Doc. XVIII, N. 10

X COMMISSIONE (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO, SU:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva (COM(2013) 407 final)

Approvato il 21 dicembre 2013

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  La X Commissione Attività produttive, commercio e turismo,

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva COM(2013) 407 final;

   acquisito il parere espresso, in data 19 dicembre 2013 dalla XIV Commissione, (Politiche dell'Unione europea), che si allega;

   preso atto degli utili elementi di informazione e di valutazione acquisiti con le audizioni svolte;

  considerata:

   la rilevanza del settore siderurgico in Italia sia per quanto concerne la produzione di acciaio per uso interno del sistema manifatturiero e produttivo sia per la notevole rilevanza in termini di occupazione;

   la peculiarità della struttura produttiva italiana che, al contrario della media europea, è basata per più della metà sul trattamento di recupero del rottame ferroso (con beneficio ambientale rispetto alla produzione da minerale) e lo sforzo di adeguamento celere di una cospicua fetta della produzione nazionale ai futuri standard europei in materia di tecnologie produttive ambientalmente più sostenibili e di recupero dei siti inquinati;

   la situazione dell'industria siderurgica italiana, la quale, oltre ad essere caratterizzata da problematiche specifiche come ad esempio gli elevati costi dell'energia tipici del nostro Paese e la forte crisi economica nazionale ancora perdurante che penalizza i consumi, presenta comunque questioni simili al resto della siderurgia europea soprattutto in relazione alla gestione dei rapporti commerciali a livello internazionale e in senso ampio delle politiche commerciali di settore a livello comunitario;

  apprezzati:

   a) la decisione della Commissione europea di delineare una strategia complessiva per il rilancio del settore siderurgico che, pur mantenendo un ruolo centrale nell'ambito delle attività manifatturiere, sta vivendo una condizione di grave difficoltà in relazione a:

    1) la crescita costante della quota di produzione dei concorrenti particolarmente aggressivi e dinamici, a partire dalla Cina, che si traduce anche in una forte competizione per l'accesso alle materie prime;
    2) il declino della domanda interna europea derivante da una contrazione delle attività dei settori a valle che utilizzano più intensamente i prodotti siderurgici (in particolare, automobilistico e delle costruzioni), con conseguente rischio di chiusura degli impianti e di perdita di posti di lavoro;Pag. 3
     3) gli elevati costi di produzione sostenuti dal comparto, con particolare riguardo a quello dell'energia;
    b) il valore esemplare che l'iniziativa adottata dalla Commissione europea può assumere nell'ambito di una più generale strategia complessiva per una politica industriale europea diretta ad invertire la tendenza al declino delle attività manifatturiere nel continente;

    c) l'impegno dimostrato dalla Commissione, ed in particolare dal Commissario per l'industria e l'imprenditoria, per porre in essere misure e politiche di settore adeguate;

   rilevata l'esigenza che il presente documento sia trasmesso alle Istituzioni europee nell'ambito del dialogo politico;

   delibera di esprime una valutazione positiva

  con le seguenti condizioni:

   a) si garantisca, anche nel prosieguo dell'attività della Commissione europea per dare attuazione al Piano, la coerenza complessiva del disegno delineato attraverso l'adozione di iniziative conseguenti con riferimento ai diversi profili individuati (adeguamento del quadro normativo; rilancio della domanda interna; gestione «intelligente» dei rapporti commerciali con i mercati esteri; contenimento dei costi delle materie prime; promozione della ricerca e innovazione; massima attenzione per la dimensione sociale) allo scopo non soltanto di preservare i livelli produttivi del settore siderurgico europeo, ma anche di promuoverne l'aggiornamento in modo da accrescerne la competitività attraverso la ricollocazione a favore di prodotti siderurgici ad alto valore aggiunto e l'adozione di processi produttivi a ridotto impatto ambientale. Fattori questi essenziali e da considerare prioritari anche nelle misure conseguenti a valutazioni di eventuali sovracapacità produttive. Si segnala in particolare il contributo positivo che le produzioni siderurgiche possono assicurare per il rinnovo e la riconversione del patrimonio edilizio e del parco automobilistico con evidenti effetti benefici in termini di compatibilità ambientale: ciò richiede, evidentemente, uno stretto coordinamento con le decisioni che dovranno essere assunte nell'ambito dei piani europei a sostegno del settore delle costruzioni e di quello automobilistico;

   b) sul piano delle politiche commerciali, occorre che l'Unione europea assuma atteggiamenti più incisivi di fronte ai fenomeni di concorrenza sleale quando si manifestano e a quei paesi concorrenti che fanno ricorso a misure protezionistiche e alla concessione di incentivi alle proprie imprese. Ciò deve implicare un'accurata e tempestiva valutazione dell'impatto degli accordi commerciali che dovessero essere stipulati e l'individuazione di adeguati strumenti di difesa a fronte di comportamenti scorretti;

   c) sul piano del contenimento dei costi di produzione (in particolare dei costi dell'energia), occorre valutare la possibilità di misure dirette all'attenuazione degli oneri gravanti su alcuni settori energivori, quali quello siderurgico, in relazione alle innovazioni che dovessero essere introdotte nei processi produttivi e nelle tecnologie impiegate, volte a ridurre l'impatto ambientale e a migliorare la qualità e il valore aggiunto dei prodotti. Tale esigenza si pone in particolare per l'Italia, che, sotto questo profilo, soffre per il differenziale dei costi sostenuti dalle imprese siderurgiche in ragione:

    1) delle condizioni tariffarie più favorevoli che anche in altri paesi membri dell'Unione europea possono essere assicurate al comparto per i maggiori margini di manovra derivanti dalla migliore condizione delle rispettive finanze pubbliche;
    2) dallo svantaggio determinato dalla crescente concorrenza subita per l'accesso alle materie prime da impiegare nel ciclo produttivo, con particolare riguardo Pag. 4ai rottami, intensamente utilizzati dall'industria siderurgica nazionale, stante la forte esportazione dall'Europa verso mercati esteri di tali materiali, esportazioni che in taluni casi sembrano avvenire in forme illegali. Al riguardo, si segnala che l'utilizzo di rottami nella produzione siderurgica risponde pienamente all'esigenza di favorire il riuso anziché lo scarto di materiali, per cui si richiede la massima attenzione e priorità per la proposta di introdurre misure compensative, a salvaguardia delle produzioni europee, a carico delle esportazioni di rottami dall'Europa verso paesi che non aderiscono al protocollo di Kyoto in relazione al contenuto di CO2;

   d) si potenzino gli strumenti a disposizione, a partire da Horizon 2020, e le risorse stanziate per promuovere l'innovazione e la ricerca nel settore, anche attraverso l'agevolazione (eventualmente anche mediante una revisione della disciplina sugli aiuti di Stato) a progetti di ristrutturazione finalizzati all'adeguamento e non alla chiusura di impianti produttivi con conseguente perdita di posti di lavoro, sia per favorire lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili e pulite in termini energetici, sia per tutelare l'elevato livello qualitativo delle produzioni europee, sia per valorizzare, attraverso l'aggiornamento e la formazione dei dipendenti, il patrimonio costituito dalla elevata qualità professionale del personale del settore;

    e) siano sviluppati adeguati strumenti e prassi a livello europeo, a partire dal settore siderurgico, atte a favorire nella definizione degli assetti dei piani industriali uno sviluppo industriale sostenibile e armonico, col contesto sociale e del territorio, e che possano prevenire e combattere ogni forme di speculazione finanziaria sulle proprietà delle aziende.

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ALLEGATO

PARERE DELLA XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminata la Comunicazione della Commissione europea «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile» COM(2013)407 final;
   tenuto conto degli elementi di conoscenza e di valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte;
   premesso che:
    la presentazione del Piano d'azione si inserisce nel contesto di una più ampia strategia di politica industriale dell'Unione europea, la cui piena realizzazione costituisce un presupposto imprescindibile per arrestare il declino delle attività manifatturiere nell'UE e, pertanto, per rilanciare stabilmente l'economia europea a fronte della sempre più intensa ed aggressiva concorrenza internazionale;
    il Piano d'azione ha il merito di riconoscere che il settore siderurgico europeo, pur attraversando grave difficoltà, riveste un ruolo centrale per il funzionamento e lo sviluppo dell'industria manifatturiera nell'UE, ed è un'importante fonte occupazionale, garantendo 350 mila posti di lavoro diretti e diversi milioni nell'indotto;
    il successo degli interventi prospettati nel Piano d'azione postula un approccio più coordinato ed integrato di diverse politiche dell'UE, quali, in particolare, la politica energetica, la politica ambientale, la politica della concorrenza e la politica commerciale comune, la ricerca e l'innovazione;
    il medesimo successo del Piano di azione non può prescindere dall'attenzione che la Commissione Europea deve riservare a produzioni strategiche, per l'Italia e per l'Europa. In particolare, si segnala la posizione di Acciai Speciali Terni, unico produttore integrato di inox in Italia e, soprattutto, impianto che, per produttività e qualità delle produzioni, indicatori di impatto ambientale e di sicurezza, è secondo in Europa solo ad analogo impianto presente a Le Chatelet. La Commissione Europea, a seguito di avvio di procedura per infrazione della normativa sulla concorrenza, si era impegnata a vigilare sulla vendita di tale impianto che ne garantisse i livelli di operatività e di occupazione (3.500 addetti e almeno altrettanti indiretti). Tuttavia, a seguito di vicissitudini finanziarie della proprietà, il suddetto impianto si trova ormai da due anni in situazione di stand by, con grave compromissione della sua posizione di mercato. È quindi urgente e importante che la Commissione Europea, in questo come in altri casi analoghi, metta in atto tutti i controlli e le verifiche delle varie operazioni di vendita, in modo da garantire l'integrità e la piena operatività del singolo sito produttivo. È ferma convinzione di questa Commissione che la concorrenza non si tuteli solo attraverso il controllo dei volumi di prodotto, ma anche attraverso la salvaguardia dell'efficienza dei siti produttivi, eventualmente compromessa da operazioni a prevalente contenuto finanziario e contabile;
    in un settore ad alta intensità energetica come quello siderurgico, gli elevati prezzi dell'energia nell'UE pregiudicano la competitività del settore a livello globale. Pag. 6Occorre pertanto offrire all'industria siderurgica energia sostenibile a prezzi accessibili anche attraverso il ricorso a contratti di fornitura di lungo periodo e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
     la valutazione dei costi cumulativi nel settore siderurgico dimostra che gli oneri connessi all'applicazione delle normative dell'UE incide in misura significativa sui margini di profitto dei produttori di acciaio europei;
     l'industria siderurgica europea – che ha ridotto le sue emissioni totali di circa il 25 per cento dal 1990 – svolge un ruolo importante ai fini del passaggio a un'economia basata sulla conoscenza, a basso tenore di carbonio e fondata su un uso efficiente delle risorse;
     la produzione di acciaio da rottami riduce del 75 per cento il consumo di energia e dell'80 per cento quello di materie prime. Nell'Unione europea le esportazioni di rottami di acciaio superano tuttavia le importazioni, determinando la perdita di un volume considerevole di preziosa materia prima secondaria;
     in un momento in cui la crisi economica e i vincoli di bilancio le limitano fortemente le risorse a disposizione degli Stati membri, il Piano d'azione risulterebbe più credibile e attuabile nel contesto di una revisione complessiva delle politiche di bilancio europee e da un superamento della filosofia del rigore, dal momento che una sua adeguata messa in opera non può prescindere dalla realizzazione di cospicui investimenti;
    sottolineata l'esigenza di assicurare la coerenza complessiva della politica industriale per il settore, tenendo conto dell'innovazione, della ricerca, dell'ambiente e dell'energia;
    rilevata l'esigenza che il presente parere sia trasmesso, unitamente al documento finale della Commissione di merito, al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico;

   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) siano previste, nell'attuazione del Piano d'azione, misure volte ad affrontare l'impatto a breve termine sul settore siderurgico generato dalla crisi economica, con particolare riferimento alla riduzione delle capacità produttive, alla chiusura di stabilimenti e alla perdita di posti di lavoro;
   2) siano previste specifiche misure volte alla pianificazione e al sostegno degli interventi di ristrutturazione industriale che assumono caratteri di urgenza perché, come succede anche in Italia, sono emersi gravi rischi per l'ambiente e la salute, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori;
   3) si valuti a questo scopo l'utilizzo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e degli altri fondi appropriati dell'UE per ridurre l'impatto sociale della ristrutturazione industriale nel settore siderurgico;
   4) sia istituito da parte della Commissione europea un meccanismo di monitoraggio del mercato siderurgico in grado di fornire informazioni precise sull'equilibrio tra domanda e offerta di acciaio a livello europeo e mondiale e di contribuire, in tal modo, alla trasparenza dei mercati dell'acciaio e dei rottami e alla definizione di misure correttive e proattive, rese necessarie dalla natura ciclica dell'industria siderurgica;
   5) siano contrastati i mercati illegali dei prodotti siderurgici e dei rottami di acciaio;
   6) siano utilizzati gli appropriati strumenti di politica commerciale a fronte dei concorrenti globali che fanno ampio ricorso a misure protezionistiche e agli aiuti di Stato. A questo scopo è apprezzabile la proposta della Commissione di effettuare, prima della firma di accordi di libero scambio, una valutazione d'impatto Pag. 7tenendo conto della catena del valore dell'industria europea nel contesto mondiale;
   7) siano, a partire dal settore siderurgico, sviluppati strumenti e prassi a livello europeo per favorire, nello sviluppo degli assetti e piani industriali, efficaci forme di concertazione tra sindacati dei lavoratori, istituzioni pubbliche a ogni livello e imprese multinazionali, con particolare riguardo alla necessità di favorire uno sviluppo industriale sostenibile e armonico col contesto sociale del territorio e prevenire forme di speculazione finanziaria sulle proprietà delle aziende, come si stanno verificando anche in Italia;
   8) sia avviata una revisione della disciplina degli aiuti di Stato e delle concentrazioni applicabili al settore siderurgico, al fine di sostenere progetti di ristrutturazione finalizzati all'innovazione, all'adeguamento e non alla chiusura di impianti produttivi con conseguente perdita di posti di lavoro nonché di tutelare l'elevato livello qualitativo delle produzioni europee;
   9) sia assicurata la conciliazione tra gli obiettivi dell'UE in materia di clima e ambiente con la competitività del settore siderurgico, evitando i rischi di emissioni e rilocalizzazione di carbonio;
   10) si preveda il ricorso, al fine di realizzare adeguati investimenti in materia di ricerca e sviluppo, a strumenti finanziari innovativi, quali i meccanismi di finanziamento con ripartizione dei rischi, valutando altresì l'opportunità che la Banca europea per gli investimenti predisponga un quadro di finanziamento a lungo termine per i progetti siderurgici;
   11) si sostenga inoltre, per affrontare gli elevati rischi finanziari connessi allo sviluppo, alla dimostrazione e alla diffusione di tecnologie innovative nel settore siderurgico, la creazione di cluster, la cooperazione nel campo della ricerca e i partenariati pubblico-privato;
   12) sia garantito, al fine di assicurare il funzionamento efficiente del mercato europeo dei rottami di acciaio, il massimo utilizzo dei rottami come misura atta a garantire l'accesso alle materie prime, la riduzione della dipendenza energetica, la diminuzione delle emissioni e le iniziative volte a istituire un'economia circolare;
   13) sia assicurato uno stretto coordinamento tra l'attuazione del Piano per la siderurgia e le decisioni che dovranno essere assunte nell'ambito dei programmi dell'Unione europea a sostegno del settore delle costruzioni e di quello automobilistico, in modo da valorizzare il contributo delle produzioni siderurgiche al rinnovo e alla riconversione del patrimonio edilizio e del parco automobilistico;
   14) siano valorizzati, attraverso l'aggiornamento e la formazione dei dipendenti, il patrimonio di conoscenze e l'elevata qualità professionale del personale del settore siderurgico europeo.