Doc. IV-ter, N. 28-A

RELAZIONE

DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

(Relatore: SARRO)

sulla

RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ, AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE

nei confronti della deputata

MORANI

(procedimento n. 8186/17 RGNR – n. 5717/18 RG GIP)

PERVENUTA DAL TRIBUNALE DI BERGAMO – UFFICIO GIP-GUP

il 27 aprile 2022

Presentata alla Presidenza il 20 luglio 2022

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  Onorevoli Colleghi! – La Giunta per le autorizzazioni riferisce su una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal Tribunale di Bergamo-Ufficio GIP/GUP nell'ambito di un procedimento penale pendente nei confronti della deputata Alessia Morani, pervenuta alla Camera il 27 aprile 2022.
  La Giunta ha dedicato all'esame della questione le sedute del 5 maggio, del 22 e 29 giugno e del 12 luglio 2022, delle quali si allegano i resoconti.
  La richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità ha ad oggetto un procedimento penale originato dalla denuncia-querela di Giacomo Lodovici, consigliere comunale di minoranza del comune di Lallio (BG), nei confronti della deputata Alessia Morani. All'on. Morani è contestato il reato di diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di pubblicità, con l'aggravante dell'attribuzione di un fatto determinato (articolo 595, secondo e terzo comma, c.p.).
  La richiesta è pervenuta in data 27 aprile 2022, dopo che il giudice per le indagini preliminari, con ordinanza del 31 marzo 2022, ha ritenuto infondata l'eccezione di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione sollevata dall'indagata e ha sospeso il procedimento, disponendo la trasmissione di copia degli atti alla Camera dei deputati.
  La denuncia-querela è stata presentata il 30 giugno 2017 dal consigliere Lodovici, che si è anche costituito parte civile, per dichiarazioni rese dalla deputata nel corso della trasmissione televisiva Matrix andata in onda l'11 aprile 2017. I fatti risalgono quindi alla XVII legislatura, nella quale – come nell'attuale – l'on. Morani era deputata. Nella trasmissione televisiva si discuteva di Agenzia delle entrate, di cartelle esattoriali e di burocrazia e, tra i casi esposti, vi era quello della sanzione amministrativa di oltre mille euro che era stata comminata all'associazione genitori A.Ge. di Lallio, la cui presidente era presente in studio. L'associazione era stata sanzionata a seguito di un esposto presentato dal consigliere Lodovici sulla verifica della regolarità delle procedure amministrative seguite nell'organizzazione, da parte della citata associazione, di una camminata non competitiva per bambini. A seguito dell'esposto era emerso che l'associazione aveva omesso di presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per la distribuzione gratuita di merende nel punto di ristoro organizzato lungo il percorso della camminata, in violazione di quanto disposto dalla legge regionale lombarda. Nella denuncia-querela si segnala, nel merito, che l'associazione ha prestato acquiescenza rispetto alla sanzione, formulando istanza di pagamento rateale della sanzione medesima, salvo poi – attraverso esternazioni pubbliche della presidente – riferire la vicenda alla stampa, che se ne è occupata in termini che il querelante ritiene semplicistici e paradossali, parlando di una multa comminata per «avere spalmato la marmellata sulle fette biscottate». Nella trasmissione televisiva dell'11 aprile 2017, dopo che la presidente dell'associazione aveva raccontato la vicenda, commentata anche dal conduttore Porro, l'on. Morani è intervenuta sostenendo che non si trattava di un problema di burocrazia perché, essendo stato presentato un esposto, il pubblico ufficiale aveva l'obbligo di procedere, altrimenti avrebbe commesso un reato. Secondo l'on. Morani si era trattato di «un problema di un cretino che fa una segnalazione», che aveva obbligato il pubblico ufficiale a procedere; in conseguenza di tale problema, rappresentato dal «cretino a monte che fa la segnalazione», si era determinato il fatto che le mamme dell'associazione erano «state multate ingiustamente ma perché un cretino ha fatto un esposto». Il consigliere Lodovici, benché non espressamente nominato dalla deputata, ha sporto denuncia-querela in quanto, essendo il fatto assurto agli «onori della cronaca», quantomeno locale, egli risultava pienamente identificabile e Pag. 3oggetto di denigrazione «pesantemente ed in modo del tutto gratuito ed ingiustificato».
  Il 14 maggio 2018 il pubblico ministero ha ritenuto le affermazioni della deputata non coperte da insindacabilità ai sensi dell'articolo 68 della Costituzione, ma ha comunque chiesto l'archiviazione per tenuità del fatto (articolo 131-bis c.p.). La richiesta di archiviazione, alla quale si è opposta la parte civile, non è stata accolta dal GIP il quale, con ordinanza dell'8 luglio 2019, ha obbligato il PM a formulare l'imputazione a carico dell'indagata. Incidentalmente, si segnala che il procedimento ha anche determinato una pronuncia della quinta sezione penale della Corte di cassazione del 10 novembre 2021, per dissidi procedurali tra PM e GIP.
  Ad ogni modo, nell'udienza preliminare del 3 marzo 2022 la difesa dell'on. Morani ha eccepito l'insindacabilità delle opinioni espresse dall'imputata, mentre il PM ha rilevato che non si trattava di opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare. Il GIP ha quindi invitato le parti a meglio specificare le proprie richieste e fissato una nuova udienza. Pertanto, l'11 marzo 2022 la difesa dell'on. Morani ha depositato una memoria difensiva scritta. Nella memoria è evidenziato che, nel contesto di una trasmissione nella quale «con particolare riguardo alla società di Riscossione Sicilia S.p.A.» si discuteva degli eccessi della burocrazia, l'argomento della multa all'associazione dei genitori di Lallio era stato introdotto dal conduttore «in stretta connessione con l'agenzia di riscossione siciliana» e che la deputata aveva «semplicemente precisato che non si trattava – come invece affermato dal conduttore – di un problema di burocrazia ma della sconsiderata decisione di chiunque (e non del sig. Lodovici che non ha mai nominato) determini l'avvio di un procedimento amministrativo (...) al di fuori di qualsivoglia ragionevolezza». Pertanto la critica, «riferita generalmente all'iniziativa e non alla persona del Lodovici (mai nominato né conosciuto)» sarebbe coperta da insindacabilità in quanto l'articolo 3, comma 1, della legge n. 140 del 2003 «espressamente ne prevede l'applicabilità ad ogni attività ... di critica ... espletata anche fuori del Parlamento». Pertanto la difesa ha chiesto il non luogo a procedere per applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione oppure, in subordine, la sospensione del procedimento e la trasmissione degli atti alla Camera dei deputati ai sensi della legge n. 140 del 2003.
  Nell'udienza del 17 marzo 2022 il PM ha rilevato che «le dichiarazioni rese dall'imputata contestate nel capo di imputazione non sono minimamente riconducibili ad alcuna attività parlamentare sia pure atipica» ma ha aderito alla richiesta della difesa di sospensione del procedimento e trasmissione degli atti alla Camera. La parte civile ha chiesto la fissazione dell'udienza alla prima data utile dopo la scadenza del termine di legge per la deliberazione della Camera sull'insindacabilità.
  Come già detto, il 31 marzo 2022 il GIP, ritenendo che le dichiarazioni esulino «sia dalla attività parlamentare propria sia da quella divulgativa connessa», non ha accolto l'eccezione di insindacabilità e ha sospeso il procedimento disponendo la trasmissione di copia degli atti alla Camera dei deputati.
  Nella nota trasmessa alla Giunta ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento, l'on. Morani ha sostanzialmente ribadito quanto da lei sostenuto già in sede giudiziaria.
  L'on. Morani, in particolare, ha ricordato di essere stata invitata a partecipare alla trasmissione televisiva Matrix su Canale 5 in qualità di parlamentare interessata alla soppressione di Equitalia e ai problemi burocratici determinati dalla «rottamazione» delle cartelle esattoriali.
  Il tema affrontato nel talk show riguardava la società di Riscossione Sicilia S.p.A., per la quale era presente in studio il Presidente. In un generale contesto in cui si discuteva dell'«eccesso di burocrazia», la deputata ha ricordato di essere stata specificamente interpellata dal conduttore sull'operato di un Comune in provincia di Bergamo, che aveva comminato alla locale Associazione Genitori A.GE una multa di euro 1.032,00, in quanto alcune mamme, senza preventiva autorizzazione amministrativa, avevano distribuito fette con la Pag. 4marmellata ai bambini partecipanti a una passeggiata organizzata a scopo benefico.
  Secondo quanto riferito nella nota trasmessa dall'interessata alla Giunta, il conduttore televisivo Nicola Porro ha perciò posto la vicenda riguardante l'irrogazione di tale multa in stretta connessione con la questione dell'agenzia di riscossione siciliana. Egli ha infatti testualmente affermato: «sono volontari, si occupano di bambini, fanno una ficata, cioè si mettono a far correre 'sti bambini e si devono prendere 1.032,00 di multa ed io dico, nel frattempo, a Fiumefreddo, gli chiudono Equitalia ...». Nella nota trasmessa si evidenzia che in questo momento, in tale unitario contesto dialettico, l'on. Morani ha espresso il suo disappunto circa la presentazione dell'esposto che aveva determinato l'applicazione della sanzione pecuniaria, a suo parere eccessivamente gravosa, nei confronti delle mamme organizzatrici dell'iniziativa ludica di cui si è detto. L'on. Morani, inoltre, ha ricordato di avere precisato che non si trattava di un problema di burocrazia, ma della sconsiderata decisione di chiunque (e non del sig. Lodovici, che non ha mai né conosciuto né nominato) determini l'avvio di un procedimento amministrativo inarrestabile, in assenza di concreta esigenza di tutela, al di fuori di qualsivoglia ragionevolezza. Ciò in quanto, come ha affermato l'on. Morani stessa in trasmissione, «una volta che la segnalazione è stata fatta, poi il pubblico ufficiale non può far altro che procedere altrimenti si tratta di un reato».
  In conclusione, l'on. Morani ritiene che la sua critica, riferita genericamente all'iniziativa dell'esposto e non alla persona del Lodovici (che ha ribadito di non avere mai nominato né conosciuto e della cui identità è venuta a conoscenza solo nel momento in cui le è stata notificata la querela) non aveva alcun contenuto diffamatorio nei confronti del Lodovici stesso. L'espressione critica «colorita», utilizzata dall'on. Morani, era riferita genericamente a qualunque situazione in cui vengono proposte iniziative punitive nei confronti di cittadini che in maniera gratuita, volontaria e «innocua» organizzano eventi benefici. Nel caso di specie si trattava, per di più, di una iniziativa a scopo benefico per bambini, organizzata da una associazione di mamme.
  In conclusione, l'on. Morani ha ribadito che l'espressione da lei utilizzata possa considerarsi legittima e coperta da immunità, posto che l'articolo 3, comma 1, della legge n. 140 del 2003 – che dell'articolo 68 della Costituzione costituisce disposizione attuativa – ne prevede espressamente l'applicabilità ad ogni attività di critica espletata anche fuori del Parlamento.
  È apparso alla Giunta che il caso in esame evidenzi – ancora una volta – la necessità di richiamare l'esigenza di pervenire a un criterio ermeneutico della insindacabilità dei parlamentari che vada oltre la formalistica ricerca dell'atto tipico pregresso. In questa legislatura, la Giunta ha avuto modo di sottolineare più volte la necessità di superare tale puntiglioso formalismo, che non è assolutamente adeguato alle esigenze di un dibattito politico nel quale il parlamentare deve poter utilizzare tutti gli strumenti e i modi di comunicazione pubblica che sono propri della società attuale; modi che sono caratterizzati spesso – come nel caso della partecipazione alle trasmissioni televisive – da una necessità di immediatezza della comunicazione, che è inconciliabile con il predetto formalismo. Con riferimento al caso di specie, va rilevato che il parlamentare dovrebbe sentirsi libero di assicurare il proprio raccordo con l'opinione pubblica anche tramite l'uso dei mezzi di comunicazione, esercitando il diritto di critica nell'immediatezza dei tempi presupposti in tale contesto. A ciò si può inoltre aggiungere – pur senza entrare nel merito del giudizio che compete al giudice penale – che il fatto di cui è accusata l'on. Morani assume i connotati della «particolare tenuità» che, ai sensi dell'articolo 131-bis del codice penale, dovrebbe escludere la punibilità a prescindere dall'applicazione della prerogativa dell'insindacabilità. Tale circostanza, peraltro, era già stata rilevata dal pubblico ministero, che aveva infatti chiesto l'archiviazione delle accuse; richiesta di archiviazione che però non è stata accolta dal GIP, che invece ha disposto l'imputazione coatta. Tanto premesso, è stata quindi Pag. 5formulata la proposta alla Giunta di deliberare nel senso della insindacabilità.
  Sulla base delle predette argomentazioni, nella seduta del 12 luglio 2022, la Giunta ha ritenuto applicabile al caso di specie la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione e ha conseguentemente deliberato, all'unanimità dei Gruppi, nel senso della insindacabilità delle dichiarazioni della deputata Alessia Morani.

Carlo SARRO, relatore

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ALLEGATO

Estratto dei resoconti sommari delle sedute della Giunta per le autorizzazioni del 5 maggio, 22 e 29 giugno e 12 luglio 2022.

Giovedì 5 maggio 2022

Comunicazioni del Presidente.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che in data 27 aprile 2022 è pervenuta dal Tribunale di Bergamo una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità nei confronti della deputata Alessia Morani, relativa al procedimento penale n. 8186/17 RGNR – n. 5717/18 RG GIP (Doc. IV-ter, n. 28).

Mercoledì 22 giugno 2022

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Bergamo nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Alessia Morani (procedimento n. 8186/17 RGNR – n. 5717/18 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 28).

(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti della deputata Alessia Morani, pendente presso il tribunale di Bergamo – ufficio Gip-Gup (procedimento n. 8186/17 RGNR – n. 5717/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 28). Precisa che si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria il 27 aprile 2022, sulla quale ha affidato l'incarico di relatore al deputato Carlo Sarro.

  Carlo SARRO (FI), relatore, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento penale originato dalla denuncia-querela di Giacomo Lodovici, consigliere comunale di minoranza del comune di Lallio (BG), nei confronti della deputata Alessia Morani. All'on. Morani è contestato il reato di diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di pubblicità, con l'aggravante dell'attribuzione di un fatto determinato; l'intero fascicolo del procedimento è agli atti della Giunta. Fa presente che la denuncia-querela è stata presentata il 30 giugno 2017 dal consigliere Lodovici, che si è anche costituito parte civile, per dichiarazioni rese dalla deputata nel corso della trasmissione televisiva Matrix andata in onda l'11 aprile 2017. I fatti risalgono quindi alla XVII legislatura, nella quale – come nell'attuale – l'on. Morani era deputata. Sottolinea che nella trasmissione televisiva si discuteva di Agenzia delle entrate, di cartelle esattoriali e di burocrazia e, tra i casi esposti, vi era quello della sanzione amministrativa di oltre mille euro che era stata comminata all'Associazione genitori A.Ge. di Lallio, la cui presidente era presente in studio. L'associazione era stata sanzionata a seguito di un esposto presentato dal consigliere Lodovici sulla verifica della regolarità delle procedure amministrative seguite nell'organizzazione, da parte della citata associazione, di una camminata non competitiva per bambini. A seguito dell'esposto era emerso che l'associazione aveva omesso di presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per la distribuzione gratuita di merende nel punto di ristoro organizzato lungo il percorso della camminata, in violazione di quanto disposto dalla legge regionale lombarda. Osserva che nella denuncia-querela si segnala, nel merito, che l'associazione ha prestato acquiescenza rispetto alla sanzione, formulando istanza di pagamento rateale della sanzione, salvo poi – attraverso esternazioni pubbliche della presidente – riferire la vicenda alla stampa, che se ne è occupata in termini che il querelante ritiene semplicistici e paradossali. Nella trasmissione televisiva dell'11 aprile 2017, dopo che la presidente dell'associazione aveva raccontato la vicenda, commentataPag. 7 anche dal conduttore Porro, l'on. Morani è intervenuta sostenendo che non si trattava di un problema di burocrazia perché, essendo stato presentato l'esposto, il pubblico ufficiale aveva l'obbligo di procedere, altrimenti avrebbe commesso un reato. Evidenzia che secondo l'on. Morani il problema era stato dunque originato dalla presentazione di un esposto immotivato e rappresenta che, nel suo intervento, il presentatore dell'esposto, non esplicitamente nominato, è stato qualificato più volte come «cretino». Riferisce che il consigliere Lodovici, benché non espressamente nominato dalla deputata, ha sporto la denuncia-querela in quanto, essendo il fatto a suo giudizio assurto agli «onori» della cronaca, quantomeno locale, egli risultava pienamente identificabile e oggetto di denigrazione «pesantemente ed in modo del tutto gratuito ed ingiustificato». Riferisce che il pubblico ministero ha ritenuto le affermazioni della deputata non coperte da insindacabilità ai sensi dell'articolo 68 Cost. ma ha comunque chiesto l'archiviazione per tenuità del fatto e che tale richiesta non è stata accolta dal GIP, il quale ha disposto l'obbligo per il PM di formulare l'imputazione a carico dell'indagata. Segnala che il procedimento ha anche determinato una pronuncia della quinta sezione penale della Corte di cassazione del 10 novembre 2021, per dissidi procedurali tra PM e GIP che non rilevano in sede di Giunta. Rappresenta che, nell'udienza preliminare del 3 marzo 2022, la difesa dell'on. Morani ha eccepito l'insindacabilità delle opinioni espresse dall'imputata e che, l'11 marzo 2022, ha depositato una memoria difensiva scritta. Nella memoria è evidenziato che, nel contesto di una trasmissione nella quale «con particolare riguardo alla società di Riscossione Sicilia S.p.A.» si discuteva degli eccessi della burocrazia, l'argomento della multa all'associazione dei genitori di Lallio era stato introdotto dal conduttore «in stretta connessione con l'agenzia di riscossione siciliana» e che la deputata aveva «semplicemente precisato che non si trattava – come invece affermato dal conduttore – di un problema di burocrazia ma della sconsiderata decisione di chiunque (e non del sig. Lodovici che non ha mai nominato) determini l'avvio di un procedimento amministrativo (...) al di fuori di qualsivoglia ragionevolezza». Pertanto la critica, «riferita generalmente all'iniziativa e non alla persona del Lodovici (mai nominato né conosciuto)» sarebbe coperta da insindacabilità in quanto l'articolo 3, comma 1, della legge n. 140 del 2003 «espressamente ne prevede l'applicabilità ad ogni attività (...) di critica (...) espletata anche fuori del Parlamento». Fa presente che, nell'udienza del 17 marzo 2022, il PM ha rilevato che «le dichiarazioni rese dall'imputata contestate nel capo di imputazione non sono minimamente riconducibili ad alcuna attività parlamentare sia pure atipica» e che, il 31 marzo 2022 il GIP, ritenendo che le dichiarazioni esulino «sia dalla attività parlamentare propria sia da quella divulgativa connessa», non ha accolto l'eccezione di insindacabilità sollevata dalla difesa e ha sospeso il procedimento disponendo la trasmissione di copia degli atti alla Camera dei deputati. In conclusione, si riserva di avanzare una proposta dopo che l'interessata avrà fornito i chiarimenti ritenuti opportuni, personalmente o tramite l'invio di note scritte, ai sensi dell'articolo 18 del regolamento, e dopo il dibattito che ne seguirà.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'interessata a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive. Si riserva pertanto di convocare la Giunta in una prossima seduta per il seguito dell'esame della domanda in titolo.

Mercoledì 29 giugno 2022

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Bergamo nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Alessia Morani (procedimento n. 8186/17 RGNR – n. 5717/18 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 28).

(Rinvio dell'esame).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 22 giugno 2022.

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  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, constatata l'assenza del relatore, rinvia il seguito dell'esame alla prossima seduta, durante la quale la Giunta potrà procedere, dopo l'intervento del relatore, alla deliberazione conclusiva sulla richiesta di deliberazione in esame. La seduta termina alle 14.50.

Martedì 12 luglio 2022

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Bergamo nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Alessia Morani (procedimento n. 8186/17 RGNR – n. 5717/18 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 28).

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 29 giugno 2022.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti della deputata Alessia Morani, pendente presso il tribunale di Bergamo-Ufficio GIP/GUP (procedimento n. 8186/17 RGNR – n. 5717/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 28). Evidenzia, inoltre, che nella seduta del 22 giugno scorso il relatore, deputato Carlo Sarro, ha illustrato la vicenda alla Giunta.
  Avverte che l'on. Alessia Morani, ritualmente invitata a fornire i chiarimenti ritenuti opportuni, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera, ha inviato una memoria scritta in data 27 giugno 2022.
  Chiede, quindi, al relatore di intervenire per illustrare il contenuto della memoria difensiva e formulare una proposta di deliberazione.

  Carlo SARRO (FI), relatore, fa presente che nella memoria trasmessa il 27 giugno scorso, l'on. Morani sostanzialmente ribadisce quanto da lei sostenuto già in sede giudiziaria.
  L'on. Morani, in particolare, ricorda di essere stata invitata a partecipare alla trasmissione televisiva Matrix su Canale 5 in qualità di parlamentare interessata alla soppressione di Equitalia e ai problemi burocratici determinati dalla «rottamazione» delle cartelle esattoriali.
  Il tema affrontato nel talk show riguardava la società di Riscossione Sicilia S.p.A., per la quale era presente in studio il Presidente. In un generale contesto in cui si discuteva dell'«eccesso di burocrazia», la deputata ricorda di essere stata specificamente interpellata dal conduttore sull'operato di un Comune in provincia di Bergamo, che aveva comminato alla locale Associazione Genitori A.GE una multa di euro 1.032,00, in quanto alcune mamme, senza preventiva autorizzazione amministrativa, avevano distribuito fette con la marmellata ai bambini partecipanti a una passeggiata organizzata a scopo benefico.
  Il conduttore televisivo Nicola Porro ha perciò posto la vicenda riguardante l'irrogazione di tale multa in stretta connessione con la questione dell'agenzia di riscossione siciliana. Egli ha infatti testualmente affermato: «sono volontari, si occupano di bambini, fanno una ficata, cioè si mettono a far correre 'sti bambini e si devono prendere 1.032,00 di multa ed io dico, nel frattempo, a Fiumefreddo, gli chiudono Equitalia ...». Nella nota trasmessa si evidenzia che in questo momento, in tale unitario contesto dialettico, l'on. Morani ha espresso il suo disappunto circa la presentazione dell'esposto che aveva determinato l'applicazione della sanzione pecuniaria, a suo parere eccessivamente gravosa, nei confronti delle mamme organizzatrici dell'iniziativa ludica di cui si è detto. L'on. Morani, inoltre, ricorda di avere precisato che non si trattava di un problema di burocrazia, ma della sconsiderata decisione di chiunque (e non del sig. Lodovici, che non ha mai né conosciuto né nominato) determini l'avvio di un procedimento amministrativo inarrestabile, in assenza di concreta esigenza di tutela, al di fuori di qualsivoglia ragionevolezza. Ciò in quanto, come ha affermato l'on. Morani stessa in trasmissione, «una volta che la segnalazione è stata fatta, poi il pubblico ufficiale non può far Pag. 9altro che procedere altrimenti si tratta di un reato».
  In conclusione, l'on. Morani ritiene che la sua critica, riferita genericamente all'iniziativa dell'esposto e non alla persona del Lodovici (che ribadisce di non avere mai nominato né conosciuto e della cui identità è venuta a conoscenza solo nel momento in cui le è stata notificata la querela) non aveva alcun contenuto diffamatorio nei confronti del Lodovici stesso. L'espressione critica «colorita», utilizzata dall'on. Morani, era riferita genericamente a qualunque situazione in cui vengono proposte iniziative punitive nei confronti di cittadini che in maniera gratuita, volontaria e «innocua» organizzano eventi benefici. Nel caso di specie si trattava, per di più, di una iniziativa a scopo benefico per bambini, organizzata da una associazione di mamme.
  Pertanto, l'on. Morani sostiene che l'espressione da lei utilizzata possa considerarsi legittima e coperta da immunità, posto che l'articolo 3, comma 1, della legge n. 140 del 2003 – che dell'articolo 68 della Costituzione costituisce disposizione attuativa – ne prevede espressamente l'applicabilità ad ogni attività di critica espletata anche fuori del Parlamento.
  A suo giudizio, ci si trova di fronte a un caso nel quale è necessario – ancora una volta – richiamare l'esigenza di pervenire a un criterio ermeneutico della insindacabilità dei parlamentari che vada oltre la formalistica ricerca dell'atto tipico pregresso. In questa legislatura, la Giunta ha avuto modo di sottolineare più volte la necessità di superare tale puntiglioso formalismo, che non è assolutamente adeguato alle esigenze di un dibattito politico nel quale il parlamentare deve poter utilizzare tutti gli strumenti e i modi di comunicazione pubblica che sono propri della società attuale; modi che sono caratterizzati spesso – come nel caso della partecipazione alle trasmissioni televisive – da una necessità di immediatezza della comunicazione, che è inconciliabile con il predetto formalismo. Con riferimento al caso di specie, rilevo che il parlamentare dovrebbe sentirsi libero di assicurare il proprio raccordo con l'opinione pubblica anche tramite l'uso dei mezzi di comunicazione, esercitando il diritto di critica nell'immediatezza dei tempi presupposti in tale contesto. A ciò aggiunge – pur senza entrare nel merito del giudizio che compete al giudice penale – che il fatto di cui è accusata l'on. Morani assume i connotati della «particolare tenuità» che, ai sensi dell'articolo 131-bis del codice penale, dovrebbe escludere la punibilità a prescindere dall'applicazione della prerogativa dell'insindacabilità. Tale circostanza, peraltro, era già stata rilevata dal pubblico ministero, che aveva infatti chiesto l'archiviazione delle accuse; richiesta di archiviazione che però non è stata accolta dal GIP, che invece ha disposto l'imputazione coatta.
  Tanto premesso, formula la sua proposta nel senso che le opinioni espresse dall'on. Morani nel corso della trasmissione Matrix dell'11 aprile 2017 sono insindacabili ai sensi e per gli effetti dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, chiede ai colleghi se intendono intervenire per dichiarazione di voto sulla proposta del relatore.

  Alfredo BAZOLI (PD) dichiara, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta del relatore, di cui condivide le motivazioni.

  Federico CONTE (LeU) dichiara, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta del relatore, concordando sulle argomentazioni esposte.

  Lucia ANNIBALI (IV) dichiara, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta del relatore.

  Gianfranco DI SARNO (IPF) dichiara, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta del relatore.

  Pietro PITTALIS (FI) dichiara, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta del relatore che ritiene condivisibile ed esaustiva.

  Ingrid BISA (LEGA) dichiara, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevolePag. 10 alla proposta del relatore di cui condivide le motivazioni.

  Manuela GAGLIARDI (Misto-VI-ICT) dichiara, a nome del gruppo di appartenenza, il voto favorevole alla proposta del relatore.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta del relatore nel senso che ai fatti oggetto della richiesta in esame sia applicabile la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  La Giunta approva la proposta del relatore, deliberando, pertanto, nel senso che ai fatti oggetto del procedimento si applichi il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione e dando mandato al relatore di predisporre la relazione all'Assemblea.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, nel prendere prende atto della votazione unanime di tutti i gruppi a favore della proposta del relatore fa presente che la relativa documentazione sarà trasmessa quanto prima all'Assemblea.