Doc. XII-quinquies, N. 24

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'OSCE

Sessione Annuale di Lussemburgo

Risoluzione su «La situazione della sicurezza e dei diritti umani in Abcasia e nella regione di Tskhinvali/Ossezia del sud (Georgia)»

Trasmessa il 24 settembre 2019

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RISOLUZIONE SU «LA SITUAZIONE DELLA SICUREZZA E DEI DIRITTI UMANI IN ABCASIA E NELLA REGIONE DI TSKHINVALI /OSSEZIA DEL SUD (GEORGIA)»

  1. Guidata dai principi della Carta delle Nazioni Unite e dall'insieme delle norme, dei principi e degli impegni dell'OSCE, a cominciare dall'Atto finale di Helsinki, la Carta di Parigi, il Documento di Helsinki del 1992, il Documento di Budapest del 1994, il Documento di Lisbona del 1996, e la Carta per la sicurezza europea, approvata al Vertice di Istanbul del 1999,

  2. Ricordando i documenti in materia dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE, in particolare le dichiarazioni di Oslo (2010), Monaco (2012), Tbilisi (2016) e Berlino (2018),

  3. Ricordando la Dichiarazione universale dei diritti umani, le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla Georgia, le Risoluzioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sullo status degli sfollati interni e dei rifugiati dell'Abcasia, in Georgia, e della regione di Tskhinvali /Ossezia del Sud, in Georgia, la Risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell'ONU sulla Cooperazione con la Georgia, e la decisione dei delegati dei ministri del Consiglio d'Europa sul Consiglio d'Europa e il conflitto in Georgia, e accogliendo con soddisfazione le relazioni del Segretario Generale delle Nazioni Unite, dell'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite e del Segretario Generale del Consiglio d'Europa, redatte conformemente alla suddette risoluzioni e decisioni,

  4. Felicitandosi per le priorità della Presidenza slovacca, in particolare per la prevenzione, la mediazione e la mitigazione dei conflitti prestando attenzione alle persone che ne sono colpite,

  5. Ribadendo il pieno appoggio alla sovranità e all'integrità territoriale della Georgia nei suoi confini riconosciuti a livello internazionale,

  6. Esprimendo grave preoccupazione per il fatto che la Georgia è privata della possibilità di esercitare la sua legittima giurisdizione sul suo territorio a causa dell'occupazione illecita da parte della Federazione Russa e delle misure prese in vista dell'annessione di fatto dell'Abcasia, Georgia, e della regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud, Georgia, e sottolineando la responsabilità primaria della Federazione Russa, in quanto potenza occupante, delle gravi violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali sul terreno,

  7. Condannando fermamente il deterioramento della sicurezza, dei diritti umani e della situazione umanitaria nei territori occupati della Georgia a causa delle azioni illecite della Federazione Russa, in particolare l'intensificazione dello spiegamento di forze militari e di esercitazioni militari, l'istallazione di barriere di filo spinato e altre barriere artificiali lungo la linea d'occupazione, la discriminazione etnica nei confronti dei georgiani che risiedono in Abcasia, in Georgia, e nella regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud, in Georgia, in particolare casi accertati di omicidio, tortura, maltrattamenti, rapimenti e detenzione illegittima, misure restrittive dei diritti relativi alla libertà di circolazione e di residenza, all'alloggio, alla terra e alla proprietà, nonché il divieto di insegnare nella lingua georgiana autoctona e l'introduzione della pena di morte nella regione dell'Abcasia occupata in violazione del diritto fondamentale alla vita,

  8. Condannando fermamente l'omicidio dei cittadini georgiani – Archil Tatunashvili, Pag. 3Giga Otkhozoria, e Davit Basharuli – da parte dei rappresentanti dei regimi d'occupazione russi a Sokhumi e Tskhinvali, e il recente decesso di uno sfollato georgiano, Irakli Kvaratskhelia, detenuto nella base militare russa stazionata illecitamente nella regione occupata dell'Abcasia, in Georgia,

  9. Ribadendo il proprio sostegno ai diritti fondamentali di centinaia di migliaia di sfollati interni e rifugiati espulsi dall'Abcasia, in Georgia, e dalla regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud, in Georgia, a seguito di una serie di ondate di pulizia etnica, di ritornare nei loro luoghi di origine in condizioni di sicurezza e dignità,

  10. Esprimendo grave preoccupazione per il fatto che gli osservatori internazionali dei diritti umani continuano a vedersi negare l'accesso all'Abcasia e alla regione di Tskhinvali/Ossezia meridionale, in Georgia, dalla Federazione Russa che esercita il controllo effettivo su queste regioni,

  11. Dichiarandosi profondamente preoccupata dal fatto che la Missione d'osservazione dell'UE, che rimane l'unico meccanismo di controllo internazionale in Georgia dalla chiusura delle missioni di osservazione dell'OSCE e dell'ONU, continua a vedersi negato l'accesso alle regioni occupate, in violazione del suo mandato che copre l'intero territorio della Georgia nei suoi confini riconosciuti a livello internazionale,

  12. Riconoscendo la necessità di una soluzione pacifica del conflitto tra la Federazione Russa e la Georgia nel pieno rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di quest'ultima entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, e sottolineando l'importanza dell'attuazione dell'Accordo di cessate il fuoco del 12 agosto 2008 mediato dall'Unione Europea, che prevede in particolare il ritiro delle forze militari e di sicurezza della Federazione Russa dal territorio georgiano e l'istituzione di meccanismi di sicurezza internazionali all'interno dell'Abcasia e della regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud in Georgia,

  13. Riconoscendo la necessità di conseguire risultati concreti nelle Discussioni internazionali di Ginevra, un formato negoziale importante per affrontare i problemi legati alla sicurezza e i problemi umanitari derivanti dall'aggressione militare su vasta scala da parte della Federazione Russa, conformemente all'accordo di cessate il fuoco del 12 agosto 2008 mediato dall'UE,

  14. Esprimendo il proprio fermo appoggio ai Meccanismi di prevenzione degli incidenti e d'intervento (Incident Prevention and Response Mechanisms – IPRMs) messi in atto a Ergneti e Gali che contribuiscono a rispondere ai bisogni urgenti della popolazione colpita dal conflitto e a prevenire l'intensificazione del conflitto, e rilevando l'importanza della riattivazione dell'IPRM a Gali senza ulteriori indugi e nel pieno rispetto dei principi fondanti e delle regole di base,

  15. Sottolineando l'importanza della riconciliazione e della creazione di un clima di fiducia tra le comunità divise dalla guerra e dalla linea d'occupazione,

  L'Assemblea Parlamentare dell'OSCE:

  16. Esorta la Federazione Russa a rispettare le norme e i principi fondamentali del diritto internazionale e ad annullare la sua decisione illecita relativa al riconoscimento della cosiddetta indipendenza dei territori occupati della Georgia;

  17. Chiede alla Federazione Russa di attuare l'Accordo di cessate il fuoco del 12 agosto 2008 mediato dall'UE, in particolare di ritirare le sue forze militari e di sicurezza dal territorio georgiano e di eliminare gli ostacoli alla creazione di meccanismi di sicurezza internazionali in Abcasia e nella regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud in Georgia;

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  18. Chiede alla Federazione Russa, in quanto potenza che esercita il controllo effettivo dei territori occupati della Georgia, di porre fine alle sue misure illegali e alle violazioni dei diritti umani, in particolare morte, rapimenti, detenzioni illecite, torture e maltrattamenti, molestie, i cosiddetti procedimenti penali e altre violazioni determinate da motivi politici nonché discriminazione etnica nei confronti delle persone che risiedono nei territori occupati della Georgia e lungo la linea di occupazione;

  19. Invita vivamente la Federazione Russa a eliminare tutti gli ostacoli che impediscono di porre fine all'impunità nei casi di omicidio di cittadini georgiani e a consegnare i responsabili di tali omicidi alla giustizia;

  20. Accoglie favorevolmente la Risoluzione del Parlamento georgiano sulle «violazioni evidenti dei diritti umani in Abcasia e nella regione di Tskhinvali occupata dalla Federazione Russa e sulla lista Otkhozoria-Tatunashvili» del 21 marzo 2018 nonché del decreto applicativo del 26 giugno 2018 del governo georgiano sull'approvazione della lista, e chiede agli Stati partecipanti dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE di imporre, conformemente alla citata Risoluzione, sanzioni/misure restrittive alle persone accusate e condannate per omicidio, rapimento, tortura e trattamenti disumani e lesioni gravi dei cittadini della Georgia, nonché per aver occultato tali reati nei territori occupati, quale misura preventiva per porre fine all'impunità ed evitare ulteriori gravi violazioni dei diritti umani nei territori occupati della Georgia;

  21. Invita vivamente la Federazione Russa ad autorizzare il ritorno nei loro luoghi di origine, in condizioni di sicurezza e dignità, di centinaia di migliaia di sfollati interni e rifugiati espulsi con la forza dall'Abcasia e dalla regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud in Georgia;

  22. Invita vivamente la Federazione Russa ad autorizzare l'accesso dei meccanismi internazionali di tutela dei diritti umani, ivi compresi le strutture esecutive dell'OSCE competenti, all'Abcasia e alla regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud in Georgia;

  23. Appoggia la politica di risoluzione pacifica dei conflitti della Georgia, in particolare il rispetto da parte di tale paese dell'Accordo di cessate il fuoco del 12 agosto, nonché l'affermazione e l'attuazione unilaterali dell'impegno a non ricorrere alla forza, ed esorta la Federazione Russa a fare altrettanto;

  24. Sostiene l'impegno costruttivo della Georgia nelle Discussioni internazionali di Ginevra, la sua politica di dialogo con la Federazione Russa, nonché le iniziative di riconciliazione e di creazione di un clima di fiducia tra le comunità divise dalla guerra e dalla linea d'occupazione;

  25. Appoggia l'iniziativa di pace del governo della Georgia – «Un passo verso un futuro migliore», che mira a migliorare le condizioni socio-economiche e umanitarie delle persone residenti in Abcasia e nella regione di Tskhinvali/Ossezia del Sud, nonché a incoraggiare i contatti interpersonali e a creare un clima di fiducia tra le comunità divise;

  26. Invita la Presidenza dell'OSCE a intensificare gli sforzi per ristabilire una piena presenza dell'OSCE in Georgia che abbia accesso a tutto il territorio del paese entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale.