Doc. XVIII, N. 50

COMMISSIONI RIUNITE IX (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI) E X (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO SU:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Digitalizzazione dell'industria europea – Cogliere appieno i vantaggi di un mercato unico digitale (COM(2016)180 final)

Approvato il 28 settembre 2016

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DOCUMENTO FINALE APPROVATO

   Le Commissioni IX e X,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento della Camera dei deputati, la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Digitalizzazione dell'industria europea – Cogliere appieno i vantaggi di un mercato unico digitale» (COM(2016)180 final),
  considerato che:
   la digitalizzazione dell'industria rappresenta un'importante opportunità per incrementare la produttività e il valore aggiunto delle imprese europee, offrire nuove occasioni di occupazione di qualità e stimolare la crescita dell'economia nel suo complesso;
   l'industria europea potrebbe difendere più efficacemente la sua competitività a livello globale, mediante una accelerata digitalizzazione, soprattutto per i settori caratterizzati da alta e medio-alta intensità tecnologica (industria farmaceutica, impiantistica, chimica, dei macchinari e delle attrezzature, meccanica e dei mezzi di trasporto) ma anche in molti settori dei servizi;
   i ritardi accumulati dall'Europa nel suo complesso rispetto alle economie più dinamiche e tecnologicamente più evolute, e dall'Italia in particolare, richiedono uno sforzo particolarmente intenso e l'adozione di una strategia coerente che si prefigga di promuovere, anche mediante specifici incentivi, l'utilizzo di tecnologie digitali, con particolare riferimento a quelle legate alla cosiddetta internet of things e, allo stesso tempo, di creare le condizioni perché tutte le informazioni e i dati che possono essere acquisiti attraverso la diffusione di reti di sensori e l'interconnessione sempre più intensa tra device, oggetti e rete internet possano essere impiegati utilmente e diventare un fattore decisivo per lo sviluppo delle attività economiche;
   a fronte dei grandi vantaggi che possono derivare dalla digitalizzazione dell'industria, in termini di miglioramento della qualità del prodotto, velocizzazione del processo produttivo, incremento della flessibilità della produzione, miglioramento della sostenibilità ambientale, si pongono diversi problemi connessi con la governance del processo di cambiamento, la disponibilità e l'accesso a risorse finanziarie adeguate, l'adeguamento del sistema educativo e formativo, nonché riguardo al profilo particolarmente delicato costituito dall'impatto sull'occupazione;
   la conversione della manifattura italiana verso una rapida e generalizzata digitalizzazione assume le caratteristiche di vera e propria urgenza, non soltanto perché costituisce una necessità imprescindibile per preservare le specializzazioni e le vocazioni produttive nazionali, innalzandone il livello di competitività e la capacità a creare valore aggiunto, ma anche per evitare che il nostro Paese si limiti a subire le conseguenze del processo già in atto, in termini di spiazzamento da parte delle imprese nazionali nei confronti delle concorrenti dei Paesi più innovativi e delle economie emergenti e di perdita di posti di lavoro senza riuscire a coglierne le opportunità;
   la X Commissione Attività produttive, commercio e turismo, nella seduta del 2 febbraio 2016, ha deliberato un'indagine conoscitiva su «Industria 4.0: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Pag. 3Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali»;
   il documento conclusivo approvato all'unanimità nella seduta del 30 giugno 2016 (Doc. XVII, n. 16), ai sensi dell'articolo 144, comma 3, del Regolamento, dà conto dei risultati acquisiti nel corso dell'indagine conoscitiva,
   esprimono una valutazione positiva,
  con le seguenti osservazioni:
   a) presupposto indispensabile perché l'Unione europea nel suo complesso possa cogliere appieno tutte le opportunità che può assicurare la digitalizzazione dell'industria è la disponibilità di un'adeguata dotazione infrastrutturale di reti di nuova generazione, che facciano ricorso a tutte le tecnologie disponibili privilegiando, ove possibile sotto il profilo finanziario, la rete fissa in fibra ottica;
   b) la dotazione infrastrutturale deve assicurare la massima velocità dei dati non solo in downloading ma anche in uploading e riguardare l'intero territorio nazionale;
   c) a tal fine, pur essendo pienamente apprezzabili le iniziative recentemente assunte per rafforzare la dotazione infrastrutturale nelle cosiddette aree a fallimento di mercato, con particolare riguardo alle aree interne del Mezzogiorno, occorre prestare la massima attenzione anche alle aree più industrializzate del Paese, ai distretti industriali e ai centri urbani, che rappresentano il volano della crescita e dell'innovazione;
   d) appare conseguentemente indispensabile promuovere gli investimenti pubblici e privati diretti allo scopo di potenziare le infrastrutture, mettendo in campo una combinazione di misure e attivando tutti gli strumenti utili, sia a livello europeo sia a livello nazionale (quali il Fondo europeo per gli investimenti strategici, i fondi strutturali e il più intenso ricorso ai finanziamenti attivabili dalla BEI), in modo tale che questa diventi una reale priorità;
   e) allo scopo di superare le incertezze che sino ad ora hanno rallentato la modernizzazione della dotazione infrastrutturale, occorre definire una serie di misure coerenti e coordinate che operino tanto sul versante dell'offerta, in modo da indurre gli operatori a realizzare gli investimenti, puntando anche su incentivi fiscali per assicurare una adeguata redditività degli interventi realizzati, quanto sul versante della domanda, per indurre i consumatori e i potenziali utenti a preferire prodotti ad elevato contenuto tecnologico digitale;
   f) occorre garantire tanto a livello europeo quanto a livello nazionale un sistema efficace di governo del processo di digitalizzazione dell'industria, anche in considerazione dell'eterogeneità dell'industria manifatturiera europea e del diverso livello di preparazione degli Stati membri. Occorre assicurare la chiarezza degli obiettivi, in modo che successi e fallimenti possano essere valutati in modo non discrezionale, ed effettuare valutazioni costanti (ex ante, interim ed ex post) sui risultati prodotti in modo da apportare le eventuali correzioni e modifiche che consentano di massimizzare i risultati ottenibili con le risorse a disposizione. A tal fine, può risultare estremamente utile mettere a disposizione degli Stati membri, oltre che delle istituzioni europee, una analisi comparata dei diversi interventi adottati con i relativi esiti che consenta di evidenziare le migliori pratiche;
   g) sul piano interno, occorre che l'Italia si doti al più presto di un piano organico e trasversale, che si fondi su una visione strategica e garantisca la coerenza delle diverse misure, analogamente a quanto avvenuto negli scorsi anni in alcuni Paesi europei, portando a realizzazione i 5 pilastri individuati dal documento conclusivo dell'indagine conoscitiva su «Industria 4.0», di cui in premessa, che deve essere considerato parte integrante del presente parere;
   h) il piano organico dovrà altresì mirare a porre le condizioni tecniche per Pag. 4fare in modo che la pervasività dei dati che possono essere acquisiti e raccolti si traduca, attraverso la cosiddetta data analytics, anche nel potenziamento della capacità di valutarne il contenuto informativo per estrapolarne e valorizzarne le potenzialità come elemento decisivo per l'innovazione dei processi produttivi e la crescita del valore aggiunto generato;
   i) ai fini della accelerazione del processo evolutivo è opportuno inserire già nella prossima legge di stabilità misure volte a promuovere l'innovazione, favorendo gli investimenti nel settore digitale e tecnologico, attraverso la previsione di adeguati incentivi e agevolazioni fiscali e il potenziamento del cosiddetto superammortamento;
   j) occorre individuare specifici strumenti di intervento a sostegno delle PMI allo scopo di assicurare loro la possibilità di partecipare a pieno titolo ai processi della digitalizzazione dell'industria e di integrarsi nelle catene di valore. Ciò include la sensibilizzazione al tema, il miglioramento dell'accesso ai finanziamenti, il sostegno a cluster e partenariati regionali, in modo da offrire loro l'opportunità di sviluppare nuovi prodotti, allargando di conseguenza la propria clientela, soprattutto con riferimento ai mercati in più rapido sviluppo e con maggiori potenzialità di crescita della domanda;
   k) occorre intervenire, a livello europeo e nazionale, per migliorare le competenze digitali ai diversi livelli: negli ambienti produttivi, sia tra i dirigenti, per rafforzare le capacità di gestire processi di innovazione, sia tra i lavoratori; nel sistema di istruzione e formazione, per accelerare l'inserimento delle nuove competenze e capacità nei programmi scolastici ed accademici e lo sviluppo delle professionalità necessarie, nonché per strutturare adeguati sistemi di monitoraggio e certificazione delle competenze acquisite. Si tratta di promuovere in tali ambiti lo sviluppo, oltre che di competenze specifiche, anche e soprattutto di capacità atte ad affrontare e gestire situazioni complesse, puntando su creatività, flessibilità, spirito di collaborazione. A livello nazionale, occorre che l'impegno sia massimo, se si considera il ritardo registrato dal nostro sistema di istruzione e formazione rispetto alle esperienze dei principali Stati membri; in particolare occorre assumere tutte le iniziative necessarie per incrementare il numero dei laureati in materie scientifiche e tecniche;
   l) occorre canalizzare sempre di più il public procurement verso l'acquisto di prodotti ad alta intensità tecnologica digitale e sostenere, mediante efficaci misure incentivanti, l'aumento della spesa dei soggetti privati, oltre che di quella pubblica, per la ricerca e lo sviluppo digitali.