Doc. XVIII, N. 13

XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO, SU:

COM (2014)6 final. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ad una rete europea di servizi per l'impiego, all'accesso dei lavoratori ai servizi di mobilità e ad una maggiore integrazione dei mercati del lavoro

Approvato il 7 agosto 2014

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  La XI Commissione,

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ad una rete europea di servizi per l'impiego, all'accesso dei lavoratori ai servizi di mobilità e ad una maggiore integrazione dei mercati del lavoro (COM(2014)6) final;
   condivisa la necessità di migliorare l'accesso dei lavoratori ai servizi di sostegno alla mobilità lavorativa nel territorio dell'Unione europea, in primo luogo attraverso la riforma della rete europea dei servizi per l'impiego EURES (European employment services);
   considerati indispensabili ulteriori progressi verso la realizzazione di un mercato unico integrato attraverso la promozione di una mobilità lavorativa più equa che consenta di riequilibrare i mercati del lavoro degli Stati membri, garantendo occupazione e crescita economica, in linea con l'obiettivo previsto per l'occupazione dalla Strategia Europa 2020 per la crescita inclusiva;
   valutata la relazione del Governo trasmessa al Parlamento il 19 febbraio 2014, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, nella quale si evidenzia come la proposta sia complessivamente conforme all'interesse nazionale e si rileva che alcuni aspetti della proposta di regolamento risultano già attuati nel nostro Paese;
   osservato che in quella sede si è rilevato come, con riferimento alle previsioni in materia di accesso alle informazioni sui diritti in materia di sicurezza sociale dei lavoratori che intendono spostarsi nell'ambito del territorio dell'Unione europea, nonché sulla legislazione di settore, recate dall'articolo 23 della proposta di regolamento, sia già stata redatta da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali una guida informativa disponibile on line sul sito della Commissione europea;
   considerato, inoltre, che già nella Relazione programmatica per il 2014 il Governo affronta il tema della mobilità dei lavoratori, auspicando l'adozione di misure volte a favorire un utilizzo reale degli strumenti nazionali ed europei di validazione e certificazione delle competenze, il miglioramento della preparazione, dell'attuazione e delle attività di follow-up delle azioni di mobilità, nonché una maggiore diffusione e utilizzo di tali azioni, una maggiore inclusione dei soggetti svantaggiati, nonché l'estensione della mobilità anche in Paesi non anglofoni;
   preso atto dell'impegno assunto dal Governo a proseguire nel processo di adozione della proposta di regolamento, nel quadro del semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea;
   considerati i contenuti del disegno di legge presentato dal Governo, recante deleghe legislative in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, attualmente all'esame dell'altro ramo del Parlamento (disegno di legge n. 1428);
   ricordato, in particolare, che l'articolo 2 di tale disegno di legge reca un'ampia delega al Governo in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, prevedendo, tra l'altro, la costituzione di un'Agenzia nazionale per l'occupazione, partecipata dallo Stato, dalle Regioni e dalle province autonome di Trento e di Pag. 3Bolzano, con compiti gestionali, in materia di servizi per l'impiego;
   tenuto conto, altresì, degli elementi di conoscenza acquisiti nel corso dell'attività conoscitiva svolta nell'ambito dell'esame della proposta, nonché degli ulteriori elementi di valutazione desumibili dalle analoghe attività svolte presso l'11a Commissione del Senato e contenuti nelle memorie depositate dai soggetti auditi;
   richiamato quanto emerso nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l'emergenza occupazionale, con particolare riferimento alla disoccupazione giovanile, svolta dalla XI Commissione, nonché quanto evidenziato dal documento conclusivo dell'indagine stessa, approvato il 16 ottobre 2013;
   considerato il parere della XIV Commissione sulla proposta di regolamento, approvato il 31 luglio 2014, che sarà trasmesso, unitamente a questo documento finale, alle istituzioni europee nell'ambito del cosiddetto dialogo politico,

esprime una valutazione positiva ed invita il Governo:

   a impegnarsi, in quanto titolare della Presidenza dell'Unione europea, per una conclusione rapida dell’iter della proposta in esame, tenendo conto che la piena operatività della rete EURES è complementare alla realizzazione del programma «Garanzia Giovani»;
   a valutare, in tale ambito, l'opportunità di avviare l'elaborazione di un Libro bianco sui servizi per l'impiego nell'Unione europea, anche al fine di promuovere auspicabili iniziative di riforma nei singoli Stati membri;
   a sottolineare, in questo contesto, la necessità di individuare i criteri necessari per addivenire ad un effettivo coordinamento dei servizi per l'impiego pubblici e accreditati con le realtà produttive presenti nei territori, con lo scopo di valorizzare le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta;
   ad avviare celermente la definizione di un inventario adeguato, aperto e trasparente delle classificazioni delle abilità, delle competenze, delle qualifiche e delle professioni, in linea con quanto previsto dall'articolo 16 della proposta di regolamento;
   a favorire lo scambio di buone prassi tra gli Stati membri, con speciale riferimento al campo dell'innovazione, anche al fine di promuovere lo sviluppo delle filiere produttive territoriali;
   a sostenere la necessità di un coordinamento efficace tra tutte le politiche che direttamente o indirettamente sono volte al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020;
   a considerare le implicazioni della riforma della rete europea dei servizi per l'impiego, prospettata dalla proposta in esame, nel quadro del processo di complessivo riordino del settore, volto a razionalizzare e rendere più efficace l'attività di intermediazione tra la domanda e l'offerta di lavoro;
   a garantire, in questo quadro, che le risorse destinate ai servizi pubblici per l'impiego siano adeguate a far fronte alle attività connesse all'implementazione a livello nazionale della riforma della rete EURES;
   a individuare misure che promuovano l'omogeneità delle prestazioni offerte dai servizi pubblici per l'impiego, verificando che le amministrazioni competenti assicurino livelli essenziali delle prestazioni uniformi sull'intero territorio nazionale;
   a tenere conto, in questo ambito, delle indicazioni che emergeranno in sede di esame parlamentare del disegno di legge presentato dal Governo, recante deleghe legislative in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro Pag. 4e di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, attualmente in discussione presso il Senato (disegno di legge n. 1428);
   ad assicurare che l'adeguamento dei sistemi informativi e informatici conseguente alla riforma della rete EURES sia realizzato senza duplicazioni o sovrapposizioni di sistemi, strutture e banche dati;
   a individuare, nell'ambito della proposta, strumenti di promozione della conoscenza da parte dei lavoratori dei servizi offerti dalla rete EURES;

  con specifico riferimento al testo della proposta di regolamento:
   a esprimere ampia condivisione della scelta, operata dall'articolo 2, lettera c), di considerare ricompresa nella definizione di offerta di lavoro applicabile ai fini delle attività della rete EURES «qualsiasi offerta di impiego, anche sotto forma di apprendistato e tirocinio», in quanto si tratta di strumenti fondamentali per favorire la transizione dal mondo dell'istruzione al mondo del lavoro;
   a specificare meglio il ruolo e la composizione del gruppo di coordinamento e del Comitato EURES di cui, rispettivamente, agli articoli 11 e 34 della proposta, evitando sovrapposizioni e duplicazioni;
   a chiarire, anche attraverso una modifica dell'articolo 14, paragrafo 1, della proposta, il carattere di reciprocità dello scambio di informazioni in materia di domanda e offerta di lavoro, al fine di esplicitare in modo univoco che gli Stati membri possono acquisire informazioni dalla rete EURES.

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ALLEGATO

PARERE DELLA XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)

  La XIV Commissione,
   esaminata la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ad una rete europea di servizi per l'impiego, all'accesso dei lavoratori ai servizi di mobilità e ad una maggiore integrazione dei mercati del lavoro (COM(2014)6) final;
   considerata la relazione sulla proposta di regolamento predisposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e trasmessa dal Governo al Parlamento il 19 febbraio 2014, ai sensi dell'articolo 6, comma 4 della legge 24 dicembre 2012, n. 234;
   premesso che:
    la proposta in esame rientra tra le misure adottate dall'Unione europea – anche su impulso dell'Italia – per rilanciare l'occupazione, soprattutto giovanile. Tali misure, pur apprezzabili, sono insufficienti senza un mutamento della cornice complessiva di politica economica dell'Unione e senza ulteriori interventi di carattere anche finanziario;
    le iniziative sinora adottate, infatti, sono incentrate sulle politiche dell'offerta, vale a dire sull'adattabilità dei giovani ai mercati del lavoro, mentre occorre dedicare maggiore attenzione agli impedimenti strutturali alla mobilità transfrontaliera, alla qualità del lavoro, alla sicurezza sociale e alla carenza di domanda di lavoro;
    le risorse disponibili per attuare la «Garanzia per i Giovani» nell'Unione, pari a 6 miliardi di euro, sono ampiamente insufficienti a fronte dei 21 miliardi che sarebbero necessari allo scopo secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro. Andrà dunque valutato, anche in sede di revisione intermedia del quadro finanziario 2014-2020, un significativo incremento delle risorse riservate al finanziamento della «Garanzia per i giovani»;
    la proposta in esame è funzionale al perseguimento della piena occupazione, che è uno degli obiettivi generali del processo di integrazione europea, enunciato dall'articolo 3, paragrafo 3, del Trattato sull'Unione europea (TUE) e dall'articolo 9 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE);
    nonostante l'intervento di riforma operato con la decisione di esecuzione 2012/733/UE, la rete EURES presenta evidenti carenze, con particolare riferimento alla mancata promozione di modelli di mobilità equa come soluzione agli squilibri del mercato del lavoro europeo, all'incompleta disponibilità di offerte di lavoro e curricula individuali, alla ridotta capacità di mettere in contatto offerta e domanda di lavoro, alla disponibilità limitata di servizi di sostegno e consulenza, allo scambio inefficiente di informazioni tra gli Stati membri relative alle eccedenze ed alle carenze di manodopera;
    il rafforzamento della rete EURES presenta carattere di urgenza anche in quanto è funzionale alla piena operatività della «Garanzia per i giovani» e, più in generale, agli interventi dell'Unione europea in materia di disoccupazione giovanile;
    la relazione predisposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali considera la proposta complessivamente conforme all'interesse nazionale, in quanto volta a realizzare una mobilità equa, idonea a risolvere gli squilibri del mercato del lavoro europeo ed accrescere il livello di occupazione a livello europeo. La relazione Pag. 6evidenzia tuttavia l'opportunità di apportare alcune modifiche ed integrazioni ad alcune disposizioni specifiche della proposta;
   considerato che:
    la base giuridica della proposta è costituita correttamente dall'articolo 46 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE);
    la proposta è pienamente conforme al principio di sussidiarietà, avendo la rete EURES natura transnazionale e non potendo i singoli Stati membri assicurare da soli una efficace intermediazione lavorativa nel mercato interno. La proposta presenta inoltre un evidente valore aggiunto per l'Unione, in quanto volta a sviluppare un mercato del lavoro più integrato che consenta ai lavoratori di trasferirsi da regioni con un'elevata disoccupazione a zone caratterizzate da carenza di manodopera. In particolare, le disposizioni contenute nella proposta appaiono necessarie per adeguare la rete EURES al potenziale di mobilità dei lavoratori. Secondo quanto riportato dalla Commissione europea, 2,9 milioni circa di cittadini dell'UE vorrebbero migrare nei prossimi 12 mesi per ragioni connesse alla ricerca di un nuovo posto di lavoro;
    la proposta risulta altresì conforme al principio di proporzionalità. Essa prevede infatti numerosi nuovi obblighi ed oneri per i destinatari che appaiono in linea generale congrui rispetto agli obiettivi che si intendono perseguire;
    va accolta con estremo favore e sostenuta la previsione dell'articolo 2, lettera c), della proposta secondo la quale, ai fini della rete EURES, la nozione di «offerta di lavoro» include anche l'apprendistato e il tirocinio, strumenti fondamentali per facilitare il passaggio dall'istruzione al lavoro;
    nella Relazione programmatica 2014 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea si segnala le difficoltà di partecipazione del nostro Paese alla mobilità transnazionale, determinate «dall'insufficienza delle competenze linguistiche e dall'inadeguatezza delle borse di mobilità», auspicando conseguentemente un utilizzo reale degli strumenti nazionali ed europei di validazione e certificazione delle competenze nonché il miglioramento della preparazione, dell'attuazione e delle attività di follow-up delle azioni di mobilità. Tali interventi appaiono complementari all'applicazione delle misure contemplate dalla proposta in esame;
    è necessario che il completamento del mercato europeo del lavoro, si accompagni ad una progressiva armonizzazione delle condizioni di lavoro negli Stati membri dell'Unione, secondo standard elevati, al fine di prevenire fenomeni di concorrenza dannosa con riferimento in particolare agli aspetti fiscali e previdenziali;
    rilevata l'esigenza che il presente parere sia trasmesso, unitamente al documento finale che sarà approvato dalla Commissione di merito, al Parlamento europeo, al Consiglio dell'UE e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) sia precisata l'eventuale interazione tra i livelli di coordinamento della rete EURES previsti agli articoli 11 e 34 della proposta, evitando, anche in quest'ambito, sovrapposizioni e duplicazioni;
   2) sia chiarito, con riferimento all'articolo 16 della proposta, relativo alla messa in contatto automatizzata attraverso la piattaforma informatica comune, a chi competa l'onere di traduzione in tutte le lingue delle informazioni relative alle offerte di lavoro e ai curricula vitae;
   3) sia stabilità la bi-direzionalità dello scambio di informazioni di cui all'articolo 14, comma 1, prevedendo espressamente che gli Stati membri, oltre a rendere accessibili sul portale EURES le offerte e le domande di lavoro nonché i Pag. 7curricula disponibili presso i propri servizi per l'impiego, possano a loro volta acquisire la medesima tipologia di informazioni da EURES;
   4) sia promossa, attraverso apposite campagne di comunicazione, la più ampia conoscenza dei servizi della rete EURES da parte dei cittadini;
   5) il Governo si adoperi, nel corso del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'UE, per promuovere una rapida approvazione della proposta in esame, tenendo costantemente informate le Camere sull'andamento dei negoziati, anche in seno ai triloghi eventualmente svolti con la Commissione e il Parlamento europeo;
   6) il Governo si adoperi nelle competenti sedi decisionali dell'Unione affinché:
    siano sviluppate politiche efficaci anche in relazione agli impedimenti strutturali alla mobilità, alla qualità del lavoro, alla sicurezza sociale e alla carenza di domanda di lavoro;
    sia avviata, in vista della revisione intermedia del quadro finanziario 2014-2020, una riflessione sulla opportunità di incrementare in misura significativa le risorse riservate al finanziamento della Garanzia giovani;

  e con le seguenti osservazioni:
   a) si valuti se prevedere espressamente in seno alla proposta, al fine di accrescere le potenzialità della rete EURES, forme di raccordo della medesima rete con i soggetti privati che già operano nell'ambito dell'intermediazione del lavoro;
   b) valuti il Governo, al fine di accrescere la partecipazione del nostro Paese alla mobilità transnazionale, quali misure adottare, anche nel quadro dell'attuazione del Piano d'azione italiano per la Garanzia per i giovani, per porre rimedio alla insufficienza delle competenze linguistiche e all'inadeguatezza delle borse di mobilità nonché per migliorare la preparazione, l'attuazione e le attività di follow-up delle azioni di mobilità.