Doc. XXVII, n. 18-A-bis

RELAZIONE
DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)

Presentata alla Presidenza il 30 marzo 2021

(Relatore di minoranza: LUCASELLI)

sulla

PROPOSTA DI PIANO NAZIONALE
DI RIPRESA E RESILIENZA

Presentata dal Presidente del Consiglio dei ministri
(CONTE)

Trasmessa alla Presidenza il 15 gennaio 2021

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INDICE

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  Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, colleghe e colleghi deputati, come ben sappiamo il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18) rappresenta probabilmente l'ultima opportunità per l'Italia di investire in un futuro migliore, soprattutto per le nuove generazioni.
  Il gruppo di Fratelli d'Italia, esaminata la proposta di Piano, che si articola su tre assi strategici relativi, rispettivamente, alla digitalizzazione e all'innovazione, alla transizione ecologica e all'inclusione sociale, desidera preliminarmente stigmatizzare la completa esautorazione del Parlamento rispetto all'approvazione del documento finale del Piano, nonché dai successivi monitoraggi sui suoi stati di attuazione prescritti dalla stessa Unione europea. È imprescindibile il coinvolgimento del Parlamento nell'elaborazione delle riforme che saranno poste in essere per raggiungere gli obiettivi enunciati dall'Unione; coinvolgimento, peraltro, che non può essere limitato all'individuazione di principi e criteri direttivi all'interno di delegazione legislativa ma che deve trovare compiuta attuazione nell'elaborazione di disegni di legge ordinari che non contengano norme di delega.
  Nella proposta di Piano attualmente all'esame del Parlamento non si rinviene alcuna traccia dell'attuazione dell'impegno relativo alla città di Roma contenuto nella Relazione della V Commissione sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, approvata nello scorso mese di ottobre, che tra le indicazioni specifiche sottolineava «l'urgenza di assicurare a “Roma Capitale”, insieme al riassetto della Città metropolitana, l'individuazione di un percorso volto a definire uno specifico statuto normativo, assegnando ad essa risorse adeguate, che le consentano di far fronte alle esigenze di investimento che derivano dalla sua specificità e peculiarità, garantendole altresì una maggiore autonomia nella gestione del proprio territorio, in considerazione del suo ruolo e anche in vista del prossimo Giubileo».
  Si intende, poi, stigmatizzare la dotazione finanziaria del tutto insufficiente destinata al turismo, al quale sono stati destinati appena 2,4 miliardi, per un settore economico che da solo, prima dell'emergenza epidemiologica, generava il 13 per cento del prodotto interno lordo nazionale, denotando, di fatto, una mancata visione strategica del ruolo del turismo nella ripresa economica dell'Italia, e sul reale impatto che le attività produttive inerenti il settore turistico e ricettivo possono offrire in termini di ricchezza e prestigio; nonché una mancata conoscenza dello stato in cui attualmente versa il turismo stesso: il turismo dovrebbe avere un peso specifico molto più alto all'interno del Piano, sia nella componente investimenti che nelle riforme, a partire dalla riduzione dei costi fiscali, salariali, energetici e burocratici che gravano sulle imprese del settore turistico e ricettivo, fondamentale per accompagnare la ripresa. Mancano, altresì, specifici interventi a sostegno dello spettacolo dal vivo, a partire da una riforma del sistema di finanziamento pubblico, come già richiesto dalla Commissione europea; nonché l'istituzione di un fondo temporaneo, per gli anni 2021 e 2022, finalizzato al sostegno di progetti culturali delle imprese di produzione e alla diffusione e promozione dei derivanti spettacoli, nei teatri privati che non risultino destinatari dei contributi a valere sul FUS.
  Per quanto attiene il settore della giustizia, in più circostanze abbiamo ribadito la necessità di interventi specifici su: a) edilizia penitenziaria, con un adeguato stanziamento economico per ripianare gli organici di polizia penitenziaria e per completare i lavori di adeguamento degli impianti tecnologici di sicurezza, dall'implementazione della videosorveglianza, all'installazione di jammers per schermare i telefoni cellulari, ad adeguati interventi sugli impianti di illuminazione interna ed esterna degli istituti penitenziari, fino alla valutazione dell'impiego di droni di videosorveglianza; b) meccanismi di trasferimento dei detenuti al fine dell'esecuzione penale nello Stato di provenienza, anche in mancanza del consenso dell'interessato; c) riforma della magistratura onoraria, che con le sue 4.888 unità in servizio, lungi da Pag. 6svolgere funzioni ausiliarie e marginali, ha garantito per decenni il funzionamento della macchina giudiziaria. Il mancato impiego di risorse per una riforma che vada nella direzione indicata, sia pure per esclusione, dalla Corte Costituzionale entro il prossimo mese di agosto, rischia di causare una implosione degli uffici giudiziari e la vanificazione degli sforzi che saranno profusi con l'utilizzo delle risorse delle Missioni 1 e 2 nel settore giustizia.
  Fratelli d'Italia chiede, inoltre, una riforma della giustizia tributaria con l'introduzione di sezioni specializzate e giudici professionisti, nell'ottica di un riequilibrio dei rapporti tra Fisco e contribuente e, in generale, una complessiva semplificazione e razionalizzazione della fisionomia normativa dell'attuale sistema, con l'obiettivo di pervenire a un unico Codice tributario.
  Del tutto insufficienti appaiono, altresì, le misure per il sostegno dell'agricoltura, eccellenza nazionale e asse fondamentale per la ripresa economica, già danneggiata dai tagli ai fondi della Politica agricola comune, settore al quale è indispensabile destinare maggiori risorse da investire anche nei processi di digitalizzazione ed innovazione. Per quanto attiene alla tutela del made in Italy in ambito agroalimentare, si sollecita l'adozione di iniziative a tutela delle nostre produzioni nazionali dalla concorrenza sleale, con particolare riferimento al fenomeno dell'italian sounding, nonché si chiede di estendere i poteri speciali di controllo del Governo (cd. Golden power) anche al settore agroalimentare, in particolar modo alle attività di produzione a marchio di tutela.
  Il settore agricolo richiede piani di investimento (per almeno 1 miliardo di euro): per il rinnovo del parco macchine e degli equipaggiamenti per le operazioni di prima e seconda trasformazione del legno; per interventi di promozione e tutela delle produzioni tipiche del territorio nelle mense scolastiche al fine di promuovere un'alimentazione a chilometro zero; per investimenti nel rinnovo del parco macchine delle strutture di macellazione per ridurre i consumi derivanti dalla produzione della carne; nonché per la creazione di certificazioni di alto valore ambientale delle produzioni agroalimentari, che certifichino il basso impatto in termini di consumi ed inquinamento da parte dei produttori; per iniziative di investimento nella forma di contributi a fondo perduto e credito d'imposta per sostenere la nascita di produzioni biologiche nel rispetto della sostenibilità economica delle imprese.
  Di fondamentale impatto per la crescita dell'Italia nei prossimi anni la missione traversale Sud, per la quale occorre superare il criterio previsto del 34 per cento quale quota da destinare alle misure previste per il mezzogiorno d'Italia elevandola almeno al 50 per cento. In particolare, il nostro Mezzogiorno richiede un potenziamento e ammodernamento delle strutture portuali, ma anche la realizzazione di nuovi porti turistici, qualora già progettati; la manutenzione, ma anche l'ammodernamento stradale e la realizzazione di nuove reti viarie; un sistema portuale ed aeroportuale efficiente, anche in termini di collegamento delle isole con la terraferma, e una rete ferroviaria AV/AC (alta velocità – alta capacità) moderna. In tale contesto, non occorre certamente ricordare l'importanza, tra i progetti da sbloccare, della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, che comporterebbe importanti ricadute occupazionali, economiche, lavorative in tutto il Sud Europa grazie all'indotto ed alla sua conseguente attrattività turistica determinando una vera e propria rivoluzione green, in linea con gli obiettivi internazionali di riduzione delle emissioni inquinanti tramite i trasporti veloci ferroviari.
  È arrivato, inoltre, il momento di un immediato avvio delle zone economiche speciali, ad oggi attivate solo per Campania e Calabria, oltre all'istituzione di zone franche montane a regime burocratico e fiscale agevolato per favorire il ripopolamento delle Alte Terre e la presenza di attività produttive nei territori montani.
  Entrando nel merito delle singole Missioni del PNRR, con riferimento alla Missione 1, componente 1, Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA (M1C1), si chiede, in primis, che l'Italia realizzi i processi Pag. 7 di digitalizzazione senza che ne derivino costi sociali, in termini di sostenibilità sociale del cambiamento tecnologico.
  Appare prioritario il completamento della digitalizzazione delle procedure di gara per l'affidamento di contratti pubblici, in previsione della futura attuazione del Regolamento UE 1780/2019, che impone entro il mese di ottobre del 2023 la digitalizzazione delle procedure di gara, valutando l'opportunità di: istituire una cabina di regia a livello centrale che governi le politiche urbane e l'utilizzo delle risorse pubbliche, dichiarando di interesse pubblico gli interventi di rigenerazione urbana e approvando norme volte a superare i molteplici ostacoli che ancora ne impediscono la realizzazione; incrementare la dotazione finanziaria specifica per agevolare il lavoro delle forze dell'ordine attraverso l'adeguamento delle risorse di personale e delle dotazioni strumentali e tecnologiche; sostenere l'adozione della banda larga, anche nelle zone periferiche e montane, garantendo l'accesso anche ai soggetti meno abbienti; digitalizzare e dematerializzare i servizi consolari all'estero, affinché i cittadini italiani possano beneficiare di un'amministrazione più snella e telematica, che sia vicina alle proprie esigenze di vita quotidiana.
  In ambito scolastico, appare fondamentale favorire: l'ammodernamento degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, digitalizzando la rete scolastica per colmare il digital divide; l'istituzione dell'insegnamento di alfabetizzazione digitale e conoscenza dei rischi del web; il cambiamento di alcune caratteristiche strutturali del sistema universitario italiano, al fine di aumentare il numero di laureati che si inseriscono nel mondo del lavoro, l'offerta formativa interdisciplinare e la competitività internazionale della ricerca italiana, riallineando la formazione con le necessità del mercato del lavoro; l'introduzione del libro digitale.
  Si chiede, altresì, l'istituzione della Commissione parlamentare per l'innovazione, con il compito di affrontare in maniera organica le tematiche relative alla promozione delle politiche nazionali, dell'Unione europea e internazionali concernenti l'uso di nuove tecnologie e, in particolare, di quelle dell'informazione e della comunicazione, necessarie a realizzare la modernizzazione del Paese, con riferimento, fra l'altro, all'economia, alle infrastrutture immateriali, alla pubblica amministrazione e all'inclusione digitale, nonché con compiti di indirizzo e di controllo sull'attuazione delle politiche stesse.
  Si chiedono interventi specifici nel settore dell'editoria: dalla riduzione dei costi di produzione e distribuzione; a interventi per favorire l'innovazione e il ricambio generazionale; dal sostegno alla rete di distribuzione al sostegno alla domanda con la previsione di un bonus annuale in favore dei cittadini over 65 e under 25 per la sottoscrizione di abbonamenti a quotidiani e periodici; dal sostegno alla transizione al digitale a specifici interventi a sostegno delle edicole nel processo di digitalizzazione e di adeguamento tecnologico.
  Tra le linee di intervento previste nella Missione 2, non si fa nessun accenno alla transizione ecologica del settore della moda, ad oggi il secondo settore più inquinante al mondo dopo quello petrolifero, al fine di consentire all'artigianato made in Italy, ineguagliabile e riconosciuto a livello mondiale, di confrontarsi con una realtà in rapida trasformazione: i produttori ed i marchi made in Italy (fino a dicembre 2019 occupava il secondo posto del PIL nazionale) che non si rinnoveranno con produzioni sostenibili e una transizione verso l'economia circolare, saranno senza dubbio danneggiati nel breve/medio termine.
  In materia di economia circolare e valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti, l'Italia deve attuare un «Piano nazionale di vuoto a rendere», in termini di recupero e valorizzazione dei rifiuti.
  In materia di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, appare di fondamentale importanza la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento e la valorizzazione del territorio attraverso una puntuale riqualificazione non solo urbana, ma anche delle aree periferiche o soggette a degrado, prevedendo adeguati finanziamenti per la realizzazione di una rete di Pag. 8videosorveglianza urbana, a tutela della sicurezza dei cittadini.
  Altri aspetti di rilievo, nell'ambito dell'importante tema del rischio idrogeologico, riguardano la tutela delle coste e degli arenili e la mappatura e il telerilevamento della superficie forestale nazionale mediante rilevatori ad alta intensità tecnologica (LiDAR), per recuperare il controllo delle aree più degradate e pianificare gli interventi di messa in sicurezza del territorio; una vasta attività di rimboschimento nazionale per ridurre l'impatto della CO2 e delle emissioni; il rinnovamento del patrimonio forestale e lo sviluppo di una rete di imprese per la realizzazione di immobili in legno, con basso impatto ambientale.
  Da ultimo, ma non per ordine di importanza, Fratelli d'Italia chiede di intervenire per una sostenibilità ambientale del trasporto pubblico su gomma e del trasporto pubblico non di linea (taxi, NCC).
  Con specifico riferimento alla Missione 4, è importante potenziare le competenze di base nella scuola secondaria di I e II grado, con interventi capaci di ridurre il tasso di abbandono scolastico e favorire l'inclusione delle fasce più emarginate, con l'introduzione della figura dello psicologo scolastico e la valorizzazione della medicina scolastica; così come la revisione straordinaria delle tasse universitarie e facilitazioni per gli studenti meritevoli per arginare gli abbandoni e il calo delle immatricolazioni anche all'università.
  Da sempre, chiediamo di integrare il Piano asili nido specificando l'obiettivo di raggiungere il 60 per cento di posti nido entro il 2030.
  Fondamentale anche la stabilizzazione di tutti i docenti, prioritariamente quelli con 36 mesi di servizio, prevedendo procedure periodiche snelle; il potenziamento del sistema di formazione in servizio e la reintroduzione della figura del ricercatore a tempo indeterminato per rendere più attrattivo l'ingresso dei giovani nel mondo accademico.
  Riguardo alla Missione 5, con particolare riferimento alle politiche per il lavoro si chiede la reintroduzione dello strumento del voucher in agricoltura e politiche di rilocalizzazione nei settori produttivi di interesse nazionale, soprattutto quelli legati alla produzione di materiali per affrontare la crisi pandemica, al fine di aumentare l'occupazione nazionale e favorire l'autosufficienza produttiva.
  Di fondamentale importanza è la promozione dell'uguaglianza di genere con riferimento alla presenza numerica di lavoratrici donne, anche con disabilità, retribuzione e progressione di carriera. Nel più ampio contesto delle politiche attive a sostegno della famiglia, Fratelli d'Italia chiede di implementare l'assegno unico e universale per i figli a carico, al fine di sostenere la genitorialità e la natalità, favorire la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata, con particolare attenzione alle fasce sociali più a rischio di esclusione in ragione della presenza di situazioni di fragilità; supportare con specifici impegni finanziari iniziative dirette a contrastare la crisi demografica, introducendo nel sistema fiscale il concetto di «quoziente familiare» ed elevando parallelamente le tutele per entrambi i genitori lavoratori.
  Nell'ambito delle riforme da realizzare in relazione al progetto «Servizi socio assistenziali, disabilità e marginalità», prioritari appaiono: gli interventi di riforma e semplificazione del sistema di valutazione della condizione di disabilità, incentrandola sulla persona e sull'interazione con fattori ambientali e sociali; la definizione di progetti di vita personalizzati, comprendente l'assistenza personale anche in forma autogestita e autodeterminata, incrementando i percorsi verso l'autonomia anche lavorativa; progetti di intervento sulla disabilità in tema di accessibilità, in particolare con riferimento agli spazi costruiti (edifici, viabilità, trasporti e altre strutture interne ed esterne), secondo i principi della progettazione universale e la rapida adozione da parte di tutti i comuni italiani dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche di cui all'articolo 32, comma 21, della legge n. 41 del 1986; il supporto di esperienze di piena cittadinanza delle persone con disabilità, attraverso interventi di digitalizzazione volti a favorire la piena partecipazione democratica, nonché assicurando Pag. 9 il benessere fisico e psicologico attraverso il rafforzamento delle esperienze di sport inclusivo.
  Infine, con riferimento alla Missione 6, appare fondamentale integrare i servizi di assistenza sanitaria, psicologica e sociale, per un'assistenza globale alla persona, riportando le Case della Comunità a determinati standard minimi uniformi sull'intero territorio nazionale.
  Chiediamo di:

   ripensare il percorso formativo dei medici di medicina generale e il loro ruolo, insieme ai pediatri di libera scelta all'interno della medicina territoriale favorendo la medicina di iniziativa e l'offerta di servizi diagnostici in sede o a domicilio;

   potenziare le cure palliative domiciliari;

   revisionare il sistema di riorganizzazione della rete territoriale nazionale di cui al decreto ministeriale n. 70 del 2015, anche prevedendo l'offerta di prestazioni e posti letto per la riabilitazione, con particolare attenzione al monitoraggio e agli esiti da COVID-19;

   incentivare la telemedicina soprattutto nelle aree rurali;

   introdurre lo strumento del budget di salute, inteso come individuazione e destinazione di fondi idonei a rispondere al progetto redatto.

  Per Fratelli d'Italia è importante rafforzare gli investimenti nella ricerca sanitaria e di base, creare di un hub nazionale di eccellenza sulla Digital Health; investire nel capitale umano attraverso lo sviluppo e il riconoscimento delle competenze dei professionisti sanitari e, in particolare, creare un'Agenzia nazionale per la ricerca e l'innovazione nelle scienze della vita e lo One Stop Shop, quale sportello unico a cui fare riferimento per ogni tipo di investimento nel settore.
  Per concludere, l'emergenza pandemica ci ha, purtroppo, imposto di riformare il servizio di emergenza territoriale 118, in modo da superare la disomogeneità territoriale concernente le qualifiche professionali e la dotazione organica del personale e potenziare i servizi di salute mentale per adulti, di neuropsichiatria infantile e i servizi per le dipendenze patologiche, per fronteggiare, in particolare, l'aumento delle situazioni più acute, garantendo l'accessibilità all'assistenza psicoterapica anche alle persone indigenti, mediante l'accreditamento e il convenzionamento di enti o professionisti privati operanti nell'ambito del supporto psicologico e psicoterapico.
  In maniera più puntuale con riferimento alle singole parti del Piano nazionale di ripresa e resilienza si evidenzia, inoltre, quanto segue.

  Alla Missione 1, componente 1, Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA (M1C1), si chiede:

   a) di assicurare priorità al completamento della digitalizzazione delle procedure di gara per l'affidamento di contratti pubblici, in previsione della futura attuazione del Regolamento UE 1780/2019, che impone entro il mese di ottobre del 2023 la digitalizzazione delle procedure di gara (obbligatorietà dell'uso dei formulari elettronici nella rilevazione e gestione dei contratti pubblici per tutta l'UE), in particolare implementando la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) operante presso l'ANAC, al fine di affermare il principio di «once only» e realizzare una concreta riduzione degli oneri in capo a operatori economici e stazioni appaltanti; per il raggiungimento del predetto obiettivo appare fondamentale perseguire una strategia di ampio respiro volta a migliorare la competenza delle stazioni appaltanti, in linea con quanto disposto dall'articolo 38 del codice dei contratti pubblici, che per altro non ha trovato allo stato concreta attuazione; andrebbe altresì valutata l'opportunità di istituire una cabina di regia a livello centrale che governi le politiche urbane e l'utilizzo delle risorse pubbliche, dichiarando di interesse pubblico gli interventi di rigenerazione urbana e approvando norme volte a superare i molteplici ostacoli che ancora ne impediscono la realizzazione;

   b) di potenziare il comparto della pubblica sicurezza prevedendo un incremento Pag. 10della dotazione finanziaria specifico per agevolare il lavoro delle forze dell'ordine attraverso l'adeguamento delle risorse di personale e delle dotazioni strumentali e tecnologiche;

   c) di sostenere l'adozione della banda larga, anche nelle zone periferiche, e garantire l'accesso anche ai soggetti meno abbienti tramite specifici incentivi;

   d) di favorire l'ammodernamento degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, digitalizzando la rete scolastica per colmare il digital divide;

   e) di specificare che i processi di digitalizzazione dovranno essere attuati senza che ne derivino costi sociali;

   f) lo stanziamento di risorse specifiche per la realizzazione di reti veloci ed ultraveloci nelle aree montane relative ai piccoli comuni, a fallimento di mercato o dove gli operatori privati non abbiano ancora avviato la costruzione di infrastrutture di rete, dando attuazione alla legge n. 158 del 2017 a contrasto del divario digitale;

   g) investimenti per la digitalizzazione ed innovazione nelle attività agricole, con particolare riguardo per le aree montane e rurali;

   h) investimenti integrati coi comuni montani per prevedere il recupero del patrimonio edilizio promuovendo la creazione di spazi di co-working ed alberghi diffusi secondo la metodologia delle Comunità verdi (cd. Green Communities) e dei Villaggi intelligenti (cd. Smart villages).

  Si evidenza, inoltre, la necessità di:

   1) una riforma della giustizia tributaria con l'introduzione di sezioni specializzate e giudici professionisti, nell'ottica di un riequilibrio dei rapporti tra fisco e contribuente;

   2) una revisione di alcune disposizioni che creano un eccessivo sbilanciamento a favore dell'Amministrazione finanziaria nell'ambito del procedimento tributario, quali l'immediata esecutività degli accertamenti o la competenza dell'Agenzia delle entrate sulle istanze di reclamo-mediazione presentate dai contribuenti;

   3) una complessiva semplificazione e razionalizzazione della fisionomia normativa dell'attuale sistema, con l'obiettivo di pervenire a un unico Codice tributario;

   4) una riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa nazionale delle politiche dell'innovazione, garantendo una struttura amministrativa autonoma e una dotazione finanziaria al Ministero per l'innovazione e la transizione digitale, anche attribuendo competenze già in capo ad altri Dicasteri;

   5) la riforma dei processi parlamentari in materia di politiche innovative, garantendo l'istituzione della Commissione parlamentare per l'innovazione, con il compito di affrontare in maniera organica le tematiche relative alla promozione delle politiche nazionali, dell'Unione europea e internazionali concernenti l'uso di nuove tecnologie e, in particolare, di quelle dell'informazione e della comunicazione, necessarie a realizzare la modernizzazione del Paese, con riferimento, fra l'altro, all'economia, alle infrastrutture immateriali, alla pubblica amministrazione e all'inclusione digitale, nonché con compiti di indirizzo e di controllo sull'attuazione delle politiche stesse;

   6) la sburocratizzazione dei processi autorizzativi per l'infrastrutturazione delle reti di telecomunicazione;

   7) l'istituzione dell'insegnamento, nelle scuole di ogni ordine e grado, di alfabetizzazione digitale e conoscenza dei rischi del web;

   8) l'introduzione di dirigenti esperti di digitalizzazione nei contesti della pubblica amministrazione e formazione dei dipendenti sia di base che di medio livello;

   9) il cambiamento di alcune caratteristiche strutturali del sistema universitario italiano, al fine di aumentare il numero di laureati che si inseriscono nel mondo del lavoro, l'offerta formativa interdisciplinare e la competitività internazionale della ricerca Pag. 11 italiana, riallineando la formazione con le necessità del mercato del lavoro;

   10) l'introduzione del libro digitale.

  Si chiede infine di digitalizzare e dematerializzare i servizi consolari all'estero, affinché i cittadini italiani possano beneficiare di un'amministrazione più snella e telematica, che sia vicina alle proprie esigenze di vita quotidiana; potenziare la rete e i servizi consolari all'estero, prevedendo idonee modifiche legislative per consentire agli stranieri che intendano proporre domanda di asilo o di protezione internazionale di rivolgersi direttamente alla rete consolare italiana per proporre tali domande in tutta sicurezza, affinché nessuno più sia costretto a rivolgersi ai trafficanti di esseri umani al fine di varcare illegalmente il confine italiano.

  Alla Missione 1, componente 2, Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo (M1C2), si valuti l'inserimento dei seguenti interventi relativi al settore dell'editoria nazionale:

   a) riduzione dei costi di produzione e distribuzione;

   b) interventi per favorire l'innovazione e il ricambio generazionale;

   c) sostegno alla rete di distribuzione;

   d) sostegno alla domanda con un bonus annuale in favore dei cittadini over 65 e under 25 per la sottoscrizione di abbonamenti a quotidiani e periodici;

   e) sostegno alla transizione al digitale, sostenendo i processi di trasformazione digitale con contributi sulle spese per la digitalizzazione, per la multimedialità, per la gestione delle piattaforme, per la formazione digitale, per il miglioramento dell'efficienza aziendale, nonché con interventi a favore della consegna a domicilio delle pubblicazioni, con un piano sinergico fra editori, distributori, operatori postali e edicolanti per la creazione di una rete logistica efficiente ed economicamente sostenibile;

   f) informatizzazione delle edicole, con una «rete digitale» tra editori, distributori e punti vendita per l'offerta di servizi aggiuntivi al mercato e per l'implementazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni;

   g) investimenti nello sviluppo di sistemi e software di raccolta, elaborazione e analisi dati finalizzati alla personalizzazione dell'offerta editoriale disponibile all'utente tramite Internet su dispositivi connessi (investimenti su sistemi di raccomandazione di contenuti);

   h) investimenti finalizzati alla realizzazione di sistemi analitici avanzati per la ottimizzazione della pianificazione editoriale e l'analisi delle performance editoriali delle offerte digitali;

   i) investimenti finalizzati alla realizzazione di sistemi analitici avanzati per l'offerta di pubblicità profilata e personalizzata su tutti i dispositivi connessi;

   j) investimenti finalizzati a coprire i costi di catalogazione (taggatura) di tutti i contenuti disponibili negli archivi delle aziende radio televisive per consentirne l'efficace ricerca, ri-editing e adattamento per i nuovi servizi digitali offerti sulle nuove reti IP fisse e mobili;

   k) investimenti di adeguamento alle policy di tutela della privacy (GDPR e futura e-privacy) come da piani operativi e analisi di impatto stilati e costantemente aggiornati;

   l) investimenti per coprire i costi di connettività e trasporto contenuti audiovisivi su rete IP, finalizzati alla erogazione tramite rete IP fissa e mobile di contenuti audiovisivi e di trasmissione e ricezione dati;

   m) interventi a sostegno delle edicole nel processo di digitalizzazione e di adeguamento tecnologico finalizzato al miglioramento dell'efficienza e dell'organizzazione aziendale in termini di infrastrutturazione (accesso alla banda larga, acquisto apparecchiature tecnologiche hardware, lettore POS, registratore corrispettivi elettronico, lettore ottico, software gestionali, Cyber Security, display interattivi o display per la pubblicità editoriale o commerciale Pag. 12o per veicolare informazioni di pubblica utilità, Lockers, distributori automatici, impianti di videosorveglianza interni ed esterni ecc.) assicurando le condizioni tecniche e strutturali per avviare il processo di digitalizzazione;

   n) interventi a sostegno delle edicole, anche istituendo un «voucher digitalizzazione» ovvero l'istituzione e/o il ripristino del credito di imposta in favore degli edicolanti per sostenere i costi per l'adeguamento tecnologico.

  È necessario evidenziare, altresì, il ruolo strategico delle industrie culturali e di individuare le linee più promettenti di sviluppo nella gestione dati, inclusi quelli sui diritti d'autore, in linea con l'iniziativa europea sulla Copyright Infrastructure e con la EU Data Strategy.

  Alla missione 1, componente 3, Turismo e cultura 4.0 (M1C3), si valuti:

   a) un deciso aumento delle risorse da destinare al settore del turismo;

   b) l'adozione di misure per la riduzione dei costi fiscali, salariali, energetici e burocratici che gravano sulle imprese del settore turistico e ricettivo;

   c) il riconoscimento al turismo della sua trasversale funzione di promozione del made in Italy;

   d) ampliamento degli interventi relativi alle innovazioni mirate ad accrescere la competitività delle imprese culturali sui mercati internazionali;

   e) interventi volti a incentivare la domanda di cultura, tramite specifiche politiche come la detrazione ai fini fiscali dei consumi culturali individuali;

   f) interventi a sostegno dello spettacolo dal vivo;

   g) la riforma del sistema di finanziamento pubblico dello spettacolo dal vivo, come già richiesto dalla Commissione europea;

   e) l'istituzione di un fondo temporaneo, per gli anni 2021 e 2022, finalizzato al sostegno di progetti culturali delle imprese di produzione e alla diffusione e promozione dei derivanti spettacoli, nei teatri privati che non risultino destinatari dei contributi a valere sul FUS. La proposta intenderebbe prevedere un ruolo attivo da parte dello Stato, nel rispetto della normativa emergenziale inerente gli aiuti di stato, in qualità di propulsore del teatro italiano, supportando direttamente le compagnie nella distribuzione e diffusione culturale e, allo stesso tempo, i teatri privati nella messa in scena di spettacoli e relative repliche;

   i) l'istituzione di un Fondo finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, anche in favore delle dimore storiche;

   l) l'introduzione di incentivi fiscali introdotti dall'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto Rilancio), in materia di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, anche agli immobili soggetti a vincolo storico architettonico ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004 appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 nonché alle unità immobiliari non aperte al pubblico appartenenti alla categoria catastale A/9.

  Alla Missione 2, componente 1, Agricoltura sostenibile ed economia circolare (M2C1), in materia di economia circolare e valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti, si chiede:

   di inserire un progetto in materia di «Piano nazionale di vuoto a rendere», in termini di recupero e valorizzazione dei rifiuti;

   nell'ambito della prima linea d'azione «Agricoltura sostenibile», di prevedere una riforma della ricomposizione fondiaria finalizzata al miglioramento delle superfici agricole ed alla ricomposizione delle particelle catastali, con particolare riguardo per le aree montane e rurali.

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  La medesima linea d'azione, che opera dai contratti di filiera alla logistica, necessita inoltre di recepire i seguenti elementi:

   a) introduzione dei seguenti piani di investimento (per almeno 1 miliardo di euro):

   b) rinnovo del parco macchine e degli equipaggiamenti necessari per le operazioni di prima e seconda trasformazione del legno;

   c) sviluppo di una rete di «segherie a valle» in ciascuna regione alpina ed appenninica, per la gestione, smaltimento e prima lavorazione dei prodotti;

   d) creazione di piattaforme logistiche, idealmente nei fondovalle, in forma singola o associata, nelle aree rurali e montane, per lo stoccaggio, essicazione e prima lavorazione del legno in interconnessione con le varie componenti della filiera;

   e) realizzazione di impianti di produzione di pellet realizzati da industrie di prima lavorazione del legno, in forma singola o associata;

   f) interventi di promozione e tutela delle produzioni tipiche del territorio nelle mense scolastiche per promuovere un'alimentazione a chilometro zero;

   g) investimenti nel rinnovo del parco macchine delle strutture di macellazione per ridurre i consumi derivanti dalla produzione della carne;

   h) creazione di certificazioni di alto valore ambientale delle produzioni agroalimentari, che certifichino il basso impatto in termini di consumi ed inquinamento da parte dei produttori. In seconda battuta è altresì necessario accompagnare l'introduzione di queste certificazioni, con l'introduzione di una combinazione tra credito d'imposta al 40 per cento e contributi a fondo perduto per sostenere i costi affrontati dalle aziende agroalimentari nel processo di transizione verso questo tipo di produzione;

   i) iniziative di investimento nella forma di contributi a fondo perduto e credito d'imposta per sostenere la nascita di produzioni biologiche nel rispetto della sostenibilità economica delle imprese.

  Alla Missione 2, componente 2, Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile (M2C3), si ravvisa la necessità di stanziare investimenti per almeno un miliardo di euro destinati:

   a) alla realizzazione di comunità energetiche nelle aree montane e rurali, con attenzione alla costruzione o riconversione di impianti energetici esistenti in impianti idroelettrici a «pompaggio»;

   b) alla realizzazione di una rete di impianti termici alimentati a biomasse forestali, scarto delle lavorazioni nelle piattaforme.

  Alla Missione 2, componente 3, Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (M2C3), si chiede:

   a) di inserire la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento;

   b) la valorizzazione del territorio attraverso una puntuale riqualificazione non solo urbana, ma anche delle aree periferiche o soggette a degrado, prevedendo adeguati finanziamenti per la realizzazione di una rete di videosorveglianza urbana, a tutela della sicurezza dei cittadini.

  Alla Missione 2, componente 4, Tutela del Territorio e della risorsa idrica (M2C4), si chiede:

   a) di specificare in termini di prevenzione sismica e tutela delle coste e degli arenili;

   b) di ripristinare lo stanziamento di spesa all'interno del PNRR di un miliardo di euro, e non solo un riferimento al FEASR, a tal fine prevedendo:

    un'intensa attività di mappatura e telerilevamento della superficie forestale nazionale mediante rilevatori ad alta intensità tecnologica (LiDAR), per recuperare il controllo delle aree più degradate e pianificare gli interventi di messa in sicurezza del territorio (vd. Rischio idrogeologico, prevenzione degli incendi);

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    una vasta attività di rimboschimento nazionale, almeno 50 milioni di alberi nell'arco dei prossimi 5 anni per ridurre l'impatto della CO2 e delle emissioni;

    attività di rinnovamento del patrimonio forestale, mediante sostituzione delle piante più degradate;

    lo sviluppo di una rete di imprese per la realizzazione di immobili green in legno, con basso impatto ambientale e contenuti costi di produzione e realizzazione;

    la certificazione delle superfici forestali, grazie a efficaci piani di gestione forestali coordinati dai comuni montani, le comunità montane e dalle unioni montane di comuni, attraverso gli standard PEFC e FSC;

    la creazione e il potenziamento delle reti di imprese forestali, anche attraverso la creazione di un sistema di imprese di seconda trasformazione, volto ad aumentare l'associazionismo forestale;

    la creazione di un modello di gestione integrata delle aree agro-forestali incentrato sul ruolo dei comuni montani.

  Alla Missione 3, si chiede che tra le linee di intervento previste siano indicate altresì:

   a) il potenziamento e l'ammodernamento delle strutture portuali, ma anche la realizzazione di nuovi porti turistici, qualora già progettati;

   b) la manutenzione, ma anche l'ammodernamento stradale e la realizzazione di nuove reti viarie, qualora già progettate;

   c) la dotazione di un sistema portuale ed aeroportuale efficiente, anche in termini di collegamento delle isole con la terraferma, e di una rete ferroviaria AV/AC (alta velocità – alta capacità) moderna;

   d) tra i progetti da sbloccare, in particolare, la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, che comporterebbe importanti ricadute occupazionali, economiche, lavorative in tutto il Sud Europa grazie all'indotto ed alla sua conseguente attrattività turistica determinando una vera e propria rivoluzione green, in linea con gli obiettivi internazionali di riduzione delle emissioni inquinanti tramite i trasporti veloci ferroviari;

   e) infrastrutture anche in termini di edilizia scolastica finalizzata a interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle scuole del Mezzogiorno;

   f) infrastrutture tecnologiche in termini di banda larga affinché il Mezzogiorno torni ad essere competitivo e attrattivo per le aziende.

  Alla Missione 3, componente 1, Realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale (M3C1), si chiede di inserire un intervento specifico per la sostenibilità ambientale del trasporto pubblico su gomma e del trasporto pubblico non di linea (taxi, NCC).

  Alla Missione 4, componente 1, Potenziamento delle competenze e diritto allo studio (M4C1), si chiede:

   a) al fine di potenziare le competenze di base nella scuola secondaria di I e II grado, con interventi capaci di ridurre il tasso di abbandono scolastico e favorire l'inclusione delle fasce più emarginate, si preveda l'introduzione della figura dello psicologo scolastico, anche ai fini del contrasto all'esclusione sociale dell'infanzia e dell'adolescenza, alla valorizzazione del potenziale di bambini/e e ragazzi/e e favorire politiche di inclusività, collaborando a interventi finalizzati al recupero della povertà educativa e al contrasto alla dispersione scolastica;

   b) di valorizzare la funzione svolta dalla medicina scolastica, per tornare a garantire capillarmente la gestione dell'igiene pubblica e le attività di prevenzione e la salute degli alunni;

   c) di integrare il Piano asili nido specificando l'obiettivo di raggiungere il 60 per cento di posti nido entro il 2030;

   d) di includere nelle politiche a favore del diritto allo studio del sostegno all'acquisto di libri e contenuti digitali per l'apprendimento Pag. 15 nei percorsi scolastici e universitari;

   e) la riduzione del numero di alunni per classe, ridimensionamento dei parametri numerici delle istituzioni scolastiche;

   f) il reclutamento attraverso la stabilizzazione di tutti i docenti, prioritariamente quelli con 36 mesi di servizio e successivamente gli altri, prevedendo procedure periodiche snelle;

   g) il potenziamento del sistema di formazione in servizio;

   h) il potenziamento dell'insegnamento STEM inserendo oltre alle discipline tecnico-scientifiche anche lo studio della lingua italiana ed altre materie a indirizzo umanistico;

   i) la revisione straordinaria tasse universitarie e facilitazioni per gli studenti meritevoli per evitare abbandoni e calo immatricolazioni;

   j) la reintroduzione figura del ricercatore a tempo indeterminato per rendere più attrattivo l'ingresso dei giovani nel mondo accademico.

  Alla Missione 4, componente 2, Dalla ricerca all'impresa (M4C2), è necessario prevedere investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo delle macchine agricole, coinvolgendo università, istituti scolastici ed enti di ricerca comunque denominati ed imprese e privilegiando i progetti a maggior valore ambientale (per almeno 300 milioni di euro).

  Alla Missione 5, componente 1, Politiche per il lavoro (M5C1), si chiede:

   a) la reintroduzione dello strumento del voucher in agricoltura;

   b) di individuare i settori produttivi di interesse nazionale, soprattutto quelli legati alla produzione di materiali per affrontare la crisi pandemica, da sostenere mediante apposite politiche di rilocalizzazione, al fine di aumentare l'occupazione nazionale e mediante il reimpiego dei percettori di sussidi alla disoccupazione e favorire l'autosufficienza produttiva in specifici settori;

   c) di promuovere l'uguaglianza di genere con riferimento alla presenza numerica di lavoratrici donne, retribuzione e progressione di carriera;

   d) di sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, favorendo la conciliazione tra le esigenze produttive aziendali e la responsabilità sociale svolta dalla donna nella gestione della famiglia;

   e) di garantire in modo strutturale l'accesso al lavoro agile per le prestazioni che per la loro natura possono essere svolte mediante tale forma di organizzazione del lavoro, in particolare in presenza di figli minori nel nucleo familiare.

  Alla Missione 5, componente 2, Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore (M5C2), si chiede:

   a) di implementare dell'assegno unico e universale per i figli a carico, al fine di sostenere la genitorialità e la natalità, favorire la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata, con particolare attenzione alle fasce sociali più a rischio di esclusione in ragione della presenza di situazioni di fragilità;

   b) di supportare con specifici impegni finanziari iniziative dirette a contrastare la crisi demografica ormai presente, con l'obiettivo di portare il tasso di fecondità nazionale (1,29 figli per donna) al livello della media dell'Unione europea (1,56), attraverso un piano organico di sostegno alla natalità e alle famiglie, in particolare alle famiglie numerose, introducendo nel sistema fiscale il concetto di «quoziente familiare», elevando parallelamente le tutele per entrambi i genitori lavoratori;

   c) con specifico riferimento al settore dello sport, di promuovere: la digitalizzazione degli impianti sportivi, messa in sicurezza e cablaggio; creazione di meccanismi di agevolazione del credito bancario per le società e le associazioni sportive; la rigenerazione degli impianti sportivi esistenti; la creazione di start-up sportive, con Pag. 16impatto sociale; forme di incentivo dello sport nelle scuole, anche innovando le palestre scolastiche;

   d) di prevedere, nell'ambito delle riforme da realizzare in relazione al progetto «Servizi socio assistenziali, disabilità e marginalità», i seguenti interventi di riforma: riforma e semplificazione del sistema di valutazione della condizione di disabilità, incentrandola sulla persona e sull'interazione con fattori ambientali, e sociali; recepimento della direttiva UE 2019/88 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 (Accessibility Act) sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi; realizzazione del codice unico per le disabilità; la definizione dei livelli sociali essenziali delle persone non autosufficienti, anche dal punto di vita intellettivo relazionale, che rappresenta lo strumento necessario per garantirne la presa in carico. Prevedere che l'intervento nel campo delle disabilità parta dalla definizione delle funzioni corporee compromesse, le quali comprendono sempre le funzioni psicologiche, secondo la classificazione ICF sviluppata dall'Organizzazione mondiale della sanità. Prevedere, in ogni caso, che nell'ambito delle riforme da realizzare, vengano fissati criteri a livello nazionale, nel rispetto dell'autonomia degli enti locali;

   e) di modificare il suddetto progetto nel senso di prevedere, nella parte relativi ai servizi sociali dedicati alle persone con disabilità, che «Il piano propone la definizione dei progetti personalizzati, attraverso criteri e modalità di costruzione del Progetto di vita individuale e personalizzato, comprendente l'assistenza personale anche in forma autogestita e autodeterminata e il profilo di funzionamento ai fini dell'inclusione scolastica, i sostegni, i servizi, le prestazioni e gli accomodamenti ragionevoli in ogni fase della vita e incrementando i percorsi verso l'autonomia anche lavorativa e anche mediante il sostegno diretto alla ristrutturazione di alloggi e, comunque, con ogni ausilio necessario a rispondere alla condizione di disabilità, dotandoli di strumenti tecnologicamente avanzati, integrandosi con la legge n. 112 del 2016»;

   f) di introdurre un progetto volto ad attuare la linea di intervento sulla disabilità in tema di accessibilità, in particolare con riferimento agli spazi costruiti (edifici, viabilità, trasporti e altre strutture interne ed esterne), secondo i principi della progettazione universale e la rapida adozione da parte di tutti i Comuni italiani, secondo criteri omogenei su tutto il territorio nazionale, dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche di cui all'articolo 32, comma 21, della legge n. 41 del 1986;

   g) di favorire esperienze di piena cittadinanza delle persone con disabilità, attraverso interventi di digitalizzazione volti a favorire la piena partecipazione democratica, nonché assicurando il benessere fisico e psicologico attraverso il rafforzamento delle esperienze di sport inclusivo. A tal fine, è necessario includere all'interno di tale Missione un progetto per l'abbattimento delle barriere architettoniche e culturali e l'accessibilità degli impianti sportivi pubblici secondo i principi della progettazione universale, a partire dalle palestre scolastiche, e interventi che, anche attraverso proposte di fiscalità agevolata, possano incentivare i proprietari di strutture sportive private ad adeguamenti ed ampliamenti. È infine opportuno considerare la creazione di spazi di consulenza e orientamento allo sport inclusivo per le famiglie delle persone con disabilità all'interno del progetto di implementazione delle Case della Comunità previsto nella Missione 6, attraverso i partenariati, gli accordi di programma e gli altri possibili strumenti giuridici e amministrativi con il coinvolgimento degli enti locali e degli enti del Terzo settore;

   h) di prevedere un maggior investimento sul potenziale delle persone con disabilità come membri attivi della società a vantaggio dello sviluppo sostenibile del paese non solo con forme e modalità di sostegno personalizzato ma anche attraverso una concreta e reale applicazione della legge n. 68 del 1999 al fine di consentire un accesso più equo al mondo del lavoro delle persone con disabilità, e in particolare delle donne, indipendentemente dalla tipologia di disabilità. Tale obiettivo Pag. 17dovrebbe concretizzarsi, in primis, in una linea di finanziamento dedicata allo sviluppo di percorsi personalizzati di accompagnamento al lavoro di persone disabili;

   i) con riferimento alla parte relativa ai programmi di housing temporaneo, di precisare che alla realizzazione dei programmi partecipano gli enti del Terzo settore, istituzioni e articolazioni della pubblica amministrazione, anche attraverso la rete di protezione sociale;

   j) in relazione al progetto «Rigenerazione urbana e housing sociale», di sottolineare l'esigenza di assicurare interventi di supporto delle persone vulnerabili e delle famiglie in difficoltà, attraverso l'azione di équipe multidisciplinari, comprensive di una adeguata assistenza psicologica;

   k) di implementare la rete dei consultori familiari per rafforzare l'assistenza, anche psicologica, così come prevista nei LEA, la tutela e diritti della donna, anche con disabilità, la tutela della salute riproduttiva e sessuale, il sostegno della procreazione libera e consapevole nonché l'educazione alla genitorialità responsabile, avendo riguardo anche alle esigenze specifiche delle donne con disabilità;

   l) di investire in progetti di cohousing per giovani con occupazioni non stabili, per incentivare l'autonomia economica e abitativa dalla famiglia di origine e per sostenere le coppie con uno o più figli o monogenitoriali a rischio di disagio abitativo;

   m) di rafforzare la «Casa come primo luogo di cura. Assistenza domiciliare (ADI)», attraverso le prestazioni professionali del personale sanitario e socio-sanitario nei confronti dei pazienti, oltre che mediante il potenziamento dei supporti tecnologici e digitali, come richiesto dai LEA. Occorre integrare gli interventi di natura sanitaria e assistenziale, riconoscendo l'esigenza delle reti informali di supporto e prevedendo sia la presenza di operatori che siano un punto di riferimento certo nel tempo per i soggetti coinvolti sia azioni di affiancamento e sostegno dedicate a caregiver familiari e badanti;

   n) di promuovere, all'interno dei centri per l'impiego, la costituzione di una rete di contatti, con le imprese, le società, i consorzi, le cooperative, gli studi associati, gli studi professionali, le fondazioni e le associazioni – e svolgere, in particolare, attività di ricerca e di selezione di personale provvedendo a trasmettere periodicamente ai soggetti costituenti la rete i profili professionali del personale selezionato ritenuto idoneo allo svolgimento delle attività richieste.

  Alla Missione 5, componente 3, Interventi speciali di coesione territoriale (M5C3), si chiede:

   a) con riferimento ai 4 miliardi di euro destinati alla fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud, di sottolineare l'importanza di un immediato avvio delle zone economiche speciali, ad oggi attivate solo per Campania e Calabria;

   b) di valutare la possibilità di inserire investimenti volti al potenziamento dei collegamenti interni soprattutto nelle aree rurali e in quelle delle zone terremotate e investimenti e di rivedere il sistema di calcolo degli indici sui servizi;

   c) l'istituzione di zone franche montane a regime burocratico e fiscale agevolato per favorire il ripopolamento delle Alte Terre e la presenza di attività produttive nei territori montani;

   d) l'istituzione di una agenda rurale mediante potenziamento della Strategia nazionale per le aree interne, includendo incentivi alla nascita di luoghi di socialità ed aggregazione nei comuni situati nelle Alte terre ed appositi contratti di investimento nella per la nascita di attività sostenibili ed avanzate nelle aree interne;

   e) il riconoscimento della sperequazione tra aree montane e rurali ed aree centrali ed investimenti per ridurre le disparità tra le stesse, in particolar modo per il ruolo ricoperto dalle aree montane e rurali nel mantenimento dell'equilibrio dell'ecosistema e nella tutela del patrimonio paesaggistico nazionale.

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  Alla Missione 6, componente 1, Assistenza di prossimità e telemedicina (M6C1), si chiede:

   a) per quanto concerne il progetto «Casa della Comunità e presa in carico delle persone», di precisare che le regioni, nell'ambito della loro autonomia costituzionalmente riconosciuta, effettuano una ricognizione delle analoghe strutture esistenti sul territorio e che le Casa della Comunità rappresentano l'evoluzione delle Case della salute, laddove presenti. L'investimento mira a integrare i servizi di assistenza sanitaria, psicologica e sociale, per un'assistenza globale alla persona. Ciò premesso, al fine di assicurare uniformità sull'intero territorio nazionale, si reputa necessario che le Case della Comunità corrispondano a determinati standard minimi:

    1) dal punto di vista dell'articolazione territoriale, fare riferimento al distretto socio-sanitario, con una popolazione pari a circa 100.000 abitanti. Il criterio legato rigidamente al numero di abitanti (una Casa ogni 20.000-25.000 persone mediamente), non deve penalizzare determinati territori (quali territori montani o aree interne o a bassa densità abitativa) delle cui peculiarità va tenuto conto;

    2) assicurare la presenza di determinati servizi in ogni Casa della comunità quali i servizi per la promozione e la prevenzione, il sistema delle cure primarie (MMG, preferibilmente in AFT e UCCP, PdLS, Infermieri di famiglia e di comunità e Psicologi di famiglia e di comunità, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502), il servizio sociale, alcune attività diagnostiche e ambulatoriali e di presidi sanitari. Una progettazione che valorizzi le reti sociali come componete sistemica dei servizi alla salute per generare un welfare di comunità;

    3) assicurare il sistema informativo, elemento cruciale per garantire coerenza tra risorse e bisogni e scelte programmatiche a supporto del sistema decisionale, di verifica, controllo e valutazione;

    4) il sistema di governo della Casa della comunità sia pensato a due livelli, centrale di distretto e nelle diverse articolazioni locali;

    5) è necessario avviare un percorso di lavoro interprofessionale, partendo dal principio della complessità della salute e, quindi, della necessaria multidisciplinarietà nell'azione quotidiana;

    6) trattandosi di una impostazione innovativa, per la quale sono previsti finanziamenti rilevanti nel PNRR, è necessario individuare un layout e indicatori utili a verificare se gli obiettivi previsti vengono raggiunti e in quale misura, non solo sotto l'aspetto della sostenibilità economica della struttura ma, soprattutto, dei risultati in termini di miglioramento dello stato di salute della comunità nonché della sua coesione sociale. Ai fini della realizzazione delle Case della Comunità, ed in considerazione dell'allocazione delle risorse al Ministero della salute e alle regioni, vanno considerati i partenariati, accordi di programma o i possibili strumenti giuridici e ammnistrativi, con enti del Terzo settore ed enti locali per favorire la realizzabilità degli obbiettivi previsti dal progetto in esame;

   b) di ripensare il percorso formativo dei medici di medicina generale e il loro ruolo, insieme ai pediatri di libera scelta all'interno della medicina territoriale favorendo la medicina di iniziativa e l'offerta di servizi diagnostici in sede o a domicilio, lavorando in team multidisciplinari, come le UCCP (unità complesse di cure primarie), anche con strumenti di teleassistenza, così come le AFT (aggregazioni funzionali territoriali); ripensare, altresì, il percorso formativo degli infermieri e il loro ruolo, favorendo l'infermieristica di famiglia e comunità, nonché l'apporto di competenze specialistiche nei team multidisciplinari, case della salute, ospedali di comunità e assistenza domiciliare;

   c) di dare piena applicazione alla legge n. 38 del 2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore, potenziando a tal fine le cure palliative domiciliari;

   d) di revisionare il sistema di riorganizzazione della rete territoriale nazionale di cui al decreto ministeriale n. 70 del Pag. 192015, anche prevedendo l'offerta di prestazioni e posti letto per la riabilitazione, con particolare attenzione al monitoraggio e agli esiti da COVID-19;

   e) di incentivare la telemedicina soprattutto nelle aree rurali;

   f) di aggiornare il cosiddetto «decreto tariffe» e il nomenclatore tariffario delle prestazioni sanitarie protesiche;

   g) di introdurre, in maniera trasversale, per assicurare l'integrazione sociosanitaria lo strumento del budget di salute, inteso non come redistribuzione delle risorse esistenti, ma come individuazione e destinazione di fondi idonei a rispondere al progetto redatto;

   h) di potenziare i servizi di salute mentale per adulti, di neuropsichiatria infantile e i servizi per le dipendenze patologiche secondo i seguenti criteri:

    1) potenziare i servizi di salute mentale per adulti, di neuropsichiatria infantile, nelle funzioni ambulatoriali e di ricovero, per fronteggiare, in particolare, l'aumento delle situazioni più acute, anche attraverso un incremento delle risorse umane ivi inserite e, altresì, delle funzioni aziendali di psicologia previste dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, per assicurare in modo trasversale tutte le attività psicologiche individuali e collettive previste dai LEA, erogate dalle strutture e servizi aziendali e quelle relative all'emergenza pandemica, dando piena attuazione a quanto previsto dall'articolo 29-ter del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020 n. 126);

    2) potenziare i servizi per le dipendenze patologiche mediante la destinazione di maggiori risorse umane e l'incremento di figure professionali quali psicologi, educatori e assistenti sociali, oltre a sostenere il privato sociale impegnato nella prevenzione, cura, reinserimento sociale e lavorativo nell'ambito delle dipendenze patologiche da droghe e comportamentali;

    3) favorire l'accessibilità all'assistenza psicoterapica, in particolare per le persone indigenti, mediante l'accreditamento e il convenzionamento di enti o professionisti privati operanti nell'ambito del supporto psicologico e psicoterapico;

   i) di riformare il servizio di emergenza territoriale 118, in modo da superare la disomogeneità territoriale concernente le qualifiche professionali e la dotazione organica del personale;

   j) con riferimento alla linea progettuale «Salute ambiente e clima. Sanità pubblica ecologica», si rileva l'esigenza di colmare una lacuna costituita dall'assenza di un riferimento esplicito alla sanità pubblica veterinaria; rafforzare la rete di sorveglianza per un sistema sanitario nazionale ed europeo più resiliente soprattutto rispetto alle malattie infettive, con il potenziamento dei dipartimenti di prevenzione, e alla problematica legata all'antimicrobico resistenza, dando spazio ai reparti di microbiologia, ospedalieri e non, al fine di introdurre programmi di screening attivo con tecnologie diagnostiche rapide; rafforzare il sistema di prevenzione, anche mediante la realizzazione di campagne di sensibilizzazione in materia di sane abitudini, con un focus specifico sulla prevenzione secondaria e terziaria.

  Alla Missione 6, componente 2, Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria (M6C2), si chiede:

   a) di rafforzare gli investimenti nella ricerca di base, attraverso la previsione di bandi specifici per la ricerca in terapie innovative e nel «trasferimento tecnologico»;

   b) di creare di un hub nazionale di eccellenza sulla Digital Health;

   c) di investire nel capitale umano attraverso lo sviluppo e il riconoscimento delle competenze dei professionisti sanitari, secondo un'impostazione funzionale, coinvolgendo proattivamente tutti i soggetti concretamente coinvolti nelle attività socio-sanitarie;

   d) di potenziare la ricerca sanitaria;

   e) di creare un'Agenzia nazionale per la ricerca e l'innovazione nelle scienze della Pag. 20vita e lo One Stop Shop, quale sportello unico a cui fare riferimento per ogni tipo di investimento nel settore;

   f) di stanziare risorse per l'incremento dei contratti di formazione specialistica dei medici;

   g) di implementare l'offerta di corsi di formazione del personale sanitario non medico;

   h) con riferimento alla riforma degli IRCCS, di specificare che occorre riequilibrarne la distribuzione geografica nel Paese – ad oggi sono per la maggior parte dislocati nelle regioni del Nord – e favorire l'istituzione di un numero maggiore di IRCCS con personalità giuridica di diritto pubblico;

   i) di ripristinare e potenziare tutti gli Istituti di ricerca in materia di malattie infettive.

  Il gruppo di Fratelli d'Italia è del tutto convinto che l'Italia abbia bisogno di proposte concrete ed efficaci per poter ripartire ed è l'obiettivo cui mirano le misure sopraelencate, attraverso un'inversione di rotta possibile solo con una maggioranza che abbia il coraggio di guardare al futuro con interventi strutturali di più ampio respiro e che garantiscano il coinvolgimento diretto di tutti gli attori coinvolti anche sui territori.