ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00101

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: del 10/03/2021
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00163
Atto numero: 7/00442
Atto numero: 7/00561
Atto numero: 7/00574
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 10/03/2021
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/03/2021
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 10/03/2021
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
10/03/2021
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 10/03/2021

APPROVATO IL 10/03/2021

CONCLUSO IL 10/03/2021

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00101
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 10 marzo 2021 in Commissione III (Affari esteri)

Risoluzioni nn. 7-00161 Delmastro delle Vedove, 7-00163 Orsini, 7-00561 Formentini e 7-00574 Quartapelle Procopio: Sugli sviluppi della situazione in Venezuela.

TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI PRESENTATO DALLA DEPUTATA QUARTAPELLE PROCOPIO E APPROVATO DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione

   premesso che,

    lo scorso 6 dicembre Nicolás Maduro ha dichiarato di aver vinto le elezioni legislative del Venezuela, non ritenute però valide dall'UE. L'astensione è stata del 69 per cento, il dato più alto degli ultimi dieci anni. Con l'80 per cento delle schede scrutinate il suo partito, il Partido socialista unido de Venezuela (PSUDV), si è assicurato il 67,6 per cento dei voti, contro il 18 incassato dalle altre formazioni;

    intanto pochi giorni fa è stata espulsa dal Paese – decisione decretata da Nicolás Maduro e attuata dal suo ministro degli Esteri, Jorge Arreaza – l'Ambasciatrice dell'Unione europea, Isabel Brilhante Pedrosa, in risposta alle sanzioni imposta dall'Unione europea. Arreaza ha giustificato l'espulsione dichiarando che l'Unione europea ha già imposto sanzioni nei confronti di 55 persone in Venezuela, senza avere nessuna autorità morale o legale per farlo. Altre quattro lettere di protesta sono state consegnate dal cancelliere venezuelano ai rappresentanti diplomatici di Spagna, Francia, Germania e Paesi Bassi in risposta alle nuove sanzioni che l'Ue ha determinato, lunedì 22 febbraio, contro 19 funzionari del regime. Le sanzioni dell'Ue rispondono alle elezioni legislative del 6 dicembre scorso, svoltesi senza il riconoscimento dell'OSA e della stessa Unione europea; le sanzioni individuali colpiscono soggetti del regime (politici, giudici, militari) ritenuti responsabili di gravi violazioni di diritti umani e colpevoli di aver contribuito all'alterazione della democrazia e delle procedure elettive e parlamentari;

    il nuovo Parlamento venezuelano derivante da quelle elezioni – che però non sono state riconosciute valide dall'UE –, insediatosi a gennaio 2021 e che non gode del riconoscimento di tutta la comunità internazionale, è tornato in mano a Maduro e che ha già cominciato quella che ha tutta l'aria di una epurazione politica. Infatti, la Contraloría General de la República ha inabilitato Juan Guaidó e altri 27 parlamentari eletti nel 2015: nessuno di loro potrà ricoprire una carica istituzionale per i prossimi 15 anni. Il motivo di tale decisione risiede, secondo la Contraloría General de la República, nel fatto che le persone inabilitate si sarebbero rifiutate di offrire una dichiarazione giurata relativa al loro patrimonio a conclusione del mandato;

    considerando che:

    la già gravissima crisi politica, economica, istituzionale, sociale e umanitaria in Venezuela si è ulteriormente acuita, diventando drammatica durante la pandemia;

    circa cinque milioni di venezuelani hanno già abbandonato il Paese, l'80 per cento di essi sono sfollati nei Paesi della regione. Secondo l'UNHCR la crisi dei profughi venezuelani è la seconda più grave al mondo dopo quella siriana e, secondo le stime, entro la fine del 2020 il numero complessivo di persone in fuga da una situazione in costante peggioramento nel paese, supererà i 6,5 milioni;

    è necessario e urgente continuare a sostenere tutti gli sforzi a favore di una soluzione politica, pacifica e democratica alla crisi del Venezuela e continuare a costruire le condizioni per un confronto tra il governo e l'opposizione perché si verifichino le condizioni minime per svolgere un processo elettorale credibile che porti a elezioni presidenziali e parlamentari libere, giuste e trasparenti, quindi libero e democratico; che deve portare ad una riforma del Consiglio nazionale elettorale che ne garantisca la piena indipendenza, la fine dell'ingerenza del Tribunale Supremo nel funzionamento interno e nella scelta dei dirigenti dei partiti politici di opposizione, la garanzia di un accesso paritetico ai mezzi d'informazione, l'aggiornamento dei registri elettorali con l'inclusione dei venezuelani all'estero e la riabilitazione dei leader politici di opposizione oggi in carcere o nell'esilio,

impegna il Governo:

   ad assumere tempestivamente ogni iniziativa di competenza in ambito internazionale che sia ritenuta utile per favorire il dialogo tra l'opposizione democratico e, per quanto possibile, il regime di Nicolas Maduro, per cercare di favorire una transizione pacifica e democratica che conduca a nuove elezioni presidenziali e politiche libere e trasparenti;

   ad adoperarsi in sede europea e nei rapporti con gli USA, con i Paesi del Gruppo internazionale di contatto, del Gruppo di Lima e con le democrazie occidentali non parte dell'Unione europea per giungere al più presto ad una posizione univoca per sostenere un dialogo e negoziato con la partecipazione di tutti gli attori politici e della società civile che porti a processi credibili, inclusivi e democratici, comprese le elezioni locali, presidenziali e legislative, continuando a considerare Juan Guaidó ed altri rappresentanti dell'opposizione democratica come attori importanti ed interlocutori privilegiati;

   a chiedere, altresì, nei rapporti bilaterali con il Venezuela e in tutti i consessi internazionali, di garantire la pienezza dei diritti politici e civili, la libertà e la sicurezza di tutti i membri dell'opposizione, in particolare dei membri dell'Assemblea Nazionale eletta nel 2015, specialmente di Juan Guaidó ed altri rappresentanti dell'opposizione democratica;

   ad attivarsi per prestare immediatamente soccorso ai connazionali italiani in pericolo, per favorire l'ingresso senza impedimenti di aiuti umanitari nel Paese, al fine di evitare che la crisi umanitaria e sanitaria si aggravi ulteriormente;

   a chiedere l'immediata scarcerazione delle centinaia di prigionieri politici detenuti nelle strutture di polizia e di intelligence venezuelane, tra i quali figurano anche alcuni venezuelani con cittadinanza italiana e ad assicurare il pieno rispetto dei diritti umani e politici nell'intero Paese.
(8-00101) «Quartapelle Procopio, Formentini, Orsini, Delmastro Delle Vedove, Di Stasio».