Doc. XVIII, N. 8

IV COMMISSIONE (DIFESA) e X (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO, SU:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente COM(2013) 542 final

Approvato il 12 dicembre 2013

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DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLE COMMISSIONI

  Le Commissioni riunite IV e X,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente COM(2013) 542 final);
   apprezzato il metodo seguito che ha portato alla predisposizione del documento all'esito di un un'ampia consultazione con gli Stati membri e con i rappresentanti dell'industria, nonché dei risultati della Task force sull'industria ed i mercati della difesa costituita dalla Commissione europea con l'Agenzia europea di difesa (EDA), il Servizio Europeo di Azione Esterna (SEAE);
   tenuto conto che il Consiglio europeo di dicembre, per la prima volta sarà interamente dedicato al tema della difesa europea;
   acquisiti, contenuti dell'audizione del Vicepresidente della Commissione europea i dati e gli elementi di valutazione attraverso le audizioni svolte;
  premesso che:
   l'industria della difesa è di importanza strategica per la sicurezza dell'Europa e svolge un ruolo cruciale per il sistema produttivo europeo;
   da tempo è stata avviata un'ampia riflessione su come migliorare la capacità dell'Unione europea di fronteggiare le sfide poste in termini di difesa e sicurezza, considerato, da un lato, la rapidità con cui evolvono gli scenari internazionali e, dall'altro, l'impatto della crisi finanziaria sui bilanci per la difesa sempre in riduzione;
   una strategia comune di difesa necessita di un'unione politica in grado di gestirla. Il Parlamento italiano non può non leggere la Comunicazione in esame se non all'interno dell'attività posta in essere per raggiungere tale traguardo. L'integrazione dei sistemi di difesa europei, in parallelo allo sviluppo dell'integrazione politica possono costituire la grande risposta europea al pericolo dell'indecisionismo cronico e delle perdite di credibilità, ferma restando la necessità di tenere conto delle vocazioni specifiche di ciascun Paese membro e delle specializzazioni a livello regionale;
   per gli Stati membri è sempre più difficile sostenere da soli gli oneri dell'ammodernamento del settore della difesa, considerato che gli equipaggiamenti sono sempre più costosi e complessi dal punto di vista tecnologico;
   occorre verificare presso le competenti sedi europee la possibilità di considerare gli investimenti pubblici per la difesa e le alte tecnologie quali investimenti finalizzati alla crescita dell'economia europea;
   i Parlamenti nazionali possono fornire un decisivo contributo alla costruzione di un adeguato consenso politico al riguardo;
   l'Italia ha sviluppato significative capacità tecnologiche e industriali attraverso la partecipazione a importanti programmi europei che devono essere salvaguardate e valorizzate in una prospettiva di integrazione;
   esprimono un giudizio largamente positivo sulla Comunicazione, impegnando il Governo in tutte le sedi europee a sottolineare la particolare rilevanza delle seguenti esigenze:
    a) la Politica di sicurezza e difesa comune deve essere strettamente coordinata Pag. 3con altre politiche dell'Unione europea (la ricerca, l'innovazione e l'industria dell'Unione europea, lo sviluppo, la sicurezza marittima, aerea, spaziale e informatica, sorveglianza delle frontiere) in una logica coerente e organica;
    b) le prospettive di ristrutturazione e di crescita dell'industria della difesa devono inserirsi in un quadro coerente volto a tutelare la strategicità del settore, anche in termini di creazione di posti di lavoro e di rafforzamento delle capacità competitive rispetto ai maggiori concorrenti internazionali;
    c) nelle relazioni NATO-UE, è necessario concordare paradigmi comuni per addivenire ad un'interazione efficace attraverso il superamento dell'attuale concetto di complementarietà, l'individuazione di un migliore bilanciamento tra le due organizzazioni e l'incentivazione di decisioni in materia di investimenti e capacità per la sicurezza e la difesa fondate su una comprensione comune delle minacce e degli interessi, in modo da realizzare una partnership davvero efficace e reciprocamente vantaggiosa;
    d) oltre ad assicurare la piena applicazione delle direttive 2009/81/EC e 2009/43/EC, attraverso un puntuale monitoraggio, occorre un maggiore coordinamento fra gli Stati membri per favorire un effettivo ed efficace utilizzo del sistema delle licenze, anche attraverso la definizione di standard e certificazioni comuni a livello europeo, che consentano di ridurre i costi e di accelerare lo sviluppo industriale;
    e) le misure volte a preservare la competitività dell'industria della difesa devono tenere conto della peculiarità dei soggetti che operano in tale ambito, in particolare dei produttori di componenti e fornitori di servizi (ingegneria meccanica) e i fornitori di merci e servizi generali (trasporti e addestramento) essenzialmente a livello di PMI, per le quali, oltre agli strumenti richiamati nella comunicazione, si devono attivare interventi per l'internazionalizzazione delle attività, i trasferimenti di tecnologia e il finanziamento di opportunità commerciali, la rimozione degli ostacoli che attualmente esse incontrano quali destinatarie di appalti e di subappalti: difficoltà di accesso alle informazioni e ai finanziamenti, certezza dei pagamenti e eccessivi oneri amministrativi. Ciò al fine di integrarle pienamente nella catena di approvvigionamento e inserirle a pieno titolo nelle reti di eccellenza che riuniscono contraenti principali, istituti di ricerca e ambiti accademici e settori collegati alla ricerca accademica;
    f) occorre sostenere con la destinazione di quote significative di finanziamento, anche attraverso la creazione di un apposito fondo finalizzato eventualmente al riequilibrio del mercato, il valore aggiunto degli investimenti nei progetti in una serie di settori a carattere duale (dual-use), segnatamente nell'ambito dei Programmi Quadro R&S, considerate le positive ricadute sull'industria civile;
    g) è altresì necessario semplificare il sistema di certificazione per i prodotti delle difesa al fine di ridurre i tempi, i costi di produzione, manutenzione e anche di formazione del personale;
    h) si deve pervenire alla definizione in termini più puntuali delle azioni relative ai punti indicati nel Piano di azione proposto dalla Commissione;
    i) occorre assicurare l'effettivo avvio di nuovi programmi europei a sostegno delle capacità comuni nel campo della protezione delle infrastrutture satellitari, comunicazione e osservazione affiancando le capacità nazionali di alcuni, pochi Paesi europei, fra cui l'Italia, con nuove iniziative comuni;

  Sul piano più strettamente nazionale, si evidenzia la necessità di:
   a) proseguire sulla strada intrapresa con la presentazione del documento intitolato «More Europe» inviato alle istituzioni Pag. 4europee in vista del Consiglio europeo del prossimo dicembre, al fine di formulare concrete proposte idonee a stanziare ed impiegare le risorse finanziarie in modo efficiente in tempi caratterizzati da forti restrizioni di bilancio;
   b) partecipare il più attivamente possibile alle sedi di cooperazione nelle forme previste per ciascun settore di intervento e informare il Parlamento in merito alle posizioni espresse nell'ambito delle consultazioni che la Commissione europea preannuncia di attivare sulla tabella di marcia post 2013;
   c) assicurare il costante coinvolgimento del Parlamento, in particolare delle Commissioni competenti in materia di difesa, sicurezza, industria e ricerca – che hanno inteso svolgere un ruolo attivo nel percorso verso il Consiglio europeo del 19-20 dicembre – quali sedi di confronto e dibattito informato; ciò sia al fine di recuperare il deficit di comunicazione su tali temi sia per definire obiettivi e scadenze anche in vista del semestre di Presidenza italiana dell'Ue;
   d) adoperarsi per creare le condizioni migliori perché l'industria italiana, che ha sviluppato significative capacità tecnologiche attraverso la partecipazione a importanti programmi europei orientati ai nuovi indirizzi in materia, possa competere a livello internazionale; a tal fine è necessario focalizzare le risorse a disposizione per salvaguardare le eccellenze nazionali, che si misurano nei mercati globali;
   e) assicurare la massima certezza quanto allo stanziamento delle risorse finanziarie attivabili al fine di consentire alle aziende di pianificare con certezza i programmi di investimento in R&S per i nuovi prodotti;
   f) valutare la possibilità di prevedere il ricorso allo strumento del credito di imposta per incentivare le attività di ricerca da parte dell'industria;
   g) seguire con attenzione l'avanzamento delle proposte che la Commissione europea preannuncia nella Comunicazione in esame sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica nel settore della difesa, avvalendosi dei contributi che potranno essere assicurati dei soggetti rappresentativi del sistema produttivo nazionale;
   h) partecipare attivamente alle cooperazioni multilaterali europee per favorire i sistemi che possono essere progettati e prodotti direttamente per una gestione comune tra Stati membri e sostenere la necessità di un coordinamento nella fase della vendita a paesi terzi;
   i) adottare una politica che premi i sistemi integrati europei della difesa e valuti procedure per l'acquisto di sistemi d'arma la cui ricaduta occupazionale e tecnologica sia a vantaggio delle aziende dell'Unione europea.