Doc. XVIII, N. 21

X COMMISSIONE (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO SU:

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Trentottesima relazione annuale della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle attività antidumping, antisovvenzioni e di salvaguardia dell'UE e sull'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale da parte di paesi terzi nei confronti dell'UE nel 2019 COM(2020) 164 final

Approvato il 5 agosto 2020

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  La X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo);
     esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, la Trentottesima relazione annuale sulle attività antidumping, antisovvenzioni e di salvaguardia dell'UE e sull'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale da parte di paesi terzi nei confronti dell'UE nel 2019 (COM(2020)164);
  premesso che:
    la creazione del mercato unico europeo, che costituisce il risultato più evidente e percepibile per la generalità dei cittadini del processo di integrazione europea, va inquadrato nella tendenza più generale contrassegnata dalla progressiva liberalizzazione degli scambi internazionali a partire dal secondo dopoguerra;
     il mercato unico ha assicurato le condizioni per favorire la ricostruzione e la crescita impetuosa delle economie europee negli scorsi decenni, garantendo anche un costante allargamento dell'occupazione;
     le economie europee, in quanto economie aperte e di trasformazione, si contraddistinguono per l'intensità degli scambi. L'Unione europea rimane tuttora il maggiore esportatore e importatore di beni e servizi, a livello globale, insieme alla Cina e agli Stati Uniti;
     l'Unione europea ha tradizionalmente assunto, nelle sedi negoziali internazionali, un approccio favorevole alla liberalizzazione degli scambi e all'abolizione, o quanto meno alla riduzione, di dazi e barriere alla libera circolazione di merci e servizi;
     negli anni più recenti, la crescita costante del peso delle economie emergenti, in particolare della Cina, ha comportato una redistribuzione delle quote di mercato a scapito dei Paesi europei, anche per effetto di pratiche commerciali spesso sleali;
     di fronte alla persistenza di comportamenti scorretti da parte di alcuni Paesi, negli anni più recenti l'Unione europea si è vista costretta a fare ricorso a specifiche misure volte a contrastare l'ampio ricorso al dumping e alle sovvenzioni ingiustificate ai danni dei sistemi produttivi europei. A tal fine, sono stati adottati strumenti di difesa commerciale la cui efficacia è oggetto di puntuale monitoraggio da parte della Commissione europea;
     l'Italia, per la elevata vocazione manifatturiera, è fra i Paesi più interessati allo sviluppo di un leale e corretto sistema di scambi commerciali e, allo stesso tempo, fra quelli che hanno subito l'accelerazione della competizione a livello globale tradottasi in una contrazione delle proprie attività manifatturiere di circa il 25 per cento;
     gli scenari evidenziano una costante escalation del contenzioso fra alcuni dei maggiori attori internazionali cui si accompagna lo stallo dei negoziati di Doha da cui è discesa una prevalenza del ricorso ad accordi bilaterali;
     i dati che emergono dalla relazione annuale della Commissione europea in esame presentano alcuni elementi di criticità accanto ad aspetti indubbiamente positivi;
     in particolare, le misure antidumping e antisovvenzioni adottate dalla Commissione europea, e fortemente caldeggiate, tra gli altri, dall'Italia, hanno prodotto effetti sicuramente positivi, in particolare laddove hanno comportato una drastica riduzione dei flussi di importazione, specie dalla Cina, pregiudizialmente sleali;
     allo stesso tempo, dalle attività di monitoraggio e inchiesta sono emerse la necessità di istituire misure di salvaguardia Pag. 3sulle importazioni di alcuni prodotti, a partire dall'acciaio, e l'esigenza di fronteggiare con la giusta fermezza la persistenza di comportamenti scorretti, quale l'elusione dei vincoli imposti alle importazioni di provenienza dalla Cina, attraverso la loro effettuazione sotto falsa identità;
     preso atto dei dati e delle valutazioni acquisiti nel corso delle audizioni svolte;
     rilevata la necessità che il presente documento sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,

impegna il Governo ad adoperarsi affinché, in sede di negoziato nelle sedi europee, siano rappresentate le seguenti questioni:

    a) a sostenere il lavoro di monitoraggio svolto dalla Commissione europea, in termini sempre più puntuali ed accurati, mano a mano che si consolidano le conoscenze e le competenze, sulle pratiche antidumping e le sovvenzioni concesse da alcuni Paesi per acquisire quote di mercato ai danni delle imprese europee nonché l'attività di inchiesta e i procedimenti antielusivi posti in essere direttamente dalla Commissione europea;
     b) a sostenere, in tutte le sedi, le iniziative della Commissione europea per garantire una corretta applicazione delle regole e degli accordi assunti nell'ambito del WTO;
     c) a sollecitare tutte le competenti amministrazioni nazionali affinché rafforzino l'efficienza e la capacità di intervenire tempestivamente degli apparati chiamati a vigilare sull'applicazione delle difese assunte a livello europeo per assicurare la correttezza degli scambi evitando le importazioni pregiudizievoli sleali;
     d) a sollecitare le Istituzioni europee perché definiscano quanto prima un quadro di regole certo ed efficace per quanto concerne la prevenzione delle falsificazioni con particolare riferimento alle produzioni tipiche o protette, che sottraggono ingenti quote di mercato ai sistemi produttivi europei e, in particolare, alle imprese italiane che molto spesso, per le limitate dimensioni che le contraddistinguono, non sono in grado di sostenere gli oneri connessi alla protezione delle proprie produzioni e al contrasto degli abusi;
     e) a promuovere l'adozione di una disciplina più puntuale, anche a tutela dei consumatori oltre che delle imprese europee, per garantire la massima trasparenza e la riconoscibilità dei beni prodotti nell'ambito dell'Unione europea, con particolare riguardo a quelli che hanno un forte radicamento con i territori di riferimento;
     f) a favorire l'implementazione delle attività tecniche specifiche svolte dalla Commissione europea, finalizzate ad accrescere nelle PMI la consapevolezza degli strumenti di difesa commerciale.