili conseguenze natura economica sul piano delle sanzioni comunitarie.
9/1366/21. Zaccaria.
EUROVOC :ammissione di stranieri
cittadino della Comunita'
Corte di giustizia CE
direttiva comunitaria
diritto dell'individuo
espulsione
libera circolazione dei lavoratori
libera circolazione delle persone
sanzione comunitaria
sicurezza pubblica