Doc. XVIII, N. 7

XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO, SU:

Comunicazione della Commissione europea «Lavorare insieme per i giovani d'Europa – Invito ad agire contro la disoccupazione giovanile» (COM(2013)447 final)

Approvato il 20 novembre 2013

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DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, la Comunicazione «Lavorare insieme per i giovani d'Europa – Invito ad agire contro la disoccupazione giovanile» (COM(2013)447final), presentata dalla Commissione europea il 19 giugno 2013;
   visto il pacchetto sulla disoccupazione giovanile presentato dalla Commissione nel dicembre 2012, priorità nell'agenda politica dell'Unione europea che ha opportunamente proposto una serie di misure volte ad affrontare i livelli inaccettabili ormai raggiunti dalla disoccupazione nel contesto generale di una gravissima crisi economica;
   viste le norme operative per attuare l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile proposta dal Consiglio europeo nella riunione del 7 e 8 febbraio 2013, cui ha fatto seguito la Comunicazione della Commissione COM(2013)144 «Iniziativa per l'occupazione giovanile» del 12 marzo 2013;
   viste le numerose iniziative adottate dalle istituzioni europee sul tema successivamente al Consiglio europeo del 26-27 giugno scorso, che, opportunamente, ha dedicato particolare attenzione all'attuazione delle azioni e delle misure di cui alla proposta di Raccomandazione Garanzia per i giovani (COM(2012)729), adottata formalmente dal Consiglio il 22 aprile 2013;
   viste le conclusioni tratte dalla presidenza lituana della Conferenza interparlamentare dei Presidenti delle Commissioni dei Parlamenti dell'UE competenti in materia di occupazione sul tema delle misure volte ad incentivare l'occupazione giovanile svoltasi a Vilnius il 10-11 novembre scorso nell'ambito delle riunioni organizzate nel semestre di presidenza lituana dell'UE;
   visti gli esiti dell'incontro tra capi di Governo e Presidenti delle istituzioni europee svoltosi a Parigi il 12 novembre scorso nell'ambito del quale sono state individuate tre principali linee di azione, su cui gli Stati membri possono agire con libertà: la formazione, l'inserimento professionale e l'imprenditorialità;
   premesso che:
    l'attenzione che le istituzioni europee stanno dedicando al tema dell'occupazione in generale appare pienamente condivisibile ed è apprezzabile l'impegno profuso nel tentare di individuare soluzioni concrete al problema della disoccupazione giovanile;
    sebbene la definizione del quadro istituzionale entro il quale dovrà essere istituita la Garanzia per i giovani sia lasciata ai singoli Stati membri, nel rispetto dei rispettivi ordinamenti nazionali, resta imprescindibile un'azione efficace e decisa dell'Unione europea in materia ed un costante monitoraggio dell'attuazione delle misure adottate;
    la Comunicazione della Commissione riporta in estratto le raccomandazioni indirizzate dalla Commissione europea agli Stati membri che per l'Italia si traducono nelle seguenti: potenziare l'istruzione e la formazione professionale, rendere più efficienti i servizi pubblici per l'impiego e migliorare i servizi di consulenza per gli studenti del ciclo terziario; intensificare gli sforzi per scongiurare l'abbandono scolastico e migliorare la qualità e i risultati della scuola, anche tramite Pag. 3una riforma dello sviluppo professionale e della carriera degli insegnanti;
    la peculiare configurazione della disoccupazione giovanile in Italia, che negli ultimi mesi ha raggiunto la percentuale record del 40,4 per cento, al fine di raggiungere a pieno gli obiettivi target fissati nella Comunicazione della Commissione, richiede un costante coordinamento funzionale tra le varie articolazioni dello Stato, anche alla luce della prospettata riforma dell'assetto territoriale dello Stato;
   tenuto conto:
    degli elementi acquisiti nel corso dell'audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini del 5 novembre scorso sul percorso intrapreso dal Governo italiano, nonché dei contributi emersi nell'ambito del dibattito svolto nel prosieguo dell'esame della Comunicazione;
    di quanto emerso nell'ambito dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione XI, conclusasi con l'adozione di un documento conclusivo il 16 ottobre 2013;
    della mozione 1/00034, approvata il 20 giugno 2013 dall'Assemblea, concernente il tema dell'attuazione della Garanzia per i giovani, che impegna il Governo a riconoscere l'estrema importanza degli strumenti messi in atto a livello europeo per il rilancio dell'occupazione giovanile;
    dell'ordine del giorno 9/01458/034, approvato il 7 agosto 2013 dall'Assemblea, che impegna il Governo a far sì che la struttura di missione operi in linea con gli standard e la normativa dell'Unione in materia, favorendo l'elaborazione delle migliori strategie rivolte all'utilizzo degli strumenti finanziari europei di riferimento, la corretta attuazione della Garanzia per i giovani e la nascita di partenariati rivolti alla sensibilizzazione delle politiche giovanili europee, nel rispetto del principio di sussidiarietà, oltre a quello di leale collaborazione;
    della proposta di legge n. 867, Disposizioni per l'attuazione di schemi di Garanzia per i giovani, assegnata alla XI Commissione, che individua una disciplina e organizzazione complessiva dello strumento, definendo i principi generali e le linee guida d'istituzione della Garanzia per i giovani in Italia, nell'ottica dell'armonizzazione rispetto al quadro comunitario;
    del parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) sulla Comunicazione, approvato il 13 novembre scorso e che sarà trasmesso, unitamente a questo documento finale, alle istituzioni europee nell'ambito del cosiddetto dialogo politico,
   esprime una valutazione complessivamente positiva, con le seguenti osservazioni:
   in ambito europeo,
    al fine di individuare misure sostenibili a lungo termine per combattere la disoccupazione giovanile, appare fondamentale il riferimento ad una strategia complessiva delle politiche attive del mercato del lavoro, che includa misure per le PMI, per l'apprendistato di qualità, per le start up, per la formazione professionale, nonché il coordinamento di tutte le linee di finanziamento esistenti a livello unionale e destinate al settore dell'occupazione (nell'incontro di Parigi richiamato in premessa si è fatto riferimento alla possibilità di mobilitare risorse pari a 45 miliardi di euro da spendere nel biennio 2014-2015);
    è necessario altresì un coordinamento efficace – tenendo conto anche di situazioni di particolare disagio sociale come l'assenza di una dimora o di un lavoro – tra tutte le politiche che direttamente o indirettamente sono volte al raggiungimento dell'obiettivo fissato dalla Strategia Europa 2020, vale a dire l'innalzamento del tasso di occupazione per le persone tra i 20 e i 64 anni dal 69 al 75 per cento entro il 2020, considerato che i giovani e le donne, in particolare, sono tra i gruppi sociali con maggiore gap da recuperare in tal senso;
    occorre promuovere e sostenere, in sede di Consiglio e di Parlamento europeo, Pag. 4l'istituzione di una piattaforma che sappia mettere a confronto le prestazioni dei servizi pubblici per l'impiego dei vari Stati membri sulla base di valori di riferimento pertinenti a individuare migliori pratiche e promuovere l'apprendimento reciproco, così come previsto dalla proposta di decisione sulla riforma dei servizi pubblici per l'impiego (COM(2013)439). La rete, così strutturata, sarebbe in grado di fornire sostegno all'attuazione del pacchetto occupazione 2014-2020, soprattutto alla Garanzia per i giovani, che non può esistere senza un adeguato sistema di politiche attive per il lavoro;
    occorre monitorare l'attuazione delle suddette misure attraverso la valutazione dei programmi nazionali di riforma sempre nel contesto del semestre europeo;
    occorre promuovere e sostenere tutte le iniziative volte a incentivare le esperienze e le forme di cooperazione tra i giovani dei diversi paesi membri dell'UE, percorso intrapreso dalla Commissione europea con Horizon 2020 nell'ambito di importanti politiche quali la ricerca e l'innovazione, ma anche la cultura;
    occorre operare con la massima trasparenza e coerenza per il riconoscimento delle qualifiche e delle professioni sulla base di indicatori comuni;
   sul piano nazionale,
   occorre:
    tenere costantemente informato il Parlamento e coinvolgerlo sia nella fase ascendente di predisposizione di misure in materia di lotta alla disoccupazione giovanile sia nella fase negoziale delle singole proposte formulate dalle istituzioni europee, tenuto conto che il Governo si è attivato e impegnato per la definizione di un programma nazionale per l'attuazione della «Garanzia giovani», che comporta l'avvio di un ambizioso progetto di coinvolgimento dei giovani nel mercato del lavoro, implicando l'attivazione e l'integrazione delle diverse politiche pubbliche;
    in tale ambito, assicurare la concertazione con parti sociali, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, società civile, università e scuole, al fine di raccogliere contributi fattivi al Piano nazionale di attuazione, operando con la struttura di missione, nonché allo scopo di definire il ruolo di ciascun attore e del contenuto delle prestazioni da offrire nell'ambito di un sistema integrato di sostegno ai giovani;
    promuovere, all'interno dei lavori della Struttura di missione e del Piano nazionale di attuazione, il pieno rispetto del principio di sussidiarietà, oltre a quello di leale collaborazione, alla salvaguardia dei differenti contesti socio-economici territoriali, attraverso l'interazione con i competenti enti regionali nell'attuazione dei programmi operativi volti all'utilizzo dei Fondi strutturali dell'Unione europea, in particolare delle risorse provenienti dal quadro finanziario pluriennale 2014-2020 in favore dell'occupazione giovanile, distribuendo tali fondi su base regionale, in relazione alla popolazione ivi residente e alle risorse messe a disposizione dalla singola regione in materia di occupazione;
    assicurare, quindi, un dialogo costante tra regioni, comuni, unioni di comuni e comunità montane nella prevista stesura e applicazione dei singoli Piani attuativi regionali della Garanzia per i giovani;
    addivenire a una migliore e più chiara definizione di tutte le politiche attive e un più efficace coordinamento tra i vari Ministeri sulla questione della ripartizione delle competenze in materia di politiche attive per il lavoro, anche alla luce della prospettata riforma dell'assetto territoriale dello Stato;
    riformare la rete dei servizi per l'impiego tenendo conto della proposta di decisione della Commissione europea volta a migliorarne l'efficacia anche a livello transnazionale, aumentando la cooperazione tra i vari Stati membri; il Governo deve e può fare di più, recependo in pieno i noti rilievi sollevati dalla XI Commissione Pag. 5nelle more dell'indagine conoscitiva sullo stato della disoccupazione e riguardanti il rischio che senza una vera riforma nazionale dei servizi all'impiego qualsiasi strumento comunitario rischia di essere vano;
    attivare adeguate sedi di confronto con i rappresentanti delle regioni e delle amministrazioni locali nonché – come indicato in precedenza – con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro;
    valutare la possibilità di assumere le necessarie iniziative per istituire, al più presto e in armonia con le previsioni di bilancio, un fondo nazionale per l'attuazione della Garanzia per i giovani;
    migliorare i sistemi di formazione professionale, facilitando sia l'inserimento sia la riqualificazione;
    sostenere i progetti di inserimento e auto-impiego attuando meccanismi mirati di imprenditorialità giovanile e periodi lavorativi all'estero, anche attraverso meccanismi mirati di accesso al microcredito e alle professioni per i giovani, in collaborazione con le regioni e gli enti locali;
    adeguare l'Italia ai parametri richiesti dall'Europa in tema di riduzione dell'abbandono scolastico, al fine di raggiungere entro il 2020 l'obiettivo della limitazione del fenomeno al di sotto della soglia del 10 per cento;
    favorire misure per il contrasto della dispersione scolastica, della segmentazione generazionale e della segregazione di genere nel mercato del lavoro;
    avviare una riflessione approfondita sulla detassazione dei salari di produttività e la detassazione e decontribuzione per le aziende che assumono giovani «under 35»;
    sostenere la discussione, nel dialogo a livello europeo, in merito all'introduzione di maggiori criteri di flessibilità rispetto ai vincoli di bilancio stabiliti dai Trattati, attivando principi di solidarietà in grado di bilanciare la posizione dei Paesi europei attualmente in surplus con quella dei Paesi dell'Europa mediterranea, con l'intento di mobilitare, da qui al 2020, ingenti investimenti pubblici comunitari per rilanciare l'occupazione;
    nel contesto del semestre europeo di presidenza italiana dell'UE, valutare le opportune iniziative per continuare a richiamare l'attenzione sul tema della disoccupazione giovanile e soprattutto sui risultati conseguiti in tale ambito;
    predisporre, infine, misure concrete di valorizzazione del settore universitario, della ricerca e dell'istruzione, incentivando anche la diffusione dell'apprendistato di alta formazione nei percorsi degli istituti tecnici secondari (ITS).

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Allegato

PARERE DELLA XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)

  La XIV Commissione,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, la Comunicazione della Commissione europea COM(2013)447 final, «Lavorare insieme per i giovani d'Europa – Invito ad agire contro la disoccupazione giovanile», presentata il 19 giugno 2013;
   tenuto conto degli esiti del Consiglio europeo del 26-27 giugno scorso sull'attuazione delle azioni e delle misure di cui alla proposta di Raccomandazione Garanzia per i giovani (COM(2012)729), adottata formalmente dal Consiglio il 22 aprile 2013, nonché delle successive iniziative adottate dalle istituzioni europee;
   ricordato che la definizione del quadro istituzionale entro il quale dovrà essere istituita la Garanzia per i giovani è lasciata ai singoli Stati membri, nel rispetto dei rispettivi ordinamenti nazionali;
   rilevata l'opportunità di iniziative a livello europeo in tale materia, al fine di mettere in atto una strategia complessiva ed organica, che non può essere affrontata singolarmente dagli Stati membri; ciò vale in particolare per l'Italia, i cui margini di intervento finanziari sono significativamente ristretti per i vincoli derivanti dall'obbligo di perseguire politiche di risanamento del bilancio pubblico;
    preso atto delle considerazioni formulate dal Ministro Giovannini nel corso della seduta della XI Commissione Lavoro del 5 novembre scorso, nonché degli elementi emersi nel corso del dibattito parlamentare;
   considerato che:
   – l'esame della Comunicazione della Commissione europea rappresenta un'occasione utile per una riflessione ampia e approfondita circa le cause che determinano l'alta percentuale di disoccupazione giovanile;
   – le raccomandazioni indirizzate dalla Commissione europea ai Paesi membri, con riferimento alle politiche da adottare per fare fronte all'emergenza disoccupazione, vanno nella direzione – per l'Italia – di potenziare l'istruzione e la formazione professionale, rendere più efficienti i servizi pubblici per l'impiego, migliorare i servizi di consulenza per gli studenti del ciclo terziario, intensificare gli sforzi per scongiurare l'abbandono scolastico e migliorare la qualità e i risultati della scuola, anche tramite una riforma dello sviluppo professionale e della carriera degli insegnanti;
   – l'Italia si è già attivata per attuare la Garanzia per i giovani, in particolare con le misure previste dall'articolo 5 del decreto-legge n. 76/2013, che, in particolare, ha disposto l'istituzione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un'apposita struttura di missione con compiti propositivi e istruttori, che cesserà comunque i propri lavori il 31 dicembre 2015;
   rilevata l'esigenza che il presente parere sia trasmesso unitamente al documento finale approvato dalla Commissione di merito, al Parlamento europeo e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo l'esigenza di adoperarsi per:
    a) assicurare che gli strumenti volti ad agevolare il passaggio dalla scuola al Pag. 7lavoro, quali la promozione dell'apprendistato e i tirocini di alta qualità, richiamati dalla stessa Commissione europea, siano il più possibile armonizzati a livello di Unione europea, anche al fine di incentivare tra i giovani la propensione alla mobilità e lo scambio di esperienze formative e di lavoro;
    b) rimodulare, anche a livello scolastico, i percorsi professionali, al fine di renderli idonei a facilitare l'accesso al mercato del lavoro, sia a livello nazionale che a livello internazionale;
    c) individuare i meccanismi e gli strumenti per utilizzare al meglio le risorse del Fondo sociale europeo in favore dell'occupazione dei giovani, mettendo in campo tutte le misure necessarie a recepire a livello nazionale il sistema europeo di garanzia per i giovani; in particolare, appare prioritaria una rivisitazione dei centri per l'impiego tenendo conto che, per il periodo 1o gennaio 2014-31 dicembre 2020, la Commissione europea ha proposto la creazione di una rete tra le strutture presenti su tutto il territorio dell'Unione, al fine di modernizzarle e renderle più efficaci; in tal senso occorrerà definire iniziative per la formazione del personale, nonché forme di monitoraggio dell'attività di tali strutture;
    d) istituire una banca dati europea volta a consentire lo scambio di informazioni, anche al fine di incrementare la mobilità dei giovani nel mercato europeo del lavoro;
    e) individuare le opzioni e le best practices, a livello europeo, in materia di reddito minimo garantito;
    f) prevedere che le materie oggetto della Comunicazione in esame possano costituire uno specifico tema da inserire nell'Agenda del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea.