Doc. LVII, n. 5-A

DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2022

(Articoli 7, comma 2, lettera a), e 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196)

presentato dal presidente del consiglio dei ministri
(DRAGHI)

Trasmesso alla Presidenza il 7 aprile 2022

(Relatore: ADELIZZI)


NOTA: Il presente stampato contiene i pareri espressi dalle Commissioni permanenti I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni), II (Giustizia), III (Affari esteri e comunitari), IV (Difesa), VI (Finanze), VII (Cultura, scienza e istruzione), VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici), IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni), X (Attività produttive, commercio e turismo), XI (Lavoro pubblico e privato), XII (Affari sociali), XIII (Agricoltura) e XIV (Politiche dell'Unione europea) e dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali.
La V Commissione permanente (Bilancio, tesoro e programmazione), il 19 aprile 2022, ha deliberato di riferire favorevolmente sul Documento di economia e finanza 2022. In pari data, la Commissione ha chiesto di essere autorizzata a riferire oralmente.
Per il testo del Documento di economia e finanza 2022 si rinvia allo stampato Doc. LVII, n. 5.

Pag. 3

INDICE

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO ... Pag. 5

  I COMMISSIONE ... » 7
  (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

  II COMMISSIONE ... » 9
  (Giustizia)

  III COMMISSIONE ... » 10
  (Affari esteri e comunitari)

  IV COMMISSIONE ... » 12
  (Difesa)

  VI COMMISSIONE ... » 13
  (Finanze)

  VII COMMISSIONE ... » 15
  (Cultura, scienza e istruzione)

  VIII COMMISSIONE ... » 18
  (Ambiente, territorio e lavori pubblici)

  IX COMMISSIONE ... » 19
  (Trasporti, poste e telecomunicazioni)

  X COMMISSIONE ... » 21
  (Attività produttive, commercio e turismo)

  XI COMMISSIONE ... » 24
  (Lavoro pubblico e privato)

  XII COMMISSIONE ... » 27
  (Affari sociali)

  XIII COMMISSIONE ... » 29
  (Agricoltura)

  XIV COMMISSIONE ... » 32
  (Politiche dell'Unione europea)

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI ... » 39

Pag. 4 Pag. 5

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS
DEL REGOLAMENTO

Pag. 6 Pag. 7

I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

(Relatore: CECCANTI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La I Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5, Annesso e Allegati);

   evidenziato, per quanto concerne i profili di stretta competenza della I Commissione, come nel Programma nazionale di riforma 2022 (PNR) il Governo individui quattro priorità di azione per modernizzare e rendere più efficiente e competente la pubblica amministrazione, concernenti il miglioramento dei meccanismi di accesso e delle procedure di selezione in modo da favorire il ricambio generazionale, la semplificazione di norme e procedure, la qualificazione e la riqualificazione delle risorse umane, la digitalizzazione;

   rilevato, quanto alla semplificazione amministrativa, come il PNR dedichi a tale obiettivo un investimento e un'azione di riforma, recanti risorse complessivamente pari a 717,8 milioni di euro, volti a: ridurre i tempi per la gestione delle procedure, quale presupposto essenziale per accelerare gli interventi cruciali nei settori chiave per la ripresa; liberalizzare, semplificare, anche mediante l'eliminazione di adempimenti non necessari, reingegnerizzare e uniformare le procedure, quali elementi indispensabili per la digitalizzazione e la riduzione di oneri e tempi per cittadini e imprese; digitalizzare le procedure amministrative per edilizia e attività produttive, per migliorare l'accesso per cittadini e imprese e l'operatività degli Sportelli unici per le attività produttive e per l'edilizia (SUAP e SUE); monitorare gli interventi per la misurazione della riduzione di oneri e tempi e loro comunicazione, al fine di assicurarne la rapida implementazione a tutti i livelli amministrativi, e contemporaneamente la corretta informazione ai cittadini;

   rilevato, per quanto concerne la digitalizzazione della pubblica amministrazione, come la trasformazione digitale del Paese sia tra gli obiettivi centrali del Programma nazionale di riforma 2022 e come in tale quadro un ruolo fondamentale sia svolto dalla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, che a sua volta costituisce uno dei pilastri del più ampio processo di modernizzazione delle funzioni pubbliche;

   evidenziato, in particolare, per quanto riguarda la transizione digitale della pubblica amministrazione, come il PNR si soffermi su alcuni dei principali interventi del PNRR da realizzarsi entro il 2026, quali: l'investimento relativo alle «Competenze Pag. 8digitali di base», con uno stanziamento di 195 milioni per il Servizio civile digitale e le Reti di servizi di facilitazione digitale; la sicurezza cibernetica; gli strumenti di identità digitale;

   rilevato altresì come il DEF dia conto delle importanti misure adottate in materia di politiche per le pari opportunità, fra cui l'adozione della prima Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 – in linea con l'omonima Strategia europea 2020-2025 – e del nuovo Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne;

   rilevato, inoltre, come, per quanto riguarda le politiche per l'inclusione dei cittadini migranti o con background migratorio, il Governo manifesti opportunamente l'intendimento di proseguire l'impegno contro il lavoro sommerso e lo sfruttamento dei migranti e a favore del lavoro dignitoso e della cultura della legalità e di accompagnare l'accesso alle politiche attive del lavoro, l'inserimento socio-lavorativo e l'autonomia di migranti particolarmente vulnerabili;

   richiamato come il DEF indichi 20 disegni di legge collegati alla decisione di bilancio nel periodo 2023-2025, tra i quali alcuni disegni di legge che investono i profili di competenza della I Commissione, in materia di:

    «Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione»;

    «Revisione del Testo Unico dell'ordinamento degli enti locali»;

   segnalato, a quest'ultimo riguardo, dal punto di vista delle politiche della legislazione, come, a fronte di un numero elevato di provvedimenti collegati indicati dal DEF, solo quattro appaiano riconducibili a misure legislative che dovranno essere adottate entro il 2022 sulla base dell'allegato alla decisione del Consiglio UE del 13 luglio 2021 di approvazione del PNRR italiano (delega sulla riforma della giustizia tributaria; riordino degli IRCCS, già all'esame della Camera, C. 3475; valorizzazione del sistema della formazione superiore e della ricerca; legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, già all'esame del Senato, S. 2469); per un altro provvedimento collegato, il sistema degli interventi a favore degli anziani non autosufficienti, l'allegato alla decisione del Consiglio UE prevede l'approvazione entro il marzo 2023; non sono invece considerati collegati altri provvedimenti per i quali la decisione del Consiglio UE prevede l'adozione entro il 2022, quali la riforma del codice dei contratti pubblici (da approvare entro giugno 2022, C. 3514 approvato dal Senato); la riforma dei servizi idrici integrati (da approvare entro settembre 2022); la riforma degli istituti tecnici e professionali (da approvare entro dicembre 2022): potrebbe pertanto risultare opportuno indicare un numero più limitato di provvedimenti collegati, che tenga maggiormente conto delle scadenze previste dal PNRR,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

valuti la Commissione di merito, nel riferire sul documento all'Assemblea, l'opportunità di approfondire i provvedimenti collegati indicati dal DEF, in modo da verificare la possibilità di un maggiore raccordo con le misure legislative previste dal PNRR.

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II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

(Relatore: CATALDI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La II Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di Economia e Finanza 2022 e Annesso (Doc. LVII, n. 5, e Annesso e Allegati);

   considerato che:

    il DEF 2022 evidenzia come la riforma del sistema giudiziario contribuirà – sulla base di ipotesi conservative – ad un aumento del PIL, nel lungo periodo, di 0,7 punti percentuali;

    la riduzione della durata dei processi e lo smaltimento dell'arretrato che appesantisce il sistema giudiziario dovrebbero, secondo le previsioni, aumentare la produttività del sistema economico, con particolare riguardo allo stimolo degli investimenti;

    il DEF ricorda che il Governo si è dunque prefissato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza l'obiettivo di abbattere del 40 per cento la durata dei processi civili, del 25 per cento quella dei processi penali e del 90 per cento l'arretrato del settore civile entro giugno 2026;

    per quanto riguarda gli investimenti, nel DEF il Governo ricorda come il recupero di efficienza del sistema giudiziario sia perseguito con il rafforzamento del capitale umano, in particolare attraverso l'ufficio del processo istituito – dal decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, e valorizzato nel corso del 2021 – volto a dotare il magistrato di un vero e proprio staff di supporto all'attività giurisdizionale, ma anche con la trasformazione digitale del sistema giudiziario e la riqualificazione del patrimonio immobiliare;

    quanto alla riqualificazione del patrimonio immobiliare, il Governo evidenzia, in una logica di lungo periodo, gli investimenti per l'efficientamento degli edifici giudiziari, per cui il PNRR prevede uno stanziamento di 410 milioni di euro;

    nel DEF si rammenta, infine, che sono previsti anche interventi di architettura penitenziaria finanziati con le risorse del cosiddetto «fondo complementare al PNRR»;

    la Commissione in data 24 marzo 2022 ha approvato la risoluzione n. 8-00160 in riferimento alla relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021, riguardante gli interventi del PNRR in materia di giustizia,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 10

III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

(Relatore: OLGIATI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La III Commissione,

   esaminato per le parti di competenza il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5) e il relativo Annesso, contenente la relazione di aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, presentata ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge n. 243 del 2012, nonché i tre allegati contenenti rispettivamente il rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica, di cui all'articolo 3 della legge n. 196 del 2009 (Allegato I); il documento sulle spese dello Stato nelle regioni e nelle province autonome, di cui al comma 10 dell'articolo 10 della legge n. 196 del 2009 (Allegato II) e la relazione sui fabbisogni annuali di beni e servizi della pubblica amministrazione e sui risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni CONSIP, di cui all'articolo 2, comma 576, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Allegato III);

   segnalato preliminarmente che:

    nel 2021 l'Italia ha conseguito un forte recupero del prodotto interno lordo, cresciuto del 6,6 per cento in termini reali, e un notevole miglioramento della finanza pubblica;

    già negli ultimi mesi del 2021 il ritmo di crescita del PIL è stato rallentato dalla quarta ondata dell'epidemia da COVID-19, da carenze di materiali e componenti, nonché dall'impennata dei prezzi del gas naturale e dell'energia elettrica, che peraltro avevano già registrato forti aumenti a partire dalla tarda primavera;

    nel primo bimestre di quest'anno gli indicatori del ciclo internazionale si sono indeboliti, pur rimanendo moderatamente positivi. Il forte impulso inflazionistico proveniente dall'energia e dalle materie prime ha anche causato una revisione al rialzo delle aspettative di mercato sulla futura politica monetaria della Banca centrale europea (BCE), con la conseguenza che i tassi di interesse hanno registrato aumenti significativi e il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi si è ampliato;

    su questo già complesso quadro economico, a fine febbraio si è inserito l'attacco militare della Russia all'Ucraina, che ha influito non poco sull'aumento dei prezzi delle materie prime e, in particolare, del gas naturale e del petrolio, che hanno raggiunto un nuovo massimo l'8 marzo, nonché sulla crescita dell'inflazione;

    la previsione macroeconomica tendenziale partendo da una stima ISTAT di Pag. 11crescita del PIL reale nel 2021 è più elevata di quanto previsto a settembre nella Nota di Aggiornamento del DEF (NADEF), pari al 6,6 per cento (rispetto al 6,0 per cento), mentre la previsione tendenziale per il 2022 scende al 2,9 per cento rispetto al 4,7 per cento della NADEF;

    l'impatto sul PIL italiano delle riduzioni di esportazioni verso la Russia vede una perdita stimata di PIL dello 0,2 per cento nel 2022 e di un ulteriore 0,1 per cento nel 2023, che prevede una crescita al 2,3 per cento. Dal lato delle importazioni i primi effetti si sono verificati sul prezzo dei prodotti siderurgici, vietati dalle sanzioni UE;

    vanno considerati alcuni scenari di rischio, tra i quali il possibile rialzo dei prezzi del gas connesso alla guerra in Ucraina, ipotizzando un embargo del gas russo nel 2022 e nel 2023 e l'andamento del mercato dei cambi, in relazione allo spread tra i titoli pubblici BTP e i BUND tedeschi;

    il Governo già dallo scorso anno ha risposto al repentino aumento dei prezzi dei prodotti energetici con misure di contenimento dei costi per gli utenti di gas ed energia elettrica. Gli interventi – attuati in misura rilevante dal terzo trimestre del 2021 – sono stati pari, in termini di indebitamento della PA, a 5,3 miliardi nel 2021 e a 14,7 miliardi per il primo semestre di quest'anno, quando si sono aggiunte misure in favore anche delle grandi imprese, incluse le «energivore», per il contenimento del costo dei carburanti e a beneficio del settore dell'autotrasporto;

    sul fronte nazionale, di concerto con le imprese del settore, è in corso uno sforzo di ampliamento e diversificazione degli approvvigionamenti di gas tramite un maggior ricorso alle forniture attraverso i gasdotti meridionali, nonché di aumento delle importazioni di GPL e della capacità di rigassificazione. In quest'ottica si colloca l'impegno internazionale del Governo per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico: oltre all'Algeria, nuovi accordi sono già programmati con il Congo, l'Angola ed il Mozambico, dove già l'Italia ha importanti rapporti nel settore dell'energia, con l'obiettivo di incrementare ancora le forniture;

    con riferimento all'Aiuto pubblico allo sviluppo (APS), in base ai più recenti dati forniti dall'OCSE-DAC, nel 2021 esso è stato pari allo 0,28 per cento del Reddito Nazionale Lordo (RNL), in deciso aumento rispetto al 2020. Nell'esigenza di assicurare il mantenimento di questo trend incrementale, il Governo è chiamato a confermare l'impegno per l'allineamento dell'Italia agli standard internazionali in materia di APS, per il raggiungimento dell'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL fissato nel 2015 dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   valuti il Governo l'opportunità che l'Italia aderisca al progetto di gasdotto EastMed nel contesto dell'impegno per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e per una riduzione della dipendenza energetica da Paesi potenzialmente instabili.

Pag. 12

IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

(Relatore: FRAILIS)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La IV Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5, con annesso e allegati);

   rilevato che:

    il DEF 2022 evidenzia, in primo luogo, che nel 2021 l'economia italiana ha registrato, rispetto al 2020, una crescita del PIL pari al 6,6 per cento in termini reali e una discesa del deficit e del debito della Pubblica amministrazione in rapporto al PIL più accentuata del previsto, rispettivamente, dal 9,6 per cento al 7,2 per cento del deficit e dal 155,3 per cento al 150,8 per cento di debito;

    negli ultimi mesi del 2021, tuttavia, il quadro economico si è deteriorato, sia per l'impennata dei contagi da Covid-19 causata dalla diffusione della variante Omicron, sia per un primo eccezionale aumento del prezzo del gas naturale, che ha trainato al rialzo le tariffe elettriche;

    nel mese di febbraio del corrente anno, inoltre, a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe, alla quale l'Unione Europea e numerosi altri Paesi hanno risposto con una serie di sanzioni economiche, si è registrata un ulteriore aumento dei prezzi dell'energia e di altre materie prime che ha portato a rivedere le prospettive di crescita dell'economia in senso più riduttivo;

    nelle sue previsioni, il DEF 2022 tiene presente il peggioramento del quadro economico determinato dall'andamento dei prezzi dell'energia e dei tassi d'interesse, che sono oggi meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di Aggiornamento del DEF 2021, scendendo, conseguentemente, la previsione tendenziale di crescita del PIL, per il 2022, dal 4,7 per cento al 2,9 per cento, quella per il 2023 dal 2,8 per cento al 2,3 per cento e quella per il 2024 dall'1,9 per cento all'1,8 per cento;

    nonostante la minore crescita attesa, lo scenario programmatico per l'indebitamento netto rimane, comunque, invariato rispetto alla NADEF per quanto riguarda gli anni 2022-2024 con un deficit inferiore al 3 per cento per il 2025;

    esaminato, pertanto, anche l'annesso relativo alla relazione del Governo sullo scostamento dai livelli d'indebitamento previsti, ai sensi dell'articolo 81, secondo comma, della Costituzione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

(Relatrice: MARTINCIGLIO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La VI Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5, Annesso e Allegati);

   rammentato preliminarmente che l'andamento dell'economia italiana ha registrato nel 2021 un forte recupero del prodotto interno lordo, cresciuto del 6,6 per cento in termini reali, e un notevole miglioramento della finanza pubblica;

   preso atto tuttavia che, già negli ultimi mesi del 2021, il ritmo di crescita del PIL è stato rallentato dalla quarta ondata dell'epidemia da Covid-19, da carenze di materiali e componenti, nonché dall'impennata dei prezzi del gas naturale e dell'energia elettrica, con conseguenti forti spinte inflazionistiche; in tale complesso quadro economico, alla fine del mese di febbraio 2022 si è inserito l'attacco militare della Russia all'Ucraina che ha influito sensibilmente sull'aumento dei prezzi delle materie prime e, in particolare, del gas naturale e del petrolio, con conseguente ulteriore crescita dell'inflazione;

   rilevato altresì che la pandemia da COVID-19, malgrado gli alti tassi di vaccinazione e l'impatto limitato di ricoveri e terapie intensive, continua a produrre effetti economici non positivi nel quadro già incerto sopra delineato;

   osservato come appaiano invece positivi i dati di finanza pubblica, registrandosi a fine 2021 la discesa dell'indebitamento netto della pubblica amministrazione al 7,2 per cento, e nel 2022, una riduzione del fabbisogno di cassa;

   preso atto altresì che il Governo richiama quali collegati alla decisione di bilancio per il triennio 2023-2025 specifici provvedimenti, recanti disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata, la delega per la riforma fiscale, la delega per la riforma della giustizia tributaria, il riordino del settore dei giochi, la revisione organica degli incentivi alle imprese e potenziamento, razionalizzazione e semplificazione degli incentivi per le imprese del Mezzogiorno e disposizioni per lo sviluppo delle filiere e per favorire l'aggregazione tra imprese;

   rilevata in tale quadro l'opportunità – in linea con quanto indicato nel Documento conclusivo dell'Indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF e altri aspetti del sistema tributario, approvato lo scorso 30 giugno dalla Commissione Finanze – di portare a compimento la prevista riforma Pag. 14del sistema fiscale, già avviata con l'approvazione della Legge di Bilancio per il 2022 (Legge n. 234 del 2021), sia completando la revisione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, che procedendo alla progressiva soppressione dell'IRAP;

   evidenziate infine le difficoltà che l'attuale crisi internazionale sta causando all'industria nazionale, con specifico riguardo all'approvvigionamento di materie prime, in particolare nel settore edilizio;

   rilevato in tale ambito che il testo originario dell'articolo 28 del decreto-legge n. 4 del 2022 ha determinato un rallentamento ed in alcuni casi il blocco dei lavori edili, con effetti pregiudizievoli per coloro che – nell'ipotesi di cui al secondo periodo del comma 8-bis, dell'articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 – al fine di usufruire delle agevolazioni del cosiddetto Superbonus debbono aver effettuato, alla data del 30 giugno 2022, lavori pari almeno al 30 per cento dell'intervento complessivo;

   segnalata in proposito l'opportunità di precisare che la percentuale del 30 per cento dell'intervento complessivo sopra indicata debba essere riferita al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell'intervento;

   rilevata infine l'opportunità di prevedere la possibilità di frazionamento del credito da parte delle banche, anche per importo e annualità, qualora esso sia ceduto ai correntisti,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) nel prosieguo di quanto disposto dai commi 2 e seguenti, nonché dai commi 8 e 9, dell'articolo 1, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (c.d. legge di Bilancio 2022), si valutino le modalità per pervenire al completamento della riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP);

   b) con riferimento alla disciplina in materia di cedibilità dei crediti d'imposta di cui all'articolo 121, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34:

    1) si valuti la possibilità di prorogare il termine attualmente previsto dall'articolo 1, comma 28, della legge di bilancio 2022 per le abitazioni unifamiliari;

    2) si valuti l'opportunità di specificare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, che la percentuale del 30 per cento dell'intervento complessivo sia riferita al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell'intervento;

    3) si valuti la possibilità di prevedere il frazionamento del credito da parte delle banche qualora esso sia ceduto ai propri correntisti anche in maniera frazionata per importo e annualità.

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VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

(Relatrice: CARBONARO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La VII Commissione,

   esaminati, per le parti di propria competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5) e l'annessa Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243;

   rilevato che, nelle sezioni dedicate agli andamenti di finanza pubblica, il Documento evidenzia una diminuzione dell'indebitamento netto, sia per i dati a consuntivo dell'anno 2021 che nelle previsioni tendenziali per il periodo 2022-2025, rendendo disponibili spazi finanziari che, nel rispetto dei vincoli di avvicinamento all'OMT, possono essere impiegati per ristorare le amministrazioni centrali dello Stato delle risorse utilizzate a copertura dei precedenti interventi d'urgenza, disporre ulteriori interventi per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia e dei carburanti, anche in favore degli Enti territoriali, assicurare la necessaria liquidità alle imprese e rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini, adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici alla dinamica imprevista dei costi dell'energia e delle materie prime, per continuare a sostenere la risposta del sistema sanitario e i settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze;

   evidenziato, per quanto concerne i profili di stretta competenza della VII Commissione, come il Programma di stabilità dell'Italia, in ambito scolastico abbia prorogato fino al termine delle lezioni dell'anno 2021/2022 gli incarichi temporanei di personale docente e tecnico amministrativo con contratto a tempo determinato e abbia incrementato le risorse, nell'ambito del Fondo di solidarietà comunale, per il potenziamento dell'offerta degli asili nido e dei servizi educativi per l'infanzia mentre, a favore dell'università e della ricerca sono previsti: l'incremento del fondo di finanziamento ordinario delle Università, di quello per il finanziamento ordinario degli enti di ricerca, il rifinanziamento del fondo italiano per la scienza e l'istituzione del fondo per le scienze applicate, destinato a promuovere la competitività del sistema produttivo nazionale, attraverso la valorizzazione della ricerca industriale e dello sviluppo;

   rilevato che nel Programma nazionale di riforma 2022 (PNR) il Governo, nel condividere la convinzione espressa dalla Commissione europea secondo la quale l'impegno verso un'istruzione più inclusiva e di Pag. 16migliore qualità non si deve limitare a una risposta emergenziale alla crisi, ricorda che, in ambito scolastico, il PNRR prevede:

    a) interventi sull'edilizia scolastica;

    b) un intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado e alla riduzione dell'abbandono scolastico;

    c) interventi per lo sviluppo di nuove competenze e nuovi linguaggi;

    d) la revisione del sistema di reclutamento dei docenti e di formazione iniziale;

    e) la riforma dell'organizzazione del sistema scolastico al fine di adeguare il numero di alunni per classe a fronte del calo demografico;

    f) la riforma del sistema di orientamento nelle scuole secondarie;

    g) il riassetto degli istituti tecnici superiori e degli istituti tecnici professionali al fine di riallineare i curricula alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese (in corso di esame al Senato);

   rilevato che, nell'ambito dell'istruzione terziaria sono già stati conseguiti vari traguardi previsti dal PNRR, tra cui:

    a) la riforma delle classi di laurea, prevedendo l'aggiornamento dei curricula universitari, riducendo i rigidi confini che limitano fortemente la possibilità di creare percorsi interdisciplinari;

    b) la riforma in materia di lauree abilitanti semplificando le procedure per l'abilitazione all'esercizio delle professioni, al fine di velocizzare l'accesso al mondo del lavoro;

    c) la riforma dei dottorati di ricerca, prevedendo la semplificazione delle procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e il potenziamento della ricerca applicata;

    d) interventi in materia di borse di studio per l'accesso all'università destinando 500 milioni di euro per l'aumento dell'importo delle borse di studio e l'estensione delle stesse a una quota più ampia di studenti;

    e) interventi in materia di alloggi per studenti universitari destinando 960 milioni di euro per incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di nuove strutture di edilizia universitaria

   rilevato, inoltre come il PNR ricorda che alle azioni per il rafforzamento dell'offerta formativa previste dal PNRR se ne affiancano altre, fra le quali le misure straordinarie per la copertura dei posti vacanti e disponibili di personale docente per l'a.s. 2021/2022 e per la semplificazione delle procedure concorsuali per l'immissione in ruolo dello stesso personale e lo stanziamento di risorse in favore delle università del Sud, anche per mitigare gli effetti derivanti dalla pandemia;

   evidenziato come nell'ambito della ricerca e dell'innovazione siano state attivate linee d'intervento volte a:

    a) potenziare le attività di ricerca di base e industriale, con uno stanziamento di 6,91 miliardi, investendo sui giovani ricercatori e a favorire la creazione di partnership pubblico/private di rilievo nazionale o con una vocazione territoriale;

    b) rafforzare la propensione all'innovazione del mondo produttivo, incoraggiando un uso sistemico dei risultati della ricerca e favorendo la creazione di reti di collaborazioni internazionali;

    c) creare le condizioni abilitanti allo sviluppo delle attività di ricerca e innovazione, agendo sulla dotazione infrastrutturale (anche favorendo l'apertura delle infrastrutture di ricerca al mondo produttivo); sullo sviluppo di competenze (dottorati) dedicate a specifiche esigenze delle imprese (in particolare nelle tematiche del green e del digitale); sulla creazione di un Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (a cui sono dedicati 1,58 miliardi);

   preso atto che, in materia di sport, il Governo intende dotarsi di un Fondo finalizzatoPag. 17 alla realizzazione di impianti e parchi sportivi di quartiere che consentano di valorizzare lo sport di base, favorendo l'accesso a tali strutture da parte di associazioni che promuovono progetti di integrazione e inclusione; che si intendono potenziare strumenti già esistenti, quali il Fondo «Sport e Periferie», particolarmente efficace nel potenziamento dell'impiantistica sportiva nei piccoli comuni, nonché nelle aree più disagiate del territorio nazionale; che verranno inoltre incrementati gli specifici Fondi gestiti dall'Istituto per il Credito Sportivo che hanno lo scopo di fornire garanzie per mutui finalizzati alla costruzione, ampliamento, miglioramento e acquisto di strutture ed attrezzature sportive e che la legge di bilancio prevede agevolazioni per lo sviluppo dello sport e un credito d'imposta per le spese relative alla fruizione dell'attività fisica in attuazione delle linee guida della Commissione europea (CSR 2.2, Misura 3) che prevedono l'introduzione di un'indennità in favore degli operatori del settore dello sport colpiti dall'emergenza COVID;

   considerato che, per quanto riguarda la cultura, tra i principali incrementi attesi alla spesa in conto capitale rientrano anche gli investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale (sotto forma di contributi agli investimenti per gli enti locali); che, a decorrere dal 2022, è entrata a regime l'implementazione della «Carta Giovani Nazionale» e che è stato rifinanziato per il 2022, il «Bonus cultura»;

   valutate favorevolmente le varie misure di sostegno riconosciute al settore turistico e culturale sotto forma di indennità una tantum per i lavoratori stagionali e temporanei e gli sgravi previdenziali previsti per i datori di lavoro privati che operano nel settore del turismo e nel settore creativo, della cultura e dell'intrattenimento;

   considerate le misure della legge di bilancio per il 2022 per il settore della cultura;

   apprezzata l'istituzione del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) si segnala al Governo che è indispensabile per lo sviluppo economico e sociale del Paese che gli incrementi di risorse finanziarie disposti nel corso dell'emergenza pandemica a favore dei settori della cultura, dello spettacolo, dell'università, della ricerca scientifica, dell'editoria e dello sport, siano resi permanenti e strutturali con l'obiettivo di tendere progressivamente verso l'allineamento della spesa statale in questi settori alla spesa media dei Paesi europei;

   b) si segnala al Governo la necessità di disporre un ulteriore adeguamento quantitativo delle risorse da destinare al comparto della scuola indicando come obiettivo programmatico di lungo termine il raggiungimento del valore della media europea dell'indice di spesa per l'istruzione in rapporto al Prodotto interno lordo;

   c) si segnala al Governo la necessità di prevedere ulteriori interventi strutturali per garantire la piena ripartenza dell'intera filiera dello spettacolo e dello spettacolo dal vivo nonché del settore della cultura.

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VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

(Relatore: BENVENUTO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5 e Annesso);

   premesso che:

    al documento in esame non risultano allegati né la relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (c.d. «allegato Kyoto»), né il rapporto sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, né il c.d. «allegato infrastrutture»;

    il DEF richiama la riforma degli appalti pubblici, attualmente all'esame della Commissione, individuandola come uno dei principali strumenti per accrescere gli investimenti pubblici;

    quanto alle politiche in materia di transizione ecologica, il documento ricorda che è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), che ha elaborato il Piano per la transizione ecologica (PTE), in linea con il pacchetto europeo «Fit for 55»;

    per la messa in sicurezza e la valorizzazione delle aree a rischio idrogeologico, si richiamano gli ingenti investimenti previsti nell'ambito del PNRR (per un totale di 8,5 miliardi di euro);

    il testo dedica altresì attenzione al processo di adozione in corso da parte dell'Italia della Strategia nazionale 2030 per la tutela della biodiversità, agli obiettivi in materia di economia circolare fissati nel PNRR e ai programmi di rigenerazione urbana e contrasto al disagio abitativo, con specifico riferimento al PINQUA e ai Piani urbani integrati;

   preso atto dei contenuti dell'Annesso,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

(Relatore: DE LORENZIS)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La IX Commissione,

   esaminato il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5);

   premesso che:

    nel Programma Nazionale di Riforma (PNR) il Governo espone, oltre che un aggiornamento della strategia di riforma e lo scenario macroeconomico, una serie di risposte di politica pubblica alle principali sfide del Paese;

    in tale contesto, una parte significativa è dedicata alla trasformazione digitale dell'Italia, necessaria al fine di attuare il cosiddetto «2030 Digital Compass», adottato dalla Commissione europea nel 2021. Tale documento individua, all'interno di quattro aree – skills (capacità), infrastructures (infrastrutture), business (impresa) e e-Government (amministrazione digitale) –, degli obiettivi da perseguire, e precisamente: consentire lo sviluppo di competenze digitali in almeno l'80 per cento della popolazione adulta; creare infrastrutture digitali sostenibili, sicure ed efficaci, con particolare riferimento alla connettività misurabile in gigabit e alla copertura del 5G; accompagnare la trasformazione digitale delle imprese attraverso il trasferimento dei dati sul cloud e la gestione dei big data; digitalizzare i servizi pubblici;

    l'evoluzione digitale dell'Italia, valutata sulla base degli 11 parametri ricompresi nel DESI (Digital Economy and Society Index), registra ancora un notevole ritardo rispetto agli altri Paesi membri. È per questo che, peraltro, nel maggio del 2020, l'Italia ha adottato la propria «Strategia nazionale per le competenze digitali», cui ha fatto seguito l'iniziativa multilaterale «Repubblica Digitale»;

    agli obiettivi del Digital Compass si sono poi affiancati quelli del PNRR, nella cui Missione 1, Componente 1, sono, infatti, previsti 195 milioni per bandi per il cosiddetto «Servizio civile digitale», volto a dare attuazione ai predetti obiettivi – aspetto, questo, comunque connesso con lo sviluppo delle infrastrutture digitali del Paese e con gli obiettivi di aumentarne la connettività. Il Governo, infatti, interpreta il rafforzamento delle capacità digitali dei cittadini come una strada parallela a quella dello sviluppo delle reti a banda larga e per i servizi 5G;

    sempre a proposito della transizione digitale, il Governo sottolinea l'importanza della cyber-security, dell'istituzione della relativa Agenzia nazionale e dell'amministrazione del cosiddetto Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica;

Pag. 20

    un altro capitolo delle politiche pubbliche esposte nel Programma Nazionale di Riforma attiene alla transizione ecologica e alla mobilità sostenibile. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato istituito un apposito Comitato interministeriale (CITE), di cui fanno parte anche i Ministri dell'Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica. Il CITE, nel mese di marzo 2022, ha approvato il Piano per la Transizione Ecologica, nel quale sono individuati gli obiettivi per accompagnare l'attuazione delle misure della Missione 2 del PNRR;

    il Piano per la Transizione Ecologica, a sua volta, si coordina con il pacchetto europeo «Fit for 55», il cui primo scopo, com'è noto, è quello di abbattere, entro il 2030, 256 milioni di tonnellate di anidride carbonica di emissioni. A tal fine, il Governo ipotizza uno sforzo ulteriore nel risparmio energetico, soprattutto nel settore dei trasporti e dell'edilizia e nell'elettrificazione del sistema dell'energia primaria;

    il Governo dà conto anche delle linee d'intervento da attuare entro il 2026, secondo gli obiettivi del PNRR, ribadendo l'obiettivo di una transizione modale da gomma a ferro, sia per i passeggeri sia per le merci, con un ulteriore potenziamento del trasporto pubblico locale e con la spinta sull'efficienza energetica mediante la sperimentazione di soluzioni complementari all'elettrificazione quali l'idrogeno verde, i biocarburanti e i combustibili sintetici. A tal proposito, il Governo ricorda i principali investimenti inseriti nelle diverse Componenti delle Missioni 2 e 3 del PNRR, consistenti nell'ammodernamento del parco mezzi del TPL, nel rafforzamento della funzione del mobility manager, nel potenziamento del sistema ferroviario con gli investimenti per l'Alta Velocità e nell'ulteriore sviluppo dell'intermodalità e della logistica integrata. Il Governo sottolinea anche l'importanza delle risorse stanziate con il decreto-legge n. 59 del 2021 sul Fondo complementare al PNRR, che concorre alla realizzazione dei relativi obiettivi;

    l'Appendice II al PNR contiene, poi, tavole di approfondimento che riepilogano lo stato di attuazione delle Linee guida della Commissione europea, dando conto del progresso verso gli obiettivi stabiliti suddivisi per centro di responsabilità (CSR). Le tavole riportate elencano le misure previste, la loro descrizione e il loro stato. Da questo punto di vista, la grande maggioranza di misure attinenti al settore della digitalizzazione, delle comunicazioni e dei trasporti è stata implementata o adottata;

   rilevato che:

    come già accaduto nei due anni precedenti, non è stato presentato il cd. «Allegato Infrastrutture» al DEF. Tale mancanza, se giustificata in passato per la concomitanza con la situazione di emergenza dovuta al COVID-19 e con la successiva presentazione del PNRR, non appare più giustificabile allo stato attuale, stante il graduale superamento dell'emergenza in atto e la conseguente necessità di tornare alla normalità pre-Covid – anche – nelle dinamiche governative e parlamentari;

    la Presidente della Commissione ha sollecitato al Governo l'impegno alla trasmissione alle Camere entro una data certa dell'«Allegato Infrastrutture» e il rappresentante del Governo ha assicurato nella seduta odierna che l'atto sarà trasmesso entro il 30 aprile 2022;

    occorre ripristinare la contestualità nella trasmissione del DEF e del relativo «Allegato Infrastrutture»,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:

   il Governo, sulla base dell'impegno assunto dal suo rappresentante nella seduta del 13 aprile, trasmetta alle Camere l'«Allegato Infrastrutture» entro il 30 aprile 2022.

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X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

(Relatrice: PALMISANO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5 e Annesso),

   preso atto che lo scenario a legislazione vigente esposto nel Documento riflette un quadro economico fortemente condizionato dall'incertezza sull'evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina e dal conseguente aumento dei prezzi delle materie prime e dalle oscillazioni osservate nei mercati finanziari;

   sottolineato che, se nel complesso l'economia italiana ha registrato una ripresa del PIL nel 2021 superiore alle aspettative, pari al 6,6 per cento, il testo in esame evidenzia, tuttavia, che si attende una contrazione del PIL dello 0,5 per cento nel primo trimestre di quest'anno, attribuibile principalmente a una contrazione del valore aggiunto dell'industria mentre per il secondo trimestre si prevede una moderata ripresa della crescita, trainata principalmente dai servizi che beneficerebbero delle riaperture a partire dalla primavera con la fine dello stato di emergenza;

   rilevato inoltre che le prospettive di crescita dell'economia appaiono oggi più deboli a inizio anno e che la previsione tendenziale di crescita in termini reali del PIL per il 2022 viene rivista al 2,9 per cento, al ribasso di 1,8 punti percentuali rispetto al 4,7 per cento prospettato nello scenario programmatico della NADEF del settembre scorso; per il 2023 la previsione scende, al 2,3 per cento rispetto al 2,8 per cento previsto a settembre; per il 2024 dall'1,9 per cento all'1,8 per cento e per il 2025 viene posta all'1,5 per cento;

   rilevate le azioni intraprese dal Governo e indicate dal Documento in risposta alla salita del prezzo del gas e alla crisi ucraina quali l'accelerazione dell'istallazione di capacità produttiva di energia elettrica da fonti rinnovabili, il rilancio della produzione nazionale di gas naturale e di biometano, la diversificazione delle fonti di importazione attraverso un maggior utilizzo dei gasdotti meridionali e un aumento delle importazioni di GNL anche tramite il potenziamento della capacità di rigassificazione, la riduzione dei consumi di gas attraverso l'efficientamento termico degli edifici e la promozione di una riduzione della temperatura negli ambienti interni nonché un maggior ricorso alle pompe di calore;

   preso atto che sono stati destinati nuovi fondi al sostegno dell'industria dell'autoPag. 22 (sia dal lato delle vendite di veicoli che da quello del supporto all'innovazione e alla riconversione della filiera produttiva) e di sostegno agli investimenti dell'industria dei semiconduttori, fortemente penalizzate dal generale rialzo dei prezzi delle materie prime;

   preso atto, altresì, che il documento ritiene che l'azione riformatrice in materia di concorrenza e appalti pubblici porterebbe ad un impatto sul PIL rispetto allo scenario di base pari a 1,7 punti percentuali nel lungo periodo e sottolineato, al riguardo, che una prima serie di misure in materia concorrenziale è stata inclusa nel disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza (DDL) per il 2021 attualmente all'esame del Senato;

   rilevato con riferimento al settore del turismo che la pandemia ha causato una riduzione del giro di affari del 51 per cento nel 2020, passando da 236 miliardi a 116 miliardi e che l'impatto sul PIL nazionale è sceso al 7 per cento rispetto al 13,1 per cento del 2019;

   evidenziato al riguardo che nel 2021 il turismo ha mostrato segni di ripresa, senza recuperare però i livelli del 2019 e che le misure di sostegno attuate, come ricordato dal Documento in esame, hanno un valore stimato di oltre 2 miliardi;

   ricordato che in materia di ricerca e sviluppo uno strumento strategico per il rilancio delle politiche di settore è rappresentato dal PNRR che nella Missione 4 «Istruzione e ricerca» stanzia 11,4 miliardi di euro per investimenti da effettuare fra il 2022 e il 2026, con l'obiettivo di creare e rafforzare le connessioni funzionali fra ricerca e impresa, semplificare la gestione dei fondi dedicati alle attività di ricerca pubblico-private e attribuire agli Enti pubblici di ricerca (EPR) un ruolo baricentrico nel sistema;

   sottolineata l'importanza assunta per le imprese operanti nel settore delle costruzioni dalle misure di agevolazione fiscale e di efficientamento energetico introdotte dall'articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020, la cui efficacia è stata prorogata dalla legge di bilancio 2022;

   ricordati, in particolare, il cosiddetto super bonus 110 per cento, la possibilità di optare per lo sconto in fattura, nonché la cedibilità del credito d'imposta anche alle banche per gli interventi incentivanti;

   evidenziato, al riguardo, che l'aumento dei prezzi dei materiali ed alcune incertezze interpretative hanno rallentato l'applicazione delle predette misure con conseguenze negative sui cantieri aperti dalle imprese,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) la Commissione Bilancio segnali al Governo di valutare l'opportunità di prorogare il termine previsto dal comma 28 lettera e) della legge di bilancio 2022, per consentire di utilizzare il super bonus per i lavori delle abitazioni unifamiliari fino al 31 dicembre 2022 e di prevedere che la percentuale indicata dalla norma sia riferita al complesso dei lavori da effettuarsi;

   b) la Commissione Bilancio solleciti al Governo di valutare l'opportunità di prevedere la possibilità di cedere i crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020 a soggetti diversi dalle banche, istituti finanziari assicurazioni, consentendo la cessione non solo ad esaurimento del numero delle possibili cessioni attualmente previste ma anche prima;

   c) la Commissione Bilancio segnali al Governo di valutare l'opportunità di prevedere il frazionamento del credito da parte delle banche qualora esso sia ceduto ai propri correntisti anche in maniera frazionata per importo e annualità;

   d) la Commissione Bilancio segnali al Governo di valutare l'opportunità di adottare un approccio organico, sostenibile e strutturale, al contrasto del «caro energia», volto ad implementare politiche pubbliche che tutelino e mettano al riparo da oscillazioni eccessive del prezzo dell'energia elettrica microimprese e clienti finali, soprattutto civili vulnerabili o in condizioni Pag. 23di povertà energetica, anche mediante investimenti per l'efficienza energetica nell'edilizia residenziale e popolare, il ricorso a contratti di acquisto di energia rinnovabile di lungo periodo, la promozione dell'autoconsumo e delle comunità energetiche, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF 2022, nonché migliorando i meccanismi di funzionamento e la trasparenza dei mercati dell'energia;

   e) la Commissione Bilancio segnali al Governo di valutare l'opportunità di prevedere ulteriori sostegni al settore del turismo per rafforzare il sistema imprenditoriale e per rilanciare l'offerta turistica nazionale.

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XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

(Relatore: LACARRA)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La XI Commissione,

   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5) e i relativi Annesso e Allegati;

   considerato che il DEF reca un aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, che prospetta uno scostamento rispetto ai precedenti obiettivi, nei termini riportati nella relazione presentata ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, annessa al Documento;

   tenuto conto che il Documento tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimentari e delle materie prime, l'andamento dei tassi d'interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell'Italia;

   considerato che tali fattori concorrono al peggioramento dello scenario macroeconomico che era alla base della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) presentata lo scorso settembre, ma che permangono margini finanziari che saranno utilizzati dal Governo per ripristinare alcuni fondi che erano stati utilizzati a copertura del recente decreto-legge n. 17 del 2022, integrare le risorse destinate a compensare l'aumento del costo delle opere pubbliche a fronte della dinamica del prezzo dell'energia e delle materie prime, intervenire ancora per contenere il costo dei carburanti e dell'energia, sostenere le imprese più danneggiate dalle sanzioni nei confronti della Russia e fornire assistenza ai profughi ucraini;

   preso atto che, nonostante il peggioramento del quadro congiunturale, il Governo ha deciso di confermare gli obiettivi programmatici di disavanzo precedentemente fissati, dimostrando la sua attenzione verso la sostenibilità della finanza pubblica e, al contempo, la sua intenzione di continuare a operare per promuovere una crescita economica più elevata e sostenibile;

   rilevato che gli obiettivi programmatici del Documento si fondano su uno scenario in cui l'economia rallenta fortemente ma registra comunque una crescita annua significativa e che i margini di bilancio derivanti dalla conferma degli obiettivi fissati nella NADEF saranno utilizzati per sostenere ulteriormente il sistema produttivo,Pag. 25 le famiglie e per realizzare gli investimenti programmati;

   ricordato che, nel corso del 2021, il Governo ha adottato misure in materia di lavoro per fronteggiare la crisi conseguente alla pandemia da COVID-19, in linea, in particolare, con la Raccomandazione n. 3 del Consiglio dell'Unione europea del 18 giugno 2021 e con il considerando n. 3 ad essa collegato, in base al quale, quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo avessero consentito, le misure di emergenza avrebbero dovuto essere gradualmente eliminate, contrastando, al contempo, l'impatto della crisi sul mercato del lavoro;

   osservato che tali misure hanno riguardato in particolare: la diminuzione del ricorso ai trattamenti di integrazione salariale con causale COVID-19 e l'eliminazione dal 1° luglio 2021 del divieto di licenziamento per le grandi imprese del settore manifatturiero e delle costruzioni (tranne per il comparto tessile, dell'abbigliamento e della pelletteria), rimasto tuttavia in vigore, da novembre 2021 al 31 dicembre 2021, solo per le imprese utilizzatrici dei trattamenti di integrazione salariale con causale COVID-19;

   considerato che nel 2021 è proseguita la crescita degli occupati, soprattutto della componente dei contratti a termine (365.000 su circa 597.000); il numero di contratti attivati ha quasi raggiunto il livello di crescita che ci sarebbe stato se l'evoluzione della domanda di lavoro si fosse mantenuta, anche durante l'emergenza sanitaria, sugli stessi ritmi del periodo 2018-2019; si è registrato un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato e delle trasformazioni, fino a superare i livelli del 2019;

   tenuto conto dei numerosi interventi recati dalla legge di bilancio per il 2022 volti a rafforzare tali tendenze;

   ricordato che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) reca diverse misure per il rafforzamento delle politiche attive del lavoro e per promuovere l'accesso al mercato del lavoro delle donne, dei giovani e, in particolare, dei NEET, nonché il rifinanziamento fino al 2029 del Reddito di cittadinanza, in relazione al quale sono state anche approvate modifiche volte a eliminare alcune delle criticità applicative che ne hanno fortemente limitato il ruolo di politica attiva del lavoro;

   preso atto che, in tale cornice normativa, il quadro tendenziale esposto nel DEF prevede una prosecuzione della crescita dell'occupazione nel quadriennio 2022-2025, che alla fine del 2022 si attesterebbe sui valori pre-pandemici, e una riduzione del tasso di disoccupazione dal 9,5 per cento del 2021, all'8,7 nel 2022, fino all'8,0 per cento a fine periodo;

   considerato che, rispetto allo scenario tendenziale determinato a legislazione vigente, lo scenario programmatico evidenzia un maggior numero di occupati e un minor tasso di disoccupazione, che si attesta all'8,1 per cento nel 2023, per poi ridursi ulteriormente all'8,0 per cento nel 2024 e al 7,9 per cento nel 2025;

   tenuto conto delle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico italiano esposte nel DEF, che evidenziano un rapido invecchiamento della popolazione, cui conseguono maggiori costi per la finanza pubblica legati ai sistemi pensionistici e alle tendenze relative alle spese per l'assistenza sanitaria e l'assistenza a lungo termine;

   rilevato che, anche in ossequio a quanto prescritto dalla raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea sul programma di stabilità 2021 dell'Italia, resa il 18 giugno 2021, in premessa nel DEF si afferma, preliminarmente e in linea generale che, «nel pieno rispetto dell'equilibrio dei conti pubblici, della sostenibilità del debito e dell'impianto contributivo del sistema, occorrerà trovare soluzioni che consentano forme di flessibilità in uscita ed un rafforzamento della previdenza complementare. Occorrerà, altresì, approfondire le prospettive pensionistiche delle giovani generazioni»;

   osservato che, tra i provvedimenti collegati alla manovra di bilancio 2023-2025 rilevano, per le materie di interesse della Pag. 26Commissione il disegno di legge per l'aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il disegno di legge di adeguamento delle pensioni di invalidità, nonché, per più limitati profili, il provvedimento recante delega al Governo per il coordinamento e il graduale aggiornamento della fascia anagrafica di riferimento delle politiche giovanili nonché misure per la promozione dell'autonomia e dell'emancipazione dei giovani,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) in considerazione della risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021 recante raccomandazioni alla Commissione sulla protezione dei lavoratori dall'amianto (2019/2182(INL)) il Governo valuti l'opportunità di prevedere l'implementazione di piani e risorse per l'eliminazione definitiva dell'amianto da spazi pubblici e privati e dai contesti di lavoro, politiche più incisive per la cura e la prevenzione delle patologie asbesto-correlate, l'implementazione in termini di risorse ed efficientamento del Fondo per le vittime dell'amianto in modo da garantire un adeguato indennizzo alle vittime;

   b) valuti il Governo l'opportunità di rafforzare e accelerare il percorso della condivisione dei carichi di lavoro familiari attraverso la retribuzione al 100 per cento dei congedi obbligatori e incremento al 50 per cento di quelli facoltativi, l'ampliamento del congedo obbligatorio per il padre, il bonus babysitter per lavoratori e lavoratrici che lavorano su turni e prestazioni di welfare aziendale che non sia considerato reddito;

   c) in materia di formazione, valuti il Governo l'opportunità di ampliare l'ambito di applicazione dell'articolo 1, comma 249, della legge di bilancio 2022, che, nell'ambito del programma nazionale denominato «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» (GOL), istituisce i progetti formativi e di inserimento lavorativo per la formazione nei settori della transizione ecologica e digitale, estendendolo anche ad altri settori, tenendo conto delle esigenze occupazionali dei territori e delle imprese interessate;

   d) valuti inoltre il Governo, al fine di un rafforzamento della contrattazione collettiva, l'opportunità di prevedere una detassazione degli incrementi retributivi a seguito dei rinnovi contrattuali;

   e) si valuti l'opportunità di predisporre un puntuale e costante monitoraggio delle azioni previste dal programma «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» (GOL) e dal Piano nazionale nuove competenze, nonché l'ulteriore incremento della dotazione del Fondo nuove competenze;

   f) si consideri l'opportunità di introdurre, compatibilmente con i vicoli di bilancio, il riscatto della laurea gratuito, la pensione di garanzia per i giovani, la flessibilità in uscita con modifiche alla legge Fornero, prevedendo anche interventi mirati per le lavoratrici, in quanto soggette a lavori spesso discontinui e a bassi salari, l'allargamento delle categorie dei lavori usuranti e di implementare la staffetta generazionale;

   g) per quanto riguarda i contratti a termine, andrebbe valutata l'opportunità di una riduzione delle tipologie contrattuali flessibili;

   h) si valuti l'opportunità di adottare misure più incisive, non solamente sul piano repressivo, per un più efficace contrasto al lavoro sommerso e al fenomeno degli infortuni sul lavoro, incentivando iniziative di diffusione della cultura della legalità e del lavoro dignitoso.

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

(Relatore: DE FILIPPO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La XII Commissione,

   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (DOC. LVII, n. 5, Annesso e Allegati);

   premesso che:

    il documento indica che nel triennio 2023-2025 la spesa sanitaria è prevista decrescere a un tasso medio annuo dello 0,6 per cento, determinando un'incidenza di tale spesa sul PIL a un livello decisamente inferiore a quello attuale, pari al 7 per cento;

    lo stanziamento di oltre 600 milioni di euro indirizzati alle regioni del Mezzogiorno, grazie al Programma nazionale «Equità nella salute», rappresenta un importante strumento per riequilibrare il livello delle prestazioni sanitarie nelle varie aree del Paese;

    nel documento è assente un riferimento al rinnovo dei contratti del personale sanitario non dirigenziale, necessità che invece, dopo gli anni della pandemia, appare assolutamente urgente;

    nel quadro economico attuale si ritiene ancor più urgente garantire risorse aggiuntive per l'assistenza alle persone non autosufficienti;

    il forte aumento del prezzo dell'energia ha determinato l'insorgere di un nuovo pericolo, quello della «povertà energetica», caratterizzato dalla difficoltà delle famiglie a soddisfare bisogni primari come il riscaldamento e l'utilizzo di computer ed elettrodomestici,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si valuti l'opportunità di:

    proseguire, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica indicati dal DEF 2022, nell'azione di incremento delle risorse finanziarie e professionali disponibili per il potenziamento del sistema sanitario nazionale, ivi incluse la domiciliarità e la medicina territoriale, per il rafforzamento della governance dei distretti socio-sanitari, e per il finanziamento dei cicli di specializzazione;

    fare il possibile per mantenere costante, negli anni successivi al 2022, il livello della spesa sanitaria in rapporto al Pil, tendo conto anche delle attuali dinamichePag. 28 inflazionistiche che incidono sul costo di beni e servizi;

    assicurare l'organizzazione di una nuova rete territoriale di assistenza che comporti un ripensamento di tutta l'offerta sanitaria e socio-sanitaria, ponendo il paziente al centro, facilitando allo stesso l'accesso ai servizi sanitari territoriali e l'iter assistenziale complessivo, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e socio-sanitari di tipologia e livelli diversi, attraverso modelli organizzativi integrati;

    prevedere, nell'ambito della riforma della medicina territoriale avviata mediante la prossima adozione del cosiddetto «DM 71», con specifico riferimento alle case di comunità ovvero ai consultori familiari, ad individuare come obbligatori, anziché raccomandati, i Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza, assicurando ai predetti servizi risorse strumentali e di organico idonee anche per l'assistenza psicologica di base;

    tenere conto, nello stanziamento delle risorse, della necessità di rinnovare i contratti del personale sanitario non dirigenziale;

    al fine di rafforzare l'assistenza sanitaria territoriale, migliorare la continuità nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza e superare le disparità territoriali nell'erogazione dei servizi, soprattutto in termini di prevenzione e assistenza sul territorio, tempi di attesa e grado di integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e sociali, favorire procedure concorsuali straordinarie finalizzate ad inquadrare nel ruolo della dirigenza medica i medici convenzionati dell'emergenza territoriale che già operino nell'ambito del Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica e che abbiano maturato, anche in forma non continuativa, un numero congruo di anni di anzianità di servizio;

    prevedere di raggiungere gli obiettivi nella realizzazione di un'integrazione tra le politiche sanitarie, socio-sanitarie e sociali, volta a favorire un'effettiva integrazione dei servizi offerti e un maggior sostegno alla domiciliarità dei pazienti cronici, fragili e non autosufficienti, anche attraverso il ricorso a strumenti innovativi quale il budget di salute;

    prevedere finanziamenti aggiuntivi da destinare al Fondo per la non autosufficienza;

    adottare interventi di sostegno alle famiglie, in particolare quelle numerose e che si trovano già in una situazione di difficoltà economica, che consentano di ridurre i disagi derivanti dal forte aumento dei costi energetici in atto.

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XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

(Relatrice: GAGNARLI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La XIII Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;

   premesso che:

    nel corso del 2021, l'economia italiana abbia fatto registrare una crescita del prodotto interno lordo, in termini reali, pari al 6,6 per cento;

    nel corso degli ultimi mesi dell'anno, tuttavia, le prospettive di crescita sono sensibilmente peggiorate, in ragione sia dell'aumento dei contagi da Covid-19 dovuto al diffondersi della variante Omicron, sia delle rilevanti spinte inflazionistiche determinate dall'incremento del prezzo del gas naturale;

    a partire da febbraio di quest'anno, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, la tendenza al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici, alimentari, dei metalli e delle altre materie prime si è ulteriormente accentuata, con l'inflazione al con consumo che ha raggiunto livelli del 6,7 per cento;

    l'Esecutivo, nel mettere in atto interventi diretti a fornire risposta ampia e strutturale alla crisi energetica, si è impegnato a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas e a ridurre rapidamente la dipendenza dalle fonti fossili di energia attraverso misure dirette a promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili, nell'ottica della transizione ecologica delineata dal PNRR;

   rilevato che:

    la manovra di finanza pubblica è orientata a sostenere la ripresa economica nella fase di uscita dall'emergenza pandemica, prevedendo interventi con un orizzonte di medio e lungo termine che integrano le risorse previste con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tramite il potenziamento degli investimenti pubblici e privati;

    a tali misure si aggiungono quelle per la riduzione della pressione fiscale per le famiglie e le imprese, quelle per la tutela dell'occupazione, per il sociale e per il finanziamento della sanità, dell'istruzione, dell'università e della ricerca;

    a sostegno delle imprese viene incrementato il fondo di garanzia per le PMI e sono previste nuove risorse per gli operatori del settore agricolo; sono, inoltre, finanziati gli interventi per il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese italiane;

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    in continuità con analoghi interventi già intrapresi nel corso dell'anno 2021, per il primo trimestre 2022, sono stati attuati interventi diretti a contenere gli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale;

    in particolare, a beneficio delle imprese esercenti attività agricola e della pesca è stato riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d'imposta, per l'acquisto di carburanti nel primo trimestre del 2022;

   considerato che:

    coerentemente agli obiettivi di sviluppo sostenibile declinati nel PNRR, il documento segnala come siano previste azioni specifiche per il contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico, per il miglioramento della gestione delle risorse idriche e delle relative infrastrutture, per promuovere l'economia circolare e l'agricoltura sostenibile;

    con specifico riferimento all'agricoltura sostenibile, sono contemplate azioni mirate all'innovazione e alla competitività del sistema agricolo con un approccio di sostenibilità, garantendo la diversificazione energetica tramite una maggiore e più rapida diffusione degli impianti ad energia rinnovabile;

   considerato altresì che:

    una parte delle risorse del Fondo complementare al PNRR sono state destinate a favore dei contratti di filiera (1,2 miliardi di euro) e in particolare alle coltivazioni biologiche;

    il Piano strategico nazionale assicura un ulteriore impulso al settore biologico, con l'obiettivo di convertire almeno il 25 per cento delle superfici agricole, prevedendo risorse complessive per 2,5 miliardi;

    attraverso l'attuazione della Strategia forestale nazionale viene attuata l'attività di promozione e tutela della biodiversità degli ecosistemi nonché di contrasto al dissesto idrogeologico; a tale scopo, con la legge di bilancio per il 2022, sono state stanziate risorse pari a 420 milioni fino al 2032;

   ritenuto che:

    il documento richiama l'attenzione sullo specifico percorso dell'Italia verso la realizzazione dell'Agenda 2030, che contempla, tra gli altri l'obiettivo di sconfiggere la fame e garantire l'accesso a un'alimentazione sana e nutriente;

    in tale contesto, il Governo è già intervenuto con diversi provvedimenti volti sia a supportare le famiglie in indigenza alimentare – incrementando ad esempio il Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti- sia a sostenere le aziende agricole;

    altri interventi sono finalizzati a sostenere il reddito degli operatori del settore agricolo e potenziare la competitività delle imprese, migliorare la sostenibilità ambientale del settore limitando le esternalità negative e favorendo l'economia circolare,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si valuti l'opportunità di prevedere, nel documento in esame, specifiche linee di intervento dirette a:

    a) incrementare le risorse dirette al potenziamento e all'efficientamento delle infrastrutture irrigue, con particolare riferimento alla realizzazione di nuovi piccoli invasi, al fine di rendere le superfici agricole maggiormente resilienti rispetto ad eventi calamitosi come siccità o crisi idriche;

    b) sempre in riferimento alle esigenze di gestione sostenibile della risorsa idrica, destinare maggiori risorse agli enti locali, al fine di sostenerne la capacità progettuale;

    c) allo scopo di favorire il ricambio generazionale, confermare nella prossima manovra di finanza pubblica l'esonero contributivo riconosciuto ai giovani imprenditoriPag. 31 agricoli dalla legge di bilancio per il 2022;

    d) confermare, nella prossima manovra di bilancio, la misura della detassazione ai fini IRPEF dei redditi dominicali e agrari;

    e) prevedere specifiche misure a sostegno della liquidità delle imprese del settore agricolo maggiormente esposte agli effetti della crisi, favorendone l'accesso al credito e ai finanziamenti;

    f) confermare, anche per il 2023, la riduzione delle accise applicabili ai comparti della birra;

    g) incrementare ulteriormente le risorse destinate allo sviluppo delle agroenergie, con particolare riferimento all'agrisolare, prevedendo rigorose condizioni per l'installazione dei relativi impianti, in modo da limitare il rischio di fenomeni speculativi e un eccessivo consumo del suolo agricolo;

    h) incentivare lo sviluppo della funzione energetica dell'agricoltura, stanziando risorse per la produzione di energia elettrica da fiumi e canali, ove l'acqua non sia destinata ad uso potabile;

    i) riconoscere un ruolo centrale alla ricerca scientifica e, correlativamente, potenziare il sistema di formazione dei giovani agricoltori, al fine di agevolare l'introduzione di nuove tecnologie e favorire il processo di transizione ecologica e digitale delle imprese agricole;

    j) a fronte dell'aumento generalizzato dei costi delle materie prime agricole, potenziare e rendere più efficiente il sistema di stoccaggio dei prodotti agricoli;

    k) in riferimento agli interventi per l'innovazione e meccanizzazione del settore agricolo previsti dal PNRR, introdurre specifiche misure dirette a favorire la diffusione di mezzi agricoli alimentati a metano;

    l) adottare misure di sgravio o di calmieramento e contenimento dei prezzi del gasolio agricolo utilizzato dal comparto ittico, prevedendo altresì necessari controlli capillari sui prezzi applicati dai distributori di gasolio agricolo;

    m) al fine di supportare la capacità produttiva del comparto agricolo, estendere alle imprese agricole e agroalimentari, nonché alle imprese e alle cooperative di trasformazione dei prodotti agricoli, le misure e gli interventi straordinari previsti per le imprese «energivore»;

    n) prevedere interventi di carattere fiscale per favorire l'ammodernamento, la sostituzione e il rinnovo delle imbarcazioni adibite alla pesca e acquacoltura che consentano di incrementare la sostenibilità ambientale e climatica dei processi produttivi;

    o) prevedere una rimodulazione dei canoni demaniali per le attività di pesca ed acquacoltura, affinché sia ristabilita una tassazione equa e proporzionale, in quanto la disposizione attualmente in vigore sortisce rilevanti ricadute economiche sul settore;

    p) investire nella ricerca per dare vita a progetti che utilizzino il sistema del Carbon Sink, generando dei carbon credits certificati che possono essere monetizzati e venduti per un rilancio del settore agricolo e dell'acquacoltura;

    q) in riferimento all'indigenza alimentare, prevedere specifiche misure in favore dei nuclei familiari economicamente svantaggiati, in modo da ridurre il c.d. food social gap;

    r) introdurre misure in grado di favorire in modo rapido, trasparente e semplificato, l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro agricolo, anche attraverso la realizzazione di apposite piattaforme.

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XIV COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell'Unione europea)

(Relatore: BERTI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La XIV Commissione,

   esaminato il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII n. 5, Annesso e Allegati);

   premesso che:

    negli ultimi mesi del 2021, oltre alla risalita dei contagi da Covid-19, si è registrato un eccezionale aumento del prezzo del gas naturale, che ha determinato la crescita del tasso di inflazione, portando le principali banche centrali ad attuare o preannunciare un'inversione di tendenza in chiave restrittiva del proprio orientamento della politica monetaria. Conseguentemente, i tassi di interesse sono saliti ed è aumentato il differenziale di rendimento sui titoli di Stato italiani rispetto al Bund tedesco. A inizio 2022, all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e alle successive sanzioni disposte dall'Unione Europea (UE) e da numerosi altri Paesi, è conseguita un'ulteriore impennata dei prezzi dell'energia, dei beni alimentari, dei metalli e di altre materie prime e si è accentuata la flessione della fiducia di imprese e famiglie;

    nel suddetto contesto, il quadro macroeconomico tendenziale presentato nel DEF 2022 presenta prospettive di crescita dell'economia più deboli e incerte rispetto alla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2021 (NADEF 2021). La previsione tendenziale di crescita del PIL per il 2022 scende dal 4,7 per cento al 2,9 per cento; quella per il 2023 dal 2,8 per cento al 2,3 per cento, mentre per il 2024 si ha solo una lieve flessione, dall'1,9 per cento all'1,8 per cento. La previsione per il 2025 viene posta all'1,5 per cento, seguendo l'approccio secondo cui il tasso di crescita su un orizzonte a tre anni converge verso il tasso di crescita potenziale. Marcata, ancorché limitatamente all'anno in corso, appare anche la revisione, rispetto alla NADEF 2021, delle previsioni dell'inflazione al consumo, che sale per il 2022 dall'1,6 al 5,8, con una revisione al rialzo di 4,2 punti. Per gli anni successivi la revisione al rialzo è più contenuta, passando dall'1,3 al 2,1 per cento nel 2023 e dall'1,5 all'1,8 nel 2024, valore a cui si colloca anche nel 2025. Il Documento avverte peraltro del rischio che si realizzino scenari alternativi, come l'eventuale blocco parziale o totale delle importazioni di gas e petrolio russi, che determinerebbero una dinamica dell'inflazione assai più intensa e ripercussioni negative sulla crescita reale che, nello scenario peggiore, risulterebbe contenuta allo 0,6 per cento nell'anno in corso e allo 0,4 nel 2023;

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    per quanto riguarda il quadro tendenziale di finanza pubblica, nonostante la crescita dell'economia sia sensibilmente rivista al ribasso, la previsione di deficit tendenziale della PA risulta migliore rispetto alle previsioni programmatiche della NADEF 2021, scendendo dal 5,6 al 5,1 per cento del PIL per l'anno in corso, dal 3,9 al 3,7 nel 2023 e dal 3,3 al 3,1 nel 2024 e situandosi al 2,7 per cento nel 2025;

    con riguardo al quadro programmatico di finanza pubblica, il DEF 2022 evidenzia come il Governo ritenga necessario fissare obiettivi programmatici in termini di deficit nominale conformi a quelli definiti nel quadro programmatico della NADEF 2021, ovvero un disavanzo di 5, 6 punti di PIL nel 2022, 3,9 nel 2023 e 3,3 nel 2024, fissando il rientro al di sotto della soglia del 3 per cento per il 2025, quando è previsto un obiettivo di deficit pari al 2,8 per cento. Essendo gli attuali andamenti tendenziali di finanza pubblica migliori, come sopra evidenziato, rispetto a tali obiettivi programmatici, si determina conseguentemente uno spazio di bilancio pari a 0,5 punti percentuali di PIL per l'anno in corso, 0,2 per cento nel 2023 e 0,1 nel 2024 e 2025, utilizzabile – previa autorizzazione in tal senso dal Parlamento – per finanziare nuove misure espansive. Il Documento sembra indicare che tale spazio verrà interamente utilizzato per finanziare un prossimo decreto-legge, la cui emanazione è prevista entro il corrente mese di aprile, che conterrà misure a sostegno di famiglie e imprese, nonché a ristoro di capitoli di bilancio utilizzati a copertura di precedenti provvedimenti. Il provvedimento provvederà in primo luogo al ripristino di tali fondi, necessario per realizzare gli investimenti programmati, per un ammontare pari a 4,5 miliardi per il 2022. Le restanti risorse saranno destinate a incrementare i fondi per le garanzie sul credito, per coprire l'incremento dei prezzi delle opere pubbliche, per contenere i prezzi dei carburanti e il costo dell'energia, per assistere i profughi ucraini e per alleviare l'impatto economico del conflitto in corso in Ucraina sulle aziende italiane, nonché per continuare a sostenere la risposta del sistema sanitario alla pandemia e i settori maggiormente colpiti dall'emergenza pandemica;

    le previsioni programmatiche, che confermano la riduzione del deficit di bilancio per il 2023 già prevista nella NADEF 2021, appaiono coerenti con gli orientamenti di politica di bilancio per il 2023 espressi nella Comunicazione della Commissione europea del 2 marzo 2022 (COM (2022) 85 final), i quali impongono agli Stati membri con un debito pubblico elevato di realizzare un aggiustamento di bilancio già nel 2023;

    considerando l'effetto dell'emanazione del suddetto provvedimento d'urgenza, il DEF 2022 stima uno stimolo sulla crescita quantificabile in 2 decimi di punto percentuale di PIL nel 2022 e 1 decimo di punto nel 2023. Pertanto, lo scenario programmatico si caratterizza per una crescita del PIL pari al 3,1 per cento nel 2022 e al 2,4 per cento nel 2023, restando invariata rispetto agli andamenti tendenziali nei due anni successivi;

    con riferimento al rapporto debito/PIL, il Documento evidenzia che esso si è ridotto di circa 4,4 punti percentuali, scendendo al 150,8 per cento (dal picco di 155,3 per cento raggiunto nel 2020), con un risultato migliore di 3,5 punti rispetto a quanto atteso dalla NADEF 2021, che prevedeva in tale anno un rapporto debito/PIL del 153,5 per cento. Una sensibile riduzione è prevista anche per l'anno in corso (-3,8 punti) e, in misura più contenuta, nei tre esercizi successivi, fino a raggiungere al termine del periodo di previsione a un rapporto debito/PIL del 141,4 per cento del PIL nel 2025, livello di poco superiore a quello della fine del 2019, ossia al valore antecedente l'inizio della crisi pandemica;

   rilevato che:

    il documento in esame risulta corredato, diversamente dallo scorso anno, del Programma Nazionale di Riforma (PNR); sebbene il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), presentato meno di un anno fa, rappresenti il programma più ampio e strutturato di riforma, innovazione e rilancio degli investimenti degli ultimi decenni,Pag. 34 in presenza di un quadro economico, tecnologico e geopolitico in costante evoluzione a livello europeo e mondiale, il Governo ha ritenuto opportuno aggiornare la strategia di riforma alla luce delle mutate condizioni di contesto; la situazione europea e mondiale ha infatti registrato cambiamenti di tale portata da imporre una riflessione sulla strategia complessiva di riforma, sicché il PNR illustrato nel DEF 2022 non rappresenta un mero adempimento del Semestre Europeo e della normativa nazionale, ma un'occasione anche per rivedere le stime dell'effetto delle misure di spesa e delle riforme economiche contenute nel PNRR;

    tra i principali ambiti su cui si concentrano riforme e investimenti del PNRR su cui si stanno registrando nuove iniziative regolamentari figura anzitutto il settore dell'energia, che rappresenta il settore in cui a partire dall'estate scorsa si sono verificati i cambiamenti più rilevanti della situazione europea e globale; a fronte di tali circostanze, aggravate dal conflitto in corso in Ucraina, il Documento evidenzia come l'accelerazione del passaggio alle fonti rinnovabili sia l'iniziativa più importante in un'ottica di medio e lungo periodo, alla quale occorre affiancare azioni più immediate per coordinare l'approvvigionamento di gas dei Paesi UE, l'efficiente circolazione del gas disponibile e la politica di stoccaggio del gas, come evidenziato anche dalla Commissione europea nella Comunicazione «REPowerEU: azione europea comune per un'energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili» dell'8 marzo 2022;

    ai fini di un maggiore impulso alle fonti rinnovabili di energia e per lo sviluppo delle filiere produttive connesse alla transizione ecologica, assumono particolare rilievo gli Important projects of common European interest (IPCEI), che costituiscono importanti leve per promuovere la crescita produttiva nelle rinnovabili e nella produzione e utilizzo dell'idrogeno a livello industriale e di mobilità;

    tra i fattori di criticità emersi nell'ultimo anno vi è anche quello della carenza di semiconduttori e, più in generale, della dipendenza dell'Europa da componenti e prodotti importati prevalentemente dall'Asia; per far fronte a tale criticità l'Europa ha assunto iniziative che oltre a preservare concorrenza e integrità del mercato unico, prevedono la possibilità che gli Stati membri sostengano gli investimenti del settore privato in ricerca e nuova capacità produttiva; è questo il caso del recente European Chips Act, che prevede ad esempio la possibilità di sovvenzioni pubbliche per impianti innovativi first of a kind, cui il Governo ha dato seguito stanziando risorse per sostenere investimenti nell'industria dei microprocessori e in nuove applicazioni industriali di tecnologie innovative;

    in merito all'attuazione del PNRR, il Documento affronta anche il tema dell'incremento dei prezzi delle opere pubbliche, rispetto a quelli considerati al momento della predisposizione del Piano e dell'emanazione dei relativi bandi, evidenziando che tale incremento sarà finanziato nel decreto-legge di prossima emanazione, quindi a valere su risorse nazionali e non in sede di rinegoziazione dei finanziamenti europei;

   rilevato altresì che:

    il Documento reca, in ottemperanza al contenuto obbligatorio aggiuntivo richiesto dalla Commissione europea per il Programma di Stabilità 2022, l'indicazione delle voci che si prevede di finanziare con le sovvenzioni e i prestiti del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, espresse in termini di incidenza percentuale sul PIL;

    il DEF dà altresì conto, nell'ambito del PNR, del percorso dell'Italia verso l'attuazione dell'Agenda 2030 e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e del contributo a tale processo fornito dall'attuazione del PNRR;

    in appendice al PNR sono inoltre esposte informazioni di dettaglio in merito all'aggiornamento, rispetto all'aprile 2021, delle stime dell'impatto macroeconomico complessivo delle misure di spesa del PNRR, che utilizza le prime informazioni disponibiliPag. 35 in merito agli esborsi sostenuti negli anni 2020 e 20211. In aggiunta alle risorse della Recovery and Resilience Facility (RRF) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, nella simulazione presentata si tiene conto anche dei fondi di REACT-EU2;

    i risultati del predetto aggiornamento delle stime evidenziano che nel 2026, anno finale del Piano, il PIL risulta più alto di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario di base. Confrontando i risultati con le simulazioni condotte ad aprile 2021, emerge che l'impatto sul livello del PIL è ora leggermente più basso, con un differenziale medio pari a 0,3 punti percentuali in termini di scostamento dallo scenario di base. Tale differenza è dovuta principalmente a due fattori: da un lato, ad aprile 2021 si era ipotizzata una dinamica temporale di spesa per le misure finanziate attraverso il Fondo complementare simile al resto del Piano, ovvero compresa tra il 2021 ed il 2026, mentre invece parte delle misure di spesa (pari a circa 9,5 miliardi) avverrà tra il 2027 ed il 2030; dall'altro lato, un fattore che influisce sui risultati della simulazione è la più debole dinamica degli investimenti finanziati attraverso fondi NGEU nei primi anni del piano rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. I due fattori citati rallenteranno pertanto l'impatto degli investimenti sul PIL sia nei primi anni del Piano, riducendo l'effetto sulla domanda, sia negli anni finali, a causa della più lenta accumulazione di capitale pubblico;

    la predetta appendice al PNR reca altresì la valutazione dell'impatto macroeconomico delle riforme nei seguenti ambiti: tassazione e trasferimenti alle famiglie, sistema bancario e mercato dei capitali, istruzione e ricerca, politiche attive del mercato del lavoro, Pubblica Amministrazione (PA), giustizia, concorrenza ed appalti;

   considerato, in particolare, che:

    il coordinamento delle politiche fiscali a livello europeo nel corso degli ultimi due anni ha consentito di affrontare la grave recessione innescata dalla pandemia in modo risoluto, ponendo le premesse per una ripresa dell'attività economica, grazie anche all'attivazione della clausola generale di salvaguardia del Patto di stabilità e crescita (PSC) che ha consentito di creare spazi di manovra fiscale per fronteggiare l'emergenza sanitaria e i suoi effetti senza compromettere la sostenibilità delle finanze pubbliche;

    la Commissione europea ha chiarito il suo orientamento sulla politica di bilancio per il 2023, con la citata Comunicazione del 2 marzo 2022, la quale definisce i criteri che guideranno la valutazione dei Programmi di stabilità e convergenza come previsto dal processo di sorveglianza fiscale europeo. In tale ambito la Commissione ha enunciato cinque principi che dovranno ispirare la politica fiscale a livello europeo: i) assicurare il coordinamento a livello europeo e realizzare un mix coerente di politiche tale da rispettare le esigenze di sostenibilità e quelle di stabilizzazione ii) garantire la sostenibilità del debito pubblico attraverso un aggiustamento di bilancio graduale, attento alla qualità della finanza pubblica ed alla crescita economica; iii) promuovere gli investimenti e la crescita sostenibile, dando priorità alla transizione verde e digitale – in particolare, l'aggiustamento di bilancio da parte degli Stati ad alto debito non dovrebbe gravare sugli investimenti ma essere piuttosto realizzato limitando la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale; iv) promuovere strategie di bilancio coerenti con un approccio di medio termine volto al consolidamento tenendo conto degli impegni di riforma e investimento concordati nel PNRR e dei relativi stanziamenti assicurati dal RRF; infine, v) differenziare le strategie di bilancio e tenere conto della dimensione della zona euro;

    la Commissione europea, nell'affermare l'esigenza di adottare strategie di bilancio nazionali opportunamente differenziate, evidenzia come gli Stati membri con un debito pubblico elevato debbano iniziare una graduale riduzione del debito, realizzando un aggiustamento di bilancio già nel 2023, al netto dei contributi del dispositivo per la ripresa e la resilienza Pag. 36(RRF) e di altre sovvenzioni dall'UE; ii) gli Stati membri a basso e medio debito pubblico dovranno, invece, rafforzare gli investimenti necessari ad attuare la doppia transizioni verde e digitale, con l'obbiettivo di raggiungere un orientamento di politica fiscale neutro a livello aggregato;

    sebbene la Commissione europea abbia invocato, a livello dei singoli Stati, un graduale consolidamento fiscale già a partire dal 2023 per i paesi caratterizzati da un debito elevato – tra cui rientra l'Italia – essa riconosce tuttavia che un aggiustamento troppo brusco potrebbe avere un impatto negativo sulla crescita economica e, di conseguenza, sulla sostenibilità fiscale; la raccomandazione si traduce dunque nella richiesta di comprimere, mantenendola sotto controllo, la tendenza alla crescita della spesa corrente; al contempo, si invita a continuare lo stimolo degli investimenti pubblici, inclusa la componente finanziata con risorse nazionali;

    circa la possibile disattivazione della citata clausola di salvaguardia per il 2023, la Commissione europea si esprimerà nel suo pacchetto di primavera del Semestre Europeo, tenendo conto delle previsioni macroeconomiche e fiscali aggiornate, che incorporeranno anche una più informata valutazione sugli effetti della crisi ucraina; il permanere della clausola non sospende il processo di sorveglianza multilaterale del Semestre Europeo e la Commissione si appresta dunque a valutare i Programmi di Stabilità e Convergenza presentati dagli Stati Membri; nella citata comunicazione del 2 marzo la Commissione ha tuttavia ribadito l'inopportunità di assumere decisioni in merito all'apertura di procedure per i disavanzi eccessivi, poiché la pandemia di Covid-19 continua ad avere un impatto macroeconomico e di bilancio eccezionale, a cui si aggiunge la delicata situazione geopolitica; per tali ragioni, la Commissione si riserva di effettuare una nuova valutazione del rispetto delle regole del PSC in occasione dei documenti programmatici di bilancio che gli Stati Membri dovranno sottomettere entro il prossimo mese di ottobre;

    nel predetto quadro, la Commissione europea ha dichiarato che espliciterà i suoi orientamenti sulla riforma della governance economica europea in tempo utile a raggiungere un ampio consenso entro il 2023;

    evidenziato che, con riferimento alla regola europea sulla convergenza all'obiettivo di bilancio di medio termine, il Governo attesta che a partire dal 2023 le variazioni del saldo strutturale programmatico sono nel loro insieme sostanzialmente in linea con le correzioni richieste dal PSC. Nel 2023 si prevede un rilevante miglioramento strutturale di bilancio, mentre negli anni successivi si attende un aggiustamento prossimo a 0,6 punti percentuali del PIL, un valore che rappresenta la piena compliance con la regola europea. In termini di regola della spesa emerge, a partire dal 2023, un quadro di moderazione in quanto la variazione dell'aggregato di spesa rilevante non si scosterebbe di molto dal benchmark di spesa;

    richiamata la necessità di procedere, prima della disattivazione della citata CGS, a una ambiziosa revisione delle regole di bilancio europee al fine di assicurare margini di azione più ampi alla politica fiscale nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica, come peraltro già indicato in diverse risoluzioni del Parlamento che hanno impegnato il Governo a promuovere una revisione del PSC che tenga conto delle conseguenze della pandemia e delle esigenze di ripresa socio-economica in ciascuno Stato membro, affiancando alle regole di stabilità di bilancio criteri di sostenibilità ambientale e sociale per favorire una crescita duratura, sostenibile e inclusiva;

    sottolineata, altresì, l'opportunità di estendere la riflessione sulle regole fiscali alla necessità di individuare strumenti di gestione comune almeno del maggior debito dovuto alla pandemia che ne favoriscano, a livello europeo, il progressivo riassorbimento, al fine di evitare il rischio che il relativo peso, distribuito peraltro in modo diseguale tra gli Stati membri, possa minare la sostenibilità della finanza pubblicaPag. 37 dei singoli Paesi, rendere più complessa l'applicazione di regole fiscali comuni, aumentare le divergenze economiche tra i diversi territori o persino compromettere la tenuta stessa del sistema europeo nel suo complesso;

    rimarcata l'esigenza di adottare, in coerenza con gli orientamenti espressi dalla Commissione europea, ulteriori misure volte ad attutire l'impatto sull'economia dei rialzi di prezzo del gas naturale e del petrolio causati dalla guerra in Ucraina e a sostenere filiere industriali strategiche a fronte di una concorrenza extra-europea che si basa anche su ingenti aiuti di Stato,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo di adoperarsi nelle competenti sedi europee affinché si pervenga quanto prima ad una riforma del Patto di Stabilità e Crescita e, più in generale, della governance economica della UE, che: 1) valorizzi gli elementi positivi emersi nell'ambito dell'attuazione del Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza in termini di orientamento ai risultati della spesa, monitoraggio e controllo, onde definire un nuovo framework di bilancio idoneo ad assicurare la sostenibilità del debito e al contempo promuovere la crescita attraverso il sostegno agli investimenti e alle riforme; 2) preveda nelle regole fiscali una forma di «golden rule» per gli investimenti pubblici mirati con elevato moltiplicatore, che consenta il ricorso al disavanzo per finanziare spese con ricadute positive nel lungo periodo in termini di crescita e sostenibilità del debito, quali quelle per la transizione energetica, ambientale e digitale; 3) superi l'utilizzo di indicatori non osservabili e che necessitano di essere stimati, quali l'output gap e l'elasticità delle componenti cicliche del bilancio rispetto alle basi imponibili, semplificando le regole rendendole più trasparenti e prevedibili, eliminando pertanto margini di incertezza senza tuttavia andare a discapito della flessibilità e delle necessarie valutazioni specifiche per ciascun Paese; 4) riveda il livello dell'obiettivo per il rapporto tra il debito e il PIL previsto dal Trattato di Maastricht, ad esempio innalzandolo all'attuale valore medio della UE, prossimo al 100 per cento oppure, in alternativa, rimoduli la dinamica di avvicinamento a tale obiettivo sia definendo percorsi di aggiustamento differenziati sulla base delle condizioni specifiche di ogni singolo paese, sia consentendo una maggiore gradualità per il raggiungimento dell'obiettivo, almeno con riguardo alla quota di debito generata da eventi esogeni quali, ad esempio, la pandemia o condizioni macroeconomiche particolarmente sfavorevoli; 5) preveda un rafforzamento del coordinamento tra politica di bilancio e politica monetaria, accompagnando la revisione del PSC con un completamento dell'Unione economica e monetaria che abbia anche l'obiettivo di ampliare lo spazio fiscale comune, sia per fini di stabilizzazione macroeconomica e convergenza nell'eurozona, sia per finanziare i beni pubblici europei, ad esempio nei settori della ricerca e dell'innovazione, della sicurezza e dell'autonomia energetica, in relazione ai quali l'esperienza dei programmi Next Generation EU e SURE può rappresentare un valido modello di riferimento;

   b) valuti altresì la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo l'esigenza di: 1) intraprendere ogni iniziativa utile, in sede europea, finalizzata a valutare il mantenimento dell'attivazione della clausola generale di salvaguardia (CGS) del Patto di stabilità e crescita anche nel corso del 2023, per consentire agli Stati membri di continuare ad adottare le necessarie misure di flessibilità di bilancio finalizzate a ridurre al minimo l'impatto economico e sociale della grave crisi in corso, preservando gli investimenti pubblici e utilizzando al meglio i finanziamenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza per dare impulso alla crescita; 2) concentrare gli sforzi per accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, Pag. 38ormai pienamente integrati nel ciclo di programmazione del Semestre europeo, il cui percorso di attuazione risulti in posizione ancora arretrata rispetto alla media dei paesi dell'Unione europea o sui quali incide maggiormente in senso negativo il conflitto in corso in Ucraina, tra cui gli obiettivi 1 e 2, sui quali si riflette il sensibile aumento dei prezzi dei beni alimentari e, in generale, l'impennata dell'inflazione; 3) incrementare le risorse dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo, al fine di allineare l'Italia agli standard internazionali in materia attraverso la definizione di un percorso di avvicinamento all'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL fissato nel 2015 dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, mediante la previsione pluriennale di incrementi dei relativi stanziamenti per interventi di cooperazione allo sviluppo;

   c) valuti infine la Commissione di merito l'opportunità di raccomandare al Governo di affrontare in sede europea il tema dell'incremento dei prezzi delle opere pubbliche finanziate dal PNRR, rispetto a quelli considerati al momento della predisposizione del Piano e dell'emanazione dei relativi bandi, tema che, in base alle indicazioni del DEF 2022 sarà comunque affrontato anche in sede nazionale, in occasione del decreto-legge di prossima emanazione, a valere su risorse nazionali. Ove tali risorse nazionali non risultino sufficienti al pieno finanziamento dei maggiori oneri di realizzazione degli interventi previsti nel Piano, non risulterebbe infatti soddisfacente una soluzione che ne rivedesse al ribasso gli obiettivi, concordandone di meno ambiziosi in sede europea. Sarebbe invece necessario il coinvolgimento delle istituzioni comunitarie, al pari di quelle nazionali, nell'individuare una soluzione concordata che consenta la piena realizzazione degli interventi intrapresi con il programma NGEU.

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COMMISSIONE PARLAMENTARE
PER LE QUESTIONI REGIONALI

(Relatore: FEDERICO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2022
(Doc. LVII, n. 5)

  La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza (DEF) 2022 (Doc. LVII, n. 5, Annesso e Allegati);

   rilevato che:

    il DEF registra in primo luogo una crescita del PIL nel 2021 al 6,6 per cento superiore alle attese; al tempo stesso, il documento segnala un peggioramento del quadro macroeconomico in conseguenza dell'aumento dei prezzi energetici e del ritorno dell'inflazione già registrati alla fine dello scorso anno e quindi della guerra in Ucraina; in questo quadro l'obiettivo di crescita del PIL è fissato al 3,1 per cento nel 2022, al 2,4 nel 2023, all'1,8 per cento nel 2024; si prevede il raggiungimento di tale obiettivo attraverso una politica economica espansiva pari a mezzo punto di PIL nel 2022, a 0,2 punti di PIL nel 2023 e a 0,1 punti di PIL nel 2024;

    merita apprezzamento l'inserimento tra i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica del disegno di legge recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione; del disegno di legge di revisione del testo unico dell'ordinamento degli enti locali, della «legge sulla montagna» e del disegno di legge recante disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle isole minori;

    sul DEF sono stati auditi presso le Commissioni riunite bilancio di Senato e Camera i soggetti rappresentativi del sistema delle autonomie territoriali; in particolare, la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha segnalato l'impatto che avranno sui bilanci regionali l'assistenza ai profughi ucraini, l'aumento dei costi per gli investimenti di cui le regioni sono soggetti attuatori causato dall'aumento dei prezzi energetici e delle materie prime, l'aumento delle spese correnti per i rincari energetici anche per gli enti strumentali regionali, le aziende ospedaliere e sanitarie, le aziende di trasporto pubblico locale; la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha ribadito anche la necessità di una leale collaborazione con il Governo per definire le priorità di utilizzo delle risorse del PNRR e di una gestione coordinata delle risorse del PNRR con quelle della programmazione UE 2021-2027; l'UPI ha sottolineato invece l'esigenza di un ristoro per le province a fronte delle maggiori spese derivanti dall'aumento dei prezzi energetici e delle materie prime, che avrà Pag. 40effetti gravi anche sull'attuazione del PNRR, e la necessità di incrementare gli stanziamenti per l'esercizio delle funzioni fondamentali di province, città metropolitane e dei comuni, come segnalato anche dall'ANCI, previsti durante l'emergenza pandemica,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:

   provvedano le Commissioni di merito, nel riferire sul documento alle Assemblee di Senato e Camera, a tenere nella massima considerazione le proposte avanzate dai soggetti rappresentativi delle autonomie territoriali richiamate in premessa.