Doc. XVIII, n. 33

III COMMISSIONE

(AFFARI ESTERI E COMUNITARI)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO, SULLA:

Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio «Partenariato rinnovato con il vicinato meridionale – Una nuova agenda per il Mediterraneo» (JOIN(2021) 2 final)

Approvato il 3 agosto 2021

stabilimenti tipografici carlo colombo

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  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio «Partenariato rinnovato con il vicinato meridionale – Una nuova agenda per il Mediterraneo» JOIN (2021) 2 final;

   preso atto degli esiti dell'esame istruttorio svolto in sede di Comitato permanente sulla politica estera per il Mediterraneo e l'Africa, istituito nell'ambito della III Commissione;

   preso atto, altresì, del parere favorevole con osservazioni, espresso in data odierna dalla XIV Commissione;

   tenuto conto delle risultanze dell'indagine conoscitiva sulla politica estera dell'Italia per la pace e la stabilità nel Mediterraneo, svolta dalla III Commissione;

   premesso che la Nuova Agenda per il Mediterraneo è volta a delineare le priorità e il quadro di una politica organica ed unitaria dell'UE nei confronti della regione, nell'ottica di un partenariato rafforzato, ed è accompagnata da un piano di investimenti volti a stimolare la ripresa socio-economica a lungo termine nel vicinato meridionale;

   considerato che:

    la regione del Mediterraneo meridionale si trova di fronte a sfide socio-economiche, climatiche, ambientali, di governance e di sicurezza, molte delle quali derivano da tendenze globali e richiedono un'azione congiunta da parte dell'UE e dei partner del vicinato meridionale;

    la Nuova Agenda per il Mediterraneo mira ad una ripresa verde, digitale, resiliente e giusta, ispirata all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, agli accordi di Parigi e al Green Deal europeo;

    il piano economico e di investimenti che accompagna la Nuova Agenda per il Mediterraneo può contribuire a dare impulso alla ripresa socio-economica a lungo termine, favorire uno sviluppo sostenibile, sanare gli squilibri strutturali e promuovere le potenzialità economiche della regione, con benefici per entrambe le sponde del Mediterraneo;

    sottolineata l'importanza della Nuova Agenda per una più stretta cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e il suo carattere geostrategico anche ai fini dello sviluppo e della stabilità della regione del Mediterraneo, nonché della promozione di una migliore governance della migrazione;

    apprezzato che la Comunicazione proponga di rafforzare significativamente il confronto politico fra le sponde del Mediterraneo nel contesto della cooperazione regionale e valutata l'opportunità in tale ambito di un rafforzamento della collaborazione nelle Assemblee interparlamentari regionali;

    condivisa, in particolare, l'esigenza di promuovere la cooperazione regionale, sub-regionale ed interregionale, secondo un approccio che guardi all'Africa come parte di un «macro continente verticale» Europa-Mediterraneo-Africa;

    condivisa, altresì, l'esigenza di rafforzare la cooperazione triangolare tra UE, Africa settentrionale e Africa subsahariana, nonché la cooperazione interregionale con organismi quali l'Unione Africana, la Lega degli Stati Arabi, il Consiglio di cooperazione del Golfo, in considerazione del ruolo cruciale giocato dai Paesi di tale regione rispetto agli equilibri di pace e sicurezza nel Mediterraneo;

    tenuto conto che la Comunicazione appare in linea con molte delle proposte avanzate dal Governo italiano con il non paper del 2020, che ha segnato l'assunzione da parte del nostro Paese di un nuovo ruolo di leadership a favore della revisione e del rilancio delle relazioni con il vicinato sud, regione cruciale per il nostro Paese;

    valutata positivamente la protezione e promozione dei nostri «beni comuni mediterranei», come pure dei princìpi cardine Pag. 3della governance, dello Stato di diritto, della promozione dei diritti umani;

    rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  segnalando al Governo l'opportunità di operare in sede europea:

   a) rafforzare la cooperazione tra l'UE e gli Stati membri e i Paesi partner e l'Unione Africana nella capacità di prevenzione e risposta dei sistemi sanitari, nonché facilitare l'accesso ai vaccini, anche nel quadro degli strumenti di solidarietà internazionale nei confronti dei Paesi terzi più vulnerabili;

   b) definire un quadro organico d'insieme per garantire la coerenza e sfruttare le possibili sinergie tra le azioni previste a favore dei Paesi del Nord Africa, nell'ambito della politica dell'UE per il vicinato meridionale, con quelle previste dall'UE nei confronti dell'intero continente africano, con particolare attenzione ai Paesi dell'area subsahariana e del Corno d'Africa;

   c) promuovere la cooperazione regionale, sub-regionale ed interregionale, nell'obiettivo primario di:

    1) affiancare le autorità del Governo transitorio della Libia per assicurare l'attuazione degli accordi della Conferenza di Berlino, assicurando il mantenimento dell'appuntamento elettorale del 24 dicembre prossimo;

    2) assicurare immediato sostegno al popolo tunisino, garantendo l'accesso ai vaccini e alle strutture sanitarie indispensabili per la protezione contro i pericoli del COVID-19; mobilitando le risorse finanziarie necessarie alla ripresa economica; contribuendo al dialogo politico indispensabile, nell'emergenza di una soluzione stabile e condivisa della crisi attuale nel rispetto della Costituzione; favorendo un dialogo nazionale costruttivo e rispettoso di ciascuna tra tutte le componenti politiche, sociali e culturali del Paese per scongiurare qualsiasi processo di radicalizzazione e di divisione traumatica;

    3) promuovere le iniziative utili a consentire la formazione di un governo in Libano capace di affrontare la drammatica crisi economica, sociale e politica;

    4) stimolare un rilancio dell'iniziativa negoziale europea e del Quartetto (Nazioni Unite, Stati Uniti, Unione europea e Russia) per la pace in Medio Oriente, finalizzata ad un accordo diretto tra le Parti secondo la formula «due popoli, due Stati», avvalendosi anche delle nuove opportunità di dialogo offerte dagli «Accordi di Abramo» siglati da Israele con alcuni rilevanti Paesi arabi;

    5) rafforzare la cooperazione strategica con i Paesi del Golfo che, come nel caso degli Emirati Arabi Uniti, hanno assunto una nuova e più responsabile postura nella regione a sostegno di dialogo, pace e stabilità, come dimostra l'impegno a fianco dell'Occidente nel contrasto al terrorismo fondamentalista di Daesh ed Al Qaida, il sostegno umanitario devoluto alle Nazioni Unite dagli Emirati Arabi Uniti per la popolazione yemenita e il ritiro delle forze armate di Abu Dhabi dal conflitto yemenita – dichiarato dalle Autorità emiratine e noto anche alle nostre Autorità – circostanza positiva alla luce della quale rilanciare le relazioni bilaterali, rivitalizzando la cooperazione politica, economica, militare e culturale in tutti i campi di comune interesse, anche superando misure restrittive precedentemente assunte;

    6) intensificare il sostegno all'impegno negoziale delle Nazioni Unite per risolvere l'annoso conflitto che da oltre dieci anni devasta la Siria;

    7) cooperare strettamente con i Paesi del Sahel, contrastando Daesh, le organizzazioni jihadiste e i fenomeni criminali transnazionali che, sfruttando le fragilità delle istituzioni locali e il grave sottosviluppo, si sono radicati nella regione;

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   d) con specifico riguardo ai profili di cooperazione per una crescita sostenibile, focalizzare le sinergie con le politiche dell'Unione europea concernenti le transizioni verde e digitale, la resilienza climatica, l'energia e l'ambiente, nonché la gestione equilibrata delle risorse naturali e dei mari;

   e) dare priorità a tutte le azioni volte a rafforzare ed intensificare il dialogo politico tra l'UE e i suoi Stati membri e i partner meridionali per risolvere i conflitti e ridurre le tensioni nella regione, anche nel quadro della cooperazione UE-NATO nel fianco sud dell'Alleanza, nonché promuovere forme di cooperazione multilaterale per un nuovo sistema di sicurezza e cooperazione nel Mediterraneo allargato;

   f) definire misure volte a promuovere l'istruzione, la formazione e l'accesso dei giovani dei Paesi del vicinato meridionale al mercato del lavoro, in particolare facilitando la partecipazione ai programmi dell'UE Erasmus e Europa creativa, nonché attraverso iniziative per l'educazione digitale e il sostegno all'imprenditorialità giovanile e femminile;

   g) nell'attuazione delle iniziative a favore del vicinato meridionale, impegnare i Paesi partner al rispetto dello Stato di diritto e alla garanzia della tutela dei diritti fondamentali e della partecipazione dei giovani e delle donne alla vita pubblica, nonché a combattere ogni forma di discriminazione, anche religiosa, e a sviluppare le istituzioni democratiche;

   h) sostenere l'adozione da parte dell'Unione europea di una nuova politica migratoria, superando il Regolamento di Dublino ed una linea di puro contenimento a favore di una strategia e di azioni condivise con i Paesi di origine e di transito per flussi migratori legali regolati;

   i) promuovere, attraverso opportuni tavoli di coordinamento ed una mirata strategia di informazione, il più ampio coinvolgimento e la presenza del sistema imprenditoriale italiano nei progetti socio-economici relativi alle dodici iniziative faro, nell'ambito del Piano di investimenti economici che accompagna l'Agenda per il Mediterraneo;

   l) assicurare nelle sedi europee che l'impulso dato dalla nuova Agenda europea per il Mediterraneo divenga un elemento strutturale dell'azione esterna dell'UE, garantendo una continuità di dialogo politico tra le due sponde, anche attraverso il rilancio del ruolo dell'Unione per il Mediterraneo, dell'Assemblea parlamentare del Mediterraneo e della cooperazione interparlamentare, nonché promuovendo presso il Consiglio europeo e il Consiglio dell'UE lo svolgimento con regolarità di riunioni ad alto livello sulle prospettive e lo stato di attuazione della nuova Agenda per il Mediterraneo e sul collegato Piano di investimenti economici.

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Allegato

PARERE DELLA XIV COMMISSIONE
(Politiche dell'Unione europea)

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni «Partenariato rinnovato con il vicinato meridionale – Una nuova agenda per il Mediterraneo» JOIN(2021)2final;

   apprezzato che la nuova Agenda intenda rilanciare una più stretta cooperazione con i paesi della sponda sud del Mediterraneo attraverso una revisione strategica dell'approccio europeo alla regione, la cui opportunità è stata segnalata anche nel documento presentato dal Governo italiano nel mese di settembre 2020;

   considerato che:

    le priorità della Nuova Agenda si incentrano su cinque settori d'intervento, per ciascuno dei quali la Comunicazione prevede una serie di azioni;

    oltre agli interventi che si confermano come punti cardine della politica europea, quali quelli concernenti lo Stato di diritto e la tutela dei diritti fondamentali, rivestono un carattere innovativo quelli concernenti la transizione digitale, la transizione verde, l'energia e l'ambiente, che possono integrare i modelli di cooperazione finora seguiti con una collaborazione di nuovo tipo, in linea con le priorità delineate nella strategia di crescita e di ripresa dell'Unione europea;

    tali interventi possono costituire nuove occasioni di cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e nuove opportunità di investimento e di sviluppo per tutta l'area della regione mediterranea, anche tenuto conto dell'impatto della crisi pandemica su tali Paesi che sta provocando pesanti conseguenze;

    la Comunicazione è accompagnata da un Piano economico e di investimento (Economic and Investment Plan) per stimolare la ripresa socio-economica a lungo termine nel vicinato meridionale;

    il nuovo approccio ha una rilevanza strategica sotto il profilo della sicurezza ed economico, oltre che per la gestione dei flussi migratori;

    la Commissione propone di destinare fino a 7 miliardi di euro nell'ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione (NDICI), che potrebbe mobilitare fino a 30 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati nel vicinato meridionale;

    il Consiglio dell'UE ha approvato, il 16 aprile 2021, delle conclusioni su un partenariato rinnovato con il vicinato meridionale – Una nuova agenda per il Mediterraneo;

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   rilevato che:

    la stabilizzazione politica e socio-economica dell'area riveste un ruolo cruciale per tutta l'Unione europea e per l'Italia in particolare;

    desta preoccupazione l'evoluzione dei recenti avvenimenti in Tunisia, che rischia di aggravare la situazione di crisi economica e sanitaria del Paese aggiungendo un quadro di instabilità politica;

    sottolineata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare nelle competenti sedi europee:

    a) la necessità che il nuovo impulso alla politica dell'Unione europea nei confronti del partenariato meridionale rafforzi e intensifichi le iniziative e le azioni nella direzione di una stabilizzazione politica e socioeconomica della regione, ai fini di una risoluzione dei conflitti e delle crisi economiche, sociali, e politiche che interessano molti Paesi dell'area;

    b) l'esigenza di sostenere la cooperazione tra l'UE e gli Stati membri e i partner del vicinato meridionale al fine di rafforzare le capacità di risposta dei sistemi sanitari e migliorare l'accesso ai vaccini, nel contesto della lotta contro la pandemia di COVID-19;

    c) l'importanza di assicurare la coerenza tra l'azione dell'UE nei confronti dei partner dell'Africa settentrionale e quella nei confronti del resto del continente africano, anche tenuto conto della prospettiva dell'UE di definire una nuova strategia globale con l'Africa, delineata nella Comunicazione della Commissione europea del 9 marzo 2020, e di realizzare una maggiore integrazione economica a livello regionale e continentale, nonché una cooperazione più strutturata;

    d) l'utilità di monitorare periodicamente i risultati conseguiti nell'ambito del piano economico e di investimento, anche al fine di valutare il potenziale di attivazione degli investimenti pubblici e privati dei progetti ivi previsti.