Doc. XVIII, N. 42

I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO, SU:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla guardia costiera e di frontiera europea e che abroga il regolamento (CE) n. 2007/2004, il regolamento (CE) n. 863/2007 e la decisione 2005/267/CE del Consiglio (COM(2015) 671 final)

Approvato il 19 maggio 2016

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Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla guardia costiera e di frontiera europea e che abroga il regolamento (CE) n. 2007/2004, il regolamento (CE) n. 863/2007 e la decisione 2005/267/CE del Consiglio (COM(2015) 671 final)

DOCUMENTO FINALE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento della Camera dei deputati, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla guardia costiera e di frontiera europea e che abroga il regolamento (CE) n. 2007/2004, il regolamento (CE) n. 863/2007 e la decisione 2005/267/CE del Consiglio,
  considerato che:
   dall'inizio del 2016 circa 190 mila migranti hanno attraversato il Mediterraneo verso l'Unione europea, di cui 32 mila verso l'Italia e oltre 155 mila verso la Grecia. Tali flussi si aggiungono al record di migranti nel 2015, anno in cui si è registrato l'arrivo nell'UE di oltre un milione di persone;
   la perdurante condizione di grave instabilità e i drammatici conflitti all'interno dei Paesi di provenienza non inducono a ritenere che si tratti di un fenomeno temporaneo, destinato a riassorbirsi nel prossimo futuro;
   le dimensioni senza precedenti del fenomeno migratorio verso l'Europa e nel contempo la prospettiva di lunga durata del problema hanno pertanto indotto le Istituzioni europee ad avviare finalmente una politica comune in materia di gestione delle frontiere, migrazione e asilo, peraltro esplicitamente prevista dai Trattati, che sia ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità;
   la proposta di regolamento che intende istituire la guardia costiera e di frontiera europea e rafforzare il mandato dell'Agenzia Frontex si conforma a tali principi, rientrando tra le iniziative previste dall'Agenda europea sulla migrazione presentata dalla Commissione europea nel maggio 2015;
   l'iniziativa fa seguito al maggior impegno dell'Unione europea per quanto attiene alla gestione delle frontiere, che nei mesi scorsi si è tradotto, tra l'altro, nelle operazioni Frontex, Triton e Poseidon, e nella missione militare EUNAVFOR MED Sophia. Tali iniziative hanno rafforzato il contrasto al traffico di migranti e consentito il salvataggio di migliaia di migranti;Pag. 3
   il tema della gestione comune delle frontiere esterne UE è diventato ancora più pressante dopo che numerosi Stati membri, in particolare quelli coinvolti nella rotta migratoria dei Balcani occidentali, hanno deciso di reintrodurre i controlli presso alcune delle rispettive frontiere interne UE, ricorrendo ad uno strumento previsto dal Codice frontiere Schengen in presenza di rischi per il funzionamento complessivo dello spazio comune senza frontiere;
   vi è, tuttavia, il timore che tali misure possano determinare lo spostamento dei flussi lungo la rotta del Mediterraneo centrale verso l'Italia, provenienti in particolare dallo Stato libico, anche in ragione della perdurante condizione di instabilità politica che favorisce in quello Stato il proliferare delle reti criminali dei trafficanti di migranti;
   la proposta realizza un sistema costituito dalle autorità nazionali di controllo delle frontiere (comprese le guardie costiere quando esercitano tali funzioni) e dall'Agenzia Frontex che, in ragione del potenziamento di alcune sue funzioni, cambierebbe il nome in quello di «Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera», al fine di attuare il principio della responsabilità condivisa tra UE e Stati membri nella gestione delle frontiere esterne;
   la proposta dispone l'attivazione di un sistema di costante monitoraggio e scambio di informazioni attraverso il quale l'Agenzia valuta la capacità degli Stati membri di affrontare prontamente problemi imminenti, comprese minacce e pressioni presenti e future alle frontiere esterne; in esito a tale valutazione di vulnerabilità, l'Agenzia può stabilire le necessarie misure correttive che dovranno essere adottate dagli Stati membri interessati, ed un termine entro il quale adottare tali misure;
   l'innovazione più importante prospettata dalla proposta consiste nella previsione per cui, sia nel caso in cui uno Stato membro non si conformi alle citate misure correttive, sia in situazioni di pressione migratoria sproporzionata tale da rischiare di compromettere il funzionamento dello spazio Schengen, la Commissione possa definire le misure che possono essere direttamente assunte dall'Agenzia e imporre allo Stato membro interessato di cooperare nell'attuazione di tali misure; è infine previsto che per motivi imperativi di urgenza debitamente giustificati connessi al funzionamento dello spazio Schengen, la Commissione adotti atti di esecuzione immediatamente applicabili;
   è altresì prevista l'istituzione di una riserva di rapido intervento quale corpo permanente immediatamente a disposizione dell'Agenzia per l'invio negli scenari di crisi, composto da una percentuale del numero totale delle guardie di frontiera degli Stati membri e comprendente almeno 1.500 persone;
   a tal fine la proposta prevede che ogni Stato membro metta annualmente a disposizione dell'Agenzia un numero di guardie di frontiera pari almeno al 3 per cento del personale degli Stati membri privi di frontiere terrestri o marittime e al 2 per cento del personale degli Stati membri con frontiere terrestri o marittime;Pag. 4
   rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
  esprime

UNA VALUTAZIONE POSITIVA

  con le seguenti osservazioni:
   a) occorre valutare attentamente gli sviluppi dei negoziati sulla proposta al fine di pervenire ad una disciplina che offra gli strumenti adeguati per fronteggiare le dimensioni attuali e future dell'emergenza migratoria, tale da garantire la massima efficacia al controllo delle frontiere esterne senza, tuttavia, menomare le competenze degli Stati membri quando non si presentino situazioni di crisi straordinarie; a tal fine appare opportuno il massimo coinvolgimento degli Stati membri nel processo di valutazione di vulnerabilità, in modo che le decisioni assunte siano condivise e non vengano adottate unilateralmente dalla Commissione europea e dall'Agenzia a prescindere dagli Stati membri interessati;
   b) appare opportuno valutare, in coerenza con il principio di solidarietà, la rimodulazione dell'entità delle risorse che, secondo la disciplina proposta, ciascuno Stato membro dovrebbe conferire su base annuale alla riserva rapida di intervento a disposizione della nuova Agenzia, tenendo conto del maggiore impegno che grava sui Paesi dell'Unione europea più esposti ai flussi migratori a causa della più estesa porzione di frontiere esterne che devono gestire;
   c) appare inoltre opportuno valutare una parziale modifica, rispetto all'ipotesi prospettata dalla Commissione europea, della denominazione della Agenzia di nuova costituzione, nel senso di escludere – in linea con la posizione adottata dal Consiglio Giustizia e Affari interni del 21 aprile 2016 – l'esplicito riferimento alle funzioni di guardia costiera, allo scopo di evitare equivoci e incertezze rispetto alle funzioni attualmente svolte dalle competenti strutture nazionali che non dovrebbero costituire oggetto della riforma, nonché valutare con cura il ruolo della nuova riserva di rapido intervento, per assicurare che vengano coordinate le funzioni delle guardie di frontiera con le specifiche funzioni e con i ruoli delle strutture nazionali;
   d) appare necessario che l'Unione europea assicuri una costante disponibilità di risorse finanziarie adeguate a favore dell'Agenzia e un maggior supporto alle Autorità nazionali preposte alla gestione delle frontiere.