Doc. XVIII, n. 34

III COMMISSIONE

(AFFARI ESTERI E COMUNITARI)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO
127, COMMA 2,
DEL REGOLAMENTO, SU:

Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio «Piano d'azione dell'Unione europea sulla parità di genere III – Un'agenda ambiziosa per la parità di genere e l'emancipazione femminile nell'azione esterna dell'UE» (JOIN(2020) 17 final)

Approvato il 3 agosto 2021

stabilimenti tipografici carlo colombo

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  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio «Piano d'azione dell'Unione europea sulla parità di genere III – Un'agenda ambiziosa per la parità di genere e l'emancipazione femminile nell'azione esterna dell'UE» (JOIN (2020) 17 final);

   premesso che:

    il Piano d'azione sulla parità di genere (Gender Action Plan – GAP III), d'ora in avanti «Piano», prevede una serie di iniziative, per il periodo 2021-2025, volte ad accrescere l'impegno dell'UE per la parità di genere, in quanto priorità trasversale dell'azione esterna;

    il Piano prosegue ed amplia le azioni finalizzate a promuovere la parità di genere e l'emancipazione femminile nell'azione esterna, condotte nell'ambito dei due Piani precedenti GAP I e GAP II, relativi ai periodi 2010-2015 e 2016-2020;

   rilevato che:

    il Piano, che integra la strategia per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025 presentata la prima volta dalla Commissione europea il 13 novembre 2020, intende accrescere il contributo dell'UE per il raggiungimento dell'Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 5 nell'ambito dell'Agenda 2030, relativo al raggiungimento dell'uguaglianza di genere e dell'empowerment di tutte le donne e le ragazze;

    il Piano indica che l'azione dell'UE in tale ambito dovrebbe essere guidata da tre principi: adottare un approccio trasformativo in termini di genere, che miri a modificare i rapporti di potere tra i generi ai fini di un cambiamento in positivo dei paradigmi che producono discriminazioni e disparità; affrontare l'intersezionalità del genere con altre forme di discriminazione, concentrandosi sulle donne più svantaggiate; seguire un approccio basato sui diritti umani, che attribuisca la necessaria centralità ai principi della non discriminazione e della lotta alle disuguaglianze;

    la pandemia di COVID-19 ha accentuato i divari di genere ed ha evidenziato la condizione vulnerabile delle donne e delle ragazze in molte zone del mondo, soprattutto negli Stati fragili e colpiti da conflitti, a causa della mancanza di accesso all'assistenza sanitaria, compresa la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti, della vulnerabilità alla violenza di genere, tra cui le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci o forzati, dello status occupazionale, della mancanza di accesso all'istruzione e delle condizioni di povertà estrema e fame;

    apprezzati gli obiettivi e le azioni del Piano, che intendono rafforzare l'impegno dell'Unione europea per la parità genere nel contesto globale;

    valutata, in tale ambito, la valenza prioritaria di tutte le azioni volte a combattere e ad eliminare la violenza contro le donne, nonché a garantire la libertà da tutte le forme di violenza di genere;

    considerata, altresì, l'importanza che il Piano attribuisce alle azioni finalizzate a integrare l'agenda per le donne, la pace e la sicurezza potenziando la partecipazione delle donne a tutte le questioni relative alla pace e alla sicurezza;
    richiamata l'esigenza dell'integrazione della prospettiva di genere in tutte le politiche riconducibili alla dimensione interna ed esterna dell'azione dell'UE;

    preso atto degli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni di rappresentanti dell'Associazione Differenza Donna, della International Labour Organization (ILO), di Assist-Associazione Italiana Atlete e dello International Planned Parenthood Federation European Network (IPPF EN), nonché dei sindacati CGIL, CISL e UIL, svolte nell'ambito dell'esame della Comunicazione;

    preso atto del parere favorevole con osservazioni, espresso il 28 luglio 2021 dalla Pag. 3XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

    rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) occorre garantire la coerenza e il reciproco rafforzamento delle politiche interne ed esterne dell'UE per quanto riguarda l'integrazione della dimensione di genere e della parità di genere;

   b) al fine di promuovere la parità di genere come priorità effettivamente trasversale ad ogni politica, l'implementazione delle iniziative previste dal Piano deve essere accompagnata da analisi di genere, valutazioni di impatto delle azioni ex ante ed ex post, che permettano di verificare gli effetti e proporre eventuali correzioni, nonché da un monitoraggio continuo durante l'attuazione delle iniziative stesse; a tale proposito, appare fondamentale, per un verso, la valutazione di dati disaggregati per sesso e, per altro verso, l'adozione di indicatori adeguati per la misurabilità e la corretta rilevazione degli avanzamenti concreti rispetto alla situazione delle donne ovunque nel mondo;

   c) quanto al sostegno all'integrazione della dimensione di genere in tutti gli ambiti dell'azione esterna dell'UE, potrebbe essere, inoltre, necessaria una valutazione mirata delle azioni, che preveda meccanismi premiali per i Paesi che promuovono politiche adeguate al raggiungimento dell'uguaglianza di genere;

   d) occorre incentivare azioni per aumentare la partecipazione delle donne nei settori della trasformazione digitale e della transizione verde, nonché nei progetti collegati alle altre politiche dell'innovazione scientifica e tecnologica, tenuto conto della bassa presenza di donne in tali settori e del loro carattere strategico nella prospettiva di una crescita sostenibile e inclusiva;

   e) l'attuazione del Piano dovrebbe dare ampio risalto alle iniziative presso le scuole di ogni ordine e grado al fine di sostenere un cambiamento culturale a favore della parità di genere e l'emancipazione femminile nelle giovani generazioni;

   f) appare necessario coinvolgere attivamente la società civile e le organizzazioni non governative che operano nei Paesi in via di sviluppo, responsabilizzandole nei confronti delle priorità e delle azioni previste dal Piano;

   g) si invita il Governo italiano nelle sedi europee, in quelle bilaterali e nell'ambito delle azioni per la cooperazione allo sviluppo, a porre il raggiungimento delle azioni del Piano a favore della parità di genere e dell'emancipazione femminile come uno dei princìpi alla base delle interlocuzioni con i Paesi terzi fondate sul rispetto dei diritti umani;

   h) è necessario promuovere la parità di genere attraverso la politica commerciale dell'UE, rafforzando ed esplicitando nell'ambito degli accordi commerciali il riferimento al rispetto delle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro in materia di diritti fondamentali del lavoro, in particolare delle Convenzioni n. 87 sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale, n. 98 sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva e n. 190 sulla violenza e sulle molestie;

   i) le misure proposte dal Piano per il rafforzamento dei diritti economici e sociali e per favorire l'emancipazione delle donne e delle ragazze dovrebbero prevedere un pieno coinvolgimento delle parti sociali; in tale ambito, sarebbe opportuno precisare che il principio della parità di retribuzione tra uomini e donne si applica per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore;

   l) occorre porre particolare attenzione alle azioni ed alle misure volte a promuovere la salute sessuale e riproduttiva, anche tenuto conto delle conseguenze Pag. 4provocate dalla pandemia sull'accesso ai servizi connessi alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti;

   m) appare, infine, opportuno favorire una migliore comprensione delle esigenze specifiche delle donne e delle ragazze migranti e richiedenti asilo per quanto riguarda l'accesso a misure di sostegno nell'ambito della salute e dell'istruzione e alla sicurezza finanziaria.

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Allegato

PARERE DELLA XIV COMMISSIONE
(Politiche dell'Unione europea)

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la Comunicazione congiunta al Parlamento europeo e al Consiglio: «Piano d'azione dell'Unione europea sulla parità di genere III – Un'agenda ambiziosa per la parità di genere e l'emancipazione femminile nell'azione esterna dell'UE» (JOIN(2020)17) final;

   premesso che:

    il Piano d'azione intende accrescere l'efficacia dell'impegno dell'UE per la parità di genere in quanto priorità trasversale dell'azione esterna nella sua attività strategica e programmatica e l'UE si è impegnata a far sì che, entro il 2025, almeno l'85 per cento di tutte le nuove azioni esterne abbia come obiettivo significativo o principale la parità di genere e l'emancipazione delle donne e delle ragazze;

    il Piano d'azione è coerente con le priorità previste dalla strategia dell'UE per la parità di genere 2020-2025 (COM(2020)152) presentata dalla Commissione europea il 5 marzo 2020, che definisce obiettivi e azioni volte a compiere progressi significativi entro il 2025 verso un'Europa garante della parità di genere;

   considerato che:

    il nuovo Piano d'azione sulla parità di genere III (Gender Action Plan – GAP III) rappresenta uno strumento strategico per promuovere la parità di genere e l'emancipazione delle donne e delle ragazze nelle relazioni esterne;

    l'emancipazione economica delle donne è fondamentale per ridurre la povertà e per conseguire una crescita inclusiva e sostenibile;

    i divari di genere nel mondo del lavoro persistono ancora in modo accentuato e la pandemia di COVID-19 ha reso più urgente affrontare questo problema, dato che la crisi ha colpito in modo particolare le lavoratrici;

    nella Comunicazione si indica che nel 2020 meno del 50 per cento delle donne partecipa al mercato del lavoro, rispetto al 76 per cento degli uomini, con un conseguente divario di genere di 27 punti percentuali a livello globale;

    inoltre, il differenziale tra retribuzioni accentua la posizione di svantaggio delle donne nel mondo del lavoro, come segnalato nel parere espresso dalla XIV Commissione in data 7 luglio 2021 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore (COM(2021)93 final);

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    secondo alcune stime riportate nel Piano d'azione, l'avanzamento della parità di genere potrebbe far crescere il PIL globale di un valore approssimativo compreso tra 11 e 21 mila miliardi di euro entro il 2025;

    rilevato, inoltre, che l'utilizzo delle tecnologie e delle soluzioni digitali può accelerare i progressi verso la parità di genere e l'emancipazione femminile non solo nell'istruzione e nell'occupazione, ma anche nella lotta alla violenza di genere;

    sottolineata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare, nelle competenti sedi europee:

    a) la necessità di integrare la prospettiva di genere in modo sistematico in tutte le politiche concernenti la dimensione interna ed esterna dell'azione dell'UE, anche al fine di garantire l'effettiva coerenza del Piano d'azione con la strategia dell'UE per la parità di genere 2020-2025;

    b) l'importanza dell'utilizzo delle analisi di genere aggiornate e dell'applicazione al monitoraggio e alla valutazione di indicatori e dati statistici che tengano conto delle questioni di genere e disaggregati per sesso, ai fini dell'integrazione della dimensione di genere in tutti i programmi esterni finanziati dall'UE;

    c) l'esigenza di promuovere azioni per colmare i divari di genere globali nei tassi di partecipazione alla forza lavoro, ponendo particolare attenzione anche al sostegno all'imprenditorialità e all'occupazione femminile nei settori dell'economia verde, blu e circolare, tenuto conto dell'impatto dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sulle donne e sulle ragazze nei Paesi in via di sviluppo;

    d) l'urgenza di promuovere azioni per aumentare la parità di accesso delle donne alle tecnologie digitali e tenere conto della dimensione di genere nelle politiche, nei progetti e nei programmi di sviluppo che sostengono la trasformazione digitale dei Paesi partner.