Doc. XVIII, N. 1

VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)

DOCUMENTO FINALE A NORMA DELL'ARTICOLO 127, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO, SU:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una nuova agenda europea per la cultura (COM(2018)267 final)

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura (COM(2018)268 final).

Approvato il 7 agosto 2018

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  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminate congiuntamente le due Comunicazioni della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolate «Una nuova agenda europea per la cultura (COM(2018)267 final)» e «Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura (COM(2018)268 final)»;
   tenuto conto delle osservazioni formulate dal Consiglio regionale delle Marche con la risoluzione approvata nella seduta n. 105 del 17 luglio 2018;
   tenuto conto del parere espresso dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   premesso che:
    la Commissione europea intende dare seguito all'auspicio – formulato dai leader degli Stati membri e delle istituzioni europee in occasione del 60o anniversario della firma dei trattati di Roma e ribadito nella riunione di Göteborg del novembre 2017 e nel Consiglio europeo del dicembre 2017– di un'Unione europea «in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica (...), un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale» (Dichiarazione di Roma, marzo 2017);
    la Commissione europea – sulla base dell'agenda del Vertice di Göteborg del novembre 2017 e del mandato conferitole dal Consiglio europeo del dicembre 2017 – sta lavorando per definire politiche in materia di formazione, istruzione e cultura a favore dei giovani, in vista di un'Unione in cui i giovani ricevano la migliore istruzione e la migliore formazione possibili e possano studiare e trovare lavoro in tutto il continente e in cui il patrimonio culturale comune sia preservato e la diversità culturale promossa;
    la Commissione europea, nel sottolineare che «è interesse di tutti gli Stati membri sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per occupazione, giustizia sociale e cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l'identità europea in tutta la sua diversità», riconosce la cultura come importante fattore di promozione della coesione dei popoli europei e di sviluppo dello spirito di comunità;
    la Commissione cultura della Camera dei deputati condivide gli obiettivi e le linee di indirizzo esposte dalla Commissione europea nelle due comunicazioni, che delineano un percorso di sempre maggiore valorizzazione della cultura, con l'obiettivo di far sì che questa venga incardinata in ogni aspetto della vita pubblica e politica, pur nelle sue molteplici sfaccettature, e diventi uno dei tratti distintivi e fondanti delle politiche europee;
    è necessario fornire ai giovani gli strumenti per decodificare la realtà che vivono e ben prepararli, in termini di competenze, ad essere competitivi nell'arena globale del mercato del lavoro;

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) è necessario accrescere la dotazione finanziaria europea nel settore della promozione della cultura e del sostegno alla crescita e all'inserimento lavorativo Pag. 3dei giovani nelle imprese e nelle attività collegate all'arte e alla cultura;
   b) la Commissione europea dovrebbe individuare efficaci misure di promozione dello sviluppo intellettuale e culturale degli infanti (bambini fino a sei anni), reperendo inoltre maggiori risorse per le politiche in questo ambito; più in generale, occorre che l'Europa adotti misure concrete a favore dell'infanzia, stabilendo adeguati finanziamenti sia per il sostegno di progetti di produzione culturale per questa fascia di età – campo nel quale l'Italia ha eccellenze editoriali e creative – sia per l'effettivo accesso del maggior numero di bambini a questi prodotti;
   c) particolare attenzione va prestata dalle istituzioni europee – ed internamente dai singoli Paesi – alle periferie, intese nel senso lato di periferie culturali, urbane e nazionali; occorre andare incontro al tipo di pubblico – proprio di certe aree metropolitane e delle zone rurali – sul quale le iniziative non solo europee, ma anche nazionali di promozione della cultura rischiano di non attecchire, non produrre effetti e non avere ricadute; occorre dare la possibilità a fasce di popolazione sempre più ampie e a soggetti proponenti sempre più diversificati di partecipare davvero allo sviluppo culturale e creativo; raggiungere le periferie significa infatti assicurare una maggiore diffusione della cultura europea, che, fra gli altri, non può non guardare ai Paesi vicini nell'area del Mediterraneo e dei Balcani;
   d) è essenziale rafforzare e perfezionare metodi e strumenti di valutazione delle potenzialità delle iniziative proposte dalle industrie culturali europee; pur mantenendo l'assoluta centralità del sistema di valutazione di tipo quantitativo, si inseriscano, a completamento, anche forme di valutazione qualitativa di tipo consultivo, che stabiliscano i parametri entro cui inquadrare la valutazione finale;
   e) si auspica la considerazione e l'analisi anche degli impatti sociali che le iniziative raggiungono sui territori;
   f) è fondamentale comprendere l'importanza di cogliere ogni occasione offerta ai giovani dall'Unione europea in materia di scambi finalizzati alla formazione e all'istruzione professionale, lavorando per promuovere l'avvio di ulteriori iniziative europee finalizzate a incentivare la mobilità sul territorio europeo, prima e dopo il conseguimento dei titoli di studio;
   g) là dove vi sia un'attenta valorizzazione della formazione e delle possibilità di mobilità per i professionisti del comparto culturale e creativo, è necessario considerare – tra le misure a sostegno delle giovani imprese del settore – una strategia orientata alla stabilizzazione occupazionale ed economica dedicata a questi giovani professionisti, costruita sulla consapevolezza che non può esistere differenza nella quantificazione del valore del lavoro creato da uomini o donne;
   h) è importante fare in modo che tutte le opportunità di fruizione culturale e di formazione e mobilità sul territorio europeo siano concepite sin dall'inizio come pienamente accessibili al più ampio pubblico possibile di giovani, senza considerare preferenze o ingiusti criteri di esclusione di sorta;
   i) è opportuno istituire percorsi di istruzione comuni per tutti gli studenti delle scuole medie superiori degli Stati membri aventi come finalità la conoscenza e la comprensione delle istituzioni e delle politiche poste in essere a livello europeo: corsi appositi potrebbero essere previsti nell'ambito della programmazione europea relativa al periodo 2021-2027, attraverso specifiche linee di finanziamento;
   l) nelle fasi di selezione e valutazione dei progetti concorrenti per l'accesso a finanziamenti europei, occorre garantire un'attenta analisi non solo delle proposte avanzate, ma anche della solidità delle imprese creative che le propongono, nonché delle strategie di crescita di tali imprese, del loro assetto organizzativo interno e dell'impatto sociale della loro attività; sul piano nazionale risulta poi importante comprendere l'entità dell'utilizzo dei finanziamenti europei in materia di cultura e di misure Pag. 4a sostegno della formazione e della crescita della gioventù;
   m) appare opportuno che, ferme restando le esigenze di controllo e trasparenza, siano introdotte misure di semplificazione nell'accesso alle procedure di richiesta, gestione e rendicontazione dei fondi;
   n) in generale, in considerazione della rilevantissima entità del patrimonio culturale italiano – che, con riguardo ai soli siti patrimonio dell'umanità, conta il maggior numero di siti inclusi nella lista UNESCO – si evidenzia la opportunità di promuovere maggiormente, nello spazio europeo, il ruolo dell'Italia come Paese promotore e guida in ambito culturale.

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ALLEGATO

PARERE DELLA XIV COMMISSIONE
(politiche dell'unione europea)

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminate ai sensi dell'articolo 127, comma l del Regolamento, le comunicazioni della Commissione UE «Una nuova agenda europea per la cultura», COM(2018)267 e «Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura», COM(2018)268;
   preso atto della risoluzione n. 75 trasmessa ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della legge n. 234 del 2012, dall'Assemblea legislativa delle Marche, con cui la ·suddetta regione ha trasmesso a questa commissione il parere sulla comunicazione COM(2018)268;
   premesso che:
    entrambe le comunicazioni si inseriscono in una serie di misure non legislative volte a promuovere e potenziare le politiche culturali e a salvaguardia del patrimonio cultura, unitamente alle politiche per i giovani e per la loro formazione;
    la nuova agenda europea per la cultura dà seguito all'auspicio che i leader dei 27 Stati membri e delle Istituzioni europee hanno formulato nel marzo del 2017, in occasione del 60o anniversario della firma dei trattati di Roma, per la costruzione di un'UE più inclusiva e più equa anche grazie al contributo di risorse come cultura, innovazione e creatività;
    nella Dichiarazione di Roma, i leader degli Stati membri e delle Istituzioni europee si prefiggevano di fare dell'Unione europea un luogo «in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica»;
    tale obiettivo è stato confermato dalla riunione di Göteborg del novembre 2017 e quindi dal Consiglio europeo del dicembre 2017;
    con la nuova agenda per la cultura, la Commissione europea assegna alla risorsa culturale un importante ruolo sia nella costruzione e condivisione di un'identità europea, sia nella crescita dei settori produttivi ed economici riferibili e dipendenti dal fattore culturale, anche alla luce del contributo positivo da questi offerto negli ultimi anni alla crescita economica e commerciale dei Paesi dell'UE;
    le azioni illustrate nella comunicazione in esame trovano fondamento giuridico nell'articolo 3 del Trattato sull'Unione europea e nell'articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea in virtù dei quali, ferma restando la competenza esclusiva degli Stati membri nel settore della politica culturale, è ruolo dell'Unione incoraggiare la cooperazione e appoggiare ed integrare le azioni degli Stati membri;
    nella seconda comunicazione in esame, dedicata alle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura, «Costruire un'Europa più forte», la Commissione europea illustra il modo in cui sta dando attuazione all'agenda del vertice tenutosi a Göteborg nel novembre del 2017 e al mandato conferitole dal Consiglio europeo del dicembre 2017 per la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025;
    la Commissione europea elenca le iniziative ritenute, a tale fine, strategiche, Pag. 6segnalando in particolare: il riconoscimento reciproco automatico dei diplomi conseguiti in uno Stato membro, o dei periodi di studio; programmi per migliorare la conoscenza delle lingue degli altri Stati membri;
    l'introduzione entro il 2021 di una carta europea dello studente; la costituzione di università europee, come passaggio preliminare alla introduzione di titoli di laurea europei; il potenziamento della scuola di governance europea e transnazionale istituita per iniziativa dell'Istituto universitario europeo di Firenze; la creazione di centri di eccellenza per l'istruzione e la formazione professionale, per promuovere competenze tecnico-professionali di alto livello;
    considerata positivamente la possibilità che siano introdotte azioni volte a promuovere l'apprendimento delle lingue degli Stati membri nelle scuole dell'infanzia favorendo, insieme all'apprendimento linguistico, lo sviluppo all'apertura e al confronto interculturale, anche attraverso didattiche innovative come il metodo CLIL, già a partire dalla scuola primaria, attività ludiche e, in generale, metodi di apprendimento integrati di contenuto e lingua;
    sottolineato che la costituzione di università europee, come passaggio preliminare alla introduzione di titoli di laurea europei, dovrebbe avvenire nel riconoscimento della storia e dell'eccellenza della tradizione dell'Accademia e dell'università italiana;
    rilevata la necessità del riconoscimento reciproco automatico dei diplomi conseguiti in uno Stato membro, o dei periodi di studio;
    tenuto conto della necessità di garantire un accesso più ampio e semplice ai fondi europei, pur nel rispetto dei più elevati standard di trasparenza e controllo;
    auspicata la promozione nella scuola dell'attenzione alla qualità delle relazioni e del benessere a tutti i livelli tra insegnanti, bambini, ragazzi, genitori, personale ATA, anche attraverso una più interattiva formazione degli insegnanti attenta ai processi cognitivi e dell'apprendimento e il rafforzamento di un'alleanza scuola-famiglia, che comprenda percorsi formativi condivisi su come gestire le relazioni e le problematiche della scuola;
    rilevata l'opportunità di garantire la dovuta attenzione allo sviluppo del potenziale emotivo relazionale degli studenti in modo tale da rafforzare in loro autostima e autonomia nel vivere i contesti e il loro ambiente;
    riconosciuta la necessità di promuovere percorsi di istruzione comuni finalizzati alla conoscenza e alla comprensione delle Istituzioni e delle politiche poste in essere a livello europeo e delle culture dei territori che caratterizzano l'Europa;
    rilevata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alle Istituzioni europee;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

  valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare che, nelle competenti sedi europee:
   a) possano essere introdotte, ferme restando le esigenze di controllo e trasparenza, misure di semplificazione delle procedure di accesso ai fondi;
   b) possa essere favorita la partecipazione delle scuole italiane ai bandi dell'Unione europea, nonché l'accesso delle medesime ai fondi europei per la formazione linguistica e per la mobilità degli insegnanti, anche introducendo servizi e strumenti di assistenza e consulenza per la preparazione dei bandi;Pag. 7
   c) venga promosso l'avvio di percorsi di istruzione, comuni per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado degli Stati membri, finalizzati alla conoscenza e alla comprensione delle Istituzioni e delle politiche poste in essere a livello europeo, da inserire nella prossima programmazione europea relativa agli anni 2021-2027, attraverso specifiche linee di finanziamento;
   d) si prevedano attività di formazione per i funzionari delle scuole che possano agevolare la presentazione di progetti.