ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00361

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 250 del 31/10/2019
Abbinamenti
Atto 7/00325 abbinato in data 05/11/2019
Atto 7/00335 abbinato in data 05/11/2019
Atto 7/00345 abbinato in data 05/11/2019
Atto 7/00355 abbinato in data 05/11/2019
Atto 7/00366 abbinato in data 12/11/2019
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00051
Firmatari
Primo firmatario: GADDA MARIA CHIARA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 31/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MORETTO SARA ITALIA VIVA 31/10/2019
MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA 31/10/2019
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 31/10/2019
LIBRANDI GIANFRANCO ITALIA VIVA 31/10/2019
DE FILIPPO VITO ITALIA VIVA 31/10/2019
NOJA LISA ITALIA VIVA 31/10/2019
DI MAIO MARCO ITALIA VIVA 31/10/2019
UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA 31/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
14/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/11/2019
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/11/2019
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
ILLUSTRAZIONE 14/11/2019
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/11/2019
BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 14/11/2019
L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/11/2019
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO
MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 14/11/2019
L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/11/2019

DISCUSSIONE IL 05/11/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/11/2019

AUDIZIONE INFORMALE IL 05/11/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/11/2019

DISCUSSIONE IL 12/11/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/11/2019

DISCUSSIONE IL 14/11/2019

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/11/2019

ACCOLTO IL 14/11/2019

PARERE GOVERNO IL 14/11/2019

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 14/11/2019

CONCLUSO IL 14/11/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00361
presentato da
GADDA Maria Chiara
testo di
Giovedì 31 ottobre 2019, seduta n. 250

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    dal 18 ottobre 2019 l'Amministrazione statunitense ha disposto l'applicazione di dazi nei confronti di taluni prodotti europei a causa del contenzioso sui sussidi, illegittimi secondo la normativa multilaterale, disposti dall'Unione europea a favore del consorzio aeronautico Airbus, a discapito dell'azienda americana Boeing (il procedimento «European Communities and Certain member Statesmeasures affecting trade in large civil aircraft», caso n. DS316);

    il 2 ottobre 2019 l'Organizzazione mondiale del commercio ha concluso il processo di valutazione, dando l'assenso agli Stati uniti all'imposizione di tariffe compensatorie per i danni subiti in riferimento al periodo 2011-2013, nel limite di 7,5 miliardi USD l'anno di valore dei prodotti importati dall'Unione europea;

    il 9 ottobre, lo US. Trade Rappresentative ha quindi pubblicato la Notice of Determination and Action con il quale sono stati individuati i Paesi e i relativi prodotti colpiti dai dazi;

    è stata operata una netta differenziazione in base ai Paesi di provenienza, prevedendo dazi aggiuntivi ad valorem con una aliquota del 10 per cento su aeromobili civili di grandi dimensioni provenienti dai Paesi membri del consorzio Airbus, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, e del 25 per cento su tutta una serie di prodotti, prevalentemente di origine agroalimentare;

    l'Italia, che non fa parte del consorzio Airbus, è interessata per i prodotti del settore agroalimentare, con particolare riguardo ai formaggi, ai liquori e alle carni lavorate;

    il valore delle esportazioni italiane colpite dall'imposizione dei dazi è stato pari nel 2018 a 468.5 milioni di Usd; il dazio aggiuntivo inciderebbe, pertanto, per un valore di 117,2 milioni di Usd;

    non è previsto al momento un limite temporale all'imposizione dei dazi, che possono, quindi, restare in vigore o essere modificati unilateralmente fino a quando non verrà raggiunto un accordo sulla questione legata ad Airbus;

    la tempistica nel riuscire a rivedere in senso migliorativo la lista dei prodotti e l'entità dei dazi risulta particolarmente rilevante per limitare le ripercussioni economiche sul comparto agroalimentare italiano;

    secondo quanto previsto dal Trade Act, l'amministrazione statunitense può operare revisioni periodiche, in particolare dopo i primi 120 giorni e successivamente ogni 180 giorni, modificando il paniere di prodotti o la percentuale dei dazi, attuando una rotazione dei prodotti interessati;

    in parallelo, sarà concesso all'Unione europea il diritto di disporre contromisure contro gli Stati Uniti a causa del loro mancato rispetto delle norme del Wto sui sussidi. È evidente come una reciproca applicazione di contromisure, infliggerebbe danni ad imprese e cittadini in entrambi i blocchi commerciali e danneggerebbe il commercio globale;

    in dettaglio, per quanto concerne il comparto agroalimentare italiano, l'aumento dei dazi Usa si concretizza con una tariffa del 25 per cento aggiuntivo ad valorem applicata all'ingresso in frontiera. Le Dop casearie risultano quelle più penalizzate, se solo si considera che il Parmigiano reggiano vedrà aumentare i dazi da 2,15 dollari a circa 6 dollari al chilogrammo, con un impatto complessivo pari a circa 30 milioni di euro, e il Grana Padano vedrà aumentato il dazio da 2 euro a 5,25 euro al chilogrammo, in entrambi i casi con un danno ingente anche sul comparto lattiero che fa riferimento a tali produzioni;

    il settore dell'agroalimentare soggetto a dazio rappresenta il 12 per cento dell’export agrifood italiano negli USA, pari allo 0,9 per cento del totale delle vendite italiane, per 383 milioni di euro (stime Sace);

    occorre, comunque, prestare attenzione a tutti i prodotti agroalimentari italiani colpiti, considerando, per esempio, che alcuni prodotti, come i salumi o gli agrumi, non registrano ancora un volume di export particolarmente elevato in quanto non ammessi fino a poco tempo fa, per ragioni sanitarie, sul mercato statunitense e che ad oggi, risolte tali problematiche, molte imprese del settore hanno investito proprio per ampliare il loro raggio d'azione sul mercato in esame;

    si potrebbero verificare, inoltre, ripercussioni importanti sul mercato interno europeo, a causa di possibili fenomeni di triangolazioni del prodotto e, comunque, di una maggiore quantità di prodotto non italiano immessa sul mercato nazionale, ad esempio, nel settore agrumicolo o nel caso di prodotti non oggetto di dazi in Italia ma particolarmente colpiti in altri Paesi europei, come nel caso dell'olio per la Spagna;

    l’export – dopo la grande crisi finanziaria globale – ha svolto un compito fondamentale in questi ultimi 10 anni per la crescita dell'economia italiana, rappresentando dal 2010 in poi l'unica voce in attivo del prodotto interno lordo. Risulta pertanto necessario agire sul fronte del mercato interno nazionale stimolando i consumi, e allo stesso tempo consolidare la presenza delle imprese italiane sui mercati internazionali;

    risulta particolarmente utile in tale contesto che la diplomazia svolga una azione persuasiva e tutte le azioni necessarie affinché si possa risolvere nel più breve tempo possibile il contenzioso, evitando una guerra commerciale destinata ad arrecare esclusivamente danni alla crescita e al benessere delle economie dei Paesi interessati;

    occorre che l'Italia si muova, a tal fine, in maniera coordinata con gli altri Paesi europei, definendo una strategia europea rispetto all'interlocuzione con gli Usa e allo stesso tempo per dispiegare misure di effetto anticiclico per supportare le aziende danneggiate (come il fondo straordinario di 12 milioni di euro a sostegno delle imprese italiane colpite dai dazi Usa già creato da Ice Agenzia) e disporre delle adeguate strutture tecnico-organizzative;

    servono altresì azioni incisive per aumentare le quote italiane degli scambi commerciali con gli Usa, il più grande mercato mondiale; a livello promozionale occorre valorizzare ulteriormente le iniziative intraprese con i piani straordinari made in Italy, che stanno producendo ottimi risultati, dando anche un supporto politico alle imprese sul mercato americano e sugli altri mercati esteri;

    occorrono poi misure specifiche di supporto finanziario per le imprese dell'agroalimentare ma anche una capacità progettuale innovativa per il sistema, ad esempio attraverso la definizione di un nuovo marchio, anche in funzione anticontraffazione grazie all'uso di tecnologie che ne impediscano la falsificazione, per dare al sistema un segno visibile e riconoscibile dell'identità italiana, considerando che una ricerca del sito Yougov.uk assegna al made in Italy il secondo posto tra i National brand nel mondo, specialmente nelle aree ad elevata falsa evocazione – «Italian sounding» – come quella statunitense;

    si deve infine – a livello di regolazione internazionale – contrastare con forza la deriva protezionistica sul lungo periodo e, per farlo, lo strumento è la politica commerciale da costruire insieme agli altri Stati membri dell'Unione europea, per rispondere prontamente e con efficacia alle mosse che destabilizzano il sistema mondiale degli scambi;

    l'imposizione dei dazi statunitensi sui prodotti agroalimentari riapre un confronto mai del tutto chiarito sul valore da attribuire ai prodotti a marchio garantito, tutelati in sede europea e riconosciuti, con difficoltà, sul mercato statunitense;

    occorre, al riguardo, tener ben distinte le questioni, evitando che si confonda la tutela legata all'uso delle denominazioni geografiche con quella relativa al mercato e all'imposizione dei dazi,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative, in sede di Unione europea, affinché si attivi un tavolo di concertazione con le Autorità statunitensi che, nelle more della risoluzione della «questione Airbus», concordi ogni possibile modifica della lista dei prodotti interessati dai dazi, migliorativa o comunque non peggiorativa degli interessi delle imprese agroalimentari italiane interessate dall'esportazione dei prodotti sul mercato statunitense;

   ad assumere iniziative per definire, in sede europea, le modalità di finanziamento di un fondo che fornisca un adeguata compensazione alle perdite subite dai prodotti agroalimentari europei e che, nei limiti del possibile, non gravi sul bilancio agricolo europeo;

   ad adottare iniziative per destinare specifiche e ulteriori risorse per il finanziamento delle misure di promozione dei prodotti agroalimentari sui mercati esteri previste dal Reg. 1144 del 2014, da destinare al rafforzamento, tra l'altro, delle imprese italiane nel mercato statunitense e negli ulteriori mercati emergenti;

   a evitare, in sede di trattativa con le autorità statunitensi, ogni arretramento sulla tutela delle denominazioni di origine;

   ad assicurare il massimo coordinamento, in ragione delle complesse attività sopra descritte da progettare e porre in essere nei prossimi mesi a livello promozionale e di politica commerciale, garantendo l'unitarietà della guida delle strategie del commercio internazionale, con particolare riferimento al settore agroalimentare;

   ad adottare iniziative per prevedere adeguate misure di semplificazione burocratica e risorse finalizzate ad aumentare i fondi relativi ai piani straordinari di promozione del made in Italy, per sostenere l’export delle imprese italiane che operano nel comparto agroalimentare, con particolare riferimento a quelle coinvolte dai dazi statunitensi;

   ad adottare iniziative per prevedere l'adozione di un eventuale nuovo marchio per contraddistinguere il prodotto italiano all'estero, affiancato a politiche di educazione e sensibilizzazione dei consumatori all'estero, che possa avere anche una funzione anticontraffazione grazie all'uso di tecnologie che possano impedirne la falsificazione.
(7-00361) «Gadda, Moretto, Migliore, Fregolent, Librandi, De Filippo, Noja, Marco Di Maio, Ungaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica commerciale

importazione comunitaria

dazi doganali